|  
         Signori Soci, Egregi 
          Amici, 
          ci auguriamo che l'estate, che volge al termine, abbia rappresentato 
          per tutti un periodo di serenità e di riposo. 
          Riposo e serenità necessari per ritemprare noi stessi in vista 
          di un nuovo anno di lavoro, che si annunzia impegnativo e tutt'altro 
          che tranquillo, come purtroppo avviene da un bel pò di tempo! 
          Le nuvole che incombono infatti sul cielo della nostra nazione sono 
          ancora spesse e minacciose e non lasciano per ora intravedere il sereno. 
          Sembra comunque che qualcosa di buono qua e là si profili per 
          consentirci di affermare - sia pure con un certo ottimismo - che lentamente 
          ci stiamo avvicinando alla fine di quel famoso "tunnel" che 
          per tanto tempo ci ha sovrastati ed oppressi. 
          In campo economico si registra in questi ultimi mesi una riduzione del 
          tasso di inflazione, che sembra ormai tornato verso livelli più 
          sopportabili e, comunque, notevolmente al disotto della soglia del 20%. 
          A determinare il rallentamento del fenomeno inflazionistico hanno certamente 
          contribuito molteplici fattori, fra cui la maggiore stabilità 
          della nostra moneta sul mercato dei cambi, l'andamento più contenuto 
          dei prezzi di alcune materie prime essenziali e soprattutto il notevole 
          calo della domanda interna, che ha agito positivamente sui prezzi e 
          sulla bilancia dei pagamenti determinandone rispettivamente un andamento 
          più riflessivo e la formazione di sbilanci finalmente positivi. 
          C'è da augurarsi a questo punto che la somma degli effetti benefici 
          di questi fenomeni, oltre che prolungarsi nel tempo, risulti costantemente 
          superiore a quella dei cosiddetti "effetti perversi" che purtroppo 
          li accompagnano. 
          Anche in tema di tassi di interesse si registra una certa riduzione. 
          Trattasi ancora di un fenomeno timido e non generalizzato, che si presenta 
          con una certa rilevanza solo a proposito di rendimento dei BOT e di 
          tassi interbancari. Modeste invece le ripercussioni sugli altri settori 
          del mercato monetario. Le Banche, dal canto loro, un pò per dare 
          il loro contributo ai fenomeno e un pò - forse - perché 
          sollecitate a farlo, hanno ridotto di un punto il cosiddetto "prime 
          rate": quel tasso, cioè, praticato a clientela assolutamente 
          primaria. 
          Troppo poco ancora perché le imprese ne risentano tangibili benefici, 
          stremate come sono, oltre che da tutti gli altri costi, dal livello 
          gravoso degli oneri finanziari a cui sono state costrette. 
          Di più, però, non si è potuto fare. Di fronte alle 
          incertezze che tuttora permangono, strette come sono da vincoli molteplici 
          e pesanti imposti alla loro attività, le Banche hanno preferito 
          agire con la dovuta prudenza: cioè con l'indispensabile essenziale 
          cautela di chi ha il compito e la responsabilità di amministrare 
          il denaro altrui. 
          Auguriamoci comunque che il perdurare delle tendenze positive in atto 
          e un allentamento reale dei vincoli che gravano sull'attività 
          bancaria consentano a breve di operare una più decisa e, speriamo, 
          duratura riduzione dei tassi sugli impieghi. 
          Concludiamo queste considerazioni aggiornandoVi sull'andamento gestionale 
          della nostra Banca a metà anno circa: 
          
         
          Ci soffermeremo in altra occasione a tentare un'analisi di questi dati; 
          per ora consentiteci di richiamare la Vostra attenzione solo sul fatto 
          che, delle disponibilità raccolte da Gennaio a Luglio, abbiamo 
          impiegato oltre il 66%! A noi sembra di aver fatto il possibile nel 
          tentativo di sostenere le iniziative locali, ove si tenga conto dei 
          numerosi vincoli a cui dianzi accennavamo e del limite imposto dalle 
          Autorità Monetarie all'incremento dei crediti di importo pari 
          o superiore ai 30 milioni. 
          A questo punto ci congediamo con i saluti più cordiali e un altrettanto 
          cordiale arrivederci. 
       |