§ Yverdon e dintorni

Metamorfosi svizzere




Lino Angiuli



Alcuni anni la, con un polemica pamphlet tradotto anche in Italia (Une Suisse au-dessus de tout soupçon; "Una Svizzera al di sotto di ogni sospetto"), il professore ginevrino Jean Ziegler dava un forte scossone alla più accreditata oleografia della Confederazione. Al di là delle vetrine di cioccolata e di orologi, oltre i prati sempreverdi e le ansiolitiche mucche, veniva impietosamente illuminata l'inquietante realtà di un'agguerrita economia imperniata su un sistema bancario disposto a tutto e la fredda mentalità di un popolo votato ad un disumanizzante benessere. Una lettura acremente demistificante che, nonostante le violente critiche a suo tempo ricevute, Ziegler ha recentemente riproposto in La Suisse lave plus blanc ("La Svizzera lava più bianco"). Alla luce di questa cruda posizione, sorprende verificare che il Franco svizzero può essere utilizzato anche in favore della... poesia!
E' la quarta volta - infatti - che un gruppo di scrittori facenti capo ai cantoni francofoni convoca, con cadenza biennale, poeti di mezzo mondo per farli discutere di problematiche letterarie, offrendo loro, insieme al disteso clima lacustre, la possibilità di realizzare scambi, incontri, relazioni internazionali.
L'anno scorso, le "Rencontres poéti ques internationales en Suisse Romande" hanno proposto il tema
"Poesia e Metamorfosi": un tema caro, in questi tempi, alla coscienza poetica occidentale, se si considera che anche in Italia, a cavallo dei due ultimi decenni, ha agito a Fano (Marche) un gruppo che ha dato luogo ad una poetica e ad analoghi incontri internazionali intitolati, appunto, "Poesia della metamorfosi". La Storia, evidentemente, con i suoi ultimi e penultimi sussulti, ha pigiato l'acceleratore anche sulle coscienze poetiche, e il bisogno di cambiamento si è fatto sempre più irrinunciabile. Ma di quale cambiamento si tratta? A sentire i relatori di questo Simposio, si capisce che per "metamorfosi" s'intendono, ovviamente, più cose. C'è chi la vede come categoria di una lineare evoluzione dei genere poetico; chi ne parla a proposito dell'itinerario personale e intrapsichico del poeta; chi la propone come trasfigurazione del reale; chi come permanente ed immanente funzione creativa del poeta. Oscillando fra nostalgia di antiche certezze e spinte riformistiche, fra tradizione ed innovazione, fra Eraclito e Parmenide, il Simposio approda, almeno nelle mani della Presidenza e dei promotori, alla conferma della helvetica vocazione alla neutralità, non politica, ma teoretica in questo caso. Alla fine dei conti, la metamorphose più appariscente e tangibile sembra quella subita, per l'occasione, dal Franco svizzero che, a dispetto di Ziegler, ha dovuto sostenere un "neutro" ma pur sempre encomiabile sforzo dell'intellighentia francofona I circa centomila franchi serviti per l'iniziativa non provengono solo da Banche, Fondazioni, Enti pubblici e privati ma, incredibile a dirsi, anche da parte di alcuni "donateurs anonymes" innamorati dei poetico verbo. Anche le amministrazioni comunali di Yverdon e di Neuchâtel si fanno coinvolgere in solido per elargire, in occasione delle "Rencontres", premi di incoraggiamento o riconoscimento a giovani promesse o a poeti già laureati. Ciò che desta, però, maggiore sorpresa è il fatto che, per assistere ai recitals pubblici dei poeti invitati, c'è qualcuno, in Svizzera, disposto a sborsare cinque franchi, quanto costa il biglietto d'ingresso. E forse ne vale la pena, considerato che lo spettacolo, al castello savoiardo di Yverdon e all'Università di Neuchâtel, non manca davvero. Spettacolare è il canto poetico di Malika el-Assimi, poetessa dei Marocco, o il rimbombo vocale di Sorly MacLean, scozzese che scrive in gaelico (lingua ancora parlata da una minoranza di circa ottantamila persone), o il lamento gutturale di Buland Al Haydari, iracheno esiliato a Londra. Soprattutto con questi poeti-testimoni si cerca di familiarizzare, per ricevere informazioni sul rapporto tra vita e poesia, testi e contesti, e sulle relative metamorfosi. Da questo punto di vista, non può sfuggire ad una sorta di interrogatorio il rumeno Horia Zilieru, sottoposto a un tiro incrociato di domande sui rapporti tra Iliescu e l'intellighentia rumena, tra poesia e Romania e altre questioni dei genere. Zilieru non solo non si tira indietro, ma approfitta della circostanza per rimproverare all'Occidente una certa parzialità nella gestione delle informazioni. Egli è tutto dalla parte del nuovo corso. Le elezioni? Ineccepibili. L'opposizione? Quasi tutta destrorsa. I minatori? Il popolo ha dato una mano a sventare un colpo di Stato minimizzato dalla stampa occidentale. In più, ci tiene a dire che Iliescu è un ingegnere di ottima cultura, conosce cinque lingue e possiede un savoir-faire che lo rende addirittura "charmant". Passando da una nazione all'altra, veniamo a conoscere una serie di notizie e di curiosità che restituiscono una giusta dose di carne e di storia al tema della metamorfosi. Apprendiamo, ad esempio, la strana vicenda di Frenk Geerk, svizzero tedesco, che sarebbe stato condannato dal tribunale svizzero al pagamento di ventimila franchi per aver scritto e pubblicato una poesia su Gesù Cristo ritenuta assai blasfema. Al greco Kostas Valetas, invece, piace ricordare che, a suo tempo, un colonnello-scrittore fece adottare una legge ancora oggi vigente in Grecia, una sorta di legge "Bacchelli" più generalizzata, secondo la quale agli scrittori anziani viene attribuita una pensione di ottantamila dracme al mese. Lo stesso Valetas, poi, tira in ballo il poeta alessandrino Leonida da Taranto per affermare, senza ombra di dubbio, che gli antichi greci, anche in tema di metamorfosi, avevano proprio detto tutto. Sarò forse per questo che il Simposio, girando e rigirando intorno ai propri quesiti, registra qualche momento di stanchezza, soprattutto durante le fasi post-prandiali, quando in maniera abbastanza evidente le leggi dei corpo s'impongono su quelle dello spirito poetico, svizzero, rumeno o italiano che sia. Speriamo che, di questo, il prof. Ziegler non voglia tener conto per il suo prossimo pamphlet!

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