§ Dall'economia pianificata al libero mercato

Le societą nell'Europa dell'Est




Romana Turchini



Sono trascorsi ormai più di due anni dal novembre 1989, ma risulta ancora difficile fare previsioni sul possibile tipo di sviluppo e sul tipo di economia che si tenta di attuare nei Paesi ad ex regime di monopolio statale. La totalità di essi presenta ancora una situazione economica articolata, la cui diversificazione si riassume in un unico denominatore: il Debito, un Leviatano cui soggiacciono gli Stati ed i loro cittadini
Le molte modifiche apportate ai fattori strutturali che ricomprendono sia il settore finanziario ed economico sia quello burocratico e legislativo, fanno sperare in una possibile realizzazione dell'economia di mercato (o più esattamente economia mista di tipo occidentale) i cui tempi di attuazione rimangono però un'incognita.
Dovunque si è cercato di colmare le molte lacune esistenti attraverso l'emanazione di leggi più adeguate alle nuove esigenze ed ai rapporti diretti con i sistemi occidentali, cioè ad una economia - la nostra - che nonostante le moltissime contraddizioni è, al momento, la "migliore possibile".
Nella ex GDR sono state applicate le stesse leggi tedesche e comunitarie, in altri Paesi quali l'Ungheria, la Polonia e la Cecoslovacchia è stato dato un notevole impulso alla preesistente normativa e si può affermare che essa è ora, se non completamente, molto simile a quella dell'Europa Occidentale; in Romania tutto è occorso più lentamente, ma la determinazione di venir fuori dalla stasi economica non è da meno.
1 vari legislatori sono riusciti, spesso con poca chiarezza, ma sempre in tempi relativamente brevi, a porre le basi per un sistema economico diverso. Con il gennaio 1990 si è assistito ad un proliferare di leggi, molte delle quali di supporto ad una situazione in evoluzione, ma i successivi emendamenti hanno assunto sempre una veste di miglior favore nei confronti di un'apertura all'Occidente.
La costituzione di società miste risente dell'eccessivo fermento e può sembrare ancora a molti una possibilità incerta, difficile, chiusa nella sua ipoteticità. Ma non è così, e lo vedremo in seguito. Essa rappresenta nella maggioranza dei casi la soluzione, la più felice, per una collaborazione fra imprenditori stranieri e, in particolare nell'Est europeo, la più consona a perseguire i "desiderata" del capitale.
Un quadro generale delle leggi vigenti in cinque Paesi alla fine del 1990 e la più ampia specificazione di quelle vigenti in materia di società miste al gennaio 1992 sottolineano le difficoltà e al tempo stesso la ferma volontà di superare gli ostacoli che si oppongono al cambiamento della vita economica e politica nei Paesi presi in esame: Ungheria, Polonia, ex GDR, Cecoslovacchia e Romania.

Cecoslovacchia
La legge 173 del 1988 sulle società miste in vigore dal I' gennaio 1989 è stata rivista e modificata già nell'aprile del 1990. Gli emendamenti apportati sono entrati in vigore il 1°' maggio dello stesso anno.
Fra l'altro essi prevedono che la quota di partecipazione estera può raggiungere anche il 100% dell'intero capitale della società. L'investitore straniero può quindi divenire unico proprietario della società bulgara.
Miglioramenti, o meglio snellimenti, sono stati attuati nella regolamentazione delle procedure per l'ottenimento delle varie autorizzazioni. In precedenza era necessario, perché la società mista si potesse costituire, presentare progetti sugli obiettivi che l'impresa voleva raggiungere. Tutto questo è stato abolito, ma la costituzione della società mista non è disgiunta dagli interessi economici del Paese, ciò che sta a significare che essa deve operare in quei settori che vengono indicati come preferiti.

Romania
Il bilancio pubblico romeno ha sempre più assorbito i profitti delle imprese, impedendone così l'autosufficienza. Le conseguenze sul mercato si sono riflesse e vistosamente nel profondo dislivello fra domanda di beni di consumo ed offerta degli stessi. Le leggi emanate sulle società miste sono:
La legge del 1971, che è stata seguita da due decreti di attuazione nell'estate del
1972 e precisamente:
- il Decreto n. 424 sulla costituzione, l'organizzazione e l'esercizio della società mista;
- il Decreto n. 425 sulla imposizione dei "benefici".
Il Decreto n. 395 del 1976 invece fissava le regole per l'importazione in franchigia dei diritti e dei beni destinati alle società miste; il decreto legge in vigore dal marzo 1990 si può definire come lo strumento normativo di richiamo "per attirare gli investimenti di capitale estero in Romania". Esso è costituito dalla vecchia legge, emendata nella parte che penalizzava i soci stranieri. La partecipazione al capitale della società mista può, in virtù di tali emendamenti, avvenire senza limiti e può anche raggiungere il 100% del capitale.
Il pagamento può essere fatto indifferentemente in lei o in valuta.
La registrazione della società mista costituita è soggetta all'approvazione del Ministero del settore di attività, previo avviso al Ministero del Commercio con l'Estero ed al Ministero delle Finanze. Per le società che operano nel settore industriale, invece, è necessaria l'approvazione del Ministero dell'Economia Nazionale. La tassa di registrazione non superava nel 1990 l'equivalente di 500 $ USA.

Polonia
Nel gennaio 1990 si è avuta in Polonia l'introduzione di riforme radicali il cui intento era di frenare l'inflazione e di creare le basi economiche, legali e istituzionali per l'introduzione di una vera l'economia di mercato".
Le imprese private, sia in Polonia sia in Ungheria, sono state sempre compresse da barriere amministrative, da leggi punitive, da carenza di forniture e dalla impossibilità di avere scambi, moneta estera e crediti.
Le società miste sono state regolate dalla legge del 23 aprile 1986, che elenca gli obblighi che dirigenti dell'impresa polacca e straniera devono assolvere per svolgere attività su ampia scala. Questa legge costituisce un aggiornamento della precedente legislazione sulle piccole imprese del 1976 e di quella relativa alle banche a partecipazione straniera del 1982.
La legge del 23 dicembre 1988 sull'"attività economica con la partecipazione di soggetti stranieri" è stata modificata a decorrere dal I' gennaio 1990.
Il supplemento alla stessa prevede che nel periodo 1990-1995 la tassazione sul reddito o le disposizioni sul trasferimento degli utili debbano variare; le società miste che svolgono le attività previste dagli artt. 1 e 2 potranno continuare l'esercizio previo avviso al Presidente dell'Agenzia per gli Investimenti esteri.
La quota di partecipazione da parte del socio straniero può arrivare anche al 100% del capitale, ma non può scendere al di sotto del 20%.
Sono state anche introdotte agevolazioni e snellimenti nelle procedure per la costituzione della società mista. Un accordo italo-polacco prevede la promozione e la protezione degli investimenti e reciproche garanzie per gli investitori.

Ungheria
La creazione di imprese di piccole e medie dimensioni ha comportato una diminuzione del peso economico e politico dei grandi gruppi industriali, e allo stesso tempo ha prodotto l'introduzione di elementi di flessibilità e di snellimento anche nelle varie procedure.
In funzione quindi dei rapporti orizzontali, le imprese ungheresi possono assumere le vesti di venditori ed acquirenti sulla base dei prezzi stabiliti dal mercato e dalle convenienze reciproche.
La costituzione di società miste è stata autorizzata sin dal 1972 con decreto n. 28 del Ministero delle Finanze che riguardava "le associazioni economiche a partecipazione straniera". Modificato più volte nel corso degli anni, questo decreto ha iniziato l'introduzione della riforma del sistema economico e nel 1984 è stato coadiuvato dai decreti 42-45-47 sulle imposte sulle società e l'imposta supplementare sulle società.
Ai decreti elencati, si aggiungono la circolare n. 8001 del 1985 che regola l'attività di interesse speciale e il decreto sulle zone franche n. 62 del 1962. 1 principi fondamentali sulla protezione degli investimenti esteri sono riportati sull'Atto XXIV e su "Gli investimenti stranieri in Ungheria" del 1988. L'Atto XXIV è stato modificato agli inizi del 1991.
Particolari forme di protezione sono previste contro i rischi di specifici eventi.
La quota &partecipazione può superare il 50% ed è prevista anche la possibilità di creare una società da parte degli stranieri. La registrazione della società mista la cui partecipazione superi il 50% necessita del permesso delle Autorità statali; diversamente non sono previsti obblighi o procedure particolari.

GDR
Nella GDR l'emendamento della Costituzione ha iniziato l'avvicinamento all'economia di mercato.
Una maggiore apertura è stata poi attuata con l'entrata in vigore, il 30 gennaio 1990, del "Decreto sulla Costituzione e sulla attività di imprese a partecipazione estera nella GDR".
Questo decreto permette all'investitore straniero di partecipare in una società mista con la quota massima del 49%, quota variabile solo in casi specifici (interesse particolare per la nazione, ecc.).

COSTITUZIONE DI SOCIETÀ MISTE IN UNGHERIA

E' uno dei Paesi più preparati e pronti ad attuare l'economia di mercato.
Già con la Costituzione del 1988 questo Paese aveva posto le fondamenta su cui si sarebbe svolta la vita economica. In essa infatti venivano enunciati principi quali: economia di mercato, protezione della proprietà collettiva (pubblica) e privata, diritto d'impresa, iniziativa imprenditoriale, libera concorrenza.
Il programma economico del settembre 1990 fissa le basi per una iniziativa imprenditoriale più attiva, per un concreto. miglioramento delle relazioni interne ed estere e la ferma decisione di attuare la proprietà privata attraverso la graduale riduzione di quella pubblica. Dal punto di vista sociale, tutto questo significa libertà di scelta del consumatore, che inizia così ad assumere un ruolo primario nella vita economica.
La convertibilità del fiorino ed una normativa che modifica i vari diritti interni stimolano ed agevolano l'ingresso nel Paese di capitale estero che viene sostenuto, in particolare, dalla attuale politica finanziaria.
L'incontro di interessi attivi variamente perseguiti, qualunque sia il tipo di attività, dà corpo ai "desiderata" del capitale nelle sue forme più specifiche: apertura e/o ampliamento del mercato, maggiore competitività, redditività più alta, e in Ungheria l'investitore si trova di fronte alla reale possibilità di attuare una vera politica imprenditoriale. Riscontro speculare è l'acquisizione di knowhow, di personale specializzato, di macchinari, di capitali, in breve allineamento con l'economia capitalista e le sue ramificazioni.
Il rischio per l'investitore straniero, l'alea connessa e imprescindibile dall'attività imprenditoriale - che in Italia sembra essere dimenticato - è intrinseco sia nell'attività esercitata all'estero che a casa propria, ma può essere previsto e superato dai vari studi di fattibilità che precedono ogni operazione economica.
Il termine società miste - o, come si usa dire con significato più ampio, joint-ventures - in linguaggio economico in genere molto sintetico sta a definire le "svariate forme di accordo che si realizzano fra imprese", siano esse nazionali che estere.
Qualunque sia poi la forma che questi accordi assumono, contrattuale o societaria, orizzontale o verticale, il fine da raggiungere è comune a tutti: utilizzazione delle sinergie con risultati - nelle aspettative - ampiamente superiori alla somma algebrica dei singoli elementi che le compongono.
Oltre alle normali forme societarie ammesse dalla legge ungherese (società collettiva, società in accomandita, unione e impresa comune, società a responsabilità limitata il cui capitale minimo deve ammontare ad 1 milione di fiorini, e la Società per azioni il cui capitale deve essere di 10 milioni di fiorini) è prevista anche la SpA unipersonale (tipo di società la cui direttiva Cee non è stata ancora recepita in Italia).
L'investitore estero che voglia costituire una società mista o che voglia partecipare in una società ungherese deve essere già imprenditore secondo la legge a lui nazionale. Può anche divenire azionista di una SpA, ma in questa sua qualità gli è concesso di possedere soltanto azioni nominative.
Una volta costituita una società mista nella forma di SpA, questa non può detenere la maggioranza in un'altra SpA ungherese. D'altro canto, la SpA di maggioranza o di totale proprietà estera non ha i limiti relativi al numero di dipendenti, che non possono essere più di 500 per le società con soci persone fisiche. Gli Organi societari vengono stabiliti nell'atto costitutivo, così come in esso vengono fissati i loro poteri e doveri, ma è prevista la Commissione di Controllo per le società con più di 200 dipendenti, le Srl e le SpA con più di 25 soci o con capitale di oltre 20 milioni di fiorini, mentre è d'obbligo per le Srl unipersonali e per quelle il cui capitale supera i 50 milioni di fiorini anche il 'Revisore".
La valutazione dell'interesse nazionale, ancorché esclusa dalla legge, è di fatto insita nella costituzione della società mista. Particolari agevolazioni vengono accordate alle società miste che si costituiscono nelle zone franche, se la loro attività non implichi movimento di merci attraverso le frontiere.
Gli apporti alla società possono essere sia in danaro, in mezzi o macchinari; questi ultimi possono essere esenti da dazio doganale, così come quelli previsti nella lista annuale. Le merci che la società mista importa per effettuare un altro investimento possono invece ottenere la rateizzazione del dazio doganale per un periodo non superiore a 60 mesi.


A tutte le altre importazioni si applica il dazio doganale fissato nella Tariffa Doganale Commerciale.
Una tariffa media del 10,7% è calcolata sul valore delle merci provenienti dai Paesi con cui l'Ungheria ha firmato l'accordo sulla "Nazione più favorita". L'Italia è uno di questi Paesi.
La legge che regola la costituzione di società miste è l'"Atto XXIV" del 1988, cui sono stati apportati sensibili snellimenti delle procedure all'inizio del 1991. Secondo quanto previsto da questa legge, l'investitore può ritirare il capitale investito nella stessa valuta con cui ha effettuato l'apporto, che può essere sia in danaro che in mezzi tecnici.
Un'altra particolare forma di garanzia è quella per cui in caso di nazionalizzazione, espropriazione, ecc., l'investitore viene indennizzato dallo Stato o dall'Organismo Amministrativo che ha posto in essere tali misure. L'apporto in moneta convertibile può essere utilizzato dalla società per l'acquisto all'estero di macchinari, pezzi di ricambio, la cui importazione, come più sopra rilevato, è esente da dazio doganale.
Ciò che maggiormente interessa chi guarda all'estero come fonte di ampliamento e di espansione della propria attività e quindi come fonte di maggior reddito è la possibilità data dalla legge locale di riesportare il reddito ottenuto. L'"Atto sugli Investimenti esteri" ungherese prevede che l'esportazione in valuta convertibile è obbligatoria qualora vi sia alienazione da parte dello straniero della propria partecipazione (regola questa prevista in molti accordi internazionali).
L'esportazione del reddito annuale è invece ammessa una volta assolto l'obbligo fiscale. Sono ora oggetto di attento e profondo studio a livello internazionale i "paradisi fiscali" in Cui è bene far rifluire i redditi ottenuti all'estero onde diminuire il peso delle tasse che invece sussiste quando vi è immissione diretta da un Paese all'altro.
Per la costituzione di una società mista, deve essere presentata al Tribunale Metropolitano di Budapest - Sezione competente - una domanda in lingua ungherese, che deve contenere tutte le informazioni relative ai soci, quali nome, indirizzo, residenza, il tipo di società - secondo la legge del Paese di provenienza - di cui è titolare l'investitore straniero, la forma societaria che si intende scegliere per la società mista, il luogo di registrazione, la sede, il settore di attività, il metodo usato per la suddivisione dei profitti, l'indicazione dei dati specifici relativi al valore patrimoniale nel caso di società già attiva e di eventuale revisione della politica aziendale.
A queste informazioni bisogna aggiungere quelle di carattere più generale: ditta, logos, indirizzo, sede legale, rappresentanza oltre alle prescrizioni proprie del tipo di società prescelto.
Alla domanda devono inoltre essere allegati permessi e autorizzazioni se necessari e/o obbligatori, certificato di buon carattere dei Direttori, dei Consiglieri e dei Revisori. Il permesso da parte delle Autorità statali è d'obbligo quando la partecipazione maggioritaria, oltre che per la società da costituire, sia prevista anche in una società già operante.
Una partecipazione che, al contrario, non superi il 50%, se conforme alle disposizioni legali, è registrata senza alcuna formalità.
Qualora la risposta non giunga all'investitore entro 90 giorni dalla richiesta, si applica il principio del silenzio assenso, mentre la risposta negativa deve essere motivata.


Come avviene in Italia per le società con personalità giuridica, la pubblicità è costitutiva con effetto retroattivo e ratifica gli atti compiuti prima della registrazione. E' inoltre permesso alla società acquistare immobili ed altri diritti reali purché utili all'esercizio dell'attività d'impresa.
La tassa di registrazione è fissata nella percentuale del 2% dell'equity. Da ricordare che la registrazione deve avvenire entro 30 giorni dall'atto costitutivo redatto in forma legale. L'abbreviazione kv sta per joint-venture in ungherese.
Dal punto di vista fiscale possono essere garantiti alla società mista alcuni vantaggi, ad esempio riduzioni fiscali che si aggirano dal 40% al 60%, dipendenti dall'ammontare della parte di capitale estero investito. E' anche prevista l'esenzione fiscale per 5 anni per l'esercizio di alcune particolari attività. Tale beneficio può essere prorogato per altri 5 anni. L'Ungheria aderisce a molti accordi internazionali inerenti alle transazioni commerciali predisposte dalle United Nations, UNCITRAL, Unidroit, Conferenza di Le Hague, oltre ad aver stipulato accordi bilaterali con la Comunità Europea, l'EFTA e con altri Paesi occidentali, concernenti il commercio, la cooperazione economica, la protezione degli investimenti, accordi sulla doppia imposizione.
Inoltre, il Decreto 41/1991 prevede l'istituzione di un Fondo per la Promozione degli Investimenti, in particolare degli investimenti fatti nel settore produttivo che tengano conto delle priorità dell'economia nazionale. Questo Fondo viene gestito dal Ministro per le Relazioni Economiche Internazionali, che ricopre anche la veste di Segretario.
Possono richiedere questo sussidio le Srl e le SpA il cui capitale superi i 50 milioni di fiorini, che abbiano un interesse nel capitale sociale non inferiore al 30% e il cui apporto in denaro abbia raggiunto il 50% del capitale.
Quest'ultima percentuale può essere variata se l'apporto in macchinari e in tecnologie è tale da assumere particolare rilevanza ed ammodernamento e se l'investimento è attuato nelle zone in cui le tasse sulle società e sul giro degli affari sono soggette a riduzioni.
Motivi per la richiesta di questi sussidi possono essere la costruzione di infrastrutture che superino i limiti delle costruzioni esistenti, sempre che siano necessarie alla produzione, e i mezzi e le tecnologie di particolare interesse tecnologico, come ad esempio l'ampliamento e l'ammodernamento di condotte d'acqua, energia elettrica, gas, drenaggio, strade, telefoni, ecc., nonché i servizi pubblici.
L'ammontare ottenibile non può superare il 20% del costo delle infrastrutture e complessivamente non può eccedere i 100 milioni di fiorini. Per l'anno 1991, la somma stanziata dal Fondo era di 1,5 miliardi di fiorini. La domanda da presentare al Segretario del Fondo deve contenere il nome e la sede di registrazione della società, i documenti che evidenzino le condizioni di validità della richiesta, informazioni particolareggiate sull'attività, descrizione dettagliata dell'investimento proposto, ivi inclusi studi di fattibilità, indici effettivi, costi. Se la somma concessa non viene utilizzata conformemente alla richiesta, deve essere restituita con gli interessi dalla data della domanda.
Anche il sistema bancario è stato modificato e ciò ha prodotto importanti cambiamenti nella politica monetaria e del credito. La Banca Nazionale Ungherese, fondata nel 1924, non interferisce più nell'attività delle altre banche e svolge ora un ruolo di controllo monetario, attuando una politica più tipicamente macroeconomica.

COSTITUZIONE DI SOCIETÀ MISTE IN POLONIA

Il concetto che il capitale straniero deve essere tutelato tanto da non farlo sentire troppo lontano dalle norme a lui familiari è ormai un dato di fatto in Polonia. Ad oggi i rapporti commerciali fra l'Italia e la Polonia si collocano al terzo posto nell'arca degli scambi fra Europa Occidentale ed Europa Orientale.
il mercato è popoloso, 38 milioni di abitanti, e non è un dato trascurabile, certamente valutato dagli operatori economici italiani che alla fine di marzo del 1991 totalizzavano circa 140 imprese miste italo-polacche, contro le 70 esistenti nel mese di agosto 1990.
Non tutte le imprese miste costituite sono operative; si calcola che l'80% di esse siano attive, ma la crescita di capitale italiano in questo Paese mostra una tendenza positiva.
L'incentivazione del settore privato e la certezza che le piccole e medie imprese che impiegano da 50 a 100 persone potranno tenere il passo con quelle più grandi fanno supporre che anche in questo ambito il numero delle imprese miste aumenterà a breve termine.
Ed è a questo fine che è stata approvata dalla Sejm (Camera dei Deputati) il 14 giugno 1991 e dal Senato il 21 giugno, ed è ora in vigore in Polonia, la nuova legge sulle "Attività economiche con la partecipazione straniera" (legge del dicembre 1988 con emendamenti del dicembre 1989). Essa sembra voler riorganizzare ex-novo tutto il sistema procedurale di partecipazione estera ed il primo, più immediato cambiamento è lo scioglimento della AIE, l'Agenzia per gli Investimenti Esteri, che viene trasformata in SpA, con sede a Varsavia e con compiti più specificamente promozionali nei confronti del capitale estero. Tali compiti, in precedenza svolti dall'Agenzia, vengono ora trasferiti al Ministero delle Privatizzazioni, che provvede - su richiesta - al rilascio della licenza per la costituzione di società mista nei settori di attività per cui essa è obbligatoria. La legge distingue - dal momento della sua entrata in vigore - le società miste in:
- società che operando in particolari settori di attività necessitano della licenza,
- società miste che operando in particolari settori possono essere costituite e registrate presso il Registro del Commercio senza alcuna licenza da parte dell'Autorità.
Le attività per le quali è necessaria la licenza del Ministero delle Privatizzazioni sono elencate nell'art. 4 della legge del giugno 1991: esercizio di porti ed aeroporti, trasferimenti immobiliari, industria per la difesa per la quale non sia obbligatoria una concessione, vendita all'ingrosso di beni di importazione, esercizio di attività e servizi legali. Inoltre la stessa legge prevede l'obbligo della licenza anche quando l'acquisto di quote e di azioni avvenga da parte di un ente statale il cui apporto consista in una azienda o parte di essa, immobili, stabilimenti e filiali. L'art. 6 prescrive la licenza quando:
- lo straniero voglia acquistare azioni o quote o diritti in una società già esistente, se l'attività da questa esercitata ricomprende attività aeree e portuali, transazioni immobiliari e così via;
- o voglia stipulare accordi che stabiliscano l'acquisizione di diritti di proprietà o diritti di proprietà o diritti d'uso per un periodo superiore a sei Mesi sulla proprietà di un ente statale (azienda, stabilimenti o filiali);
- ed infine per l'acquisizione da parte di un ente statale di quote o di azioni in una società mista già esistente qualora l'apporto dell'ente statale consista in una o più aziende, immobili, stabilimenti, filiali.
Per tutti i tipi di attività per i quali non sia previsto il rilascio della licenza, l'attuale snellimento delle procedure implica la registrazione tout-court nel Registro del Commercio.
Le nuove condizioni che ineriscono all'apertura all'economia di mercato si riflettono sia a livello macro che micro-economico e, anche se la volontà di riforma continua, bisogna considerare che non èsemplice fare avanzare macro e micro-economia in rette parallele. Ed il legislatore polacco sembra averne preso atto dando largo spazio ai decreti che in casi e situazioni particolari possono specificare quanto fissato dalla legge in generale (una maggiore esplicitazione non avrebbe però guastato).

Richiesta di licenza
La richiesta di licenza è in relazione ai tipi di attività fissati dalla legge del giugno 1991 negli artt. 4 e 6; in linea di massima, la domanda da presentarsi al Ministero delle Privatizzazioni - nei tre mesi successivi alla data di entrata in vigore della legge doveva essere presentata all'Ufficio del Presidente dell'Azienda per gli Investimenti Esteri - deve essenzialmente contenere:
a) nome, sede ed indirizzo dei futuri soci;
b) indirizzo per la corrispondenza da inoltrare alla costituita società;
c) denominazione e sede sociale;
d) oggetto sociale (indicando separatamente ciascuna attività);
e) oggetto e scopo dell'attività economica, previsione per 5 anni;
- settore di attività.
- capacità produttiva prevista.
- vendite previste all'interno ed all'estero.
- previsione delle importazioni.
f) numero dei dipendenti;
g) impegno finanziario per l'esercizio stesso dell'attività;
- costo degli investimenti.
- valore del capitale sociale.
-finanziamenti esterni (crediti, prestiti, ecc.-).
h) percentuale di partecipazione al capitale sociale da parte dei soci;
i) valutazione degli apporti in mezzi.,
1) modalità del conferimento (in zloty, in valuta estera, in natura);
m) eventuali altre informazioni rilevanti per il rilascio della licenza.
Alla domanda devono essere allegati:
1. Atto costitutivo della società firmato da tutti i soci.
2. Studio di fattibilità economico-finanziario della società.
3. Documentazione relativa allo status giuridico dei soci.
4. Documentazione relativa alla situazione economico-finanziaria dei soci (attestazioni bancarie, informazioni commerciali, ecc.).
In caso di conferimento parziale o totale di una società estera, è necessaria una ulteriore documentazione:
- dichiarazione dei mezzi necessari per far fronte alle obbligazioni relative all'attività dell'impresa estera conferita;
- conferma dell'acquisto, contro valuta convertibile, dei beni dell'impresa estera conferita o dichiarazione della Camera del Tesoro del conferimento in valuta di almeno 30.000 dollari USA.
Il Ministero delle Privatizzazioni può, entro 30 giorni, richiedere specifici documenti che rispecchino le condizioni finanziarie delle parti, opinioni sui richiedenti la costituzione della società e l'accordo stipulato fra i soci promotori. Opinioni e pareri possono essere espressi da esperti scelti dagli istanti con il consenso del Ministero. In attesa di tali documenti, l'iter per il rilascio della licenza viene sospeso.
La tassa di registrazione varia dal 2% dell'equity della Società fino a un massimo di 50 milioni di zloty. E' probabile che l'ammontare di questa tassa sia variato.
La registrazione può essere rifiutata per i normali motivi di sicurezza, difesa dello Stato, interessi nell'economia statale: il rifiuto può essere impugnato entro 14 giorni dalla data di spedizione della decisione stessa.
Da rilevare che il Ministero delle Privatizzazioni, nel concedere l'autorizzazione alla costituzione della società mista, può imporre determinate condizioni (quota di partecipazione al capitale sociale, diritto di voto nell'Assemblea Generale, ecc.), per non dare adito a clausole vessatorie.
Il termine per ottenere la licenza autorizzativa è di due mesi dalla data d'invio, agli atti della domanda. Nell'autorizzazione vengono specificati dettagliatamente i requisiti per i quali la licenza è rilasciata. E' fissato inoltre un termine - sei mesi - per la validità della licenza, trascorso il quale, se non viene richiesta la registrazione, il permesso decade, così come opera, se è divenuto valido, il rifiuto di registrazione. Emendamenti o variazioni successive dell'atto costitutivo sono soggetti a nuova autorizzazione e quindi all'inoltro di nuova domanda. In particolare questa è obbligatoria per:
- il trasferimento delle quote o delle azioni fra soci della società mista;
- l'acquisto di quote o di azioni effettuato da parte di nuova persona giuridica;
- ogni modifica dell'atto di società che riguardi le quote del capitale sociale, il diritto di veto spettante, la variazione dell'oggetto dell'attività, il genere ed il valore delle quote.

Tipo di società
Preso atto che la costituzione di joint-ventures era già prevista dal Codice di commercio polacco, cui si deve fare riferimento per quanto non previsto dalla legge speciale, essa veniva ad essere regolamentata, nelle sue basi essenziali, dalla legge sull'Attività economica con la partecipazione di soggetti "stranieri" del 1988. La legge ora in vigore prevede solo due tipi di società mista: la Srl e la SpA. Le caratteristiche fondamentali di questi due tipi di società non si allontanano troppo dalla Incorporated britannica, rintracciabile sia nella direzione della società, attuata dal Comitato dei Direttori e nell'Assemblea degli Azionisti, sia nel Memorandum e negli Articles of Association che riguardano l'oggetto, lo scopo, il diritto di voto, il trasferimento di quote, nonché l'acquisto di quote e di azioni in una società esistente.
I partecipanti della società mista possono essere, da parte polacca, il Tesoro dello Stato, le persone giuridiche con sede in Polonia e le persone fisiche ivi residenti; da parte straniera, possono divenire soci le persone giuridiche con sede all'estero, le persone fisiche residenti all'estero e le società di persone senza personalità giuridica aventi i requisiti relativi alla sede ed alla residenza già citati. L'atto costitutivo redatto da un notaio polacco deve includere:
- la denominazione e la sede della società,
- il settore di attività in cui intende operare;
- la durata della società, se a tempo determinato;
- l'ammontare del capitale iniziale,
- il numero ed il valore delle quote detenute da ciascun socio e se il socio può ottenere più quote.
Il conferimento attuato con mezzi diversi dal denaro deve essere specificato assieme al nome del socio che lo ha conferito. Devono essergli garantiti e quindi elencati il numero ed il valore delle quote attribuite a fronte dell'apporto non in denaro.
Devono inoltre essere menzionati obblighi e privilegi particolari attribuiti ad uno o più soci.
Contrariamente a quanto stabilito dalla quasi totalità degli ordinamenti, le spese sostenute per la costituzione della Società non possono essere addebitate al capitale sociale.
La nomina degli Organi societari, le relative responsabilità, la rappresentanza legale sono altri elementi essenziali dell'atto costitutivo.
Tutti i documenti devono essere redatti in lingua polacca e, qualora i documenti originali vengano tradotti, debbono essere depositati assieme alla traduzione ufficiale.
L'apporto in moneta deve essere fatto in zloty acquistati presso la Banca Nazionale Polacca e può consistere nell'ammontare ottenuto tramite una vendita o una liquidazione di azienda. L'eventuale deroga deve essere autorizzata dal Ministero delle Finanze; tale autorizzazione è necessaria anche qualora la fonte dell'apporto sia un'eredità.
Il Ministero delle Finanze può anche fissare le condizioni cui l'investitore è tenuto nell'attuare il proprio conferimento in denaro; comunque è ammessa la deroga a quanto stabilito nell'art. 10.
Altro obbligo è la sottoposizione al controllo dei libri contabili, ed alla verifica dell'espletamento dell'attività in concordanza con la licenza rilasciata.
La nuova legge non obbliga ad un apporto minimo o massimo, che viene stabilito in più di 2 milioni di ECU se l'attività è esercitata in zone a basso tasso di occupazione per ottenere l'esenzione fiscale. Rinviando la legge per tutto quanto non da essa stabilito al Codice di Commercio, è desumibile che l'apporto minimo non debba essere inferiore a 50 milioni di zloty e che la società mista non possa essere registrata se la quota di partecipazione straniera non raggiunga il 20% del capitale, mancando i presupposti legali per la sua costituzione.

COSTITUZIONE DI SOCIETÀ MISTE NELL'EX RDT

Gli accordi intervenuti fra la Repubblica Federale Tedesca e la Cee sono stati estesi anche ai Länder della ex RDT: Maclemburgo-Pomerania, Brandeburgo, Sassonia-Anhalt, Sassonia, Turingia e Berlino. Anche il diritto comunitario è stato applicato in linea di principio fin dal 3 ottobre 1990. Da tale data, circa l'80% delle disposizioni del mercato europeo sono entrate in vigore nei nuovi Stati Regionali, senza alcun periodo di transizione; l'importazione e l'esportazione seguono le norme Cee. Alcune eccezioni che riguardano per lo più i prodotti originari della ex RDT e da consumarsi in loco e la circolazione delle merci rimarranno in vigore fino alla fine di quest'anno. L'estensione del sistema costituzionale, economico e giuridico della Repubblica Federale ai Länder della ex RDT fa sì che l'economia sociale di mercato, caratterizzata dalla responsabilità imprenditoriale, libertà professionale, proprietà privata, meritocrazia, mercati aperti, libera formazione dei prezzi e, in linea di principio, assoluta libertà di circolazione del lavoro, dei capitali, delle merci e dei servizi, venga praticata anche nei nuovi territori regionali.
L'investitore estero trova quindi davanti a sé le stesse norme che vigono nella RFT, cioè sia il Diritto Commerciale e Societario, sia il Diritto Assicurativo, quello Industriale, ecc. Vantaggi questi notevoli e che dovrebbero incentivare l'investitore italiano disabituato al "rischio" d'impresa.
Relativamente al Diritto Industriale (brevetti, modelli, marchi, ecc.), il diritto di protezione viene concesso dall'Ufficio Brevetti Tedesco per tutto il territorio federale; ma, fino ad oggi, la validità dei brevetti, dei marchi, ecc., registrati nella RFT non è stata estesa ai nuovi Länder e viceversa. E' però allo studio una legge speciale che si presume venga emanata entro l'anno.
Per quanto concerne le aziende della ex RDT, prima dell'unificazione si calcolava che il 20% di esse sarebbe stato eliminato; un piano più realistico ha però elevato il totale fino a raggiungere un livello di disoccupazione, alla fine del mese di aprile 1991, del 30%, con previsioni che hanno raggiunto il 51% circa alla fine dell'anno (la produzione industriale è diminuita del 51% dal luglio 1990).
Non è facile quantificare le imprese da eliminare prima del processo di privatizzazione. Dai dati forniti nel mese di giugno 1991 risulta che più o meno 12.000 imprese dovrebbero essere messe in vendita; di queste, 700 sono già state vendute. Il margine di possibilità che si prospetta ad un investitore è veramente ampio ma, secondo la Treuhandanstalt (nostra IRI), solo il 5% delle imprese privatizzate è andato ad investitori stranieri.
Fra le incentivazioni previste vi è una indennità concessa per l'attuazione di investimenti in beni patrimoniali da fare però prima del I' luglio 1992 e conclusi prima del l° gennaio 1995. La misura èdell'8% (era del 12% fino al 30 giugno 1991), mentre il programma Cee, "Miglioramento della struttura economica regionale", prevede un aiuto promozionale massimo del 23%. Questo, circa 3 miliardi di DM, diversamente da quello fissato dalla RFT nella misura dell'8% non tassabile, rientra nel reddito imponibile ma non è - come l'altro -soggetto ad alcun limite temporale.
Dal I' gennaio 1992 è entrato in vigore il diritto fiscale della RFT e non mancano incentivi anche fiscali (tassazione sui patrimoni e sui beni aziendali).
Iniziare o ampliare un'attività imprenditoriale nei nuovi Länder, vigendo il diritto tedesco e comunitario, è possibile per mezzo dell'acquisto di un'azienda o la costituzione di una società mista.

Acquisto di società
Le formalità d'acquisto sono regolate dalle norme generali di un normale contratto di compravendita. L'acquisto di un'azienda, subentrato il sistema di economia di mercato, prevede la proprietà della stessa sui beni patrimoniali e fondiari utilizzati per motivi aziendali: questi vengono acquistati con l'azienda e previsti nel contratto di compravendita.
L'acquisto di un terreno per la costruzione di una fabbrica presenta una maggiore complessività dovuta alle rivendicazioni dei proprietari cui il terreno è stato espropriato. Questo tipo di rivendicazione assume aspetti diversi dipendenti dal periodo in cui l'espropriazione è avvenuta ma, in ogni caso, l'ex proprietario può solo pretendere un indennizzo, non la restituzione, e deve essere previsto nel contratto da stipulare. 1 terreni possono essere acquistati dalla Treuhandanstalt, dalla RFT, dai Länder e dai Comuni.

Costituzione di società
La costituzione di una società mista era stata disciplinata con il "Regolamento sulla costituzione e sull'attività di imprese con partecipazione straniera nella RDT" del 25 gennaio 1990, che dettava le norme da seguire e le forme societarie utilizzabili:
Società di persone: la "Offene Handalegasellschaft" (OHG), simile alla nostra società in nome collettivo; la "KormanditgeselIscaft" (KG), simile alla nostra Società in accomandita semplice.
Società di capitali: potevano assumere la forma societaria di GMBh "GeselIschaft mit baschrankter Haftung" (Società a responsabilità limitata) e di AG "AkfiengeselIschaft" (Società per azioni).
Era anche ammessa la GM13h & Co. KG, una società mista composta da una Società a responsabilità limitata e da una in accomandita semplice: una S.a.s., il cui accomandatario unico è una S.r.l.
Per la costituzione di tali tipi di società era necessaria una preventiva autorizzazione concessa dal Comitato economico del Consiglio dei Ministri con decreto.
La partecipazione obbligava ad un apporto minimo del 20%, fino ad tiri massimo del 49% del capitale; era inclusa la partecipazione maggioritaria da parte dell'investitore straniero. I conferimenti potevano essere attuati sia in capitali che in beni. Il capitale sociale della GMBh (S.r.l.) era fissato in 150.000 marchi, e in 750.000 marchi per la S.p.A., mentre il diritto societario della RFT prevede un capitale sociale minimo di 50.000 DM per la S.r.l. e 100.000 per la S.p.A.
Il contratto sociale e lo statuto dovevano essere redatti - secondo il "Regolamento" del 1990 - da un notaio, peraltro non molto numerosi nella ex RDT per motivi intrinseci al sistema preesistente.
Lo stesso "Regolamento", oltre a prevedere il diritto di cogestione da parte dei lavoratori, stabiliva che i membri del Consiglio di Amministrazione di una S.p.A. società mista dovevano essere cittadini della RDT ed ivi residenti. Il numero di tali membri doveva essere proporzionale alla quota di capitale sociale del socio tedesco.
Il "Regolamento", entrato in vigore il 30 gennaio 1990, è stato però abolito con l'entrata in vigore nei nuovi Stati regionali del diritto tedesco e comunitario. La costituzione di una società mista è ora possibile soltanto se l'imprenditore estero assume la piena responsabilità dell'iniziativa imprenditoriale. Ciò sta a dimostrare il fermo desiderio eli totale privatizzazione che la Treuhandanstalt sta perseguendo.

Partecipazione societaria
Il diritto societario della RFT, come quello italiano, non prevede alcuna norma specifica per la costituzione di joint-ventures, e la società mista - che può essere costituita in tutte le forme societarie previste dal Codice - è regolata dalle norme sulla partecipazione.
Non sussistono quindi obblighi di apporti minimi o massimi, che vengono lasciati alla libera determinazione delle parti, siano esse persone fisiche o persone giuridiche. Anche liberamente avviene la scelta del tipo eli società (in genere di capitali) che il codice tedesco offre per l'esercizio di attività imprenditoriale. La forma societaria più utilizzata rimane la GMBh (S.r.l).
Nota: se il capitale di una S.r.l. mista costituita secondo il "Regolamento" del 1990 non ammonta a quello prescritto, cioè 50.000 DM, esso deve essere aumentato entro il I' luglio 1992 ed il 1° luglio 1995.
Affinché una GMBh possa essere registrata, è necessario che almeno il 50% del capitale iniziale sia versato se si tratta di un unico socio; l'ammontare del capitale sociale deve essere versato nella sua totalità.
Deve inoltre essere predisposta una lista dei beni non consegnati immediatamente; il loro valore viene fissato dall'Ufficio del Registro.
Il contratto societario deve essere redatto da un notaio, così come era stabilito in passato, e la società esiste dalla data della sua registrazione nel Registro Commerciale.
I soci fondatori rispondono personalmente degli atti posti in essere durante l'attività preparatoria.
La Ditta può essere formata o dal nome dell'attività, o dal nome del socio o congiuntamente dal nome dell'attività e del socio, ma deve essere seguita da MBh (S.r.l.).
I direttori, che possono essere previsti nel contratto societario o essere nominati successivamente, possono essere revocati in ogni momento. Una volta nominati, sono responsabili per la gestione e, congiuntamente all'esterno, per la rappresentanza della società. Non sono ammesse limitazioni alla responsabilità per la rappresentanza legale e, se previste, esse sono inefficaci nei confronti dei terzi.
Qualora il numero degli impiegati di una GMBh superi le 500 unità, è obbligatorio un Comitato di Controllo formato per 1/3 dagli impiegati della società stessa. Se il numero degli impiegati supera le 2.000 unità, l'"Atto di Codeterminazione" del 1976 prevede che il 50% dei membri del Comitato di Controllo sia formato da rappresentanti degli impiegati.
L'Assemblea assolve i compiti tipici di tale Organo; le sue decisioni, così come le modifiche, prese in Assemblea o per iscritto, devono ottenere il consenso dei 3/4 dell'assemblea e possono essere adottate solo dopo l'avvenuta registrazione nel Registro Commerciale.
Azioni per un totale di 100 DM danno diritto ad 1 voto, ed ogni socio, che può essere espulso se ritarda il pagamento della quota iniziale, ha diritto di accesso ai libri contabili ed all'informazione sulla gestione della società.
AG "Aktiengeselleschaft" (S.p.A.). La costituzione di questo tipo di società prevede un minimo di cinque soci; il capitale iniziale deve essere di 100.000 DM. Il valore di ogni azione non può essere inferiore a 50 DM; le azioni possono essere nominative o al portatore.
Anche l'atto costitutivo deve essere redatto da un notaio e registrato dopo che tutti i conferimenti in denaro siano stati effettuati, mentre gli apporti in beni devono essere consegnati nel limite massimo di cinque anni dalla data di registrazione.
La IV e la VII Direttiva Cee, entrambe recepite in Germania, hanno fatto sì che le S.p.A. non debbano più certificare i loro bilanci e le relazioni dei direttori; il conto dei profitti e delle perdite non deve più essere pubblicato, mentre èrimasto invariato il diritto degli azionisti di richiedere la presentazione dei conti di gestione.
Il consiglio dei Direttori rappresenta la società nei confronti dei terzi congiuntamente ed ogni direttore èpersonalmente responsabile per i propri atti di gestione.
Come per le GMBh, vige l'"Atto di Codeterminazione", del 1976, con i limiti numerici in esso fissati per il Comitato di Controllo. Modifiche e decisioni dell'Assemblea degli azionisti devono essere registrate così come avviene per la S.r.l.
Le Banche possono votare nell'Assemblea su incarico di loro clienti che abbiano depositato le azioni.
I dividendi possono essere distribuiti soltanto quando l'ammontare della riserva di capitale e della riserva legale raggiungano almeno il 10% del capitale iniziale.
L'impresa, oltre che per decisione dell'Assemblea degli Azionisti o per ammissione al fallimento, può cessare con la cancellazione d'autorità dal Registro Commerciale per assenza o mancanza di strutture.
La KGaA ("Kommanditgasellschaft Aktieng") è invece un tipo di società paragonabile alla nostra SAPA, Società in accomandita per Azioni: in essa linea di massima si applicano ad e le stesse norme vigenti per la S.p.A., ma uno dei soci ha la responsabilità illimitata, mentre gli azionisti sono responsabili limitatamente alla loro quota di capitale azionario.

Tassazione delle Società
Essendo la Germania Federale costituita da una Federazione di Stati simile a quella americana, le tasse sono a loro volta federali, territoriali e comunali.
Dal 1° gennaio 1991 sono entrate in vigore anche nei nuovi territori le leggi fiscali vigenti in Germania Federale e conseguentemente vigono, da allora, le norme fatte proprie dai Trattati internazionali stipulati in materia dalla RFT. Secondo l'"Atto sulla Tassazione dei Redditi", viene considerato reddito d'impresa l'ammontare risultante dal bilancio, e la società straniera mista non è esentata dal conformarsi a queste regole, per cui deve attenersi alle leggi fiscali e commerciali tedesche.
La percentuale tassabile è del 50% del reddito totale, mentre le tasse sui dividendi sono del 35%, che un azionista residente può detrarre dal reddito tassabile.
Nonostante il nuovo regime fiscale, sussiste una particolare "preferenza per il compratore", che consiste nella riduzione delle tasse sul giro d'affari qualora la merce, necessaria per la produzione, sia acquistata da un'altra società attiva nei territori della ex RDT.

COSTITUZIONE DI SOCIETÀ MISTE IN CECOSLOVACCHIA

Fonti cecoslovacche rilevano che l'incremento totale del commercio con l'estero nel primo quadrimestre del 1991 è del 35% rispetto allo stesso periodo del 1990.
L'interscambio fra il nostro Paese e la Cecoslovacchia, nello stesso quadrimestre, è di segno negativo nei confronti dell'Italia, soprattutto se confrontiamo questi dati con quelli di Paesi quali: URSS, Jugoslavia, Cina Popolare, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Albania, Cuba, Vietnam, Mongolia e Corea del Nord.
Le importazioni cecoslovacche ammontano a 114 milioni di dollari, mentre le esportazioni raggiungono circa 133 milioni di dollari.
Un miglioramento nei rapporti commerciali dovrebbe verificarsi a seguito dell'accordo stipulato fra Italia e Cecoslovacchia il 4 luglio 1991, accordo che prevede la concessione di una linea di credito di 150 miliardi, oltre che in virtù del precedente accordo firmato con la RFT, l'Austria, la Gran Bretagna, gli USA e la Francia sulla protezione degli investimenti.
Un buon impulso per una più significativa presenza italiana in questo Paese è dato dalla legge sulla "Piccola Privatizzazione", che riguarda il settore terziario e le piccole aziende statali, in atto sin dal febbraio 1990. La privatizzazione in generale e la "Piccola Privatizzazione" in particolare, la cui seconda fase terminerà il 31 maggio 1992, avvengono attraverso:
a) la restituzione di beni o vendita al proprietario espropriato;
b) la vendita all'asta;
c) la trasformazione delle società statali in S.p.A. con partecipazione statale e conseguente privatizzazione attraverso l'azionariario popolare;
d) la vendita ad acquirenti esteri.
La riprivatizzazione, cioè il ritorno ai proprietari legittimi della proprietà, riguarda soltanto attività piccole con meno di 100 dipendenti gestite da un'unica persona. In essa non sono incluse le terre nazionalizzate subito dopo la seconda guerra mondiale, le proprietà legalmente nazionalizzate, e le grandi industrie, per cui soltanto il 10% dell'antica proprietà privata verrà restituito agli antichi proprietari. Le grandi imprese verranno restituite attraverso l'assegnazione di azioni o di 'vouchers" agli aventi diritto.
La privatizzazione tout-court, al contrario, consiste nella vendita della proprietà pubblica ai privati senza particolari implicazioni o riferimenti a rapporti precedenti.
In Cecoslovacchia e in tutti gli altri Paesi dell'Europa dell'Est, la vendita delle imprese statali fa sorgere gravi problemi inerenti alla valutazione delle attività, al criterio di assegnazione, ecc., ma l'urgenza di ottenere capitali dall'estero si fa sempre più impellente poiché, diminuita la produzione industriale e aumentata la disoccupazione, si fa sempre più sentire il bisogno di risanare l'industria per poter affrontare il sistema di libero mercato.
La Cecoslovacchia è uno dei Paesi più allettanti dell'Est europeo (il numero di joint-ventures già costituite si aggira attorno alle 1.600) ed è anche uno fra i più determinati ad unirsi ai Paesi ad economia di mercato.
La Legge sulla "Privatizzazione delle Grandi Proprietà", in vigore dal I' aprile 1991, regola la cessione a privati delle grandi imprese statali a partire dallo scorso mese di gennaio. Circa il 70% delle 4.800 aziende statali sono ora oggetto di privatizzazione e gli investitori più solerti stanno cogliendo quest'occasione. Alla fine del 1991, le società miste con soci italiani superavano di poco il numero di 100: è augurabile che nel 1992 il loro numero aumenti.
Inoltre, dal I' maggio 1990 è entrata in vigore la legge sull'"Attività imprenditoriale individuale dei cittadini", che ha coronato una serie di tentativi fatti durante gli anni '80 per rivitalizzare il settore dei servizi. Da notare che anche la Costituzione riconosce la proprietà sociale (statale e cooperativa) e la proprietà privata dei beni di consumo.
Il 30 gennaio 1991 è stata approvata la legge antitrust "Sulla protezione della concorrenza" (antimonopolio) che regola il controllo di cartelli e l'acquisizione di posizione dominante, che si ha quando un'impresa detiene almeno il 30% del mercato.

Costituzione di società mista
Con la legge del 1988, emendata dalla 112/1990, la partecipazione del capitale estero in una società cecoslovacca è possibile per mezzo di:
- costituzione ex-novo di una società,
- costituzione di una società mista;
- partecipazione in una società già esistente.
Le forme societarie che la costituzione ex-novo di una società o la costituzione di una società mista possono assumere e previste dal codice cecoslovacco sono società per azioni o società commerciali, cioè: società a responsabilità limitata, società semplice, società in accomandita semplice, società in accomandita per azioni; o cooperativa. Come avviene però nella maggioranza dei Paesi, le più usate sono la S.p.A. e la S.r.l.
La normativa sulle S.p.A. si avvicina al modello tedesco ed austriaco in vigore fin dal 1931, e fino al marzo del 1991 la costituzione di una società mista doveva essere approvata dal Ministero federale delle Finanze, ma la promulgazione dell'Atto 92/1991 sul "Trasferimento della proprietà statale a privati" ed il Decreto 132/1991 hanno innovato profondamente questa normativa.
La prima novità consiste nella possibilità di costituire o fondare una società con totale capitale estero, cioè a dire con la partecipazione del 100% al capitale della società da parte dell'investitore straniero.
Socio cecoslovacco possono essere sia una persona fisica sia una persona giuridica, i cui soci siano persone cecoslovacche, o persone straniere oppure una cooperativa creata dopo il 1° luglio 1988.
L'approvazione ministeriale è ora necessaria soltanto per alcuni settori molto limitati nel numero. La partecipazione ad una società bancaria esige, come in precedenza, l'approvazione della Banca di Stato Cecoslovacca; è necessario cioè ottenere la licenza di approvazione del progetto di privatizzazione così come la stessa formalità è prevista per i settori specificamente elencati (es. commercio estero).
La normativa bancaria prevede l'istituzione della Banca Centrale indipendente dal Governo, con funzioni di emissione e di controllo. La legge 158/1989 stabilisce che le Banche commerciali possano assumere la forma di Società per azioni, cooperative e società miste.
Dal 1989 sono stati liberalizzati i conti in valuta estera e non è più richiesta l'origine dei fondi depositati.
Da tenere presente che dal 1° gennaio 1991 è stata introdotta la convertibilità interna e le imprese devono cedere la moneta convertibile ad una Banca cecoslovacca; esse hanno però la possibilità di accedere alla moneta convertibile per tutte le loro transazioni che includano importazione di beni e servizi, royaltics, interessi, dividendi.
Al socio straniero è permesso di trasferire all'estero sia la valuta straniera prodotta dall'impresa e corrispondente alla sua parte di utile, sia, in caso di liquidazione, il ricavato definito in base alla quota di sua proprietà del patrimonio dell'impresa purché questa non superi la sua quota di capitale sociale.
Le società miste, società per azioni sono disciplinate dalla legge 104/1990. Gli artt. da 17 a 27 della legge stabiliscono i requisiti per la costituzione di una S.p.A., mentre l'art. 26 elenca gli elementi essenziali per la formazione dello statuto.
I soci fondatori possono essere più persone, ma se la società viene fondata da un unico socio questo deve essere una persona giuridica. Il capitale iniziale deve superare le 100.000 CSK, il valore minimo della quota deve essere 1.000 CSK, mentre il capitale versato deve raggiungere la quota del 30% o almeno CSK 50.000. L'apporto in mezzi o macchinari deve essere vistato da un esperto legalizzato. Lo statuto della società viene redatto secondo regole fisse e la società deve essere registrata nel Registro delle Società presso il Tribunale.
Lo Statuto deve anche quantificare il fondo di riserva, la cui quota minima èdel 10% del capitale, mentre la quota minima annuale deve essere del 5% dell'utile al netto delle imposte.
Gli organi societari sono: l'Assemblea Generale, il Consiglio d'Amministrazione, che può essere formato da tre ad undici membri, il Consiglio dei Supervisori ed i Revisori dei Conti. Eccetto i Revisori dei Conti, tutti gli altri Organi sono obbligatori e lo statuto ne può prevedere altri, quali l'Amministratore Delegato, il Consiglio dell'Amministratore Delegato e così via, in funzione dei bisogni reali.
Sempre che lo statuto non disponga diversamente, ogni azionista ha tanti voti quante sono le azioni che detiene. Diritti ed obblighi degli azionisti sono fissati negli artt. da 28 a 41. Nel caso che la società occupi un numero di dipendenti superiore a 200, un terzo dei membri del Consiglio di Controllo deve essere eletto dai lavoratori.

Società a responsabilità limitata
E' la forma giuridica più utilizzata per la costituzione di una società mista. L'atto di fondazione, cioè il contratto societario, firmato da tutti i soci, costituisce l'atto di nascita della società la cui registrazione avviene nel Registro delle Imprese come per le S.p.A.
Il capitale iniziale deve essere, anche per questo tipo di società, di 100.000
CSK, ma il versamento iniziale per ciascun socio deve ammontare a 20.000 CSK. Unico fondatore può essere, contrariamente a quanto è stabilito per le S.p.A., una persona fisica.
Il contratto societario deve contenere:
a) il nome e la sede sociale;
b) il tipo di attività;
c) l'ammontare del capitale sociale;
d) l'ammontare depositato da ciascun socio e deve prevedere gli Organi societari, la loro costituzione, le loro responsabilità, ecc.
Le società commerciali muoiono per:
1) dichiarazione di fallimento, per il quale vengono seguite le regole del codice di procedura;
2) per volontà dei soci;
3) per mancata attività, e per gli altri casi previsti dal contratto societario o per i motivi stabiliti dal Tribunale.
La fine della società avviene con la cancellazione della stessa dal registro delle Società.
Una partecipazione superiore al 30% del capitale sociale dà diritto ad una maggiore percentuale di ammortamento dei mezzi c/o macchinari facenti parte dell'apporto societario se sono però stati acquistati prima del 1° gennaio 1991.
Le controversie che possono insorgere vengono definite dal Tribunale Economico Arbitrale, il cui potere è simile a quello del Tribunale, ma con competenza prettamente economica.
Quest'anno dovrebbe entrare in vigore il nuovo Codice di Commercio, che prevede un Tribunale Commerciale. 1 soci esteri di una società mista possono apporre clausole contrattuali a loro più favorevoli ed indicare anche la legge applicabile. L'interpretazione delle clausole contrattuali può essere deferita alla Corte Arbitrale che decide secondo le regole dell'UNCITRAL o all'"International Center for Sattling Investment Disputes" con sede a Washington.

Tasse
Con il nuovo sistema verranno introdotti incentivi fiscali la cui assenza rivela una lacuna del sistema economico e giuridico cecoslovacco, anche se sussistono zone franche in cui è possibile la costituzione di una società mista.
Le tasse a cui un'impresa mista è soggetta sono le tasse sul reddito, sui salari e sul giro d'affari, mentre i soci sono soggetti d'imposta per i loro dividendi. Per quanto concerne il reddito societario, questo viene ad essere differenziato:
1) se il reddito tassabile non supera i 200.000 CSK, la tariffa da applicare ammonta al 20%;
2) se il reddito tassabile supera i 200.000 CSK e la partecipazione straniera supera il 30%, viene applicata una tariffa del 40%;
3) se la percentuale di partecipazione è inferiore al 30%, la percentuale tassabile è del 55%, sempre che il reddito imponibile superi le 200.000 CSK.
Le società di nuova costituzione possono richiedere uno sgravio fiscale totale o parziale, mentre un alleggerimento fiscale può essere concesso per non più di due anni dall'inizio dell'attività. Le tasse sul giro di affari sono applicate sulla vendita di beni prodotti dalla società stessa o acquistati e sulla vendita di beni importati, e calcolate sul prezzo di vendita degli stessi beni che, dal gennaio del 1991, sono stati divisi in 4 categorie in funzione di una percentuale fissa che va da 0 al 29%. 1 beni che non rientrano nelle quattro categorie (alcolici, sigarette, petrolio) vengono tassati in base a tariffe speciali.
Dal 1° gennaio 1993 dovrebbe entrare in vigore l'IVA, che sostituirà il sistema attuale che rappresenta un connubio del sistema passato con quello futuro.
Relativamente alle tasse sui dividendi, queste ammontano al 25%, ma gli accordi bilaterali per la prevenzione della doppia imposizione, accordi che la Cecoslovacchia ha firmato con molti Paesi, prevedono una tassa sui dividendi da 0, 5, 10, 15%.
Le tasse sui salari, che ammontano al 50%, sono molto ridotte per le società che impiegano handicappati, mentre raggiungono il 20% se l'attività viene svolta nel settore dei servizi. Esse sono deducibili ed il Ministero delle Finanze può garantire ulteriori riduzioni.
Crediamo comunque che con l'entrata in vigore dell'imposta sul Valore Aggiunto tutto il sistema fiscale verrà ad essere improntato a maggiore chiarezza.

COSTITUZIONE DI SOCIETA' MISTE IN ROMANIA

Il desiderio di acquisire una maggiore autonomia dal Comecon ha - in passato - indotto la Romania ad incentivare alcuni settori chiave, quali la chimica, la metallurgia, la petrolchimica a discapito della produzione, ciò che ha determinato una profonda disparità con l'economia del resto d'Europa. E ora il Paese si trova a dover fronteggiare il passaggio all'economia di mercato con una produzione industriale, agricola e del lavoro di segno negativo, cui si aggiunge il declino delle esportazioni all'interno dei Paesi ex membri del Consiglio di Mutua Assistenza disciolto.
Inoltre, la liberalizzazione dei prezzi di molti beni e servizi avvenuta nel luglio 1991, prezzi il cui tetto massimo era stato fissato nel precedente mese di aprile, pur significando un altro passo verso l'Occidente, ha comportato una pesante erosione del potere d'acquisto del Leu, una forte diminuzione della liquidità ed inflazione che in certi prodotti ha raggiunto il 160% dall'ottobre 1990 al maggio 1991.
La nuova "Costituzione", così come le varie misure legislative ed economiche adottate nei confronti del capitale estero, mostrano un Paese intenzionato a fare il "salto in avanti"; le agevolazioni fiscali e le garanzie accordate agli investitori rappresentano una concreta conferma del fine che si vuole raggiungere.
Gli investimenti stranieri - secondo l'Agenzia romena per lo Sviluppo -ammontavano nel giugno 1991 ad alcune decine di milioni di dollari e molti erano i Paesi portatori di attività, fra cui la Spagna, l'Inghilterra, l'Olanda, la Germania, il Canada, Israele e l'Urss. L'Italia, sempre alla stessa data, risultava avere investito 3,7 milioni di dollari. I settori prescelti comprendevano turismo, trasporto, costruzione di alberghi, e derrate.
La vera apertura al capitale estero è stata iniziata nel marzo 1990 con la legge 96, che annullava la legge del 1972 rimasta, in pratica, quasi inoperante.
La successiva legge 35 del 1991, ora vigente, che abroga e sostituisce quella del 172 e la 96 del 1990, lascia già intravvedere risultati convincenti. Le società miste sono aumentate fino a raggiungere le 2.128 (sempre secondo la ARD) nella prima metà del 1991. Quelle italo-romene - nello stesso periodo -erano 231. Nate queste società miste dal desiderio di espansione da un lato e dal desiderio di miglioramento tecnico-produttivo dall'altro, continuano ad accrescere il numero delle presenze straniere, quindi anche italiane, e di capitali. (I rapporti fra l'Italia e la Romania hanno origini latine, ed anche la lingua romena è spesso a noi comprensibile).
Nel mese di marzo 1991 è stata costituita l'Agenzia romena per lo Sviluppo (ARD), organismo pubblico i cui compiti consistono nel migliorare il programma per l'attuazione del passaggio all'economia mista di tipo occidentale attraverso una più idonea utilizzazione dei capitali e delle risorse esistenti e da acquisire.
Nel mese di aprile 1991 sono state promulgate due leggi: una riguardante gli investimenti stranieri, l'altra relativa alle società commerciali. Del mese di agosto dello stesso anno è la legge sulla "Privatizzazione delle società commerciali".
Con l'abrogazione dei decreti 61/74 e 167/86, avvenuta con la legge 33/91 sulla costituzione di società bancarie nella forma di società commerciali S.r.l., anche l'attività bancaria è stata completamente rivista e modificata. Questa legge definisce i compiti della Banca Nazionale Romena che, oltre a svolgere le specifiche funzioni di Banca di Stato, ha anche potere di vigilanza su tutte le società bancarie romene.
Previa autorizzazione della BNR, le banche straniere possono aprire succursali e filiali; la loro regolamentazione è data dalle disposizioni legislative inerenti alla rappresentanza di ditte ed organizzazioni economiche straniere. Alle società bancarie è fatto obbligo di aprire un conto corrente presso la BNR (art. 16).
La politica degli investimenti è attualmente improntata alla totale uguaglianza degli investitori esteri a quelli nazionali. Ne è diretta conseguenza il libero accesso ai vari settori economici e minima interferenza governativa nell'economia. 1 settori esclusi sono limitati nel numero e ricomprendono in sintesi quegli stessi settori che anche nelle economie occidentali sono di prerogativa statale.

La qualità di "investitore"
A conferma delle garanzie concesse, la legge romena prevede l'identificazione dell'investitore estero, sia esso persona fisica o giuridica, attraverso il "Certificato d'Investitore", rilasciato dalla Agenzia Romena per lo Sviluppo, su richiesta dell'interessato ed ottenibile dopo 15 giorni dalla registrazione della richiesta d'investimento presso la stessa Agenzia.
Questo certificato fissa sull'investitore, in questa sua qualità, i diritti a lui spettanti indipendentemente dalla nazionalità o cittadinanza. Secondo l'art. 9 della legge sugli investimenti, a lui vengono riconosciuti:
- il diritto di partecipare alla gestione ed alla direzione dell'investimento come fissato nel contratto e nello statuto;
- il diritto di alienazione di azioni ed obbligazioni ed altri diritti reali ad investitori romeni o stranieri;
- il diritto di trasferire all'estero le somme ricavate dai diritti d'autore, le quote o le somme dovute per consulenza specialistica, perizie ed altri servizi, così come risultano dai rispettivi contratti;
- il diritto di trasferire all'estero in valuta convertibile una quota del reddito annuale in Lei nella misura che varia dall'8% al 15% dell'apporto in denaro o macchinari in dipendenza del settore d'investimento: es. 15%, se l'investimento è stato fatto in settori di importanza prioritaria e fissati con decreto; 12%, per investimenti attuati nei settori della ricerca e sfruttamento delle risorse naturali, della produzione industriale, di quella agricola ed edilizia; 10%, per investimenti nei settori bancari, assicurativi e finanziari; 8%, per investimenti in tutti gli altri settori.
Non sono escluse altre facilitazioni che vengono concesse a seconda del caso specifico e su proposta governativa.
Un'altra particolare forma di garanzia è quella per la quale gli investimenti per legge (art. 5) non sono soggetti ad espropriazione, requisizione o misure simili e, qualora ciò si verificasse, il risarcimento sarebbe equivalente al valore dell' investimento al momento dell'espropriazione.

Costituzione di società mista
Per poter effettuare l'investimento è necessaria la registrazione della richiesta d'investimento da presentare all'Agenzia Romena per lo Sviluppo, la quale risponde all'investitore, dopo aver ottenuto le informazioni necessarie, nel termine di 30 giorni dalla richiesta di registrazione. Il silenzio assenso, cioè la mancata risposta entro tale termine, fa considerare l'investitore autorizzato.
Anche in Romania è ammessa la maggioranza del capitale estero, per cui esso può raggiungere anche il 100% della società, sia essa società mista che di nuova fondazione.
Inoltre, per tutta la durata dell'attività, la società può acquistare terreni ed immobili "ad usum societatis", come avviene nella maggior parte dei Paesi dell'Europa orientale.
Le forme societarie ammesse sono cinque: società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società in accomandita per azioni, società per azioni, e società a responsabilità limitata.
La legge del 1990 stabilisce gli elementi essenziali per la validità del contratto societario da redigersi in forma legale presso un notaio. Entro 15 giorni dalla stipula dell'atto societario, la società deve essere registrata nel Registro del Commercio presso il Tribunale (Istanza) competente per zona, sempre che siano state osservate le condizioni poste per la validità stessa del contratto; inoltre la società deve essere iscritta presso l'Amministrazione Finanziaria della zona di appartenenza e deve provvedere alla pubblicazione della registrazione sul Monitorul Oficial (Gazzetta Ufficiale). La società acquista personalità giuridica dal giorno della sua immatricolazione nel Registro del Commercio, immatricolazione possibile solo se vengano presentati tutti i documenti necessari, ivi compresa la richiesta di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Le stesse procedure vigono qualora a Società voglia aprire una succursale o una filiale in altro distretto.
In particolare, nel caso di costituzione di Società Mista S.p.A., il cui capitale minimo non può essere inferiore ad un milione di lei ed il numero degli azionisti non può essere inferiore a cinque, lo statuto deve contenere - oltre alle informazioni richieste - l'elenco delle spese sostenute dagli azionisti, spese che sono a carico della società.
Per la società che si costituisce attraverso la sottoscrizione pubblica delle azioni (il valore nominale delle azioni non può essere inferiore a mille lei), è necessario il "Prospetto di emissione", redatto con l'osservanza degli elementi essenziali previsti dalla legge, pena la sua nullità. Questa nullità però non può essere invocata dal sottoscrittore che sia azionista o che abbia partecipato all'Assemblea Costitutiva.
L'attività della Società per Azioni e della Società in Accomandita per Azioni è soggetta ad autorizzazione, rilasciata, dietro richiesta, a `Istanza della zona territoriale" nella quale ha sede la società.
Alla richiesta di autorizzazione devono essere allegati, oltre al contratto di società ed allo statuto:
1) la prova dell'avvenuto versamento delle azioni;
2) la documentazione relativa alla proprietà degli apporti non in denaro; se l'apporto consiste in immobili, devono essere allegati i documenti che certificano anche l'eventuale esistenza di carichi cui gli immobili sono assoggettati;
3) la documentazione delle operazioni fatte per conto della Società ed approvate dall'Assemblea.
Contro il rifiuto di autorizzazione, è ammesso ricorso entro 15 giorni dalla data di registrazione della richiesta, ma l'autorizzazione potrà essere rilasciata soltanto quando le modifiche apportate risulteranno conformi alle direttive dell'Istanza.
La costituzione di una società mista a responsabilità limitata (S.r.l), il cui capitale sociale minimo è di 100.000 lei diviso in quote minime di 5.000 lei ciascuna, avviene sostanzialmente nelle stesse forme (essenziali) e nei modi fissati per la costituzione di una società in nome collettivo, quindi con contratto societario e statuto redatti da pubblico ufficiale.
A chi ne faccia richiesta, gli Amministratori rilasciano un certificato che attesta i diritti acquisiti sulle parti sociali. Tale certificato però non costituisce diritto di successione.
Il numero dei soci di una S.r.l. non può superare i 50. Gli apporti in mezzi c/o macchinari non possono essere superiori al 60% del capitale sociale.
Il contratto e lo statuto della S.r.l., così come per la SpA e la Sapa, e tutti gli altri documenti necessari per ottenere l'autorizzazione devono essere depositati presso l'"Istanza" che, se lo ritiene utile, può disporre una perizia per la valutazione degli apporti in natura. Devono anche essere osservate le disposizioni inerenti all'effettivo esercizio dell'attività e più sopra esposte.
Valgono per la S.r.l. norme concernenti la stipula del contratto societario, l'obbligo della registrazione, l'apertura di filiali c/o succursali che sussistono per la società in nome collettivo e per la società in accomandita semplice.
L'assunzione sia di personale locale che di personale estero specializzato è fatta dalla società direttamente, e la retribuzione commisurata alle effettive capacità e concordata fra le parti.
Sintetizzando, per costituire una società è necessario:
- ottenere la "conferma della registrazione" dell'investimento presso l'Agenzia Romena per lo Sviluppo;
- stipulare il contratto societario e lo Statuto presso un notaio, cui bisogna presentare una ricevuta di avvenuto pagamento di 1.000 lei;
- aprire un conto corrente presso una Banca a nome della Società: alla Banca viene anche consegnato lo statuto della Società;
- registrare il contratto, lo statuto e la "conferma della registrazione" dell'ARD presso il Tribunale;
- pubblicare sia il contratto di società che lo statuto sulla Gazzetta Ufficiale;
- registrare la Società nel Registro commerciale.
(Solo dopo aver espletato tutte queste formalità, la società è costituita e diviene persona giuridica).
- ottenere il "Certificato di Investitore" che garantisce i diritti concessi dalla legge sugli "Investimenti Stranieri".
La legge sulla "Privatizzazione delle Società commerciali", emanata nel mese di agosto 1991, prevede che almeno il 30% del capitale sociale venga distribuito ai romeni, persone fisiche o giuridiche. Possono però partecipare all'acquisto di azioni o di strutture della società, con eguali diritti, romeni e stranieri.
Parte delle azioni vengono trasferite con "vouchers", i cui possessori possono scegliere fra la vendita degli stessi ed il loro cambio in quote di altre società commerciali.

Tassazione
La trasformazione del sistema fiscale romeno sta impegnando il legislatore, ma non è facile prevedere il termine di un compito così complesso.
Attualmente, le tasse vengono calcolate su base progressiva. Nel 1991 sono state pagate mensilmente sulla base del guadagno ottenuto dall'inizio dello stesso anno. Eventuali differenze pagate in più vengono o riportate a credito o restituite. Secondo la legge dell'aprile 1991, tutti i redditi societari sono tassabili. 1 redditi espatriati sono soggetti ad una tassazione del 10%.
Il calcolo dell'imposta viene fatto sul reddito annuale prima che esso sia distribuito agli azionisti.
Sono anche previste esenzioni fiscali. Esse riguardano per un periodo di 5 anni gli investimenti attuati nei settori dell'industria, dell'agricoltura, delle costruzioni. Tre anni sono invece accordati per gli investimenti fatti nel campo delle esplorazioni e produzione delle risorse naturali, nelle comunicazioni, nel trasporto, mentre sono solo per 2 anni esentati i servizi ed il commercio.
Anche in Romania tutte le importazioni di macchinari, attrezzature per l'attività per la quale è fatto l'investimento, sono esenti da dazi doganali per 2 anni. La stessa durata di due anni è ammessa per l'importazione di materiale greggio purché necessario all'attività della società.
L'art. 15 della legge prevede altre riduzioni applicabili successivamente alla scadenza del periodo di esenzione, qualora il reddito o parte di esso venga reinvestito nel Paese.


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