§ STUDI STORICI MERIDIONALI

UNA SOCIETA' ALLO SBANDO TRA BRICIOLE DEL POTERE BORBONICO




Claudio Alemanno



Luigi Truccari
Il brigantaggio nelle province meridionali dopo l'unità d'Italia (1861-1870) Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano di Lecco.

Chi desiderasse ricostruire i frammenti ed i fermenti della società meridionale nel periodo postunitario può trovare una testimonianza interessante nell'analisi acuta e per molti versi originale condotta da Luigi Tuccari col suo ultimo lavoro di ricerca. la crisi del sistema di potere borbonico, sostanzialmente accentratore e paternalistico, ed i suoi effetti devastanti sul tessuto sociale vengono messi in evidenza con una narrativa elegante ed asciutta, non priva di notazioni suggestive sul susseguirsi delle tumultuose vicende dell'epoca.
Palese è il tentativo di offrire una doppia chiave di lettura: una, espressa nella forma dell'invito e riflettere sulla sostanziale fedeltà delle popolazioni meridionali ad una condizione storico-politica che andava ormai considerata irreversibilmente perduta per il coagulo di più ampi interessi sopranazionali; un'altra, caratterizzata dalla proposta di approfondire le ragioni che determinarono lo spazio politico fluido e amorfo in cui si trovò a vivere la società meridionale nella fase costitutiva dell'avventura unitaria.
Tutta la narrazione si sviluppa in modo piacevole, dipanando una trama intessuta di grandi e piccoli eventi che in una valutazione d'assieme formano un mosaico puntuale e coerente per comprendere il processo evolutivo che storicamente si è venuto a determinare. Non mancano interessanti ed inediti richiami a fatti e circostanze di esclusivo interesse militare che certamente hanno concorso in modo considerevole a condurre il gioco politico che alimentava lo stato di disagio e d'incertezza delle popolazioni meridionali nel momento delicato della produzione e del consolidamento dell'evento unitario.
Nella sostanza c'è la volontà di accreditare al fenomeno del brigantaggio una coloritura romantica ancorata alla nostalgia collettiva per l'ordine borbonico, che rispetto al disordine imperante continuava a costituire un punto di riferimento, un suggestivo richiamo ad un quadro di valori che, pur osteggiati all'interno dell'area, riuscivano a produrre su un piano emotivo la sensazione di un apparato istituzionale ancora accettabile.
Ne consegue un approccio interpretativo alieno dall'immagine retorica spesso ricorrente in questo tipo d'indagini, tutto rivolto a spiegare gli eventi ed a dare significato anche ai movimenti politici che si andavano costituendo nella società meridionale. Senza congelare in una teca da museo il patrimonio ideologico che dava supporto al dibattito politico. Senza indulgere in tentazioni d'enciclopedismo che avrebbero appesantito la prosa ed i contenuti della narrazione.
Si propone dunque all'attenzione del lettore un'esperienza piacevole e lineare in un momento di rinato interesse verso gli studi storici meridionali, di cui si ha testimonianza in numerose iniziative editoriali intraprese a Napoli ed in altri centri del Mezzogiorno.


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