La denuncia: "Inquietante
è il fenomeno regionale e locale del cartello del crimine,
la cui tracotanza condiziona la libertà d'impresa e quella
dei soggetti individuali... ne sono profondamente turbati, se non
proprio sconvolti, il vivere e l'operare quotidiano... tutto contribuisce
alla disgregazione culturale e all'eclissi del senso civico, su cui
è fondata la vita dei salentini".
L'auspicio: "Certezza del futuro economico e sicurezza personale
sono un binomio inscindibile in un'area che deve scegliere se restare
marginale ed emarginata, oppure diventare nuova frontiera integrata
nei più vasti confini d'Europa".
Si può così sintetizzare quella parte della relazione
annuale, tenuta dal dr. Caroli Casavola ai Soci della Banca, in cui
sono stati analizzati i problemi della Puglia e del Salento, in particolare.
La denuncia e l'auspicio, proclamati con amarezza e fermezza, al tempo
stesso, dal Presidente, non potevano non suscitare motivi di preoccupazione,
se non di pessimismo, fra la nutrita rappresentanza del corpo sociale
che ha partecipato ai lavori assembleari.
Ma si può, ragionevolmente e responsabilmente, essere ottimisti
e indurre gli altri ad esserlo, nel momento presente? Anche guardando
all'intero Paese, non si intravedono, almeno per il prossimo futuro,
segnali che incoraggino tale stato d'animo.
Si profila, infatti, il pericolo di una fase di recessione che potrà
interessare molti Stati occidentali, e l'Italia "si presenta
di nuovo impreparata e strutturalmente debole, rispetto ad altre nazioni
più industrializzate. Nei lunghi anni del benessere e della
crescita è stata ristrutturata gran parte dell'apparato industriale
privato... mentre il settore pubblico, salvo casi isolati, è
rimasto sostanzialmente fermo.
I problemi di fondo, come ad esempio l'entità del deficit e
la qualità dei servizi, restano pesanti e ci pongono oggi in
condizioni di svantaggio... Il constatare la situazione ingenera un'amarezza,
che diventa ancora maggiore se si pensa alle tante opportunità
perse in questo ultimo decennio, forse la più grande di tutte
quelle del definitivo riscatto economico del Mezzogiorno".
Ma ciò che non siamo riusciti a realizzare in passato, ed in
concomitanza di circostanze favorevoli, sarà possibile farlo
in futuro?
Per quanto riguarda più da vicino il quadro regionale, v'è
da notare che "lo sviluppo economico pugliese procede con un
passo vistosamente zoppicante. Nell'arco dell'ultimo decennio il tasso
di crescita del Pil si è praticamente allineato a quello medio
del resto d'Italia, ma la velocità di aumento degli investimenti
fissi lordi è ancora sensibilmente lontana dalla media nazionale.
Addirittura l'ammontare degli investimenti, messo in rapporto con
il totale degli addetti all'industria, tende a decrescere nei confronti
del centro-Nord... Alla fine del decennio, la Puglia si rivela una
regione in cui il settore trainante è quello dei servizi, con
uno sviluppo superiore a quello della media nazionale, che in ogni
caso non compensa il calo vertiginoso subito dall'agricoltura".
Ampio spazio è stato dedicato nella relazione del Consiglio
di Amministrazione alla situazione economica delle province di Brindisi
e di Lecce, che costituiscono l'arca istituzionale della Banca.
Si può parlare, in generale, di discreta crescita produttiva,
ma in questo quadro emergono zone di luci e di ombre, e precisamente:
- comparto agricolo: è stato fortemente penalizzato sia dalle
note avversità atmosferiche sia dalle ancor più note
difficoltà finanziarie della Regione Puglia;
- settore industriale: nel leccese si è registrato un andamento
positivo per tutto il '90 nell'area "indotto Fiat" (ma nel
'91, purtroppo, la tendenza è di segno decisamente contrario);
nel brindisino le imprese metalmeccaniche ed edilizie denunciano una
situazione di stagnazione, mentre i comparti chimico (anche sotto
il profilo delle esportazioni) ed aeronautico hanno registrato una
buona crescita produttiva; un'apprezzabile vitalità ha caratterizzato
il settore manifatturiero minore;
- disoccupazione: a livello regionale si registra una leggera flessione
(dal 16,8% dell'89 al 16,1% del '90), che pone la Puglia al di sotto
dei valori medi del Mezzogiorno (20% circa). Non sembrerebbe, però,
che quanto registrato su scala regionale rifletta l'andamento occupazionale
della provincia di Lecce.
Il Direttore Generale, dr. Vito Primiceri, ha successivamente esposto
i risultati conseguiti dalla Banca nel corso dell'ultimo esercizio.
La raccolta diretta passa da 942 miliardi dell'89 a 1.019 miliardi
(+8,2%); quella indiretta da 403 miliardi a 525 miliardi (+30%); mentre
la raccolta complessiva ammonta a 1.544 miliardi (+14,8%).
Gli impieghi aumentano del 14,3%, passando da 471 miliardi a 539 miliardi.
Il rapporto impieghi/depositi è pari al 53%.
L'utile lordo è di 28,394 miliardi (+31%) e, dopo aver effettuato
congrui ammortamenti ed accantonamenti, si registra un utile netto
di 7,199 miliardi (+8,8%).
Anche il patrimonio, in armonia con le altre voci di bilancio, aumenta
del 6,8%, ascendendo a 97 miliardi.
Circa lo sviluppo della rete territoriale degli sportelli, all'apertura
dell'Agenzia di Brindisi (ottobre '90), seguiranno, nel corso del
corrente anno, i nuovi insediamenti in Francavilla (Br), Poggiardo
(Le) e, se saranno superati alcuni ostacoli di ordine logistico, Bari.
Prosegue, altresì, l'incremento della rete di sportelli automatici:
ai tre (Matino, Racale, Ugento) installati nel 190 ha fatto seguito
nel 191 quello di Brindisi e, entro fine anno, se ne prevede l'attivazione
di altri tre.
Va ricordato pure che la Sud Puglia, insieme ad altre 11 banche Popolari,
ha partecipato alla costituzione del Network Bancario Italiano. Fra
gli obiettivi del Consorzio v'è quello di ampliare la gamma
di prodotti e servizi bancari richiesti dal mercato, garantendo, così,
una migliore e maggiore competitività delle aziende socie.
La collaborazione con altre forze bancarie ha avuto modo di esplicarsi
anche in seno al gruppo Levante (realizzazione, fra l'altro, dei progetti
"Bancalei" e "Bancapiù") e ad Athena S.p.A.
(è prevista la concentrazione in questa Società delle
attività esercitate dalle singole Banche-socie nei settori
"elaborazione dati" e "sistema informativo").
E' proseguita, inoltre, l'intensa attività di formazione del
personale (1.290 giornate di corso). in tale contesto va ricordata
l'azione svolta dai gruppi pubblicati nella sezione "Agenda Sud
Puglia" di questa Rassegna negli anni 1989-1990).

Dopo la relazione del Consiglio di Amministrazione e quella del Collegio
sindacale, i Soci hanno approvato il bilancio al 31.12.1990 ed il
riparto dell'utile, che prevede l'assegnazione del dividendo di lire
750 per ciascuna delle 7.200.166 azioni possedute dai 17.496 Soci.
L'Assemblea ha confermato nella carica i consiglieri avv. Mario Provenzano,
geom. Cosimo Costa, dr. Sante Morello, dr. Pompeo Rainò ed,
in luogo del dimissionario avv. Cataldo Lolli, è stato eletto
l'avv. Mario Pennetta, presidente del Consiglio dell'Ordine degli
Avvocati del Foro di Brindisi.
Un lungo e caloroso applauso ha salutato i colleghi Antonio Bonanno
e Antonio Marzo, di recente andati in pensione, a ciascuno dei quali
il dr. Caroli Casavola ha consegnato una medaglia-ricordo, quale attestato
di gratitudine della banca per la dedizione e l'impegno profusi da
quei Collaboratori a favore dell'Istituto.