§ LA BANCA NEGLI ANNI '80

TELEMATICA E RETI INTERBANCARIE




Luciano Trimboli



La Banca degli Anni '80 ha bisogno assoluto di mezzi tecnologicamente più sofisticati per essere più efficiente e bene organizzata al proprio interno. Tale aspetto, estremamente significativo, rappresenta in definitiva anche per l'esterno una componente marketing di livello certamente non trascurabile.
L'ingresso della TELEMATICA nelle BANCHE di medio e/o medio - grandi dimensioni è un fatto oramai scontato, tant'è che alcuni tra i più noti Istituti di Credito stanno attentamente vagliando, e con un certo interesse, quali siano i benefici più immediati che potrebbero derivare dall'utilizzazione di "strumenti telematici".
Le aree dei servizi bancari di interesse telematico che, a primo acchito, ci sembra aver individuato sono le seguenti:
- andamento titoli, azioni e obbligazioni;
- cambi delle valute;
- carte di credito;
- avvisi di investimento;
- trasferimento assegni;
- informazioni di credito;
- informazioni di mercato;
- delicati servizi bancari, da espletare per conto di una particolare clientela;
- riassunti manageriali (ad es.: informazioni private trasmesse mediante dispositivi di cifratura o altro);
- information retrieval: ricerca e consultazione di grandi banche dati (ad es.: Cerved, Ice e/o altro); -trasmissione di documenti originali tra BANCHE e BANCHE e/o Istituti Centrali e/o Istituti di Credito Speciali, etc., etc.;
- particolari connessioni con reti Telex.
I mezzi di comunicazione capaci di soddisfare le suindicate necessità bancario - telematiche sono la risultante di un insieme di strumenti ad alta sofisticazione tecnologica di cui la Banca moderna deve prima o poi necessariamente dotarsi. Al momento attuale sono stati individuati per l'utenza Banca due sistemi di telecomunicazione fondamentali, il VIDEOTEX ed il TELEFAX, che oltre ad essere di notevole ausilio allo sviluppo ed all'efficienza propria della Banca, rappresentano il primo passo nel processo di acquisizione di "sistemi di informazione computerizzati" o "sistemi telematici".
Il sistema VIDEOTEX, termine internazionale che identifica un sistema di comunicazione di testi, è in grado, tra l'altro di offrire all'utente Banca un servizio di informazioni interattive computerizzate trasmesse via cavo per soddisfare le richieste di informazioni di quelle aree bancarie anzidette. E' così possibile per l'utente Banca accedere, in qualunque istante, ad una quantità di informazioni quasi illimitata (preventivamente memorizzata in appositi calcolatori e di continuo aggiornata), e riceverne le informazioni desiderate su comuni ricevitori televisivi o video display, utilizzando come supporto trasmissivo linee SIP commutate e/o normali linee telefoniche dedicate.
Per quanto concerne invece la "segretezza" ogni utente Banca avrà chiaramente un proprio user number (= numero di identificazione) in grado di determinare nel database a quali tipi di informazioni potrà accedere. Inoltre, un ulteriore grado di segretezza è anche fornito direttamente dall'utente Banca tramite il pass-code, di cui solo quest'ultimo è a conoscenza e non compare neppure sul video durante la trasmissione.
Il sistema TELEFAX, invece, può essere pienamente utilizzato dall'utenza Banca per consentire la rapida riproduzione a distanza di documenti originali di particolare interesse.
Pertanto, l'adozione di "strumenti telematici" sì fatti presuppone che all'interno dell'Azienda bancaria sia presente naturalmente un sistema di apparecchiature, per il collegamento con il mondo esterno, il cui centro intelligente è rappresentato da una centrale telefonica computerizzata, che, oltre a smaltire un elevato traffico telefonico, faccia da interfaccia ai vari mezzi telematici presenti all'interno dell'utenza Banca: dai terminali di informazione video dedicati al VIDEOTEX, ai ricetrasmettitori automatici TELEFAX, dai lettori di schede magnetiche per il controllo degli accessi di aree riservate (ad esempio: i caveaux), ai terminali specializzati che visualizzano i collegamenti esterni in essere in quel dato istante fornendo subito il controllo della transazione d'utente, etc, etc.
A questo punto ci viene legittimo domandarci: la Banca di domani, con tutte le sue macchine elettroniche, parti delle quali inserite in un "contesto telematico", con la sua nuova e più razionale organizzazione del lavoro, potrà espellere un gran numero di impiegati?
Non ci sembra, tra l'altro, questo il luogo più adatto a proporre esercitazioni di quantificazione, anche perché ciò appare arduo e quindi estremamente difficile. Ciò che invece risalta subito agli occhi è che, a latere del suddetto rinnovamento organizzativo, avviene, all'interno dell'Azienda bancaria degli Anni '80, anche un mutamento delle mansioni a causa, appunto, dei continui processi di automazione, siano essi di natura spiccatamente telematica o no, e, in definitiva, ciò che più traspare inequivocabilmente è l'aspetto qualitativo.
Come è notorio, l'incessante progresso tecnologico nel campo elettronico investe oramai tutte le istituzioni creditizie. Infatti, la spesa per investimenti in informatica, come risulta dai dati dell'ultimo biennio (1981-1982), è stata ulteriormente accentuata anche nel settore bancario e con particolare riguardo la crescita interessa anche la spesa per l'installazione di "reti distribuite".Negli anni a venire si prevede una larghissima estensione dell'automazione con un numero crescente di procedure on-line e con trasmissioni delle informazioni in tempo reale. La chiave di volta è proprio l'inarrestabile evoluzione del settore elettronico in generale, dai continui progressi nel campo della "telematica" e della "ingegneria dei software". Certamente, ancora oggi, vi sono aree in cui l'automazione potrebbe essere determinante per affinare o aumentare l'efficienza di per sé. E ci riferiamo subito non solo a razionalizzare ed a rendere più snelli i processi operativi, la gestione delle reti, ma anche tutte quelle "attività di tipo direzionale", che nell'ambito bancario possono essere senz'altro a supporto di ogni momento decisionale e finalizzato allo sviluppo del controllo di gestione.
Tra l'altro, ci si rende conto oramai che il settore in cui il processo dell'automazione si identifica come elemento condizionante è quello dei "servizi collaterali o accessori" alla normale e tradizionale attività di intermediazione creditizia (come ad esempio: il trasferimento elettronico dei fondi), anche se alla data le due maggiori iniziative del settore, cash dispensers e reti interbancarie, sono abbastanza limitate, ma con reali e finalizzati obiettivi di grande sviluppo a breve e medio termine: avremo una evoluzione market-driven, ovvero determinata dall'accettazione delle nuove tecnologie da parte del cliente.
Tutto ciò ha senso se l'incremento di produttività e di redditività nel settore dei servizi è accompagnato da investimenti attuati con criteri cosiddetti di economia di scala. Inoltre, non vanno assolutamente trascurate ma, invece, ben analizzate le principali motivazioni a cui la "banca elettronica", diciamolo pure, deve ottemperare:
a) realizzare programmi di marketing -aderenti quanto più possibile alla nuova realtà tecnologica - che tendano ad avvicinare il maggior numero di clienti vendendo loro, nel contempo, più prodotti bancari possibili;
b) utilizzare al meglio gli strumenti tecnologici, oggi disponibili sul mercato, ponendosi in posizione di avanguardia nel loro utilizzo;
c) fornire all'utente, il consumatore del prodotto bancario, un servizio sicuro, rapido e nello stesso tempo anche personalizzato.
Comunque sia, l'alta direzione bancaria deve trovarsi in sintonia e, ad un livello cosciente perché essa stessa sia partecipe delle necessità del "sistema tecnologico informatico" e ne assuma la leader-ship.

Banca Popolare Pugliese
Tutti i diritti riservati © 2000