|         Nellepoca della globalizzazione una gran fetta
 di progetti nasce
 per favorire
 un campanile
 o una contrada
 o una corte.
   |  | Un vero e proprio diluvio di leggi e di leggine sta per piombare 
              dentro le nostre case e i nostri uffici. Dentro la nostra già 
              complicata vita privata e professionale. A scatenarlo, sono i parlamentari 
              freschi di nomina, che a quanto è dato sapere hanno preso 
              molto sul serio il loro nuovo mestiere, visto che hanno depositato 
              sul solo tavolo della presidenza della Camera 1.080 progetti di 
              legge in quarantacinque giorni: tanti, quanti ne ha contati la XIV 
              legislatura!Fa una media di venticinque iniziative al giorno, e non è 
              cosa da poco. Anche perché, continuando di questo passo, 
              a fine quinquennio dovremmo toccare liperbolica cifra di 43.200 
              nuove proposte normative. Ne andasse in porto appena una su dieci, 
              non ci resterebbe che chiedere un salvacondotto per lestero 
              e lasilo politico in Nuova Zelanda.
 Sta di fatto che la stagione della semplificazione, o deregulation 
              che dir si voglia, cioè  correttamente  della 
              guerra dichiarata contro leccesso di diritto che ci toglie 
              il respiro e finisce per intossicarci (paragrafo 3 del celeberrimo 
              Contratto con gli italiani firmato dal presidente del 
              Consiglio e convalidato da tanto di notaio) si apre allinsegna 
              di regole e di pandette pronte per ogni occasione e per ogni campanile. 
              Il deputato Molinari ha predisposto una legge-quadro sulle lavanderie, 
              della quale sentivamo la gravissima mancanza. Una trovata di Lumia 
              ha generato una proposta sulle strade del pesce mediterraneo, 
              forse per distinguere quelle tracciate in acque territoriali comunitarie 
              dalle altre, clandestine, che sono percorse da banchi di saraghi 
              turchi o di branzini (volgarmente: spigole) tunisini. Lonorevole 
              Battaglia suggerisce norme sul libero accesso dei cani-guida per 
              i ciechi dentro gli autobus. Di tutto, di più: avremo persino 
              una legge sugli incontinenti, se verrà accolto e approvato 
              il progetto del leghista Cè. Mentre il valdese Spini si preoccupa 
              della sicurezza delle piscine, e lex ministro Pecoraro Scanio 
              barcolla pensoso dal versante della diplomazia popolare 
              (sono pronto ad offrirgli una cena, se mi chiarisce di che si tratta) 
              agli scooter acquatici. Tantè: il virus legificatore ha ormai contagiato tutti, 
              senza alcuna distinzione fra destra e sinistra, mezze ali comprese. 
              E tra i due poli è immediatamente scattata una nobile gara 
              a chi consegue la palma dellingresso nel Guinnes dei primati, 
              (nel senso di record, non di quadrumani). Se lera guadagnata 
              sul campo lulivista Piscitello, con trentaquattro progetti 
              depositati il 30 maggio dello scorso anno. Ma alla testa della corsa 
              è rimasto appena per un paio di settimane, bruciato da due 
              colleghi di Alleanza Nazionale, i deputati Napoli e Serena, che 
              hanno consegnato una quarantina di proposte ciascuno, in un solo 
              giorno, rispettivamente il 12 e il 21 giugno. Col risultato che 
              nellepoca della liberalizzazione fioccano le richieste di 
              istituire nuovi albi professionali (dagli stenografi ai doppiatori 
              cinematografici), come se non fossero già abbastanza criticati 
              quelli esistenti. Che nellepoca della globalizzazione una 
              gran fetta di progetti e di proposte nasce per favorire un campanile 
              o una contrada o una corte (nel senso di vicolo, non di consiglieri 
              del principe o di dame di compagnia).  Che nellepoca del risanamento finanziario cè 
              chi vorrebbe garantire un contributo pubblico a chi compra una bicicletta. 
              E via imbragando il Belpaese, che di editti, leggi, leggine e circolari 
              dovrebbe averne tra 150 e 170 mila (nessuno ha potuto o saputo contarle 
              con precisione), che ancora (ma fino a quando?) non regolamentano 
              soltanto il nostro respiro.  Tutto da scartare, allora, per costringere i nostri delegati al 
              Parlamento a volare, se possibile, un poco più in alto? Non 
              proprio: da parte nostra, ci permettiamo di raccomandare al Presidente 
              della Camera almeno una di queste iniziative: la proposta di legge 
              per la Festa dellasino, stilata dal diessino Carli. Anche 
              perché i festeggiati sapremmo già dove trovarli. |