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Quale 1978 |
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Ulrico
Buttini
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Rapporto sulle
previsioni di sviluppo economico dell'Italia e degli altri sei maggiori
Paesi industrializzati dell'area "occidentale" (Stati Uniti,
Canada, Giappone, Germania Federale, Gran Bretagna, Francia), elaborato
da " Mondo -Data Resources ": una valutazione articolata sull'evoluzione
congiunturale mondiale e un'analisi sul futuro andamento dell'economia
di ciascun Paese, in assenza di fattori che mutino improvvisamente il
quadro di riferimento.
ITALIA Nel '76 l'economia
italiana fu spinta da un'espansione maggiore di quanto fosse l'obiettivo
del governo dalla fortissima crescita del commercio mondiale. Nel '77,
l'inatteso e simultaneo rallentamento delle economie occidentali (eccezion
fatta per i soli Usa) ha portato la politica deflazionistica attuata
dal governo italiano ad effetti più gravi di quanto ci si potesse
attendere. I consumatori hanno reagito alla stretta fiscale imposta
nel dicembre '76, riducendo il consumo privato del 9,3%. La piena applicazione
dell'accordo sindacale sulla scala mobile ha consentito di integrare,
pur se in parte, il potere d'acquisto delle famiglie, facendo crescere
i consumi nel secondo semestre dello scorso anno. Tuttavia, nello stesso
periodo si è fermato il piccolo ciclo di investimenti in macchinari
e attrezzature avviato alla vigilia dell'autunno del '76.L'effetto complessivo
sulla produzione industriale è stato un leggero declino in primavera
e una massiccia caduta nell'estate, con il conseguente ristagno nel
secondo semestre '77. Ulteriore effetto, una forte accumulazione di
scorte nei primi sei mesi, mentre il consumo cadeva e la produzione
ancora tirava, ridottasi poi a fine anno, per diventare un decumulo
vero e proprio. Questa situazione è stata infine aggravata dal
rallentamento dell'espansione nei mercati di sbocco delle esportazioni
italiane. Nonostante ciò, si è avuto un cospicuo miglioramento
sia del saldo doganale delle merci, sia del saldo delle partite correnti
della bilancia dei pagamenti.
L'inflazione importata,
come effetto della variazione dei tassi di cambio (il cambio lira/dollaro
dovrebbe superare quota 900) e come effetto dei prezzi dei beni provenienti
dall'estero oscillerà intorno al 10% nei prossimi tre anni; di
conseguenza, l'andamento dei prezzi al STATI UNITI Mentre la ripresa
statunitense continua a ritmo ridotto, molti fattori negativi, forse
destinati a combinarsi insieme, potrebbero provocare una minirecessione
entro l'autunno. In ogni caso, nel triennio 1978-'80 il tasso dell'espansione
economica reale dovrebbe risultare in media del 4,5%. Il clima generale
della politica monetaria e fiscale si dovrebbe mantenere favorevole.
La politica monetaria non pare orientata verso eccessive restrizioni.
Ora che l'espansione sta avvicinandosi al tetto, la Federal Reserve
Board, GERMANIA I tedeschi hanno reagito al lieve rallentamento dello scorso anno con un programma reflazionistico che prevede, fra l'altro, un potenziamento del 10,1% della spesa pubblica. A favore delle aziende c'è un aumento del 20-25% delle quote di ammortamento; l'edilizia è incoraggiata da facilitazioni fiscali. Quest'anno, la spesa del governo, federale e delle autorità locali salirà a 36 miliardi di marchi, l'anno prossimo a 51 miliardi. La politica monetaria sarà neutrale o leggermente espansionistica. La ripresa continuerà fino all"80, alimentata da un elevato livello dici consumi, ad un aumento del 3,7% degli investimenti fissi, da una crescita del 5,5% del volume delle esportazioni, da ulteriori accumuli di scorte. Per il '78 si prevede un totale di 1.067.000 disoccupati. La produttività crescerà del 3,1% nei prossimi tre anni. Alla fine del 1980, i disoccupati, dunque, scenderanno a 874 mila unità. Nonostante l'apprezzamento costante del marco, la RFT è concorrenziale sui mercati esteri nei settori più redditizi, quelli dei beni strumentali ad alto contenuto tecnologico, la cui domanda risente solo in misura modesta dei rialzi dei prezzi.
GRAN BRETAGNA Il clima politico del Regno Unito è attualmente molto stabile, e ciò si riflette anche nel campo economico, dove sono stati registrati notevoli successi, fra i quali la riduzione dell'inflazione e della disoccupazione. Ciò è stato possibile grazie anche a una severa politica di contenimento dei salari. In salita la sterlina; assai ridotto il fabbisogno di prestiti del settore pubblico; cresciuti i consumi e i redditi reali spendibili in misura minore rispetto al '76: ciò ha impedito un più dinamico sviluppo del prodotto nazionale lordo. Per porre rimedio a questa situazione, il governo ha predisposto un nuovo bilancio di previsione, che si propone di iniettare nell'economia 3,2 miliardi di sterline nei prossimi due anni. In tal modo, il tasso di incremento del prodotto nazionale dovrebbe salire quest'anno del 3,6%; ci sarà un lieve rialzo della disoccupazione (dal 5,82 al 5,95%), mentre la produzione industriale salirà del 4,2%. Si prevede che le esportazioni saliranno a ritmo notevole grazie al miglioramento della concorrenzialità, ma soprattutto grazie agli apporti di greggio del Mare del Nord che hanno consentito a Londra di venir fuori dal tunnel. Infine, la sterlina guadagnerà ancora sul dollaro: prevista una quotazione pari a 1,896. CANADA Prospettive economiche
offuscate dall'incertezza politica, dopo la vittoria nella regione francofona
del partito autonomistico, e aggravate da uno scarso dinamismo produttivo
malgrado la politica monetaria abbastanza accomodante perseguita dalla
Banca centrale. Risvolto positivo, la costruzione del gigantesco oleodotto
Alcan, che stimolerà occupazione, investimenti e crescita reale
della produzione. Il 1979 sarà un anno cruciale: sarà
l'anno del referendum nel Quebec, i cui risultati continueranno a condizionare
l'economia. Previsioni per quest'anno: ancora crescita dell'avanzo della
bilancia commerciale; nuova svalutazione
FRANCIA Le prospettive dell'economia francese dipendono esclusivamente dall'esito delle votazioni di marzo. Se la sinistra andrà al potere, non potrà realizzare una quota rilevante del programma di nazionalizzazioni del 1972. Esistono inoltre serie probabilità che il Paese sia scosso da una serie di scioperi, soprattutto del tipo " a gatto selvaggio ". Il bilancio di previsione '78 indica che il governo intende mantenere una discreta austerità: l'obiettivo è di 398 miliardi di franchi. Per la prima volta dal 1969, la Francia predispone un bilancio deficitario. D'altra parte, l'inflazione e le pressioni pre-elettorali provocheranno un cospicuo aumento della spesa pubblica. In ogni caso, la situazione economica va migliorando, come prova il calo della disoccupazione. Nessun miglioramento, invece, sul fronte dell'inflazione. La capacità produttiva dovrebbe crescere quest'anno del 3,8%, restando costante fino al 1980; la crescita dei salari nel triennio sarà dell'ordine dell'11-12%, mentre scenderà l'indice d'inflazione, grazie soprattutto a un forte incremento della produttività del lavoro. GIAPPONE I soli settori che hanno dato un forte contributo all'espansione nel '77 sono stati quelli degli investimenti pubblici e delle esportazioni, i cui incrementi reali sono risultati rispettivamente del 10 e dell'11,4%. La domanda privata interna si mantiene debole e il ritmo di accumulazione del risparmio delle famiglie è ancora a un livello di record. La produzione industriale è in fase stagnante da aprile, le scorte in magazzino sono cospicue. I sindacati, preoccupati per la sicurezza dei posti di lavoro, hanno attenuato le richieste di miglioramenti salariali per quest'anno: ne risulteranno penalizzati i consumi. Il forte aumento del saldo della bilancia commerciale ha determinato di fatto una rivalutazione dello yen rispetto al dollaro del 20%. Di qui, una serie di problemi, che Tokyo intende risolvere aumentando le importazioni di combustibili nucleari, minerali e petrolio e potenziando l'edilizia residenziale. L'espansione del prodotto reale supererà quest'anno e l'anno prossimo il 5%, mentre il livello della disoccupazione salirà al 2,3%. Questo scarso dinamismo, insieme all'apprezzamento dello yen, condurrà a una graduale riduzione dell'inflazione.
ECCO GLI ALTRI BELGIO Rilancio: il 6%
del bilancio 1978 sarà destinato al miglioramento dell'occupazione.
Nello stesso tempo verranno rilanciati gli investimenti, ma su basi
selettive. Verrà però esercitata una potente pressione
fiscale. DANIMARCA Rilancio: il governo
danese sta preparando un piano di risanamento per i prossimi tre anni.
Per finanziare nuovi posti di lavoro e ridurre il debito estero, verrà
appesantita la fiscalità diretta. IRLANDA Rilancio: il governo
sta predisponendo un programma di creazione di posti di lavoro e di
riduzione di imposte che costerà circa un quarto delle entrate
fiscali 1977. OLANDA Rilancio: entrerà
in vigore fra poco un piano di risanamento che prevede il blocco dei
salari per due anni, ad eccezione dei redditi più bassi, per
far calare a 150.000 il numero dei disoccupati. SVEZIA Rilancio: blocco,
dei prezzi fino al 31 ottobre, riduzione dell'imposta sui salari, e
un piano per la stabilizzazione della disoccupazione. Le misure di risanamento
decise dal governo di Stoccolma dopo la svalutazione del 10%della corona
uscita dal serpente monetario.
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