§ Scenari 2000

Il futuro è delle donne




Rita Levi Montalcini
Premio Nobel per la medicina



L'iniziativa da parte degli Stati Uniti e dell'Italia di dedicare il decennio 1990-2000 all'esplorazione del cervello ha segnato l'inizio di un intenso programma di ricerche dirette a studiare questo straordinario congegno dal livello molecolare a quello comportamentale.
Ricorderà che l'estrema complessità strutturale e funzionale di questo sistema, che consta nella nostra specie di circa cento miliardi di cellule nervose interconnesse da un numero di circuiti neuronali nell'ordine di 10 elevato alla quindicesima, aveva scoraggiato i ricercatori di epoche precedenti dall'addentrarsi in questo formidabile complesso di cellule e fasci di fibre. La mancanza di tecniche adeguate per affrontare un tale immane compito e in pari tempo il successo ottenuto dai biologi nell'indagine dei meccanismi preposti alla trasmissione del codice genetico e delle leggi che regolano le complesse funzioni della materia vivente avevano canalizzato verso questi studi i ricercatori provenienti da tutti i settori della biologia e da quelli afferenti da altre discipline, quali la biochimica e la biofisica. Rimaneva un'ultima frontiera inesplorata, quella del cervello. Si apriva di fronte ai biologi un panorama da sempre avvolto nel più fitto mistero: quello delle straordinarie capacità cognitive del cervello dell'Homo Sapiens. Questi studi sono oggi perseguiti a livello di completa parità e collaborazione da giovani leve di ambo i sessi. Il decennio del cervello coincide infatti con quello che si può definire il decennio della donna, e cioè della sua affermazione.
Dopo millenni di letargo e di pressoché totale asservimento all'altro sesso, di sfiducia in loro stesse, le donne delle nuove generazioni hanno acquistato piena consapevolezza delle loro capacità intellettuali ed ottenuto la posizione che loro spetta nella società.
Se in questi momenti così critici per l'intero genere umano la donna saprà conciliare l'esigenza di svolgere attività scientifiche con quelle di natura sociale, oggi così acute e pressanti, avrà dato un immenso contributo alla soluzione del problema più grave che confronta l'umanità, cioè quello di inibire le proprie tendenze distruttive e trovare un modo di armoniosa convivenza non soltanto tra i due sessi, ma tra i popoli.
E' stato detto che i geni rappresentano il destino nelle società primitive. Due cromosomi "X" hanno ugualmente segnato il destino di infinite generazioni di individui di sesso femminile, indipendentemente dalle loro naturali attitudini e inclinazioni. Questi tabù sono oggi caduti e le donne svolgono e svolgeranno un ruolo sempre più significativo in tutti i campi dello scibile umano. Chi scrive, ai tempi della sua gioventù, ha trovato queste strade sbarrate. Oggi contempla con profonda fiducia la lunga fila delle giovani leve che entrano in queste strade una volta a loro precluse.

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