IN QUESTO NUMERO








La "Rassegna" compie un anno. In realtà i conti aritmetici puri e semplici non dovrebbero tornare: un trimestrale che propone cinque numeri in dodici mesi legittima il sospetto dello sconfinamento cronologico. Nata nel gennaio '75, la "Rassegna" affrontava il giudizio dei lettori con un'apparente sfasatura operativa. Di fatto, quella prima edizione sostituiva il "Numero Zero" che era (quando le leggi sulla stampa lo consentivano) una specie di prova generale, con la quale si determinavano dimensioni, peso e qualità del periodico. Che il tiro si sia aggiustato, strada facendo, ci pare evidente. Alla luce dei risultati fin qui ottenuti, possiamo dite che questo quinto numero, con il quale si chiude il ciclo editoriale dell'anno, consente non solo il rientro nelle scadenze trimestrali prestabilite, ma anche la stabilizzazione di una rivista che, di volta in volta, ha calibrato misura, metro e linguaggio, assumendo una propria identità.
"Il compito che facciamo nostro". avevamo scritto al nastro di partenza, "`riguarda da una parte l'analisi attenta della situazione economica e sociale nazionale e meridionale, e dei fenomeni che incideranno sulle scelte e sui comportamenti italiani ed europei; dall'altra, interessa più da vicino la condizione culturale, la tradizione artistica, il patrimonio naturale dell'area salentina, come atto d'amore per una terra d'antica civiltà e di originali vicende storiche".
Se, in tutto o in buona parte, abbiamo potuto tener fede a quanto ci eravamo proposto, (e in tal senso ci hanno confortato le numerose, qualificate adesioni pervenute), lo dobbiamo all'unità d'intenti tra gli organi responsabili della Banca Agricola Popolare di, Matino e Lecce e lo staff redazionale; all'entusiasmo con cui hanno :aderito scrittori, economisti, studiosi, esperti, giornalisti, di differenti orientamenti culturali e ideologici, offrendoci il privilegio di dimostrare come anche una provincia "periferica" (nell'accezione economico-geografica) come la nostra possa - al di sopra di tutte le parti, e forte di una propria esperienza storica - dare un valido contributo da caso a caso costruttivo, critico, orientativo, nel quadro dello sviluppo civile del Paese; all'affettuosa partecipazione di quanti sono stati larghi di consigli, suggerimenti e proposte, che hanno arricchito la "Rassegna" di nuovi contenuti, ampliandone il ventaglio degli interessi e portandoci a ribadire l'impegno per un costante miglioramento qualitativo del nostro lavoro.
In questa prospettiva, mentre licenziamo un numero che chiude la prima fase, e nello stesso tempo preannuncia - con le modificazioni tecniche apportate, e con gli inserti speciali aggiunti - gli orientamenti di massima per i prossimi appuntamenti, auguriamo a tutti, collaboratori e amici, buon lavoro e proficua lettura.
Le sorti della nostra economia sono legate alla mobilitazione di tutte le forze imprenditoriali, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, che formano l'ossatura e il tessuto connettivo della nostra struttura produttiva: il discorso sull'"uscita dal tunnel", cioé sul superamento della crisi che ha investito la società italiana, è complesso, e coinvolge "oltre il limite monetario" l'intero sistema italiano. Ce ne parla un osservatore d'altissimo livello, il professor Francesco Parrillo, nella sua duplice veste di presidente dell'Assopopolari (l'Associazione 'Luigi Luzzatti' fra Banche Popolari) e di docente di Tecnica Bancaria nell'Ateneo romano.
E "al di qua" del limite monetario? Eraldo Gaffino, capo dei servizi economici del quotidiano "Il Globo", e per una fortunata coincidenza ex allievo del professor Parillo allo Studium Urbis, esamina il ruolo, l'azione, le perplessità anche, delle banche, nell'attuale momento italiano. Gaffino include "a latere" una tabella, che pubblichiamo in esclusiva, con le variazioni dei tassi delle nove più importanti voci riguardanti l'attività operativa bancaria.
L'analisi della congiuntura, affidata a quel mago della scienza statistica che è il professor Tagliacarne, precede l'inchiesta del collega Ben Mondini, redattore del Giornale Radio, sul "ritorno" del treno alla sua terra d'origine, il Sud, (la Napoli-Portici fu la prima ferrovia realizzata in Italia).
La "Rassegna" propone un'area-rotocalco. Nata dall'esigenza di presentare il Sud nelle sue più rilevanti componenti (storiche, letterarie, socio-economiche), l'idea si è tradotta in un piano di lavoro che impegnerà per due anni un'équipe, di cui fanno parte: il direttore responsabile della rivista; una docente di Letteratura italiana, Ada Provenzano; un giornalista esperto in storia del Mezzogiorno, Pino Orefice; un economista, che con i problemi dello sviluppo del Sud e con le figure e le opere dei meridionalisti ha una lunga consuetudine di studio e ricerca, Claudio Alemanno; il prof. Tagliacarne, per la redazione dei profili statistici di ciascuna regione, alcuni dei quali saranno trasferiti graficamente da un esperto del livello di Sandro Gattei. Per otto numeri, riporteremo altrettante regioni: alla fine, sarà possibile raccogliere un "atlante" meridionale di notevole consistenza (dell'ordine di 200 pagine) e di :ampia informazione.
Le tradizioni albanesi sparse e quasi disperse nella lingua, negli usi, nei costumi delle genti di tetra d'Otranto, riecheggiano nelle pagine di Bianca D'Amore, scrupolosa ricercatrice di documenti e testimonianze sulle civiltà salentine; mentre uno studioso di problemi archeologici, Luciano Milo, ricostruisce la storia dell'architettura basiliana. Gli itinerari salentini proseguono con la seconda parte delle note di viaggio di una collega, Eloisa Malagoli, che filtra la sua sensibilità poetica attraverso la rigorosa esperienza dell'insegnamento universitario. E chiude questa parte della "Rassegna" un omaggio - tra storia e leggenda - a Otranto, "porta per l'Oriente", reso da un giornalista del Nord, Angelo M. Braccon, 'innamorato senza condizioni del profondo Sud.
Altro aspetto nuovo, le pagine finali, destinate ad accogliere le libere opinioni, i contributi dei nostri lettori, la corrispondenza, le comunicazioni della Presidenza, del Consiglio d'Amministrazione e della Direzione, brevi sintesi delle attività sociali e promozionali della Banca.

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