Il problema della
recessione in Europa è un fatto molto serio: per uscirne
ogni Paese dovrebbe avere la libertà di adottare le politiche
monetarie
che preferisce.
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La ripresa in America è incominciata già da parecchio
tempo, anche se la gente dà limpressione di non essersene
ancora accorta. I guai, invece, sono tutti in Europa, e non sarà
proprio facile venirne fuori, per colpa delleuro.
La ripresa americana è visibile nei numeri, nei fondamentali.
Durante lultimo trimestre il Prodotto interno lordo è
cresciuto del 2,4 per cento, mentre tutti i dati rivelano che i
redditi medi dei cittadini statunitensi sono aumentati.
La verità è che gli Stati Uniti hanno avuto una leggera
recessione nel corso del 2001; ma da allora in poi è incominciata
una ripresa altrettanto leggera. Però questa è tuttora
in corso, sta dando i primi effetti, e nelle condizioni attuali
sembra destinata a continuare. Tutto questo vuol dire che leconomia
americana va già bene, e che nel motore cè abbastanza
carburante per continuare ad andare avanti. Ciò vuol dire
anche che gli stimoli varati fino a questo momento sono quelli giusti.
La Federal Reserve ha ridotto i tassi dinteresse all1
per cento, il livello minimo degli ultimi quarantacinque anni, mentre
il Presidente ha fatto approvare al Congresso le riduzioni fiscali
che voleva. Ad ogni modo, se ci dovessimo accorgere che il costo
del denaro è stato abbassato troppo, la Federal Reserve avrebbe
tutto il tempo e tutto lo spazio di manovra per correggere la rotta.

E vero che alcuni economisti sono preoccupati dal pericolo
della deflazione. Ma a me personalmente non sembra una minaccia
molto grave. Potrebbe anche manifestarsi un po di deflazione,
ma non in proporzioni tali da minacciare la nostra ripresa, o addirittura
da far tornare la recessione.
E anche vero che gli americani continuano a lamentarsi per
landamento delleconomia. Ma lo fanno per due ragioni
fondamentali: la prima è il crollo di Wall Street, e la seconda
è la disoccupazione. In verità, il ribasso dei titoli
ha fatto perdere ricchezze a molte persone che avevano investito
in Borsa: questo le fa sentire più povere e perciò
accusano leconomia, anche se il mercato sta risalendo. La
disoccupazione, poi, è un altro problema reale, perché
effettivamente è salita su. Questo fenomeno ha due spiegazioni:
la prima è laumento della produttività, e la
seconda è il normale andamento di tutte le recessioni. La
produttività negli Stati Uniti è in crescita continua,
grazie allinnovazione tecnologica di cui ci siamo quasi scordati,
perché tutti si sono lasciati distrarre dallo scoppio della
bolla speculativa sui titoli di Internet. E un fenomeno positivo,
ma quando la produttività aumenta, le aziende riescono a
realizzare di più con meno tempo e con meno manodopera, e
di conseguenza la disoccupazione non fa altro che salire.
In genere, poi, quando cè una recessione, i posti
di lavoro sono sempre gli ultimi a tornare, perché prima
di assumere le imprese vogliono essere assolutamente sicure che
la crisi è passata per davvero. Se si considerano tutti questi
elementi, è facile capire perché gli americani si
lamentano ancora, sebbene la recessione sia finita.
Alcuni analisti sostengono che per sentire gli effetti della ripresa
sulloccupazione sarà necessario aspettare che il prodotto
interno americano cresca almeno al ritmo del 3,5 per cento. Certo,
si tratta di calcoli difficili, e io non li ho ancora fatti. Quando
ci mettiamo a fare previsioni così precise, poi, noi economisti
sbagliamo quasi sempre. Questo è un dato di fatto.

Ciò vale anche per la previsione secondo cui la disoccupazione
dovrebbe cominciare a calare intorno al novembre del 2004. Si tratta
di un calcolo quanto mai complicato, ma ritengo che le cose si stiano
rimettendo a posto pure sul piano delloccupazione. Come verrà
valutata la situazione da qui in poi, e magari fino alla fine del
1994, è unaltra storia, anche perché alcune
persone hanno interesse a dipingere un ritratto negativo delleconomia.
Parlo, ovviamente, degli avversari politici; altrimenti, quale altro
elemento hanno per attaccare la controparte? Certamente, ci sono
veri pericoli per leconomia degli Stati Uniti, e se vogliamo,
di tutto lOccidente: nuovi attentati devastanti in America
o in Europa, oppure il collasso della missione americana nel Golfo
Persico. Ma non sono eventi sui quali me la sento di speculare.
Intanto, mezza Europa è nei guai, e non sa chiaramente come
venirne fuori. Né sono in grado di dirlo io. Il problema
della recessione in Europa è un fatto molto serio. Con tutta
probabilità, per uscirne ogni Paese dovrebbe avere la libertà
di adottare le politiche monetarie che preferisce. In questo momento,
ad esempio, la Germania ha chiaramente bisogno di una politica più
espansiva, rispetto allIrlanda.
Leuro, però, ingessa gli europei. Sono tutti obbligati
ad adottare le stesse misure monetarie, e questo renderà
molto difficile il superamento della recessione. Piaccia o meno,
la colpa è quasi del tutto della moneta unica.
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