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Seconda parte dell'intervento del professor Petrilli sulle responsabilità dell'economia pubblica e cooperativa nel sistema produttivo italiano. Poi, la consueta analisi congiunturale di Guglielmo Tagliacarne. Per quel che riguarda la nostra regione, Dario Giustizieri ha estrapolato dalle cifre regionali dell'Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura i conti economici della Puglia. Ancora dati: l'appendice di Dor Mazzarani riguarda i beni civili e i servizi sociali di tutti i comuni della provincia di Lecce: e si chiude qui l'inchiesta, condotta su tabelle della Svimez, analizzate per singole voci. Infine, un intervento del professor Leone sulla zootecnia salentina, sulla sua consistenza, sui possibili sviluppi.
E' di scena la Campania, regione-sintesi di tutte le contraddizioni del Mezzogiorno, con una capitale - Napoli - che sembra aver perso ogni rimpianto dell'antica grandezza nel groviglio di problemi umani, civili, economici e sociali che ne hanno fatto un simbolo dell'arretratezza del Sud, ma anche del suo bisogno di rinascita e di progresso, della necessità di essere e di proporsi come punto di riferimento di un modello di sviluppo che coinvolga tutte le regioni meridionali.
Terza parte. Si apre con un corsivo di Sergio Zavoli, che ci riporta nel pieno del dramma - tuttora vivo - dei terremotati del Belice. Enzo Panareo ripercorre gli itinerari di un suo fantastico, personale barocco leccese, interpretato dalla matita di Raffaele Spizzico. Eloisa Malagoli resta nel tema del nostro paesaggio: è la volta della fascia interna della penisola salentina; in primo piano, quella straordinaria orografia lillipuziana rappresentata dalle "serre", verdi catene di colline che quasi trasvolano verso il mare, da brevi terrazze svettanti in pianori rivestiti di olivi. Romana Turchini anticipa gli itinerari dell'estate, ripercorrendo l'orlo rivierasco, da marina a marina, dai confini della terra di Taranto a quelli della provincia di Brindisi, lungo un percorso che coinvolge due mari, fusi nell'impasto mediterraneo del Capo di Santa Maria di Leuca. Matino e una "tranche" della sua storia religiosa e artistica, nel saggio di Daniela Romano. Luciano Milo affronta un argomento inconsueto: l'influenza dei venti (nel caso specifico, lo Japigio e l'Africo, propizio il primo, capriccioso per lo meno quanto pericoloso l'altro) sulla vita, sull'economia e sui traffici salentini.
Apre le pagine azzurre l'attesa Lettera del Presidente. Una recensione del professor Tagliacarne si traduce, anche in quest'occasione, in uno spunto di critica economica.
A tutti, buona lettura.

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