Ancora incertezze




Claudio Barro
Responsabile della pianificazione e sviluppo della Montedison




Due avvenimenti recenti contribuiscono, in funzione dell'evoluzione che avranno, ad aumentare le incertezze del quadro di riferimento entro il quale l'industria italiana, e con essa la Montedison, opererà nel '79: l'entrata dell'Italia nello Sme, e l'aumento del prezzo del petrolio deciso dai Paesi dell'Opec in una misura superiore al previsto. Sono eventi le cui conseguenze, se non bene pilotate, possono causare una pericolosa riduzione della domanda nel nostro Paese. Tra gli elementi che risulteranno fondamentali per una evoluzione in senso negativo o positivo della situazione vi sono: l'agganciamento della lira al marco ed i rapporti delle monete europee con il dollaro, e il maggiore o minore grado di inflazione in Italia, sul quale influirà la crescita più o meno contenuta dei costi del lavoro. Su quest'ultimo aspetto, va tenuto presente che, per la chimica, le richieste sindacali, abbinate agli automatismi che agiscono sul costo del lavoro, farebbero salire questa voce a valori ben superiori al tasso di inflazione, chiaramente incompatibili con l'equilibrio micro e macroeconomico. Anche i rapporti con il dollaro provocheranno conseguenze di vario tipo. La Montedison esporta all'estero il 47% della propria produzione industriale. La debolezza della moneta americana rispetto alla lira agevolerebbe la Società negli acquisti delle materie prime (essenzialmente petrolio grezzo), ma la penalizzerebbe nella fase di commercializzazione dei prodotti finiti sui mercati extraeuropei.


Se sono questi gli elementi non diremmo negativi, perché ancora di segno incerto, ma sicuramente problematici, vanno però anche registrati alcuni fattori positivi per il '79. E' innanzitutto prevedibile un maggior grado di utilizzazione degli impianti a beneficio di tutta l'industria chimica italiana.


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