La credenza
dellAmanhecer si fonda su un mito che ripercorre la storia
delle civiltà e delle religioni, dal punto di vista del mutamento
spirituale
dellumanità.
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Il processo di globalizzazione viene di frequente associato allidea
di omologazione. Tuttavia si tratta di un fenomeno multidimensionale.
Lintensificazione dei transiti di individui, merci, immagini
e idee che attraversano i confini geografici rendendoli sempre
più labili, dissolvendo in tal modo anche lidea di
Stato-Nazione anziché agire uniformemente portando
ad un livellamento culturale, crea nuovi e molteplici livelli di
differenziazione. Le località, infatti, non accettano passivamente
i tratti culturali altri, ma li selezionano e li reinterpretano
attivamente producendo nuove forme culturali ibride.
La tarda modernità sembra quindi essere caratterizzata da
un duplice processo di globalizzazione e localizzazione, efficacemente
espresso dal termine glocal coniato da Roland Robertson. Ed è
nelle zone di confine, nei luoghi di incontro e contatto culturale
in cui avvengono le reciproche contaminazioni tra globale e locale,
che si producono i processi di ibridazione etno-culturale.
Ma in che modo tali trasformazioni agiscono sul piano delle forme
religiose? Partendo dal presupposto che le tradizioni religiose
sono fenomeni dinamici che si trasformano con il mutare delle circostanze
sociali in cui si localizzano, si può affermare che anchesse
siano pienamente coinvolte nelle dinamiche glocal.
I transiti attraverso i panorami glocal di diverse prospettive religiose
atte alla definizione della realtà hanno determinato situazioni
di pluralismo religioso con un conseguente processo di relativizzazione.
In contesti in cui i contatti culturali si intensificano, le tradizioni
religiose si trovano ad interagire e a trasformarsi inglobando alcune
caratteristiche delle altre. Questa interazione può dar luogo
alla nascita di nuove forme religiose ibride che, attraverso un
processo di risignificazione, localizzano e ricombinano in modo
creativo i diversi elementi religiosi in transito tra i panorami
globali.

Come area di studio per portare avanti la mia ricerca antropologica
sullibridismo religioso come prodotto di un contesto in continuo
transito tra globale e locale, ho scelto il Brasile: un Paese che
considero un esempio del potenziale inventivo della diversità,
in particolar modo per il suo rivendicare libridismo genetico,
culturale e religioso come elemento attivo nella costruzione di
unidentità brasiliana. Un ibridismo prodotto storicamente
dallinterpenetrazione dei tratti culturali amerindi, africani
ed europei.
Lincontro delle religioni afro-brasiliane con le tradizioni
orientali, introdotte nel Paese dallondata di flussi migratori
del secolo scorso, con la mistica esoterica e le nuove forme di
spiritualità come la New Age e i suoi derivati, ha determinato
il sorgere di nuovi culti fortemente ibridi e olistici che si stanno
rapidamente affermando in tutto il Brasile.
Nellautunno del 2004 ho avuto modo di trascorrere alcuni mesi,
per svolgere la ricerca etnografica, nella Vale do Amanhecer
(Valle dellAlba), una comunità di medium
denominati jaguares, situata a sessanta chilometri da Brasilia,
fondata nel 1959 dalla chiaroveggente di origine cattolica Neiva
Chaves Zelaya, conosciuta come la Tia (Zia) Neiva.
La comunità conta circa 3.000 medium residenti sul luogo,
più un continuo flusso di medium e visitatori provenienti
da tutto il Brasile. Dalla sua nascita la Vale do Amanhecer si è
espansa, aprendo più di seicento templi sparsi su gran parte
del territorio brasiliano e attraversandone i confini fino alla
Bolivia, gli Stati Uniti, lEuropa e il Giappone, contando
oggi più di 500.000 medium iniziati.
La Vale do Amanhecer si definisce un Pronto soccorso spirituale
dove viene fornita assistenza gratuita ai visitatori, denominati
pazienti, confortandoli spiritualmente e aiutandoli
ad incontrare la propria strada verso levoluzione, soprattutto
tramite la comunicazione diretta con le entità spirituali
incorporate dai medium.
Attraverso i vari rituali che si svolgono quotidianamente, simultaneamente
e a ritmo incessante nel tempio, i medium sostengono di fornire
due tipi di cure: la Cura Spirituale, data la triplice composizione
dellessere umano secondo la dottrina, agendo sullo Spirito
si riflette anche sullAnima (psiche) e sul Corpo Fisico; la
Cura Disossessiva è invece finalizzata alla liberazione degli
Espiritos sem Luz (Spiriti senza Luce, ossia poco evoluti), ossia
quegli Spiriti disincarnati che provocano sofferenze
agli incarnati. Tali Spiriti vengono incorporati dai medium nei
rituali e dottrinati insegnandogli il cammino di redenzione attraverso
lamore cristico, e infine elevati ai Piani Spirituali mediante
alcune chiavi iniziatiche.

La totalità dei rituali viene eseguita tramite linvocazione
delle forze, la manipolazione delle energie e lincorporazione
di entità spirituali di Luce, ed è finalizzata ad
incamminare sia gli Spiriti incarnati che quelli disincarnati verso
levoluzione, preparandoli al transito verso una Nuova Era
profetizzata dalla chiaroveggente.
La dottrina dellAmanhecer è stata elaborata tra gli
anni Sessanta e Ottanta dalla Tia Neiva, la sacerdotessa che riceveva
gli insegnamenti attraverso la sua chiaroveggenza e li trasmetteva
ai jaguares, assieme al suo compagno, il sociologo Mario Sassi,
il quale li decodificava e li interpretava traducendoli in testi.
Tale dottrina si fonda sugli insegnamenti di Gesù Cristo
racchiusi nel Vangelo, sintetizzati in tre principi base: Umiltà,
Tolleranza e Amore incondizionale. Imparando a mettere in pratica
quotidianamente tali prin-cìpi, secondo i jaguares è
possibile per qualsiasi individuo liberarsi dei debiti accumulati
nel corso delle proprie incarnazioni passate, trasformando il proprio
karma per evolversi.
Il Vangelo, assumendo il ruolo centrale di testo sacro per i jaguares,
viene ricontestualizzato allinterno di una dottrina in cui
si trova ad interagire con elementi differenti rispetto al suo contesto
abituale, come ad esempio lo spiritismo e il concetto buddista di
reincarnazione, assumendo in tal modo nuovi significati
e nuove finalità.
Sul piano della credenza, dunque, libridismo religioso della
Vale do Amanhecer nacque dallincontro della Tia Neiva con
lo spiritismo europeo di Kardec, che le aprì le porte ad
una lettura e ad una reinterpretazione di diverse tradizioni religiose
dal punto di vista spiritista, che le permise di delineare un sistema
di credenze e pratiche ritualistiche non solo fortemente influenzato
dalla sua formazione cattolica, ma che sicuramente affonda le radici
nelle religioni afro-brasiliane per rinnovarle attraverso processi
di ibridazione con le filosofie orientali, la mitologia classica,
le nuove forme di spiritualità di stampo millenarista e persino
lufologia.
La credenza dellAmanhecer si fonda su un mito che ripercorre
la storia delle civiltà e delle religioni, dal punto di vista
del mutamento spirituale dellumanità, secondo una logica
basata sul trascendentale e sulle reincarnazioni congiunte dei jaguares
nellantico Egitto, tra i greci, i romani, i maya, tra gli
schiavi del Brasile colonia. Logica che sembra permettere di legare
assieme i vari frammenti religiosi di origine diversa.
Libridismo della credenza si esplicita visualmente nella simbologia:
dalla dimensione spettacolare degli spazi sacri, scenari di performance
che vedono la partecipazione di massa del corpo medianico, costituiti
da un insieme cromatico di forme geometriche, di simboli religiosi
e di immagini monumentali delle entità, alle uniformi indossate
dai medium nei rituali che recano in sé la codificazione
in chiave simbolica della cosmologia dellAmanhecer. Simboli
religiosi di origine differente come la croce, la piramide, il triangolo,
la stella di David, il sole e la luna, vengo sradicati dai loro
contesti di origine per essere rilocalizzati allinterno di
un nuovo sistema simbolico in cui si ricombinano e si giustappongono
creando nuove significazioni.
Tuttavia, è nei rituali che i differenti elementi religiosi
vengono definitivamente consacrati nel nuovo sistema simbolico e
tradotti in codici cinetici e verbali, dando vita a coreografie
caleidoscopiche e a sonorità polifoniche. Cosicché
le forze del dio egizio Amon-Ra e dei Ramses vengono invocate assieme
a quelle del dio greco Apollo, tuttavia rivolgendosi a Gesù
Cristo, il quale, a sua volta, viene inteso allinterno di
una credenza spiritista come il creatore di un sistema reincarnatorio
finalizzato a redimere il karma.
Il sistema simbolico dellAmanhecer sembra prestarsi ad accogliere
quella varietà di entità spirituali in transito tra
gli universi religiosi brasiliani, come ad esempio i pretos velhos
(gli spiriti degli schiavi africani presenti nel Candomblé),
i caboclos (gli spiriti degli indios presenti nellUmbanda),
i médicos de cura dello Spiritismo di Kardec. Entità
che, una volta inserite nella Vale do Amanhecer, si trovano ad agire
assieme ad altre entità spirituali avatariche e del tutto
originali come principesse, zingare, sirene, messaggeri tibetani,
Spiriti abitanti del pianeta Capela, articolati in un pantheon fortemente
gerarchizzato, in cima al quale figurano Dio, Gesù Cristo
e la Vergine Maria.
Un esempio di entità avatarica è quello di Pai Seta
Branca, considerato lo spirito guida, il mentore della dottrina.
I jaguares ritengono che si tratti dello spirito di un indio che
ha avuto incarnazioni sulla terra come Tutankhamon, Giovanni Evangelista
e San Francesco dAssisi. Allinterno di tale figura emblematica
lelemento amerindio, quello egizio e quello cattolico vengono
legati assieme dal concetto di reincarnazione. Polo
complementare del mentore della dottrina, è lo Spirito di
Luce femminile di Mãe Yara, ritenuta figlia di Yemanjá
lOrixá delle acque afro-brasiliana , considerata
anima gemella di Pai Seta Branca con cui avrebbe avuto unincarnazione
nella vita ad Assisi come Santa Chiara.
Con il passare del tempo a tale pantheon si vanno ad aggiungere
entità sempre nuove, per accogliere e localizzare altre diversità
in transito attraverso i panorami glocal, poiché la Vale
do Amanhecer è una dottrina dinamica che si presta tuttora
ai processi di ibridazione, favoriti anche dalla sua tendenza a
porsi come una zona di confine dove le diversità si incontrano.
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