§ Briganti d'Italia

Chi scherza col Risorgimento?




Giuseppe Galasso



C'è da prevedere che la guerra di annientamento mossa dal convegno di CL alla storia e ai valori del Risorgimento avrà grande eco. E' un segno del tempi; e non lo diciamo in lode dei tempi passati, bensì con la preoccupazione del futuro. Beninteso, le coraggiose revisioni di Rimini sono banalità e volgarità vecchie quanto lo stesso famigerato Risorgimento. Solo una crassa ignoranza può ritenerle una scoperta di oggi. Poiché il Risorgimento non fu una rappresentazione da commedia dell'arte e fu, invece, un grande processo storico; vi fu, infatti, anche un anti-Risorgimento, che costellò di polemiche e di contestazioni feroci i fautori dell'unità e della libertà italiana. E da allora ad oggi, il "processo al Risorgimento", la demistificazione del "Risorgimento senza eroi" hanno fatto sedimentare una letteratura tanto imponente quanto discussa.
Che senso ha, allora, che Messori, il cordinal Palazzini e i giovani di CL enuncino e applaudano una revisione fatta di cose trite e vetuste?
Messori ha scoperto che il Risorgimento fu una "conquista piemontese"; che la guerra del 1866 e la breccia di Porta Pia non furono pagine di gloria militare; che i romani stavano bene sotto il papa e non gli si ribellarono; che lo Stato liberale fu fondato e retto con elezioni che oggi andrebbero assai discusse per la ristrettezza e il controllo del suffragio; che nel Sud vi fu una sorta di guerra civile che coinvolse largamente le popolazioni contadine; che i libri scolastici di storia erano pieni di retorica e di apologia liberal-nazionale; che furono confiscati i beni ecclesiastici; che l'unità nazionale costò vittime e sangue anche nel clero,, che la Chiesa si oppose al Risorgimento e si appellava alle masse; che il Risorgimento fu l'affermazione della borghesia e che la massoneria era diffusa tra i "patrioti". La conseguenza è per lui che i "padri della Patria" (Cavour, Mazzini, Garibaldi e compagni) agivano come i dittatori e i terroristi di oggi e che le loro statue e monumenti, invece di ingombrare strade e piazze d'Italia, dovrebbero essere tutti trasportati e concentrati a Norimberga: indicazione che non ha bisogno di commenti. Il cardinale Palazzini si è totalmente associato. I giovani di CL hanno applaudito.
Rispondere? Rimandare al testo storico fondamentale di un cattolica dalla intemerata coscienza religiosa come Arturo Carlo Jemolo? A che pro? La discussione sui limiti del Risorgimento è un conto. Essa è una nobile ereditò dello stesso Risorgimento e i democratici laici e cattolici, i repubblicani, la parte migliore della sinistra italiana l'hanno promosso e sviluppata, spesso con alte punte di pensiero. Il disconoscimento e la denigrazione del Risorgimento sono un'altra cosa.
Anch'essi affondano le loro radici nel Risorgimento, ma - beninteso -nei suoi scarti e nelle sue sentine.
Le vecchie offese vengono questa volta da una parte chiaramente integralistica e faziosa del cattolicesimo italiano. Sarà lecito ricordare, perciò, che dai cattolici liberali venne al Risorgimento italiano un contributo fondamentale.
Messori, il cardinale Palazzini e CL preferiscono la Chiesa del Sillabo e del potere temporale del Papa-Re, della Santo Alleanza, che si oppose al Risorgimento e si schierò drasticamente contro la causa della libertà moderna.
Noi preferiamo i molti sacerdoti cattolici che affrontarono serenamente il patibolo per la causa italiana e le convinzioni liberali e italiane di una figura somma della coscienza cattolica, come Alessandro Manzoni. Preferiamo la tradizione del cattolicesimo democratico di Sturzo o di De Gasperi. Preferiamo la Chiesa di papa Montini, che dichiarò "provvidenziale" la caduto del potere temporale del papi: perché - ironia della sorte! - fu una storica missione del famigerato Risorgimento quella di liberare la Chiesa dal fardello ormai per essa civilmente e moralmente insostenibile dello Stato Pontificio.
Aggiungiamo solo che il riferimento a Norimberga per Garibaldi e compagni è ignobile. Aggiungiamo che è da irresponsabili, anche politicamente, scherzare con i valori e la tradizione fondamentali di un popolo e di una civiltà (e ciò vale anche per la tanta cultura di sinistra e non, che ha molto prediletto il tiro al bersaglio sul Risorgimento e dintorni). li Risorgimento può essere superato, e largamente lo è già. Non può, invece, essere deturpato e rinnegato, perché è stata ed è in esso la radice vitale di tutto quel che di bene e di buono l'Italia moderna ha fatto da allora ad oggi.
Solo un ottuso disegno integralistico e retroveggente (oltre che una sostanziale incultura) può proporre tesi come quelle di Messori e, a quel che sembra, di CL, ma per contrastarlo non ci' sarà bisogno di rialzare lo storico steccato fra laici e cattolici. Il mondo cattolico Italiano ha in sé antitossine culturali e morali più che sufficienti a rintuzzare, emarginare e piegare simili tentazioni.

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