RECENSIONI








Storia della Puglia, a cura di Giosuè Musca. Rai sede regionale Puglia. Bari, Mario Adda Editore, 1979, voll. 2.

Mancava, in realtà, se si accettua quella del La Sorsa, ormai invecchiata anche e forse soprattutto per l'impostazione e per la pletoricità del discorso, una Storia della Puglia stesa con spirito dinamico, con ricchezza di dati e di illustrazioni che, da parte loro, fanno esauriente discorso.
Questa dell'Editore Mario Adda di Bari, in due volumi, viene opportuna, senza pedanterie accademiche, rapida ma non per ciò meno completa, a colmare la lacuna. Tanto più opportuna, dato che quell'auspicata capacità dinamica i due volumi la realizzano al seguito di una circostanza originale: l'opera infatti è nata da una serie di 36 trasmissioni - tante quanti sono i capitoli dei due volumi messi insieme - che la sede di Bari della RAI mandò in onda, a partire dal 5 ottobre 1977, con il titolo di " Da dove veniamo ". E', in effetti, questa l'istanza che dà il tono a tutta l'opera, in quanto ad essa rispondono esaurientemente le 36 relazioni con i loro autori. Ché, era intuitivo, un'opera così, che allarga i suoi orizzonti su tutta la civiltà pugliese dai primordi ai nostri giorni, non poteva non essere frutto di una collaborazione di specialisti i quali, nell'elaborare il discorso, si sono tenuti su un piano di esemplare perspicuità, che è la qualità indispensabile, opportunamente acquisita dal testo scritto, in ogni trasmissione radiofonica. Non ne è risultato, a dispetto di quel che si possa pensare, un discorso composito, disorganico, ché i singoli saggi dedicati a questo o a quell'aspetto della variegata civiltà pugliese, dalla storia politica a quella dell'economia, dalla cultura, del costume, sono intimamente collegati tra loro da una spirito di modernità che è una delle doti, quella dalla quale tutte le altre scaturiscono, più apprezzabili dei due volumi. Di ciò va dato merito a Giosuè Musca, cui si deve il piano dell'opera, ma va dato soprattutto merito ai collaboratori i quali, superando ogni ottica accademica, qualsiasi burbanza scientifica, sempre tuttavia non rinunziando allo spessore di alta cultura, si sono adeguatamente disposti a farsi ascoltare da un pubblico vastissimo qual è quello delle trasmissioni radiofoniche. Ne è risultato un discorso completo e complesso, per niente superficiale, privo di raffazzonature, un discorso che, come s'è anticipato, esamina, come si conviene ad una storia scritta oggi, tutti gli aspetti di una civiltà plurimillenaria. E trattandosi di quella pugliese, in sostanza, per sua natura estremamente ricca di eventi ricorrenti, non facile dunque da svolgere, ne è risultato, di rimando, anche un discorso estremamente articolato.
I saggi, pertanto, si succedono indipendenti l'uno dall'altro, tuttavia interdipendenti nello spirito dell'analisi, secondo la logica della trattazione. Che copre l'intero arco della storia pugliese, dalle Vicende del popolamento e trasformazione del paesaggio, trattate da Domenico Novembre, alla realizzazione dell'istituto regionale esaminata da Beniamino Finocchiaro. Un arco vertiginoso di epoche, di civiltà, di culture, una parabola doviziosa di fatti, piccoli e grandi, una trama dal cui sviluppo emergono, con l'imponenza della Storia come categoria e come giudicatrice delle umane vicende, i significati più riposti della vita dell'uomo.


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