§ La lira nello Sme

Così conquistammo Emminger




Paolo Baffi



Nei due anni e mezzo che corrono dal luglio 1976 alla fine dei 1978, il ritmo dell'inflazione italiana era rallentato alquanto, ma il successo maggiore della politica monetaria era stato colto sul fronte esterno. Una bilancia dei pagamenti portata in attivo dopo anni di deficit aveva consentito di rimborsare debiti esterni, riscattare l'oro dato in pegno, ricostituire le riserve valutarie e l'affidabilità di credito dell'Italia; manifesta, questa, nell'insistenza con cui nuovi prestiti ci venivano offerti. Mi angosciava l'idea che risultati tanto apprezzabili potessero venire compromessi dalla partecipazione a un accordo di cambio rigoroso, che legando strettamente la lira all'area del marco la costringesse a una situazione sistematica di apprezzamento dei cambio reale, penalizzante per l'esportazione. A questa preoccupazione si riconduce l'insistenza usata per ottenere una banda largo, che rendesse meno acuto il dilemma tra l'accettazione di periodi ricorrenti di sopravvalutazione dei cambio reale e la richiesta di aggiustamenti frequenti dei tasso centrale, ognuno dei quali avrebbe potuto essere causa di attriti e suscitatore di ondate speculative.
Nella trattativa sulla fascia ebbi tre valenti collaboratori: Magnifico, Sarcinelli e Masera; l'allora Direttore generale e attuale Governatore, Ciampi, si occupava piuttosto dei cosiddetti studi paralleli, intesi alla riduzione degli squilibri regionali nell'area comunitaria. Nelle riunioni di Bruxelles, negli incontri bilaterali, cui il Presidente dei Consiglio e il ministro dei Tesoro mi associarono, e infine a Basilea, martellammo Governatori ed esperti con una tenacia resa forse meno molesta dalla bontà delle presentazioni. Il compito ci fu in qualche misura facilitato dalla posizione dei Governatore tedescofederale, Otmar Emminger.
Nelle sue memorie, dei 1986, Emminger vanta priorità su Röpke nell'introduzione dei concetto di "inflazione importata" attraverso l'avanza di bilancia dei pagamenti, e narra di avere già nel 1956, l'anno dei surriscaldamento di Suez, suggerito all'allora Governatore Vocke di difendere la Germania dal contagio inflazionistico con un allargamento della fascia di oscillazione dei cambio intorno al ± 6 per cento o al ± 8 per cento della parità. L'ampiezza della fascia che Magnifico e io proponemmo inizialmente alle nostre controparti nel negoziato sullo Sme era esattamente la medesima: ± 6 ovvero ± 8.
L'istanza della banda larga fu proposta agli inglesi nella visita a Londra dei 25 luglio 1978, reiterata nell'incontro di Bergamo con i francesi l'8 settembre, mantenuto viva nella riunione dell'Ecofin il 18 dello stesso mese e nei vari incontri bilaterali seguiti. In particolare il 26 ottobre, a Villa Madama, perorai la causa di una fascia dei ± 6 presso il presidente Giscard d'Estaing, che parve colpito dalla bontà delle ragioni tecniche addotte; ove non arrivava il loro pregio, soccorreva quello che i francesi annettevano alla nostra presenza nel sistema, sia per evitare che questo assumesse l'aspetto di una riedizione dei serpente, dal quale erano stati costretti ad uscire due volte, sia per il riflesso negativo di una nostra assenza sulla portato dell'iniziativa Giscard-Schmidt.
Terreno più duro trovammo nel confronto con quest'ultimo, che avvenne a Siena il successivo giorno di Ognissanti. Il Cancelliere esaltò il ruolo della moneta nel processi di unificazione politica con richiami al nostro Risorgimento,- mostrò soddisfazione per l'imminente abbandono, da parte degli irlandesi, della parità con la sterlina, e scetticismo sul futuro ruolo storico della Gran Bretagna. Si dichiaro disposto, in polemica col proprio Governatore, a pagare per la banda stretta, quella stessa dei Serpente, il prezzo di una più elevata inflazione in Germania, soggiungendo di sapere che su quanto diceva "si giocava la testa".
Non perciò persi lena. Sotto la data dei 12 novembre, il mio diario registra, da Basilea, un giro "forsennato" di visite individuali ai Governatori delle Banche centrali comunitarie colà riuniti: De Strycker, Richardson, Zijlstra, Clappier, Emminger, con l'annotazione finale: "Ia banda larga è passata".

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