Un piano innovativo




Giovanni Agnelli
Presidente Fiat




Torino. Il 1978 è stato un anno di svolta per molti paesi e in molti settori. Gli eventi più importanti si sono però realizzati nel quadro economico mondiale. Per la prima volta, dopo il crollo del sistema monetario internazionale e la crisi petrolifera, si sono poste nell'area dei paesi industrializzati le premesse per il ritorno ad una maggiore stabilità economica ed a tassi di crescita più accettabili.
Il Programma di Azione Concertata e la costituzione del Sistema Monetario Europeo hanno imposto infatti a livello internazionale un quadro di coerenza nel comportamento dei paesi che supera la miopia degli interessi nazionali a favore di un disegno strategico più ampio. Non è detto che alla fine i particolarismi nazionali non torneranno a prevalere, ma ora, per lo meno, si potrà dire di avere tentato.
Non tutti i problemi comunque sono risolti. Restano urgenti quelli relativi ai rapporti tra Paesi in via di sviluppo e Paesi industrializzati, anche se all'inizio del 1979 con la conclusione del " Tokyo Round " si dovrebbe assistere ad un processo di maggiore integrazione Ira i due gruppi di paesi.
Per l'Italia, il 1978 è destinato ad esercitare una influenza profonda sul futuro. I brillanti risultati conseguiti nei conti con l'estero - che rappresentano il fatto saliente dell'anno trascorso - riflettono in larga misura il processo di aggiustamento dell'economia alle mutate condizioni internazionali.


Il processo non si è però ancora concluso e solo un disegno di politica economica accorto e lungimirante può evitare un nuovo deterioramento della situazione. Questo disegno è contenuto nel piano Pandolfi, che resta un fatto innovativo nella gestione della nostra Politica economica, di cui tutti gli operatori, a prescindere dal loro accordo sui contenuti specifici, dovranno tenere conto.


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