Una mission
che la Banca
esegue alla lettera, attirandosi spesso critiche da parte di quanti
lhanno accusata daver creato una gabbia per la crescita
e
di aver perseguito una politica
monetaria troppo rigida.
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La festa di compleanno era iniziata con un bagno di folla domenica
primo giugno. Dalla mattina fino al pomeriggio chiunque ha avuto
la possibilità di entrare a visitare lEurotower del
numero 29 di Kaiserstrasse, sede della Banca centrale europea. La
cerimonia ufficiale si è svolta invece il giorno seguente
nellantico Teatro dellOpera di Francoforte, e ha avuto
come ospite donore un oratore italiano, lex Governatore
della Banca dItalia Carlo Azeglio Ciampi. Insieme con lui,
a ricordare i primi dieci anni dellistituto, il presidente
della Bce, Jean-Claude Trichet, i Governatori delle Banche centrali
nazionali, i massimi rappresentanti delle istituzioni Ue e il Cancelliere
tedesco, Merkel.
Al di là dei contenuti inevitabilmente celebrativi, la ricorrenza
è stata loccasione per tracciare un bilancio. Lunione
monetaria ha rappresentato la più importante riforma valutaria
dai tempi di Bretton Woods, il sistema mondiale dei cambi fissi
basato sul dollaro e crollato nel 1971.
Dopo i recenti ingressi della Slovenia, di Malta e di Cipro, larea
delleuro conta oggi quindici soci (il sedicesimo, la Slovacchia,
entrerà il primo gennaio 2009) e uneconomia che, con
8,9 trilioni di euro, rappresenta il secondo mercato più
grande del mondo, dopo gli Stati Uniti dAmerica.
Non si è trattato di un cammino sempre agevole. Lungo il
suo percorso, la Bce ha incrociato la bolla di Internet, esplosa
a ridosso del 2000 sui mercati azionari, poi la crisi economica
dopo l11 settembre 2001. Ora, invece, a mettere alla prova
la Banca europea ci sono il caro-greggio, con il petrolio schizzato
a costo per barile in continua crescita, e lesplosione dei
prezzi delle materie prime, che innescano spirali inflazionistiche;
ma soprattutto la crisi statunitense dei mutui subprime, che continua
a scuotere i mercati finanziari di tutto il mondo. La Bce è
stata la prima Banca centrale a rispondere alle tensioni dei mercati,
pompando miliardi di dollari di euro di liquidità. E non
sembra ancora finita.
A differenza del mandato della Federal Reserve americana, lobiettivo
primario della Bce resta, secondo quanto previsto dal Trattato,
quello di mantenere la stabilità dei prezzi, quantificata
in uninflazione intorno al 2 per cento. Una mission
che la Bce ha eseguito alla lettera, attirandosi spesso critiche
da parte di quanti lhanno accusata daver creato una
gabbia per la crescita (che, comunque, non rientra nei suoi compiti)
e di aver perseguito una politica monetaria troppo rigida.

Alcune simulazioni, in realtà, mostrano che in questi dieci
anni leuro ha avuto un impatto che non è improprio
definire neutro. Il tasso di crescita del Prodotto interno lordo
europeo resta (ancora troppo) ancorato a quello americano: il rapporto
Usa-Europa è sempre lo stesso dagli anni Settanta. Mentre
si è invertita la produttività: un giorno era più
alta nel Vecchio Continente, attualmente lo è negli Stati
Uniti. Ed è, questo, uno dei motivi per cui lo sviluppo economico
europeo è più lento. Allora, la politica monetaria
della Bce non centra nulla?
Rivolta ad alcuni esponenti delleconomia e delle scienze bancarie,
questa domanda ha dato i verdetti che seguono.
Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della
Bce: La moneta europea è stata creata per dare stabilità
monetaria allEuropa. Questo obiettivo è stato raggiunto.
Negli ultimi dieci anni linflazione nellarea delleuro
è stata, in media, pari a circa il 2,1 per cento lanno,
meglio di quanto hanno fatto nello stesso periodo altri Paesi industriali.
La Bce è diventata unistituzione indipendente, rispettata,
con una politica monetaria che ha ancorato le aspettative dinflazione,
anche di fronte agli shock esterni, come laltissimo prezzo
del petrolio e il recente aumento dei prezzi dei prodotti alimentari,
assicurando tassi di interesse bassi, a vantaggio di famiglie e
imprese. Sono state evitate tensioni valutarie e svalutazioni competitive,
che in passato avevano falcidiato leconomia europea. Leuro
ha fatto da scudo per i risparmi delle famiglie, in modo particolare
nella più recente fase di turbolenza finanziaria, in atto
dal mese di agosto 2007. LEuropa ha attraversato una fase
di difficoltà in termini di risultati economici, di integrazione
politica, di adattamento alla globalizzazione: in che misura è
collegabile alleuro? Nellultimo decennio larea
della moneta unica nel suo insieme è cresciuta a un ritmo
analogo a quello precedente. Ha fatto anche meglio per la creazione
di posti di lavoro: oltre 15 milioni, contro i 6 del precedente.
Ben otto Paesi sui dodici che hanno adottato leuro fin dallinizio
sono cresciuti a un ritmo addirittura superiore agli Stati Uniti.
Altri, pur avendo la stessa moneta, hanno fatto peggio. I redditi,
soprattutto quelli delle classi medie, sono stati compressi. Ma
questo problema è comune ai Paesi avanzati, anche senza leuro,
come il Regno Unito e gli Usa. I fattori principali sono connessi
a processi globali come la concorrenza internazionale, gli aumenti
dei prezzi dellenergia e dei prodotti alimentari, linstabilità
del mercato immobiliare. Le istituzioni europee sono state criticate
per la loro incapacità decisionale su materie che spesso
restano di competenza nazionale. Per affrontare le sfide della globalizzazione
ci vuole più capacità di governo, sia a livello nazionale
sia europeo. Leuro è stato un successo, riconosciuto
in tutto il mondo. È la dimostrazione di quello che lEuropa
riesce a fare. Deve essere la spinta a fare di più.
Rasmus Kjeldhai, Presidente dellOrganizzazione dei
consumatori europei: A livello generale, la Bce non è molto
nota ai consumatori, sebbene questi abbiano chiaro che essa aumenta
o riduce i tassi di interesse e quindi influenza i loro mutui. I
più informati sanno anche che la Bce interviene per tenere
bassa linflazione e che il rischio di svalutazioni non cè
più. Ma tutti collegano la Bce allintroduzione delleuro,
il primo gennaio 2002. Fra gli aspetti positivi che i consumatori
toccano con mano ci sono viaggi più facili nelleurozona
e più agevoli operazioni bancarie trans-frontaliere. Come
pure il confronto immediato dei prezzi di beni e servizi, lo shopping
oltreconfine e quello on line. Fra gli svantaggi, invece, la percezione
delleuro come causa di aumento dei prezzi, che ha innescato
un sentimento negativo anche nei confronti dellUnione europea.
La direttiva sui servizi di pagamento adottata di recente rappresenta
unoccasione per rendere le operazioni con lestero più
facili e meno costose. Concordo con azioni che favoriscano la creazione
di unarea unica di pagamento in euro. La Bce dovrebbe usare
tutto il suo peso per fare di questo cambiamento un vantaggio per
i consumatori. Un euro forte dipende dalla fiducia. Sebbene la Bce
non eserciti uninfluenza diretta su questo processo, credo
che abbia un ruolo importante da giocare, anche nel facilitare leuro
elettronico e migliorare in questo modo il mercato interno.
Alberto Alesina, economista e docente alla Harvard University:
La Bce nel complesso ha svolto molto bene il suo ruolo. Ha iniziato
dieci anni fa, in condizioni molto difficili, unesperienza
senza precedenti. Era giustamente preoccupata di stabilire la sua
credibilità anti-inflazionistica. Ci è riuscita in
pieno. La straordinaria riduzione dei tassi di interesse sul debito
italiano non si sarebbe mai verificata senza la Bce.

Linflazione stabile e bassa garantita non è la causa
della crescita relativamente modesta dellarea euro in questo
decennio. Anzi, lavere ancorato le aspettative inflazionistiche
è stato un fattore importante: ha evitato che lo shock petrolifero
attuale si traducesse immediatamente in una pericolosa spirale inflazionistica
come negli anni Settanta. La comunicazione con il pubblico non è
sempre stata tra le più felici. La Bce non ha saputo spiegare
che la sua politica di stabilizzare linflazione non pregiudica
la crescita. Il motivo di questa insistenza sullinflazione
risale al desiderio di stabilire credibilità e di sottrarsi
alle incaute pressioni di vari politici europei, che hanno la colpa
di aver voluto usare la Bce come capro espiatorio per nascondere
la propria incapacità di fare riforme strutturali. La Bce
è stata anche accusata, a torto, prima della debolezza delleuro
e poi della sua forza. Landamento dei tassi di cambio euro/dollaro
dipende da fattori complessi che non sono facilmente controllabili
e influenzabili. Credo sarebbe utile trasferire le funzioni di vigilanza
del sistema bancario alla Bce, vista lintegrazione crescente
dei mercati europei. Dato che tocca alla Bce intervenire per salvare
il sistema, mi pare più che giusto che se ne occupi la stessa
Banca centrale europea.
Joellen Perry, corrispondente da Francoforte del Wall
Street Journal Europe: Gli economisti in genere ritengono
che la Bce abbia assolto con successo il suo mandato. La crescita
dellarea euro, è vero, è rimasta analoga alla
media del periodo pre-Bce, pari a circa il 2 per cento. Ma sono
state evitate le forti oscillazioni valutarie di quel tempo. Ora
la stessa Bce dice che, se non fosse intervenuta la crisi creditizia,
avrebbe alzato i tassi di interesse per combattere le pressioni
inflazionistiche. Tuttavia, una volta che la crisi è arrivata,
con alcuni fattori quali la carenza di liquidità sui mercati
e la generale incertezza sui suoi potenziali effetti, la Bce ha
preferito lattesa: una decisione che molti economisti hanno
giudicato sensata. Elogiata è stata anche labilità
della Banca europea di tenere le operazioni di liquidità
finanziaria sul mercato distinte dalla politica monetaria. Linsegnamento
emerso, tuttavia, è che cè poco che la politica
monetaria interna possa fare per tenere a bada limpennata
dei prezzi delle materie prime e dei generi alimentari.
La Bce è concentrata nel tentativo di impedire che questi
aumenti si trasferiscano in Europa, per esempio sui salari. Ma con
una crescita economica che rallenta fortemente si è ridotta
la possibilità di alzare i tassi per tenere le aspettative
dellinflazione dellarea euro sotto controllo.
Andrea Moltrasio, Vice-presidente Confindustria per lEuropa:
Questo anniversario è stato innanzitutto unoccasione
per ricordare il lungo cammino delleuro e i sacrifici dellItalia
per entrare. Grazie a questi, oggi possiamo affrontare le eventuali
crisi economiche e finanziarie con maggiore tranquillità.
Un altro pregio della moneta unica è stato mettere in risalto
le qualità e i difetti del sistema-Paese, senza facili giustificazioni.
Se in questi anni la crescita delleconomia italiana è
stata sistematicamente inferiore al resto dellEuropa, e se
invece i prezzi spesso sono aumentati più in fretta, la responsabilità
non è dei mercati internazionali, ma tutta nostra, delle
nostre istituzioni, delle nostre resistenze corporative, delle imperfezioni
dei nostri mercati. Sulla crisi degli ultimi mesi, la Bce si sta
comportando in modo serio e responsabile. Per far fronte alle difficoltà
sui mercati finanziari ha deciso di portare avanti azioni coordinate
con la Federal Reserve statunitense per liniezione di liquidità
sul mercato, così da evitare il rischio di un credit
crunch generalizzato. La prudenza per quanto riguarda i tassi
di interesse è giustificata dalle forti pressioni inflazionistiche
in atto e anche dalla relativa solidità delleconomia
europea rispetto a quella americana (in parte attribuibile alla
cautela della Bce).
Tutto bene, allora? No, probabilmente si potrebbe fare di più.
In primo luogo, per limitare lapprezzamento eccessivo delleuro
rispetto al dollaro, andrebbe valutata lopportunità
di un intervento coordinato in questo senso. Ma non illudiamoci
che da solo possa essere risolutivo. Mancano la politica e la capacità
degli Stati membri di esprimersi con una voce unica e chiara nei
consessi mondiali come G8 e Fmi, o nelle relazioni con grandi economie
emergenti, come la Cina. In secondo luogo, è necessario rimettere
al centro del dibattito europeo il tema della crescita: la Bce si
è concentrata sulla stabilità, ma è sulla crescita
che lEuropa mostra la propria debolezza principale. Piuttosto
che indebolire la Bce o rimettere in discussione la sua indipendenza,
lavoriamo per unEuropa che cresca e conti politicamente a
livello internazionale.
Per la storia passata e futura: istituita il primo giugno 1998 a
Francoforte, la Bce oggi dà lavoro a 1.375 dipendenti (149
i dirigenti). Le spese per il personale nel 2007 sono ammontate
a 141,7 milioni, (stipendio-base del Presidente, poco più
di 345 mila euro). La sede attuale, nel cuore finanziario della
città, sarà presto abbandonata per una nuova, situata
nellarea di Grossmakthalle, il vecchio mercato generale, in
una struttura di archeologia industriale. Il progetto vincitore
è di una cooperativa di architetti viennesi. Due i principali
elementi del nuovo quartier generale: un edificio a sviluppo orizzontale
(che ristruttura, ma lascia intatto quello storico preesistente)
e due torri gemelle poligonali. I lavori (costo totale, 850 milioni
di euro) inizieranno alla fine di questanno.
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