La vendita pubblica è considerata
spettacolo perché
il danaro
è spettacolo
e i clamori dei top fanno il giro
del mondo con la stessa velocità
di un golpe politico.
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La stima mercantile in arte non ha parametri precisi. Non è,
per esempio, come loro, che si avvale di una duplice fissazione
al giorno per stabilire il prezzo al grammo. Il fixing del metallo
giallo in Europa avviene nella quotidianeità a Londra e a
Zurigo. Determinato il prezzo valore quotidiano è facile
quantificare quello del lingotto. In pratica, basta una moltiplicazione.
Larte, o meglio il quadro, non può essere posto sul
piatto di una bilancia per una lettura a peso per cui il collezionista,
il mercante, lappassionato hanno dovuto studiare qualcosa
di diverso, ma possibilmente di buona precisione, per offrire un
valore reale alloggetto preso in considerazione.
E allora vediamo di analizzare il processo con una serie di esempi
realistici che consentano unidentificazione di stima. Un ipotetico
artista, di nome Marco Rossi, alla richiesta di acquisto di una
sua opera da parte di un collezionista chiede un milione di lire.
In questa cifra è evidente che lautore ponga anche
il suo filiale amore verso quella tela che ha pensato, studiato
a lungo, realizzato e infine venduto.
Dunque, lopera del signor Rossi costa e vale un milione di
lire? Vediamo che cosa succede adesso. Incontriamo quella stessa
opera in una Galleria darte gestita, ovviamente, da un mercante.
Alla nostra domanda sul prezzo di quel lavoro, la risposta è:
700.000 lire. E indubitabile che questa seconda proposta sia
di gran lunga più veritiera dal punto di vista del mercato
rispetto alla prima. Si aggiunga che nelle 700.000 lire richieste
è compreso il pacchetto delle spese che il gestore ha per
lesercizio della galleria, per cui indicativamente il quadro
del signor Rossi presenta un surplus non-collezionistico quantificato
fra il 30/35%. In questa percentuale sono evidentemente compresi
gli esborsi del mercante chiamati: luce elettrica, tasse, stipendio
per il personale, tipografia per gli inviti, corrispondenza e
se non fosse proprietario dello spazio affitto, con quel
che segue. Considerate a questo punto A la valutazione
data allopera di Rossi dallo stesso autore e considerate B
la valutazione della stessa opera stimata dal mercante.
Ma per il mercato queste indicazioni non sono ancora sufficienti
per fissare il prezzo di un elaborato. Ecco allora che unaltra
testimonianza di transazione si affaccia: il prezzo del collezionista.
Mi spiego. Io colleziono la produzione di Marco Rossi. Cerco quei
quadri acquistandoli al prezzo che ritengo più giusto e più
equo. Come collezionista non sono emotivamente influenzato da unopera
che non sia di diretta provenienza di un artista e nel contempo
non acquisto per rivendere come nel caso del gallerista.
Quindi, in linea di massima, non ho limpressione di essere
daccordo né con lautore e tanto meno con il mercante,
che per motivi che esulano dalla qualità del quadro aumenta
di un 30/35% la tela.
La mia offerta di collezionista non supera allora il mezzo milione
e quindi il valore attribuito al quadro è sicuramente più
credibile dei precedenti. Il prezzo C (prezzo del collezionista)
è comunque anomalo perché non ufficializzato, non
sempre divulgato e suscettibile anche di divagazioni umorali.
Non cè dubbio comunque che dei tre riferimenti di mercato
questultimo sia il più realistico, visto e considerato
che non presenta rigonfiature di nessun ordine. Tutto questo, però,
di nuovo non basta, non è sufficiente.
Ma lasta cosè? Intanto, è unassemblea.
Unassemblea alla quale partecipano curiosi, operatori, mercanti,
professionisti, artisti, studiosi, galleristi, critici e quantaltri
si interessino in una maniera o nellaltra al variegato mondo
dellarte. Ecco allora che il quadro ipotetico di Marco Rossi
viene posto allincanto e la gara proporrà un prezzo
finale che risulterà più attendibile rispetto al prezzo
A, al prezzo B e al prezzo C.
Lesito dasta è interessante perché avviene
sotto gli occhi di tutti e in linea di massima può essere
paragonato per alcuni versi alla fissazione di una moneta in corbeille.
Nella formulazione di una stima è però fondamentale
tener conto di elementi determinanti per unindicazione di
valore. Intanto, la qualità esecutiva, quindi le sue dimensioni,
ma soprattutto fondamentale è il periodo in cui la stessa
opera è stata prodotta.
Un artista, chiunque esso sia, mai dipinge nel contesto della sua
ricerca con la stessa intensità e con la stessa forza. Ci
sono momenti in cui è più spiritualmente dotato e
momenti in cui appare meno vigoroso rispetto a magiche ispirazioni.
Il periodo, nella valutazione di un lavoro, è sostanziale
anche se non sfugge a quelliter mercantile di cui già
si è detto. I cataloghi dasta seguono anchessi
un rito non comune, un rito che va conosciuto e interpretato.
Le case dasta vivono, ad ogni vigilia di vendita, con la speranza
di recuperare da un collezionista unimportante opera storica.
Spesso basta soltanto un quadro, di interesse certo, di sicuro impegno,
per esercitare unattrazione di grande effetto. E attorno a
quel quadro si costruisce lintero catalogo, il più
possibile invitante, ricco di lotti di artisti conosciuti e di bellezza
leggibile.
Ma recuperare opere darte, specie in un momento come questo
in cui il danaro cerca un bene rifugio, il più possibile
garantito, appare compito assai difficile. In linea di massima dovrebbero
essere proprio i collezionisti ad alimentare le vendite pubbliche.
Invece questo non avviene se non di rado.
Sono invece i mercanti, i galleristi, i courtiers ad offrire ai
gestori degli istituti più accreditati gli oggetti
che a loro volta recuperano con più facilità tra i
privati. Unasta senza una stella che brilli in catalogo è
sempre considerata vendita povera, o comunque non ricca
di suspence e di interesse oramai alla base di ogni appuntamento.
La vendita pubblica è considerata spettacolo perché
il danaro è spettacolo e i clamori dei top fanno il giro
del mondo con la stessa velocità di un golpe politico, di
una vittoria di una squadra di calcio in campo internazionale, di
uno sciopero dei ferrovieri la vigilia di Natale.
E bene dire subito che entrare in un catalogo dasta
che conti non è facile. Anzi, in linea di massima è
estremamente difficile. Non cè dubbio che un artista
ha mercato reale soltanto se è passato sotto il martello
di un banditore che conti. E per avere mercato reale non è
sufficiente comparire in asta in un paio di occasioni perché
la casualità potrebbe essere possibile, o perché si
hanno rapporti con il proprietario dellistituto, o perché
lo stesso proprietario distituto accetta linserimento
in quanto lopera potrebbe far parte occasionalmente di un
gruppo di tele di valore assicurato. In tal caso anche un personaggio
sconosciuto, pur di accontentare il proponente, potrebbe avere via
libera allasta. Ma sono casi isolati. Ecco allora che un artista
finisce per essere considerato autore con un mercato reale almeno
dopo il 40° passaggio in asta. In effetti è possibile
favorire un amico una volta, due, ma decine di volte, diventa di
non facile attuazione specialmente se il pittore, o presunto tale,
ha poca dimestichezza con larte vera. In ogni casa dasta
funziona un comitato giudicante. Comitato che decide soprattutto
linserimento dei nomi nuovi, degli artisti poco noti o comunque
non conosciuti alla platea più vasta del collezionismo ufficializzato.
Certo: si può sostenere un artista in asta, ma unoperazione
a tempi lunghi impegna capitali e non sempre la stessa operazione
è redditizia. Ecco allora che si cercano sponsor impegnati
non soltanto a pubblicizzare il nome dellemergente, ma a sostenerlo
durante le battute allincanto allo scopo di dimostrare al
mercato e al collezionismo che lartista è valido, che
è richiesto e quindi comprato.
Questa attività è riconosciuta internazionalmente
e spesso è meritoria. Infatti, quando mai artisti destinati
alloblio prima ancora di nascere riuscirebbero a trovare unidentità
nella storia dellarte? Sono episodi che fioriscono tutti i
giorni, che tuttavia esistono e continueranno ad esserci anche in
futuro.
Le offerte a sostegno durante una battuta per chi è del mestiere
sono abbastanza identificabili e leggibili. Spesso coloro i quali
sono demandati a far lievitare il prezzo di unopera finiscono
per produrre strappi che diventano marginali a tempi lunghi.
Adesso che sempre di più si è propensi a denunciare
la verità sugli esiti, un lotto invenduto può danneggiare
un artista per lungo tempo, per cui coloro i quali hanno interesse
a sostenerlo sono obbligati ad offrire e quindi riacquistare il
lotto, pena il pericolo.
Considerato che i possessori di quadri storici non sono intenzionati
a vendere, ma piuttosto a difendere le loro raccolte, i cataloghi
delle vendite pubbliche rappresentano ogni volta un terno al lotto
da azzeccare. Daltra parte, gli stessi responsabili dasta
debbono far fronte alla crescente esigenza dei proprietari che spesso,
convinti di possedere inestimabili capolavori, firmano buste di
riserva così elevate da precludere ogni possibile vendita
reale. La busta di riserva è quellimpegno che la Casa
dasta sottoscrive e consegna al proprietario, nella quale
è detto che il lotto non va esitato per una cifra inferiore
a quella stabilita. E questo è uno dei motivi per cui nelle
tornate centrali degli anni 90 si è venduto di meno.
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