E il piatto piange




P. G.



L'offerta addizionale di lavoro per i settori extragricoli, che, in assenza di movimenti migratori, si determinerebbe nel quinquennio 1977-'81 per effetto dell'aumento della forza di lavoro complessiva e della contemporanea riduzione della quota assorbita dall'agricoltura, ammonterebbe a circa 900 mila unità. Il 60%, pari a 540 mila unità, trarrebbe origine nel Mezzogiorno. Per i prossimi anni, soprattutto per il triennio '78-'80 che rappresenta il nostro più immediato futuro, una ripresa del movimento migratorio nelle dimensioni da esso assunte nel passato appare del tutto improbabile. Per le regioni meridionali, dunque, il problema posto dalla necessità di trovare occupazione nei settori extragricoli a un'offerta addizionale di 540 mila persone appare in tutta la sua evidenza, ove si considerino le capacità di assorbimento di lavoro storicamente presentate dall'area.
Nel passato, il Centro-Nord ha presentato un rilevante fabbisogno di immigrazioni dal Sud, sia nell'industria che nei servizi, ma già nel quinquennio '71-'75 ben modesta è stata la domanda addizionale dell'industria. Nel '76, poi, la stasi dei settori manifatturieri ha quasi del tutto chiuso il discorso immigratorio: stasi che, da qui alla fine del '79, sembra destinata a non mutare.
In sostanza, dunque, sia che si configuri come disoccupazione aperta che come allargamento dell'area di sottoccupazione, il mancato assorbimento dell'offerta addizionale di lavoro del Mezzogiorno comporterà un notevole aggravamento dei problemi strutturali dell'area, e rischierà di emarginare ancora di più l'economia meridionale da quella nazionale. Se questo si verificherà, e in mancanza di spinte pubbliche e di una politica di programma precisa non v'è dubbio che si verifichi, le prime conseguenze si sentiranno nel tessuto sociale. I problemi italiani di oggi, dunque, non sono solo quelli imposti dalla bilancia dei pagamenti e dalla lotta all'inflazione, ma anche gli altri, relativi al Mezzogiorno, le cui prospettive di soluzione appaiono estremamente precarie.


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