Negli Agglomerati
delle Aree di sviluppo industriale e nei Nuclei di industrializzazione
della Regione Puglia sono attualmente in esercizio 114 unità
produttive, con un'occupazione complessiva di poco inferiore al 49.000
addetti.
Il maggior numero di stabilimenti è ubicato negli agglomerati
di Bari e di Lecce (74), mentre oltre il 52 per cento degli addetti
è concentrato negli agglomerati della provincia di Taranto, soprattutto
per la presenza degli stabilimenti dell'Italsider, che da soli assorbono
oltre ventimila occupati.

L'agglomerato che conta il maggior numero di iniziative manifatturiere
al suo interno è quello di Bari-Modugno, mentre quello con il
maggior numero di occupati è Taranto. Sebbene allo stato attuale
siano attivi tredici agglomerati nella regione pugliese, solo quattro
presentano una certa concentrazione di attività industriali.
Infatti, gli agglomerati di Bari-Modugno, di Taranto, dì Lecce
e di Brindisi rappresentano oltre il settanta per cento degli stabilimenti
e oltre il novanta per cento degli occupati dell'insediamento globale
in agglomerati della regione Puglia. La più recente collocazione
temporale del processo di sviluppo industriale della Puglia - rispetto
ad altre regioni, quali ad esempio la Campania - ha determinato un consistente
fenomeno di concentrazione di attività produttive nelle aree
degli "agglomerati". Circa un ottavo (esattamente il 12,4
per cento) degli stabilimenti di tutta l'industria manifatturiera della
regione, infatti, sono ubicati negli "agglomerati", dove si
concentra però quasi la metà (e precisamente il 47,9 per
cento) dell'occupazione manifatturiera. Su quest'ultimo dato, tuttavia,
ha un peso notevole la presenza in agglomerato degli impianti Italsider,
che pesa per circa due quinti. Per questo e per altri motivi analoghi
(ad esempio, il caso dello stabilimento Montedison a Brindisi) l'incidenza
che ha l'industria collocata in agglomerato rispetto al totale della
provincia varia anche sensibilmente da zona a zona.
Per l'occupazione, l'incidenza sul totale della provincia assume valori
cospicui a Taranto e a Brindisi; per quanto riguarda gli stabilimenti,
un peso superiore alla media regionale si ha, oltre che a Taranto e
a Brindisi, anche a Lecce.

Gli incentivi all'agglomerazione nonché la possibilità
di sfruttare i vantaggi connessi alle economie di localizzazione sembrano
tuttavia esser presi in maggiore considerazione dalle imprese e dalle
unità operative di dimensione più rilevante. L'industria
manifatturiera ubicata negli agglomerati, infatti, presenta caratteri
dimensionali accentuatamente differenti da quelli dell'industria ubicata
nelle rimanenti zone della regione. In rapporto - e considerando l'intera
Puglia - la dimensione media di uno stabilimento in agglomerato è
circa sette volte maggiore di quella di una unità produttiva
ubicata "fuori agglomerato". Il fenomeno, sia pure con aspetti
quantitativi differenti, si manifesta in tutte le province pugliesi.
Così, oltre il quaranta per cento di tutti gli stabilimenti ubicati
negli agglomerati della Puglia si colloca nelle fasce dimensionali media
e grande.
Le diversità strutturali dell'industria manifatturiera pugliese
in agglomerato e fuori agglomerato si colgono anche dall'esame delle
attività produttive prevalenti o comunque importanti in ciascuna
delle due aree.
Mentre nelle zone fuori agglomerato un peso determinante viene assunto
dai comparti produttivi tradizionali (circa l'ottanta per cento degli
stabilimenti), nelle aree di agglomerato i settori più rilevanti
sono il metalmeccanico (che incide per circa il 44 per cento) e il chimico:
quest'ultimo rappresenta il 14 per cento degli stabilimenti in agglomerato,
assumendo un peso molto più importante di quello che ha nelle
altre zone della regione.
Se escludiamo l'agglomerato di Foggia (direttrice Incoronata-Amendola)
caratterizzato dalla presenza di stabilimenti del solo comparto tradizionale,
si riscontra in tutti i principali agglomerati una prevalenza - sia
pure in varia misura - di unità produttive del settore metalmeccanico.


L'industria metallurgica di seconda lavorazione è il settore
con il più elevato numero di stabilimenti, seguito in graduatoria
dai materiali da costruzione e dal settore alimentare. I primi otto
settori contano 88 stabilimenti, pari a circa il 78 per cento delle
unità produttive ubicate negli agglomerati.
In riferimento all'occupazione, il settore siderurgico è quello
con il maggior peso; seguono, ma a notevole distanza, la metallurgia
di seconda lavorazione e il settore chimico.
Nei primi otto settori si concentra oltre l'89 per cento degli occupati
presenti negli agglomerati della Puglia.


|