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I fantasmi di Stato |
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Francesco
Forte
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Dalle dichiarazioni
rese dal ministro del Tesoro si è appreso che, rinnovando la fiscalizzazione
degli oneri sociali, nel 1983 il pubblico disavanzo dovrebbe accrescersi
di 7 mila miliardi, rispetto alla cifra indicata per il bilancio di cassa
(68.312 miliardi). Bisognerà, dunque, battere con maggiore impegno
le strade delle economie di spesa, "spigolando" con attenzione
il bilancio. Ma ci sono capitoli dove fare economie? lo reputo di si.
E sono convinto che questo s'applichi non solo al bilancio statale in
senso stretto, ma anche a molti altri, di cui lo Stato si dà carico.
Per esempio, l'allegato B al disegno di legge del bilancio di previsione
dello Stato per il 1983, recante gli "stanziamenti autorizzati in
relazione a disposizioni di legge che demandano la quantificazione dell'onere
annuo alla legge di bilancio". La dizione burocratica di questo allegato,
tradotta in termini di linguaggio comune, vuol dire che siamo di fronte
a capitoli di spesa il cui ammontare annuo viene valutato, tenendo conto
delle vigenti leggi, da parte del Tesoro, con una sua notevole elasticità.
Ebbene, alla seconda pagina di questo allegato, si trova una assegnazione
di 41 miliardi annui a favore del personale delle Imposte Comunali di
Consumo, che furono abolite dieci anni fa. Non solo. Il più bello
è che questa erogazione era nel 1982 di 27 miliardi. Se ora è
cresciuta a 41, cioé di 14 miliardi, c'è da pensare che
sia cresciuto anche il personale addetto all'amministrazione di un fantasma,
o che gli sia stato concesso un aumento di retribuzioni del 50 per cento.
Sempre nell'allegato B, troviamo una stupefacente assegnazione di 70 miliardi
annui per "scioglimento e trasferimento delle funzioni dell'Opera
Nazionale Protezione Maternità Infanzia". Poiché la
stessa cifra è stata erogata nel 1982 (ed altri importi vistosi
negli anni precedenti) vien fatto di chiedersi quanto costi uno "scioglimento".
Più di una gestione inutile? L'impressione, peraltro, è
che questo ente, nonostante ufficialmente eliminato, sia lussureggiante.
La sensazione s'aggrava considerando lo specchietto con tre diciture contenuto
nella quinta pagina dell'allegato B che stanzia, per il 1983, (così
come per il 1982), ben 70 miliardi per la liquidazione dell'ente Gioventù
Italiana del Littorio, per personale di disciolti enti previdenziali e
ancora per la liquidazione dell'Opera Maternità Infanzia, (non
si distingue la cifra assegnata a ciascuna di queste categorie di "anime
morte"). Nuovo stupore, leggendo la terza pagina di questa tabella, ove troviamo ben 1.066 miliardi (contro 1.056 nel 1982) per la misteriosa voce "riordinamento strutturale e revisione dei ruoli organici dell'Anas". Possibile che si tratti di miglioramenti al personale, che nell'Anas è di qualche migliaio di unità? L'Anas sovrintende alle strade statali; non ha grossi impianti, perché opera soprattutto mediante appalti. Allora, qual'è la reale destinazione di queste somme? E sono tutte necessarie? Se una revisione minuziosa del bilancio adesso può forse apparire dilatoria (esprimo un dubbio) rispetto alle precise scadenze della legge finanziaria e quindi - potrebbe favorire conseguenze contrarie a quelle di rigore che si vorrebbero, essa però presto si imporrà, per potere far posto, senza sconvolgimenti, a spese utili, come la fiscalizzazione degli oneri sociali, non messe a bilancio. |
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