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Antonietta Lande |
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La
solitudine antica del Salento; la memoria di una storia sofferta; la
nostalgia maliosa di un mondo che sopravvive intatto nelle tradizioni,
nei comportamenti, nei riti; una denuncia sociale che emerge - spontanea
- senza che la poesia perda i suoi profondi contenuti: queste, alcune
tematiche di fondo dell'assunto pittorico di Antonietta Lande, artista
che fedelmente reperisce buona parte dei propri soggetti negli angoli,
negli scorci più riposti della nostra terra. Ed è, la
sua, un'arte personalissima, che penetra nella forma e nella sostanza
del mondo salentino - meridionale - con una vitale sensibilità.
La realtà del suo paesaggio e la realtà delle immagini
degli interpreti di quei temi, sono trasfigurate da uno spirito che
sa enuclearne l'essenza piena, che riesce ad imprimere una carica emotiva
(anche attraverso il denso impasto del colore.) e a non far pesare l'ingombro
di particolari inutili. Temi, dunque, che posseggono la qualità
del vero, ma non cadono nella trappola del neorealismo; che riecheggiano
(nella policromia da cui spiccano i toni caldi; nei tratti che cedono
alle masse; nell'atmosfera che ricrea la materia prima) una varietà
di motivazioni di cui la Lande è attenta osservatrice e interprete:
al punto che sublima l'avventura drammatica di una storia - la nostra
- che da millenni, nella grandezza e nella miseria, ci portiamo dentro.
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