| Dal Medioevo in poi, lEuropa
 si è frammentata in nazioni ed io penso che dovrà 
              formarsi partendo da lì, dalle differenze.
 |  | LEuropa possiamo vederla soltanto se guardiamo avanti. E 
              nata, ma non ha ancora trovato la sua unità. E un processo 
              in fieri, risultato di molteplici eredità, di diversi strati 
              storici. Il più antico è quello greco-romano che ha 
              prodotto anche il nome di Europa, la fanciulla mitologica rapita 
              da Zeus. LImpero romano ha costruito un nuovo strato, portando 
              anche alla divisione tra una parte occidentale, di lingua latina, 
              e una orientale, di lingua greca. Il problema è sempre stato 
              come unire le due parti. Il nucleo della cultura, della mentalità, 
              dei costumi europei risale al Medioevo. Su questa base si sono poi 
              sedimentati il Rinascimento, i Lumi, il Romanticismo, il Positivismo, 
              eccetera.Carlo Magno ha contribuito allunità, soprattutto in 
              campo culturale. Ma non aveva la nozione dellEuropa. Fuori 
              dal Sacro Romano Impero cerano lEuropa del Nord, quella 
              dellEst, quella della dominazione araba, lInghilterra. 
              A Carlo Magno mancava la dimensione prospettica. Era rivolto al 
              passato, mentre lEuropa era qualcosa da costruire.
 Non ci sono, dunque, Padri dellEuropa. In tempi recenti ci 
              sono stati tentativi perversi di unificare il continente, come quello 
              di Napoleone, basato sullidea di unEuropa dominata dalla 
              Francia; più recentemente, ci sono stati alcuni personaggi 
              che io considero fondamentali, come leconomista francese Jean 
              Monnet. E poi tre politici di ispirazione cristiano-democratica: 
              Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e Robert Schumann. Ma quella 
              del futuro non può essere unEuropa soltanto cristiana. 
              Dovrà riuscire a combinarsi con la laicità che ormai 
              è diventata un valore condiviso.
 Il problema più grosso, ora, è la frontiera orientale. 
              La Russia fa parte dellEuropa e non si può continuare 
              a ignorarlo. E poi ci sono la Repubblica Ceca, lUngheria, 
              la Romania, la Bulgaria, i Paesi Baltici, i Balcani. Non ne fa parte 
              la Turchia, che non ha mai condiviso i valori fondamentali, in primo 
              luogo quello della democrazia. Dal Medioevo in poi, lEuropa 
              si è frammentata in nazioni e io penso che dovrà formarsi 
              partendo da lì, dalle differenze, che sono in primo luogo 
              linguistiche. Non credo a una sorta di Superstato. E daltronde 
              leuro non è sufficiente per unirci. Bisogna rafforzare 
              le istituzioni politiche, creare un vero sistema di scambi. E costruire 
              unEuropa sociale dove tutti abbiano il loro posto.
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