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Il prezzo del prodotto bancario |
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Luciano
Trimboli
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Secondo la teoria
economica, il prezzo di un prodotto si ritiene venga stabilito dalla legge
della domanda e dell'offerta e costituisce, pertanto, uno dei principali
fattori che determinano il livello delle vendite del prodotto stesso. Questo elementare concetto, anche se non può essere traslato direttamente ed integralmente nel contesto bancario - e ciò per ovvi motivi, - conserva indubbiamente la sua validità generale e ci fa subito capire quale basilare importanza possa avere per una Azienda di credito adottare una adeguata e scrupolosa politica dei prezzi. Nell'impresa bancaria il "prezzo di un prodotto" é costituito non solo dagli interessi, ma anche dalle commissioni verso le quali -come l'esperienza ha fatto notare - esiste una notevole sensibilità sia da parte della piccola che della grande clientela-utente. Si é rivelato, fra l'altro, che anche da parte del pubblico, il consumatore del prodotto bancario, é stata riscontrata una certa sensibilità a stimolare gli esperti nella ricerca di nuove, più precise e sofisticate tecniche di valutazione. Cionondimeno, risulta sorprendente constatare come a Banche che dedicano veramente rilevanti sforzi allo studio di tale fenomeno, se ne contrappongono altre che agiscono solo a livello empirico e semplicistico. Comunque sia, tra i vari problemi di carattere prettamente gestionale che rientrano nella sfera decisionale dell'alta direzione, il "prezzo" di ogni singolo prodotto bancario da chiedere al cliente é sempre stato ed é ancora di grande attualità. Ma ogni qual volta si verifica un benché minimo cambiamento nelle disposizioni' legislative o anche una qualsivoglia variazione nelle condizioni di mercato, il "prezzo" medesimo si ripropone irto e pieno di difficoltà e la sua nuova definizione deve essere studiata e meditata come se si trattasse di un problema che si affronta per la prima volta. Ogni precedente supposizione, analisi e calcolo infatti perde valore e non ha alcun senso pratico usarla come effettivo e valido riferimento. Ma quando é indispensabile per una Banca approntare e rendere operante una adeguata politica dei prezzi? Riteniamo che ciò sia di estrema importanza soprattutto in quei momenti in cui l'inflazione viaggia a livelli elevati, quando i movimenti del mercato diventano sempre meno prevedibili e la concorrenza si fa ogni giorno più incalzante ed aggressiva. Un'oculata politica dei prezzi, infatti, rappresenta, come sappiamo, una delle quattro componenti fondamentali del marketingmix, unitamente al prodotto, alla promozione ed alla piazza. Certamente, sarebbe un errore grossolano non dare al "prezzo" l'attenzione che merita, in quanto, a differenza degli altri tre elementi in cui concorrono effettivamente i costi, questo è l'unico componente che ha per oggetto i ricavi e quindi per mezzo di esse l'Azienda bancaria é in grado di coprire i costi sostenuti (fissi e variabili) ed eventualmente realizza il guadagno. Se ne deduce, pertanto, che il processo di definizione dei prezzi rientra in quell'insieme di procedure e metodi adottati per perseguire gli obiettivi di mercato e contrastare la concorrenza. Ed ecco che, a questo punto, ricorre la domanda iniziale: - Quale "prezzo" é possibile chiedere al cliente? - In che modo può essere stabilito? - Quali sono i criteri più consoni da seguire per imporlo sul mercato circostante? Questi sono i quesiti che devono essere risolti dall'alta direzione bancaria nel momento in cui si decide e vuole definire la politica di mercato da attuare. Quattro sono peraltro i diversi modi per impostare una buona politica di mercato anche se il più delle volte vengono usati congiuntamente: l. PREZZO D'INTUIZIONE: 2. PREZZO D'IMITAZIONE: 3. PREZZO IN RELAZIONE
AL COSTO: 4. PREZZO PER OBIETTIVI: |
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