Il Progetto Speciale 14




Sandro Petriccione



Il Progetto Speciale 14 riguarda l'utilizzazione intersettoriale delle acque degli schemi idrici della Puglia e della Basilicata ed appartiene al gruppo dei 21 Progetti Speciali approvati dal CIPE la cui esecuzione, secondo l'Art. 3 della Legge 6 ottobre 1971, n. 853, è affidata alla Cassa per il Mezzogiorno. E' da sottolineare che il Progetto Speciale 14 può essere ritenuto a ragione uno dei più ampi e dei più complessi tra i Progetti Speciali, in quanto interessa praticamente le due regioni della Puglia e della Basilicata in tutta la loro estensione.
Obiettivo del Progetto 14, secondo la delibera CIPE, è la soddisfazione delle complesse esigenze di approvvigionamento idrico a fini multipli delle due Regioni attraverso un sistema di collegamento dei maggiori schemi idrici esistenti o previsti. Si tratta, pertanto, di un progetto che riassume in sè tutte le caratteristiche dei Progetti Speciali, così come sono stati indicati dalla citata Legge n. 853. Infatti, l'Art. 2 dice testualmente: "I progetti speciali di interventi organici nelle regioni meridionali sono di carattere intersettoriale o di natura interregionale ed hanno per oggetto la realizzazione di grandi infrastrutture generali o volte a facilitare lo sviluppo delle attività produttive e, in particolare, la localizzazione di quelle industriali; l'utilizzazione e la salvaguardia delle risorse naturali e dell'ambiente, anche con iniziative di alto interesse scientifico e tecnologico; l'attuazione di complessi organici di opere e servizi relativi all'attrezzatura di aree metropolitane o di nuove zone di sviluppo, la realizzazione di iniziative organiche per lo sviluppo di attività economiche in specifici territori o in settori produttivi."
Nel quadro del Progetto 14, la risorsa idrica costituisce l'elemento di riferimento per la definizione di un assetto ottimale dei suoi usi molteplici, visti in relazione ai diversi fabbisogni territoriali e settoriali e coerentemente con le disponibilità accertate. Il Progetto ha posto in essere una complessa articolazione degli strumenti più avanzati di programmazione, avvalendosi di tecniche moderne di ricerca, quali quelle dell'analisi dei sistemi, che appunto consentono di includere in una visione globale programmatoria e operativa tutti i parametri relativi alle scelte da effettuarsi.
Fin dalla prima fase della sua impostazione, la Cassa per il Mezzogiorno si è avvalsa anche di apporti di consulenti esterni, particolarmente qualificati e con lunga esperienza di queste tecniche di analisi effettuata soprattutto all'estero presso organismi nazionali ed internazionali, al fine di assicurare al Progetto quelle caratteristiche di alto interesse scientifico e tecnologico previste dalla Legge.
Gli studi già avviati coprono una vasta gamma di argomenti, dalla identificazione delle aree suscettibili di irrigazione e dei più convenienti indirizzi colturali da attuare - in relazioni a vincoli di prezzi e di mercato oltre che di natura pedo-climatica - alla valutazione dei fabbisogni di acqua per uso industriale nelle diverse zone, alla soddisfazione delle obiettive necessità di acqua per usi civili in tutti i comuni interessati, sia per il presente che per il futuro.
E' evidente che si tratta di un lavoro di notevole complessità, che sarebbe difficile svolgere senza l'ausilio di strumenti di analisi abbastanza sofisticati, che consentano di verificare una numerosa serie di ipotesi alternative in base sia ai costi ad esse corrispondenti che ai benefici che da esse sarà legittimo attendersi in termini di reddito, di occupazione e di produttività. Le diverse alternative tecniche di intervento vengono infatti vagliate con criteri di scelta che tengono conto degli effetti diretti ed indiretti che esse potranno produrre nelle singole aree e nei diversi settori. Lo scopo di questa analisi, del tipo costi-efficacia, è quello di garantire una giustificazione obiettiva, sostenuta da un calcolo economico rigoroso, alle proposte di intervento che risulteranno selezionate tra quelle possibili e fattibili.
Il fatto nuovo dei progetti speciali è proprio quello di vedere in un quadro unitario sia gli interventi infrastrutturali che quelli direttamente produttivi in agricoltura, nell'industria, nel turismo, in modo da assicurare che ciascun complesso di opere rifletta finalità generali di politica economica, ed al tempo stesso concorra a soddisfare le attese più urgenti delle comunità interessate.
Il problema della razionale allocazione delle risorse idriche tra i diversi settori di utilizzazione e nelle diverse aree territoriali comporta, nel caso del Progetto 14, una cura ancora maggiore nel valutare le esigenze locali, in quanto - come è noto - i problemi delle due regioni sono sostanzialmente diversi e pertanto il Progetto dovrà poter conciliare, in una visione armonica, le esigenze di tutti.
Il lavoro finora svolto in questa direzione è notevole. La Cassa, in stretta collaborazione con gli enti locali interessati, ha già proceduto ad una accurata valutazione delle effettive possibilità di sviluppo di un'agricoltura irrigua e modernamente attrezzata nelle due regioni, procedendo ad un'analisi dettagliata degli indirizzi produttivi delle aree e dei comprensori esistenti e previsti, in base agli schemi idrici di riferimento e alla complessa rete di distribuzione dell'acqua che si verrà a creare. Le diverse ipotesi alternative di sviluppo, nate da considerazioni tecnico-ingegneristiche e da valutazioni economiche e sociali, vengono ora sottoposte ad un vaglio di coerenza tecnica e finanziaria che abbraccia orizzonti di medio e lungo periodo, in modo da evitare che determinate scelte vengano formulate tenendo conto soltanto delle esigenze immediate da soddisfare.
Le previsioni di sviluppo demografico ed economico, che costituiscono il quadro di riferimento regionale ed interregionale, si estendono ad un arco temporale molto ampio che giunge fino all'anno 2.000. E' solo in questa prospettiva, infatti che si riesce ad evitare che azioni di intervento, che appaiono giustificate nel periodo breve, ma che comprometterebbero irreversibilmente soluzioni più razionali nel lungo periodo, vengano frettolosamente approvate. Il Progetto 14 inoltre intende valutare più direttamente gli effetti netti di occupazione indotta dagli interventi previsti, in particolar modo nelle zone di emigrazione e di disoccupazione cronica, in modo da proporre soluzioni più valide dal punto di vista delle finalità che si vogliono raggiungere in termini di sviluppo armonico tra le diverse zone.
Benchè sia ancora prematuro dare un giudizio definitivo sulla validità dell'approccio dei progetti speciali nell'affrontare i complessi temi del Mezzogiorno, si può tuttavia affermare che i progetti speciali rappresentano un modo nuovo di concepire l'intervento pubblico nelle aree meno favorite del Paese. Alle singole opere si sono sostituiti complessi integrati di opere infrastrutturali e di interventi produttivi i quali potranno meglio rispondere alle esigenze di politica economica generale e a quelle, altrettanto importanti, delle singole regioni, con le quali si è avviato, attraverso i Progetti Speciali, un dialogo costruttivo sui temi di fondo dello sviluppo :della società meridionale. C'è da augurarsi che l'azione iniziata con notevoli sforzi possa continuare a dare i suoi frutti anche in futuro, al riparo da quelle scelte frettolose e improvvisate che hanno spesso caratterizzato in passato l'azione dello intervento pubblico nel Mezzogiorno.

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