Perché




LA DIREZIONE



Questa rivista non nasce per un puro plaisir de paraître. In un momento come questo, in cui l'economia italiana, come le economie di molti paesi del pianeta, attraversa un tunnel e può avere sbocchi imprevedibili, non è inopportuno aggiungere la nostra alla voce di quanti hanno a cuore le sorti del Paese, e dare in questo modo un contributo, sia pur modesto ma obiettivo, per la soluzione dei problemi che investono la società italiana contemporanea.
Una Banca è senz'altro un punto di osservazione privilegiato nello scacchiere socio-economico. Tanto più, quando opera in una regione, come la Puglia, ricca di contraddizioni: è l'area meridionale che ha registrato il più impetuoso sviluppo industriale sia privato che a partecipazione statale, ma che ha anche dato all'emigrazione, dal '61 al '71, uno dei più alti movimenti del Mezzogiorno, con la fuga di 700 mila unità; è la regione più periferica rispetto a quel nucleo vitale di livello europeo che è il "triangolo industriale" del Nord, ma è anche il ponte più naturale per l'Africa e il Medio Oriente, dove il petrolio è uno status symbol, una insostituibile materia prima e un'arma di ricatto che rende possibili sul piano della politica mondiale tutte le alleanze e tutti i tradimenti; è, infine, una terra che, accanto a sacche di antica arretratezza, unisce nuclei in trasformazione ricchi di fermenti creativi.
Il compito che assumiamo e facciamo nostro, dunque, è duplice, e riguarda da una parte l'analisi attenta della situazione economica e sociale nazionale e meridionale, e dei fenomeni che incideranno sulle scelte e sui comportamenti italiani ed europei; dall'altra, interessa più da vicino la condizione culturale, la tradizione artistica, il patrimonio naturale dell'area salentina, come atto d'amore per una terra d'antica civiltà e di originali vicende storiche.
Fra le due parti, a nostro avviso, non c'è contraddizione. Entrata in crisi la concezione romantica degli Stati nazionali chiusi nelle proprie frontiere, la splendida patria europea può trarre dalle culture locali e regionali forza e slanci per un ruolo moderno e costruttivo. In questa prospettiva, il Salento e la Puglia, che conobbero la presenza di greci, romani, bizantini, e poi svevi, normanni, aragonesi, francesi, e videro sovrapporsi strati e strati di civiltà diverse e con matrici culturali irripetibili, si inseriscono con una propria individualità, un personale linguaggio, e, sull'altro campo, con formidabili capacità imprenditoriali, con un non comune spirito d'iniziativa. Tutto questo è già Europa, cioè futuro. Nel nome del quale apriamo il nostro discorso, licenziando il primo numero della rivista, e augurando ai collaboratori e ai lettori buon lavoro e un dialogo sincero e costruttivo.

Banca Popolare Pugliese
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