1° Maggio
1945: gli alleati entrano vittoriosi in Gorizia; l'esodo tedesco è
finito e la zona è già occupata duramente dal IX Corpus
partigiano jugoslavo. Ma il trionfatore anglo-americano non ha tempo
né voglia di occuparsi degli indigeni (che saremmo noi Italiani)
affamati e sgomenti: il maresciallo Tito, vicino di casa, ne faccia
quello che vuole, è competente in queste cose. Nella popolazione
giuliana non v'è forse una minoranza slovena e bilingue? Il
sassoso Carso è ricco di foibe, profondi pozzi naturali che
possono accogliere migliaia di corpi umani, ancora vivi o già
uccisi. la caccia selvaggia nelle case, nelle caverne e nei boschi
dura quaranta giorni, con criminale aiuto italiano. Quanti? Si parla
di 9400 infoibati tra Friuli e Trieste. Poi ci sono i deportati in
Jugoslavia, senza ritorno, e nella sola Gorizia - non più grande
di Galatina, Nardò o Monopoli - sono 663: quasi la metà
meridionali, perché carabinieri, guardie di finanza o di polizia,
militari e impiegati statali. Gli altri, di ogni età, donne
uomini e bambini, avevano spesso la tessera del Ventennio come normale
facilitazione di vita: a livello acquedotto, corrente elettrica, autobus
e telefono. Non è tornato nessuno.
Nel quarantennale si è voluto, per il Parco delle Rimembranze
in Gorizia, un monumento con Lapidario dei 663 nomi. Sicuramente pugliesi
sono 33, ma forse toccherebbero la cinquantina se non mancassero i
dati. Eccoli:
ANTONACCI NICOLA da Gallipoli, Maresciallo;
AURISICCHIO FRANCESCO da Ostuni, Guardia di P.S.;
BRUNCETTO TOMMASO da Seclì, Vice Brigadiere di P.S.;
CALORO GIUSEPPE da Tricase, Maggiore;
CAPODIFERRO ANTONIO da Gioia del Colle, Guardia di Finanza;
CICCARONE GIOVANNI da Bitonto, P.S.;
DELLE VERGINI ANTONIO da S. Marco in Lamis, Guardia di P.S.;
FRANCO COSIMO da Mesagne, militare;
GARGANO SABINO da Barletta;
GIANNA SEVERINO da Foggia;
GUARINI PASQUALE da Fasano, Appuntato RR.CC.;
LA MICELA CARMELO da Seclì, Vice Brigadiere di P.S.;
LA MICELA LUIGI da Seclì, Maresciallo R.E;
LEONE QUINTILIANO da Lecce;
LONGO NICOLA da Corato;
LUISI LUIGI da Putignano, Vice Brigadiere RR.CC.;
MARZOCCA RUGGERO da Barletta, Appuntato RR.CC.;
MICHELE BRUNO da Lecce, Guardia di Finanza;
MICCOLI ROCCO da San Marzano, RR.CC.;
MONACO EMILIO da Brindisi;
OLIVIERO PASQUALE da Corato;
PANEBIANCO SANTO da Cerignola, Funzionario di P.S.;
PEDONE GIOVANNI da Botrugno;
PENELLI VITO da Modugno;
PINO ADELCO da Casarano, Appuntato RR.CC.;
POSA VINCENZO da Montrone, Maggiore R.E.;
SCOMMEGNA FRANCESCO da Barletta;
SIMONE ANTONIO da Molfetta, Sottufficiale;
SPINELLI GAETANO da Brindisi;
TANDOI PASQUALE da Corato, Maresciallo di Artiglieria;
TARANTINO VITO da Monopoli;
VENTURA GIORGIO da Taranto, Vice Brigadiere di P.S.;
ZILLI COSIMO da S. Cesario di Lecce, RR.CC.
A tutti, anche ai mancanti, l'alta sensibilità della Banca
Popolare Sud Puglia ha voluto dedicare questa pubblicazione, nuovo
esempio del proprio livello culturale e operativo, anche se, tutto
sommato, si tratta di semplici e frettolosi schizzi. Ma piace considerare
la perfetta sintonia, nonostante un distacco di oltre mille chilometri,
tra il lavoro avviato a Gorizia e la stampa in corso quaggiù.
Gli scorci e i panorami rappresentati, senza dubbio alcuno rivivevano
con insistente e disperato lampeggiamento nella visione dei martiri,
fino all'istante supremo: olivi contorti e protettrici volte di tufo,
mare flagellato da scirocco e pozzo campestre addossato a "pagliara".
Il caso li aveva proiettati lontano, sopra un confine bilingue e discorde
che non capivano. indifferenti o tepidi in politica, conoscevano soltanto
il dovere, ed erano rimasti, indifesi, al loro posto.
Leuca, Natale 1985







