|
§
La congiuntura nazionale
|
Forti contrastiFattori negativi: prezzi e bilancia commerciale.Fattori positivi: produzione industriale e tenuta della lira.Ancora pericoli(Non scordarsene) |
|
Guglielmo
Tagliacarne
|
Nell'articolo dedicato
alla Sicilia esamineremo, oltre ai dati di struttura, anche quelli della
congiuntura riferiti all'Isola. Qui la nostra analisi riguarda la situazione
italiana nel complesso. Da alcuni mesi la produzione industriale è in netta ripresa: rispetto agli stessi mesi del 1975 in marzo l'indice è aumentato del 15,0 per cento, in aprile del 7,1 per cento, in maggio del 16,8 per cento. Si tratta di incrementi ripetuti e consistenti che lasciano bene sperare anche per i prossimi mesi. Nel periodo gennaio-maggio 1976 l'incremento è stato dell'8,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 1975. Tuttavia va rilevato che il livello della produzione industriale è ancora inferiore a quello del 1974; quindi i recenti incrementi rappresentano solo un parziale recupero delle perdite precedenti. Riguardo ai vari settori, le variazioni del periodo gennaio-maggio 1976, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, è stato per i tessili del 20,5 per cento, per gli alimentari del 10,3 per cento, per i chimici del 9,4 per cento, per l'energia elettrica del 9,4 per cento, per la costruzione dei mezzi di trasporto del 5,6 per cento, per la lavorazione dei minerali non metalliferi del 4,2 per cento. Infine si sono registrate alcune flessioni: per le metallurgiche dello 0,7 per cento e per le meccaniche del 3,5 per cento. E' in forte aumento anche la cifra del fatturato della grande industria; l'incremento nei primi quattro mesi del 1976 è stato del 23,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le variazioni settoriali sono state: industrie tessili +35,4 per cento, industrie chimiche +32,8 per cento, industrie alimentari +30,7 per cento, industrie della costruzione dei mezzi di trasporto +21,4 per cento, industrie meccaniche +13,7 per cento, industrie metallurgiche +13,6 per cento. Un aumento notevole si è pure riscontrato nella produzione di cemento che dovrebbe significare una ripresa dell'edilizia e delle opere di costruzione (strade, ecc.). Nei primi cinque mesi del 1976 si sono prodotte 14.570 mila tonnellate di cemento contro 13.965 mila tonnellate nello stesso periodo dell'anno scorso, con un aumento del 4,3 per cento (+5,9 per cento nel Mezzogiorno). Anche la produzione di energia elettrica ha segnato un incremento consistente: dell'8,55 per cento per tutta Italia e del 10,79 per cento nel Mezzogiorno. Un altro settore in fase di sviluppo negli ultimi mesi è quello della produzione siderurgica: segno di una ripresa generale dell'attività produttiva, che ha pure un valore favorevole come prospettiva dei prossimi mesi. La produzione di acciaio è stata nel maggio scorso di 2.054 mila tonnellate contro 1.820 mila tonnellate nel maggio 1975, con un incremento pari al 12,8 per cento. Pure i consumi petroliferi, che riflettono la produzione industriale e l'espansione economica in generale sono in aumento (+5,4 per cento fra maggio 1975 e maggio 1976). Disoccupazione stazionaria Sia l'indagine sulle
forze di lavoro effettuate dall'Istat nella prima settimana di aprile,
sia gli iscritti nelle liste di collocamento, non denunciano un incremento
del numero di disoccupati, ad eccezione delle persone in cerca di prima
occupazione, che costituiscono sempre un fattore seriamente preoccupante.
Aumento del prodotto lordo nazionale Una nuova indagine
di notevole rilievo effettuata dall'Istituto Centrale di Statistica
riguarda il calcolo del prodotto nazionale a scadenza trimestrale. Il
calcolo viene eseguito secondo le norme adottate in sede internazionale,
ed è lo stesso di quello eseguito per il calcolo a fine d'anno.
Il bilancio economico nazionale per il primo semestre 1976: + 3,5 per cento Un'altra fonte molto
importante di dati sul prodotto nazionale, oltre quella citata in precedenza,
è costituita dall'Istituto per lo Studio della Congiuntura (ISCO),
che presenta la sua tradizionale relazione semestrale per l'Assemblea
del CNEL. I risultati a cui è pervenuto l'ISCO lasciano sperare
che sia stata superata la congiuntura recessiva e si sia aperta la strada
della ripresa. Tuttavia l'ISCO non nasconde che persistono notevoli
e gravi tensioni e squilibri e che i pericoli di "ricaduta"
sono possibili se non si provvede con urgenza ed energia ad instaurare
un programma economico di austerità e di saggezza.
Miglioramento del grado di utilizzazione degli impianti Un dato importante
di carattere congiunturale è quello della utilizzazione degli
impianti, cioè della capacità produttiva, che risulta
dalle indagini ISCO-Mondo Economico. Nel secondo semestre del 1973 e
nel primo semestre del 1974 il grado di utilizzazione degli impianti
per il complesso delle attività industriali aveva toccato un
massimo di oltre il 78 per cento. Nel 1975 si ebbe un forte crollo,
tanto che nel quarto trimestre il grado di utilizzazione era sceso a
68,0 per cento. Nel primo trimestre del 1976 si è avuta una sensibile
ripresa: il grado di utilizzazione è salito a 71,7 per cento,
con un massimo di 81,4 per cento per il settore tessile. Bonus e Malus Bonus - Forte aumento
della produzione industriale; Malus - Continua l'aumento
dei prezzi e della scala mobile (seppure il rincaro del costo della
vita èstato contenuto in giugno); |
![]() Tutti i diritti riservati © 2000 |