Sono
trascorsi ormai più di due anni dal novembre 1989, ma risulta
ancora difficile fare previsioni sul possibile tipo di sviluppo e sul
tipo di economia che si tenta di attuare nei Paesi ad ex regime di monopolio
statale. La totalità di essi presenta ancora una situazione economica
articolata, la cui diversificazione si riassume in un unico denominatore:
il Debito, un Leviatano cui soggiacciono gli Stati ed i loro cittadini
Le molte modifiche apportate ai fattori strutturali che ricomprendono
sia il settore finanziario ed economico sia quello burocratico e legislativo,
fanno sperare in una possibile realizzazione dell'economia di mercato
(o più esattamente economia mista di tipo occidentale) i cui
tempi di attuazione rimangono però un'incognita.
Dovunque si è cercato di colmare le molte lacune esistenti attraverso
l'emanazione di leggi più adeguate alle nuove esigenze ed ai
rapporti diretti con i sistemi occidentali, cioè ad una economia
- la nostra - che nonostante le moltissime contraddizioni è,
al momento, la "migliore possibile".
Nella ex GDR sono state applicate le stesse leggi tedesche e comunitarie,
in altri Paesi quali l'Ungheria, la Polonia e la Cecoslovacchia è
stato dato un notevole impulso alla preesistente normativa e si può
affermare che essa è ora, se non completamente, molto simile
a quella dell'Europa Occidentale; in Romania tutto è occorso
più lentamente, ma la determinazione di venir fuori dalla stasi
economica non è da meno.
1 vari legislatori sono riusciti, spesso con poca chiarezza, ma sempre
in tempi relativamente brevi, a porre le basi per un sistema economico
diverso. Con il gennaio 1990 si è assistito ad un proliferare
di leggi, molte delle quali di supporto ad una situazione in evoluzione,
ma i successivi emendamenti hanno assunto sempre una veste di miglior
favore nei confronti di un'apertura all'Occidente.
La costituzione di società miste risente dell'eccessivo fermento
e può sembrare ancora a molti una possibilità incerta,
difficile, chiusa nella sua ipoteticità. Ma non è così,
e lo vedremo in seguito. Essa rappresenta nella maggioranza dei casi
la soluzione, la più felice, per una collaborazione fra imprenditori
stranieri e, in particolare nell'Est europeo, la più consona
a perseguire i "desiderata" del capitale.
Un quadro generale delle leggi vigenti in cinque Paesi alla fine del
1990 e la più ampia specificazione di quelle vigenti in materia
di società miste al gennaio 1992 sottolineano le difficoltà
e al tempo stesso la ferma volontà di superare gli ostacoli che
si oppongono al cambiamento della vita economica e politica nei Paesi
presi in esame: Ungheria, Polonia, ex GDR, Cecoslovacchia e Romania.
Cecoslovacchia
La legge 173 del 1988 sulle società miste in vigore dal I'
gennaio 1989 è stata rivista e modificata già nell'aprile
del 1990. Gli emendamenti apportati sono entrati in vigore il 1°'
maggio dello stesso anno.
Fra l'altro essi prevedono che la quota di partecipazione estera può
raggiungere anche il 100% dell'intero capitale della società.
L'investitore straniero può quindi divenire unico proprietario
della società bulgara.
Miglioramenti, o meglio snellimenti, sono stati attuati nella regolamentazione
delle procedure per l'ottenimento delle varie autorizzazioni. In precedenza
era necessario, perché la società mista si potesse costituire,
presentare progetti sugli obiettivi che l'impresa voleva raggiungere.
Tutto questo è stato abolito, ma la costituzione della società
mista non è disgiunta dagli interessi economici del Paese,
ciò che sta a significare che essa deve operare in quei settori
che vengono indicati come preferiti.
Romania
Il bilancio pubblico romeno ha sempre più assorbito i profitti
delle imprese, impedendone così l'autosufficienza. Le conseguenze
sul mercato si sono riflesse e vistosamente nel profondo dislivello
fra domanda di beni di consumo ed offerta degli stessi. Le leggi emanate
sulle società miste sono:
La legge del 1971, che è stata seguita da due decreti di attuazione
nell'estate del
1972 e precisamente:
- il Decreto n. 424 sulla costituzione, l'organizzazione e l'esercizio
della società mista;
- il Decreto n. 425 sulla imposizione dei "benefici".
Il Decreto n. 395 del 1976 invece fissava le regole per l'importazione
in franchigia dei diritti e dei beni destinati alle società
miste; il decreto legge in vigore dal marzo 1990 si può definire
come lo strumento normativo di richiamo "per attirare gli investimenti
di capitale estero in Romania". Esso è costituito dalla
vecchia legge, emendata nella parte che penalizzava i soci stranieri.
La partecipazione al capitale della società mista può,
in virtù di tali emendamenti, avvenire senza limiti e può
anche raggiungere il 100% del capitale.
Il pagamento può essere fatto indifferentemente in lei o in
valuta.
La registrazione della società mista costituita è soggetta
all'approvazione del Ministero del settore di attività, previo
avviso al Ministero del Commercio con l'Estero ed al Ministero delle
Finanze. Per le società che operano nel settore industriale,
invece, è necessaria l'approvazione del Ministero dell'Economia
Nazionale. La tassa di registrazione non superava nel 1990 l'equivalente
di 500 $ USA.
Polonia
Nel gennaio 1990 si è avuta in Polonia l'introduzione di riforme
radicali il cui intento era di frenare l'inflazione e di creare le
basi economiche, legali e istituzionali per l'introduzione di una
vera l'economia di mercato".
Le imprese private, sia in Polonia sia in Ungheria, sono state sempre
compresse da barriere amministrative, da leggi punitive, da carenza
di forniture e dalla impossibilità di avere scambi, moneta
estera e crediti.
Le società miste sono state regolate dalla legge del 23 aprile
1986, che elenca gli obblighi che dirigenti dell'impresa polacca e
straniera devono assolvere per svolgere attività su ampia scala.
Questa legge costituisce un aggiornamento della precedente legislazione
sulle piccole imprese del 1976 e di quella relativa alle banche a
partecipazione straniera del 1982.
La legge del 23 dicembre 1988 sull'"attività economica
con la partecipazione di soggetti stranieri" è stata modificata
a decorrere dal I' gennaio 1990.
Il supplemento alla stessa prevede che nel periodo 1990-1995 la tassazione
sul reddito o le disposizioni sul trasferimento degli utili debbano
variare; le società miste che svolgono le attività previste
dagli artt. 1 e 2 potranno continuare l'esercizio previo avviso al
Presidente dell'Agenzia per gli Investimenti esteri.
La quota di partecipazione da parte del socio straniero può
arrivare anche al 100% del capitale, ma non può scendere al
di sotto del 20%.
Sono state anche introdotte agevolazioni e snellimenti nelle procedure
per la costituzione della società mista. Un accordo italo-polacco
prevede la promozione e la protezione degli investimenti e reciproche
garanzie per gli investitori.
Ungheria
La creazione di imprese di piccole e medie dimensioni ha comportato
una diminuzione del peso economico e politico dei grandi gruppi industriali,
e allo stesso tempo ha prodotto l'introduzione di elementi di flessibilità
e di snellimento anche nelle varie procedure.
In funzione quindi dei rapporti orizzontali, le imprese ungheresi
possono assumere le vesti di venditori ed acquirenti sulla base dei
prezzi stabiliti dal mercato e dalle convenienze reciproche.
La costituzione di società miste è stata autorizzata
sin dal 1972 con decreto n. 28 del Ministero delle Finanze che riguardava
"le associazioni economiche a partecipazione straniera".
Modificato più volte nel corso degli anni, questo decreto ha
iniziato l'introduzione della riforma del sistema economico e nel
1984 è stato coadiuvato dai decreti 42-45-47 sulle imposte
sulle società e l'imposta supplementare sulle società.
Ai decreti elencati, si aggiungono la circolare n. 8001 del 1985 che
regola l'attività di interesse speciale e il decreto sulle
zone franche n. 62 del 1962. 1 principi fondamentali sulla protezione
degli investimenti esteri sono riportati sull'Atto XXIV e su "Gli
investimenti stranieri in Ungheria" del 1988. L'Atto XXIV è
stato modificato agli inizi del 1991.
Particolari forme di protezione sono previste contro i rischi di specifici
eventi.
La quota &partecipazione può superare il 50% ed è
prevista anche la possibilità di creare una società
da parte degli stranieri. La registrazione della società mista
la cui partecipazione superi il 50% necessita del permesso delle Autorità
statali; diversamente non sono previsti obblighi o procedure particolari.
GDR
Nella GDR l'emendamento della Costituzione ha iniziato l'avvicinamento
all'economia di mercato.
Una maggiore apertura è stata poi attuata con l'entrata in
vigore, il 30 gennaio 1990, del "Decreto sulla Costituzione e
sulla attività di imprese a partecipazione estera nella GDR".
Questo decreto permette all'investitore straniero di partecipare in
una società mista con la quota massima del 49%, quota variabile
solo in casi specifici (interesse particolare per la nazione, ecc.).
COSTITUZIONE DI
SOCIETÀ MISTE IN UNGHERIA
E' uno dei Paesi
più preparati e pronti ad attuare l'economia di mercato.
Già con la Costituzione del 1988 questo Paese aveva posto le
fondamenta su cui si sarebbe svolta la vita economica. In essa infatti
venivano enunciati principi quali: economia di mercato, protezione
della proprietà collettiva (pubblica) e privata, diritto d'impresa,
iniziativa imprenditoriale, libera concorrenza.
Il programma economico del settembre 1990 fissa le basi per una iniziativa
imprenditoriale più attiva, per un concreto. miglioramento
delle relazioni interne ed estere e la ferma decisione di attuare
la proprietà privata attraverso la graduale riduzione di quella
pubblica. Dal punto di vista sociale, tutto questo significa libertà
di scelta del consumatore, che inizia così ad assumere un ruolo
primario nella vita economica.
La convertibilità del fiorino ed una normativa che modifica
i vari diritti interni stimolano ed agevolano l'ingresso nel Paese
di capitale estero che viene sostenuto, in particolare, dalla attuale
politica finanziaria.
L'incontro di interessi attivi variamente perseguiti, qualunque sia
il tipo di attività, dà corpo ai "desiderata"
del capitale nelle sue forme più specifiche: apertura e/o ampliamento
del mercato, maggiore competitività, redditività più
alta, e in Ungheria l'investitore si trova di fronte alla reale possibilità
di attuare una vera politica imprenditoriale. Riscontro speculare
è l'acquisizione di knowhow, di personale specializzato, di
macchinari, di capitali, in breve allineamento con l'economia capitalista
e le sue ramificazioni.
Il rischio per l'investitore straniero, l'alea connessa e imprescindibile
dall'attività imprenditoriale - che in Italia sembra essere
dimenticato - è intrinseco sia nell'attività esercitata
all'estero che a casa propria, ma può essere previsto e superato
dai vari studi di fattibilità che precedono ogni operazione
economica.
Il termine società miste - o, come si usa dire con significato
più ampio, joint-ventures - in linguaggio economico in genere
molto sintetico sta a definire le "svariate forme di accordo
che si realizzano fra imprese", siano esse nazionali che estere.
Qualunque sia poi la forma che questi accordi assumono, contrattuale
o societaria, orizzontale o verticale, il fine da raggiungere è
comune a tutti: utilizzazione delle sinergie con risultati - nelle
aspettative - ampiamente superiori alla somma algebrica dei singoli
elementi che le compongono.
Oltre alle normali forme societarie ammesse dalla legge ungherese
(società collettiva, società in accomandita, unione
e impresa comune, società a responsabilità limitata
il cui capitale minimo deve ammontare ad 1 milione di fiorini, e la
Società per azioni il cui capitale deve essere di 10 milioni
di fiorini) è prevista anche la SpA unipersonale (tipo di società
la cui direttiva Cee non è stata ancora recepita in Italia).
L'investitore estero che voglia costituire una società mista
o che voglia partecipare in una società ungherese deve essere
già imprenditore secondo la legge a lui nazionale. Può
anche divenire azionista di una SpA, ma in questa sua qualità
gli è concesso di possedere soltanto azioni nominative.
Una volta costituita una società mista nella forma di SpA,
questa non può detenere la maggioranza in un'altra SpA ungherese.
D'altro canto, la SpA di maggioranza o di totale proprietà
estera non ha i limiti relativi al numero di dipendenti, che non possono
essere più di 500 per le società con soci persone fisiche.
Gli Organi societari vengono stabiliti nell'atto costitutivo, così
come in esso vengono fissati i loro poteri e doveri, ma è prevista
la Commissione di Controllo per le società con più di
200 dipendenti, le Srl e le SpA con più di 25 soci o con capitale
di oltre 20 milioni di fiorini, mentre è d'obbligo per le Srl
unipersonali e per quelle il cui capitale supera i 50 milioni di fiorini
anche il 'Revisore".
La valutazione dell'interesse nazionale, ancorché esclusa dalla
legge, è di fatto insita nella costituzione della società
mista. Particolari agevolazioni vengono accordate alle società
miste che si costituiscono nelle zone franche, se la loro attività
non implichi movimento di merci attraverso le frontiere.
Gli apporti alla società possono essere sia in danaro, in mezzi
o macchinari; questi ultimi possono essere esenti da dazio doganale,
così come quelli previsti nella lista annuale. Le merci che
la società mista importa per effettuare un altro investimento
possono invece ottenere la rateizzazione del dazio doganale per un
periodo non superiore a 60 mesi.
A tutte le altre importazioni si applica il dazio doganale fissato
nella Tariffa Doganale Commerciale.
Una tariffa media del 10,7% è calcolata sul valore delle merci
provenienti dai Paesi con cui l'Ungheria ha firmato l'accordo sulla
"Nazione più favorita". L'Italia è uno di
questi Paesi.
La legge che regola la costituzione di società miste è
l'"Atto XXIV" del 1988, cui sono stati apportati sensibili
snellimenti delle procedure all'inizio del 1991. Secondo quanto previsto
da questa legge, l'investitore può ritirare il capitale investito
nella stessa valuta con cui ha effettuato l'apporto, che può
essere sia in danaro che in mezzi tecnici.
Un'altra particolare forma di garanzia è quella per cui in
caso di nazionalizzazione, espropriazione, ecc., l'investitore viene
indennizzato dallo Stato o dall'Organismo Amministrativo che ha posto
in essere tali misure. L'apporto in moneta convertibile può
essere utilizzato dalla società per l'acquisto all'estero di
macchinari, pezzi di ricambio, la cui importazione, come più
sopra rilevato, è esente da dazio doganale.
Ciò che maggiormente interessa chi guarda all'estero come fonte
di ampliamento e di espansione della propria attività e quindi
come fonte di maggior reddito è la possibilità data
dalla legge locale di riesportare il reddito ottenuto. L'"Atto
sugli Investimenti esteri" ungherese prevede che l'esportazione
in valuta convertibile è obbligatoria qualora vi sia alienazione
da parte dello straniero della propria partecipazione (regola questa
prevista in molti accordi internazionali).
L'esportazione del reddito annuale è invece ammessa una volta
assolto l'obbligo fiscale. Sono ora oggetto di attento e profondo
studio a livello internazionale i "paradisi fiscali" in
Cui è bene far rifluire i redditi ottenuti all'estero onde
diminuire il peso delle tasse che invece sussiste quando vi è
immissione diretta da un Paese all'altro.
Per la costituzione di una società mista, deve essere presentata
al Tribunale Metropolitano di Budapest - Sezione competente - una
domanda in lingua ungherese, che deve contenere tutte le informazioni
relative ai soci, quali nome, indirizzo, residenza, il tipo di società
- secondo la legge del Paese di provenienza - di cui è titolare
l'investitore straniero, la forma societaria che si intende scegliere
per la società mista, il luogo di registrazione, la sede, il
settore di attività, il metodo usato per la suddivisione dei
profitti, l'indicazione dei dati specifici relativi al valore patrimoniale
nel caso di società già attiva e di eventuale revisione
della politica aziendale.
A queste informazioni bisogna aggiungere quelle di carattere più
generale: ditta, logos, indirizzo, sede legale, rappresentanza oltre
alle prescrizioni proprie del tipo di società prescelto.
Alla domanda devono inoltre essere allegati permessi e autorizzazioni
se necessari e/o obbligatori, certificato di buon carattere dei Direttori,
dei Consiglieri e dei Revisori. Il permesso da parte delle Autorità
statali è d'obbligo quando la partecipazione maggioritaria,
oltre che per la società da costituire, sia prevista anche
in una società già operante.
Una partecipazione che, al contrario, non superi il 50%, se conforme
alle disposizioni legali, è registrata senza alcuna formalità.
Qualora la risposta non giunga all'investitore entro 90 giorni dalla
richiesta, si applica il principio del silenzio assenso, mentre la
risposta negativa deve essere motivata.
Come avviene in Italia per le società con personalità
giuridica, la pubblicità è costitutiva con effetto retroattivo
e ratifica gli atti compiuti prima della registrazione. E' inoltre
permesso alla società acquistare immobili ed altri diritti
reali purché utili all'esercizio dell'attività d'impresa.
La tassa di registrazione è fissata nella percentuale del 2%
dell'equity. Da ricordare che la registrazione deve avvenire entro
30 giorni dall'atto costitutivo redatto in forma legale. L'abbreviazione
kv sta per joint-venture in ungherese.
Dal punto di vista fiscale possono essere garantiti alla società
mista alcuni vantaggi, ad esempio riduzioni fiscali che si aggirano
dal 40% al 60%, dipendenti dall'ammontare della parte di capitale
estero investito. E' anche prevista l'esenzione fiscale per 5 anni
per l'esercizio di alcune particolari attività. Tale beneficio
può essere prorogato per altri 5 anni. L'Ungheria aderisce
a molti accordi internazionali inerenti alle transazioni commerciali
predisposte dalle United Nations, UNCITRAL, Unidroit, Conferenza di
Le Hague, oltre ad aver stipulato accordi bilaterali con la Comunità
Europea, l'EFTA e con altri Paesi occidentali, concernenti il commercio,
la cooperazione economica, la protezione degli investimenti, accordi
sulla doppia imposizione.
Inoltre, il Decreto 41/1991 prevede l'istituzione di un Fondo per
la Promozione degli Investimenti, in particolare degli investimenti
fatti nel settore produttivo che tengano conto delle priorità
dell'economia nazionale. Questo Fondo viene gestito dal Ministro per
le Relazioni Economiche Internazionali, che ricopre anche la veste
di Segretario.
Possono richiedere questo sussidio le Srl e le SpA il cui capitale
superi i 50 milioni di fiorini, che abbiano un interesse nel capitale
sociale non inferiore al 30% e il cui apporto in denaro abbia raggiunto
il 50% del capitale.
Quest'ultima percentuale può essere variata se l'apporto in
macchinari e in tecnologie è tale da assumere particolare rilevanza
ed ammodernamento e se l'investimento è attuato nelle zone
in cui le tasse sulle società e sul giro degli affari sono
soggette a riduzioni.
Motivi per la richiesta di questi sussidi possono essere la costruzione
di infrastrutture che superino i limiti delle costruzioni esistenti,
sempre che siano necessarie alla produzione, e i mezzi e le tecnologie
di particolare interesse tecnologico, come ad esempio l'ampliamento
e l'ammodernamento di condotte d'acqua, energia elettrica, gas, drenaggio,
strade, telefoni, ecc., nonché i servizi pubblici.
L'ammontare ottenibile non può superare il 20% del costo delle
infrastrutture e complessivamente non può eccedere i 100 milioni
di fiorini. Per l'anno 1991, la somma stanziata dal Fondo era di 1,5
miliardi di fiorini. La domanda da presentare al Segretario del Fondo
deve contenere il nome e la sede di registrazione della società,
i documenti che evidenzino le condizioni di validità della
richiesta, informazioni particolareggiate sull'attività, descrizione
dettagliata dell'investimento proposto, ivi inclusi studi di fattibilità,
indici effettivi, costi. Se la somma concessa non viene utilizzata
conformemente alla richiesta, deve essere restituita con gli interessi
dalla data della domanda.
Anche il sistema bancario è stato modificato e ciò ha
prodotto importanti cambiamenti nella politica monetaria e del credito.
La Banca Nazionale Ungherese, fondata nel 1924, non interferisce più
nell'attività delle altre banche e svolge ora un ruolo di controllo
monetario, attuando una politica più tipicamente macroeconomica.
COSTITUZIONE DI
SOCIETÀ MISTE IN POLONIA
Il concetto che
il capitale straniero deve essere tutelato tanto da non farlo sentire
troppo lontano dalle norme a lui familiari è ormai un dato
di fatto in Polonia. Ad oggi i rapporti commerciali fra l'Italia e
la Polonia si collocano al terzo posto nell'arca degli scambi fra
Europa Occidentale ed Europa Orientale.
il mercato è popoloso, 38 milioni di abitanti, e non è
un dato trascurabile, certamente valutato dagli operatori economici
italiani che alla fine di marzo del 1991 totalizzavano circa 140 imprese
miste italo-polacche, contro le 70 esistenti nel mese di agosto 1990.
Non tutte le imprese miste costituite sono operative; si calcola che
l'80% di esse siano attive, ma la crescita di capitale italiano in
questo Paese mostra una tendenza positiva.
L'incentivazione del settore privato e la certezza che le piccole
e medie imprese che impiegano da 50 a 100 persone potranno tenere
il passo con quelle più grandi fanno supporre che anche in
questo ambito il numero delle imprese miste aumenterà a breve
termine.
Ed è a questo fine che è stata approvata dalla Sejm
(Camera dei Deputati) il 14 giugno 1991 e dal Senato il 21 giugno,
ed è ora in vigore in Polonia, la nuova legge sulle "Attività
economiche con la partecipazione straniera" (legge del dicembre
1988 con emendamenti del dicembre 1989). Essa sembra voler riorganizzare
ex-novo tutto il sistema procedurale di partecipazione estera ed il
primo, più immediato cambiamento è lo scioglimento della
AIE, l'Agenzia per gli Investimenti Esteri, che viene trasformata
in SpA, con sede a Varsavia e con compiti più specificamente
promozionali nei confronti del capitale estero. Tali compiti, in precedenza
svolti dall'Agenzia, vengono ora trasferiti al Ministero delle Privatizzazioni,
che provvede - su richiesta - al rilascio della licenza per la costituzione
di società mista nei settori di attività per cui essa
è obbligatoria. La legge distingue - dal momento della sua
entrata in vigore - le società miste in:
- società che operando in particolari settori di attività
necessitano della licenza,
- società miste che operando in particolari settori possono
essere costituite e registrate presso il Registro del Commercio senza
alcuna licenza da parte dell'Autorità.
Le attività per le quali è necessaria la licenza del
Ministero delle Privatizzazioni sono elencate nell'art. 4 della legge
del giugno 1991: esercizio di porti ed aeroporti, trasferimenti immobiliari,
industria per la difesa per la quale non sia obbligatoria una concessione,
vendita all'ingrosso di beni di importazione, esercizio di attività
e servizi legali. Inoltre la stessa legge prevede l'obbligo della
licenza anche quando l'acquisto di quote e di azioni avvenga da parte
di un ente statale il cui apporto consista in una azienda o parte
di essa, immobili, stabilimenti e filiali. L'art. 6 prescrive la licenza
quando:
- lo straniero voglia acquistare azioni o quote o diritti in una società
già esistente, se l'attività da questa esercitata ricomprende
attività aeree e portuali, transazioni immobiliari e così
via;
- o voglia stipulare accordi che stabiliscano l'acquisizione di diritti
di proprietà o diritti di proprietà o diritti d'uso
per un periodo superiore a sei Mesi sulla proprietà di un ente
statale (azienda, stabilimenti o filiali);
- ed infine per l'acquisizione da parte di un ente statale di quote
o di azioni in una società mista già esistente qualora
l'apporto dell'ente statale consista in una o più aziende,
immobili, stabilimenti, filiali.
Per tutti i tipi di attività per i quali non sia previsto il
rilascio della licenza, l'attuale snellimento delle procedure implica
la registrazione tout-court nel Registro del Commercio.
Le nuove condizioni che ineriscono all'apertura all'economia di mercato
si riflettono sia a livello macro che micro-economico e, anche se
la volontà di riforma continua, bisogna considerare che non
èsemplice fare avanzare macro e micro-economia in rette parallele.
Ed il legislatore polacco sembra averne preso atto dando largo spazio
ai decreti che in casi e situazioni particolari possono specificare
quanto fissato dalla legge in generale (una maggiore esplicitazione
non avrebbe però guastato).
Richiesta di
licenza
La richiesta di licenza è in relazione ai tipi di attività
fissati dalla legge del giugno 1991 negli artt. 4 e 6; in linea di
massima, la domanda da presentarsi al Ministero delle Privatizzazioni
- nei tre mesi successivi alla data di entrata in vigore della legge
doveva essere presentata all'Ufficio del Presidente dell'Azienda per
gli Investimenti Esteri - deve essenzialmente contenere:
a) nome, sede ed indirizzo dei futuri soci;
b) indirizzo per la corrispondenza da inoltrare alla costituita società;
c) denominazione e sede sociale;
d) oggetto sociale (indicando separatamente ciascuna attività);
e) oggetto e scopo dell'attività economica, previsione per
5 anni;
- settore di attività.
- capacità produttiva prevista.
- vendite previste all'interno ed all'estero.
- previsione delle importazioni.
f) numero dei dipendenti;
g) impegno finanziario per l'esercizio stesso dell'attività;
- costo degli investimenti.
- valore del capitale sociale.
-finanziamenti esterni (crediti, prestiti, ecc.-).
h) percentuale di partecipazione al capitale sociale da parte dei
soci;
i) valutazione degli apporti in mezzi.,
1) modalità del conferimento (in zloty, in valuta estera, in
natura);
m) eventuali altre informazioni rilevanti per il rilascio della licenza.
Alla domanda devono essere allegati:
1. Atto costitutivo della società firmato da tutti i soci.
2. Studio di fattibilità economico-finanziario della società.
3. Documentazione relativa allo status giuridico dei soci.
4. Documentazione relativa alla situazione economico-finanziaria dei
soci (attestazioni bancarie, informazioni commerciali, ecc.).
In caso di conferimento parziale o totale di una società estera,
è necessaria una ulteriore documentazione:
- dichiarazione dei mezzi necessari per far fronte alle obbligazioni
relative all'attività dell'impresa estera conferita;
- conferma dell'acquisto, contro valuta convertibile, dei beni dell'impresa
estera conferita o dichiarazione della Camera del Tesoro del conferimento
in valuta di almeno 30.000 dollari USA.
Il Ministero delle Privatizzazioni può, entro 30 giorni, richiedere
specifici documenti che rispecchino le condizioni finanziarie delle
parti, opinioni sui richiedenti la costituzione della società
e l'accordo stipulato fra i soci promotori. Opinioni e pareri possono
essere espressi da esperti scelti dagli istanti con il consenso del
Ministero. In attesa di tali documenti, l'iter per il rilascio della
licenza viene sospeso.
La tassa di registrazione varia dal 2% dell'equity della Società
fino a un massimo di 50 milioni di zloty. E' probabile che l'ammontare
di questa tassa sia variato.
La registrazione può essere rifiutata per i normali motivi
di sicurezza, difesa dello Stato, interessi nell'economia statale:
il rifiuto può essere impugnato entro 14 giorni dalla data
di spedizione della decisione stessa.
Da rilevare che il Ministero delle Privatizzazioni, nel concedere
l'autorizzazione alla costituzione della società mista, può
imporre determinate condizioni (quota di partecipazione al capitale
sociale, diritto di voto nell'Assemblea Generale, ecc.), per non dare
adito a clausole vessatorie.
Il termine per ottenere la licenza autorizzativa è di due mesi
dalla data d'invio, agli atti della domanda. Nell'autorizzazione vengono
specificati dettagliatamente i requisiti per i quali la licenza è
rilasciata. E' fissato inoltre un termine - sei mesi - per la validità
della licenza, trascorso il quale, se non viene richiesta la registrazione,
il permesso decade, così come opera, se è divenuto valido,
il rifiuto di registrazione. Emendamenti o variazioni successive dell'atto
costitutivo sono soggetti a nuova autorizzazione e quindi all'inoltro
di nuova domanda. In particolare questa è obbligatoria per:
- il trasferimento delle quote o delle azioni fra soci della società
mista;
- l'acquisto di quote o di azioni effettuato da parte di nuova persona
giuridica;
- ogni modifica dell'atto di società che riguardi le quote
del capitale sociale, il diritto di veto spettante, la variazione
dell'oggetto dell'attività, il genere ed il valore delle quote.
Tipo di società
Preso atto che la costituzione di joint-ventures era già prevista
dal Codice di commercio polacco, cui si deve fare riferimento per
quanto non previsto dalla legge speciale, essa veniva ad essere regolamentata,
nelle sue basi essenziali, dalla legge sull'Attività economica
con la partecipazione di soggetti "stranieri" del 1988.
La legge ora in vigore prevede solo due tipi di società mista:
la Srl e la SpA. Le caratteristiche fondamentali di questi due tipi
di società non si allontanano troppo dalla Incorporated britannica,
rintracciabile sia nella direzione della società, attuata dal
Comitato dei Direttori e nell'Assemblea degli Azionisti, sia nel Memorandum
e negli Articles of Association che riguardano l'oggetto, lo scopo,
il diritto di voto, il trasferimento di quote, nonché l'acquisto
di quote e di azioni in una società esistente.
I partecipanti della società mista possono essere, da parte
polacca, il Tesoro dello Stato, le persone giuridiche con sede in
Polonia e le persone fisiche ivi residenti; da parte straniera, possono
divenire soci le persone giuridiche con sede all'estero, le persone
fisiche residenti all'estero e le società di persone senza
personalità giuridica aventi i requisiti relativi alla sede
ed alla residenza già citati. L'atto costitutivo redatto da
un notaio polacco deve includere:
- la denominazione e la sede della società,
- il settore di attività in cui intende operare;
- la durata della società, se a tempo determinato;
- l'ammontare del capitale iniziale,
- il numero ed il valore delle quote detenute da ciascun socio e se
il socio può ottenere più quote.
Il conferimento attuato con mezzi diversi dal denaro deve essere specificato
assieme al nome del socio che lo ha conferito. Devono essergli garantiti
e quindi elencati il numero ed il valore delle quote attribuite a
fronte dell'apporto non in denaro.
Devono inoltre essere menzionati obblighi e privilegi particolari
attribuiti ad uno o più soci.
Contrariamente a quanto stabilito dalla quasi totalità degli
ordinamenti, le spese sostenute per la costituzione della Società
non possono essere addebitate al capitale sociale.
La nomina degli Organi societari, le relative responsabilità,
la rappresentanza legale sono altri elementi essenziali dell'atto
costitutivo.
Tutti i documenti devono essere redatti in lingua polacca e, qualora
i documenti originali vengano tradotti, debbono essere depositati
assieme alla traduzione ufficiale.
L'apporto in moneta deve essere fatto in zloty acquistati presso la
Banca Nazionale Polacca e può consistere nell'ammontare ottenuto
tramite una vendita o una liquidazione di azienda. L'eventuale deroga
deve essere autorizzata dal Ministero delle Finanze; tale autorizzazione
è necessaria anche qualora la fonte dell'apporto sia un'eredità.
Il Ministero delle Finanze può anche fissare le condizioni
cui l'investitore è tenuto nell'attuare il proprio conferimento
in denaro; comunque è ammessa la deroga a quanto stabilito
nell'art. 10.
Altro obbligo è la sottoposizione al controllo dei libri contabili,
ed alla verifica dell'espletamento dell'attività in concordanza
con la licenza rilasciata.
La nuova legge non obbliga ad un apporto minimo o massimo, che viene
stabilito in più di 2 milioni di ECU se l'attività è
esercitata in zone a basso tasso di occupazione per ottenere l'esenzione
fiscale. Rinviando la legge per tutto quanto non da essa stabilito
al Codice di Commercio, è desumibile che l'apporto minimo non
debba essere inferiore a 50 milioni di zloty e che la società
mista non possa essere registrata se la quota di partecipazione straniera
non raggiunga il 20% del capitale, mancando i presupposti legali per
la sua costituzione.
COSTITUZIONE DI
SOCIETÀ MISTE NELL'EX RDT
Gli accordi intervenuti
fra la Repubblica Federale Tedesca e la Cee sono stati estesi anche
ai Länder della ex RDT: Maclemburgo-Pomerania, Brandeburgo, Sassonia-Anhalt,
Sassonia, Turingia e Berlino. Anche il diritto comunitario è
stato applicato in linea di principio fin dal 3 ottobre 1990. Da tale
data, circa l'80% delle disposizioni del mercato europeo sono entrate
in vigore nei nuovi Stati Regionali, senza alcun periodo di transizione;
l'importazione e l'esportazione seguono le norme Cee. Alcune eccezioni
che riguardano per lo più i prodotti originari della ex RDT
e da consumarsi in loco e la circolazione delle merci rimarranno in
vigore fino alla fine di quest'anno. L'estensione del sistema costituzionale,
economico e giuridico della Repubblica Federale ai Länder della
ex RDT fa sì che l'economia sociale di mercato, caratterizzata
dalla responsabilità imprenditoriale, libertà professionale,
proprietà privata, meritocrazia, mercati aperti, libera formazione
dei prezzi e, in linea di principio, assoluta libertà di circolazione
del lavoro, dei capitali, delle merci e dei servizi, venga praticata
anche nei nuovi territori regionali.
L'investitore estero trova quindi davanti a sé le stesse norme
che vigono nella RFT, cioè sia il Diritto Commerciale e Societario,
sia il Diritto Assicurativo, quello Industriale, ecc. Vantaggi questi
notevoli e che dovrebbero incentivare l'investitore italiano disabituato
al "rischio" d'impresa.
Relativamente al Diritto Industriale (brevetti, modelli, marchi, ecc.),
il diritto di protezione viene concesso dall'Ufficio Brevetti Tedesco
per tutto il territorio federale; ma, fino ad oggi, la validità
dei brevetti, dei marchi, ecc., registrati nella RFT non è
stata estesa ai nuovi Länder e viceversa. E' però allo
studio una legge speciale che si presume venga emanata entro l'anno.
Per quanto concerne le aziende della ex RDT, prima dell'unificazione
si calcolava che il 20% di esse sarebbe stato eliminato; un piano
più realistico ha però elevato il totale fino a raggiungere
un livello di disoccupazione, alla fine del mese di aprile 1991, del
30%, con previsioni che hanno raggiunto il 51% circa alla fine dell'anno
(la produzione industriale è diminuita del 51% dal luglio 1990).
Non è facile quantificare le imprese da eliminare prima del
processo di privatizzazione. Dai dati forniti nel mese di giugno 1991
risulta che più o meno 12.000 imprese dovrebbero essere messe
in vendita; di queste, 700 sono già state vendute. Il margine
di possibilità che si prospetta ad un investitore è
veramente ampio ma, secondo la Treuhandanstalt (nostra IRI), solo
il 5% delle imprese privatizzate è andato ad investitori stranieri.
Fra le incentivazioni previste vi è una indennità concessa
per l'attuazione di investimenti in beni patrimoniali da fare però
prima del I' luglio 1992 e conclusi prima del l° gennaio 1995.
La misura èdell'8% (era del 12% fino al 30 giugno 1991), mentre
il programma Cee, "Miglioramento della struttura economica regionale",
prevede un aiuto promozionale massimo del 23%. Questo, circa 3 miliardi
di DM, diversamente da quello fissato dalla RFT nella misura dell'8%
non tassabile, rientra nel reddito imponibile ma non è - come
l'altro -soggetto ad alcun limite temporale.
Dal I' gennaio 1992 è entrato in vigore il diritto fiscale
della RFT e non mancano incentivi anche fiscali (tassazione sui patrimoni
e sui beni aziendali).
Iniziare o ampliare un'attività imprenditoriale nei nuovi Länder,
vigendo il diritto tedesco e comunitario, è possibile per mezzo
dell'acquisto di un'azienda o la costituzione di una società
mista.
Acquisto di
società
Le formalità d'acquisto sono regolate dalle norme generali
di un normale contratto di compravendita. L'acquisto di un'azienda,
subentrato il sistema di economia di mercato, prevede la proprietà
della stessa sui beni patrimoniali e fondiari utilizzati per motivi
aziendali: questi vengono acquistati con l'azienda e previsti nel
contratto di compravendita.
L'acquisto di un terreno per la costruzione di una fabbrica presenta
una maggiore complessività dovuta alle rivendicazioni dei proprietari
cui il terreno è stato espropriato. Questo tipo di rivendicazione
assume aspetti diversi dipendenti dal periodo in cui l'espropriazione
è avvenuta ma, in ogni caso, l'ex proprietario può solo
pretendere un indennizzo, non la restituzione, e deve essere previsto
nel contratto da stipulare. 1 terreni possono essere acquistati dalla
Treuhandanstalt, dalla RFT, dai Länder e dai Comuni.
Costituzione
di società
La costituzione di una società mista era stata disciplinata
con il "Regolamento sulla costituzione e sull'attività
di imprese con partecipazione straniera nella RDT" del 25 gennaio
1990, che dettava le norme da seguire e le forme societarie utilizzabili:
Società di persone: la "Offene Handalegasellschaft"
(OHG), simile alla nostra società in nome collettivo; la "KormanditgeselIscaft"
(KG), simile alla nostra Società in accomandita semplice.
Società di capitali: potevano assumere la forma societaria
di GMBh "GeselIschaft mit baschrankter Haftung" (Società
a responsabilità limitata) e di AG "AkfiengeselIschaft"
(Società per azioni).
Era anche ammessa la GM13h & Co. KG, una società mista
composta da una Società a responsabilità limitata e
da una in accomandita semplice: una S.a.s., il cui accomandatario
unico è una S.r.l.
Per la costituzione di tali tipi di società era necessaria
una preventiva autorizzazione concessa dal Comitato economico del
Consiglio dei Ministri con decreto.
La partecipazione obbligava ad un apporto minimo del 20%, fino ad
tiri massimo del 49% del capitale; era inclusa la partecipazione maggioritaria
da parte dell'investitore straniero. I conferimenti potevano essere
attuati sia in capitali che in beni. Il capitale sociale della GMBh
(S.r.l.) era fissato in 150.000 marchi, e in 750.000 marchi per la
S.p.A., mentre il diritto societario della RFT prevede un capitale
sociale minimo di 50.000 DM per la S.r.l. e 100.000 per la S.p.A.
Il contratto sociale e lo statuto dovevano essere redatti - secondo
il "Regolamento" del 1990 - da un notaio, peraltro non molto
numerosi nella ex RDT per motivi intrinseci al sistema preesistente.
Lo stesso "Regolamento", oltre a prevedere il diritto di
cogestione da parte dei lavoratori, stabiliva che i membri del Consiglio
di Amministrazione di una S.p.A. società mista dovevano essere
cittadini della RDT ed ivi residenti. Il numero di tali membri doveva
essere proporzionale alla quota di capitale sociale del socio tedesco.
Il "Regolamento", entrato in vigore il 30 gennaio 1990,
è stato però abolito con l'entrata in vigore nei nuovi
Stati regionali del diritto tedesco e comunitario. La costituzione
di una società mista è ora possibile soltanto se l'imprenditore
estero assume la piena responsabilità dell'iniziativa imprenditoriale.
Ciò sta a dimostrare il fermo desiderio eli totale privatizzazione
che la Treuhandanstalt sta perseguendo.
Partecipazione
societaria
Il diritto societario della RFT, come quello italiano, non prevede
alcuna norma specifica per la costituzione di joint-ventures, e la
società mista - che può essere costituita in tutte le
forme societarie previste dal Codice - è regolata dalle norme
sulla partecipazione.
Non sussistono quindi obblighi di apporti minimi o massimi, che vengono
lasciati alla libera determinazione delle parti, siano esse persone
fisiche o persone giuridiche. Anche liberamente avviene la scelta
del tipo eli società (in genere di capitali) che il codice
tedesco offre per l'esercizio di attività imprenditoriale.
La forma societaria più utilizzata rimane la GMBh (S.r.l).
Nota: se il capitale di una S.r.l. mista costituita secondo il "Regolamento"
del 1990 non ammonta a quello prescritto, cioè 50.000 DM, esso
deve essere aumentato entro il I' luglio 1992 ed il 1° luglio
1995.
Affinché una GMBh possa essere registrata, è necessario
che almeno il 50% del capitale iniziale sia versato se si tratta di
un unico socio; l'ammontare del capitale sociale deve essere versato
nella sua totalità.
Deve inoltre essere predisposta una lista dei beni non consegnati
immediatamente; il loro valore viene fissato dall'Ufficio del Registro.
Il contratto societario deve essere redatto da un notaio, così
come era stabilito in passato, e la società esiste dalla data
della sua registrazione nel Registro Commerciale.
I soci fondatori rispondono personalmente degli atti posti in essere
durante l'attività preparatoria.
La Ditta può essere formata o dal nome dell'attività,
o dal nome del socio o congiuntamente dal nome dell'attività
e del socio, ma deve essere seguita da MBh (S.r.l.).
I direttori, che possono essere previsti nel contratto societario
o essere nominati successivamente, possono essere revocati in ogni
momento. Una volta nominati, sono responsabili per la gestione e,
congiuntamente all'esterno, per la rappresentanza della società.
Non sono ammesse limitazioni alla responsabilità per la rappresentanza
legale e, se previste, esse sono inefficaci nei confronti dei terzi.
Qualora il numero degli impiegati di una GMBh superi le 500 unità,
è obbligatorio un Comitato di Controllo formato per 1/3 dagli
impiegati della società stessa. Se il numero degli impiegati
supera le 2.000 unità, l'"Atto di Codeterminazione"
del 1976 prevede che il 50% dei membri del Comitato di Controllo sia
formato da rappresentanti degli impiegati.
L'Assemblea assolve i compiti tipici di tale Organo; le sue decisioni,
così come le modifiche, prese in Assemblea o per iscritto,
devono ottenere il consenso dei 3/4 dell'assemblea e possono essere
adottate solo dopo l'avvenuta registrazione nel Registro Commerciale.
Azioni per un totale di 100 DM danno diritto ad 1 voto, ed ogni socio,
che può essere espulso se ritarda il pagamento della quota
iniziale, ha diritto di accesso ai libri contabili ed all'informazione
sulla gestione della società.
AG "Aktiengeselleschaft" (S.p.A.). La costituzione di questo
tipo di società prevede un minimo di cinque soci; il capitale
iniziale deve essere di 100.000 DM. Il valore di ogni azione non può
essere inferiore a 50 DM; le azioni possono essere nominative o al
portatore.
Anche l'atto costitutivo deve essere redatto da un notaio e registrato
dopo che tutti i conferimenti in denaro siano stati effettuati, mentre
gli apporti in beni devono essere consegnati nel limite massimo di
cinque anni dalla data di registrazione.
La IV e la VII Direttiva Cee, entrambe recepite in Germania, hanno
fatto sì che le S.p.A. non debbano più certificare i
loro bilanci e le relazioni dei direttori; il conto dei profitti e
delle perdite non deve più essere pubblicato, mentre èrimasto
invariato il diritto degli azionisti di richiedere la presentazione
dei conti di gestione.
Il consiglio dei Direttori rappresenta la società nei confronti
dei terzi congiuntamente ed ogni direttore èpersonalmente responsabile
per i propri atti di gestione.
Come per le GMBh, vige l'"Atto di Codeterminazione", del
1976, con i limiti numerici in esso fissati per il Comitato di Controllo.
Modifiche e decisioni dell'Assemblea degli azionisti devono essere
registrate così come avviene per la S.r.l.
Le Banche possono votare nell'Assemblea su incarico di loro clienti
che abbiano depositato le azioni.
I dividendi possono essere distribuiti soltanto quando l'ammontare
della riserva di capitale e della riserva legale raggiungano almeno
il 10% del capitale iniziale.
L'impresa, oltre che per decisione dell'Assemblea degli Azionisti
o per ammissione al fallimento, può cessare con la cancellazione
d'autorità dal Registro Commerciale per assenza o mancanza
di strutture.
La KGaA ("Kommanditgasellschaft Aktieng") è invece
un tipo di società paragonabile alla nostra SAPA, Società
in accomandita per Azioni: in essa linea di massima si applicano ad
e le stesse norme vigenti per la S.p.A., ma uno dei soci ha la responsabilità
illimitata, mentre gli azionisti sono responsabili limitatamente alla
loro quota di capitale azionario.
Tassazione
delle Società
Essendo la Germania Federale costituita da una Federazione di Stati
simile a quella americana, le tasse sono a loro volta federali, territoriali
e comunali.
Dal 1° gennaio 1991 sono entrate in vigore anche nei nuovi territori
le leggi fiscali vigenti in Germania Federale e conseguentemente vigono,
da allora, le norme fatte proprie dai Trattati internazionali stipulati
in materia dalla RFT. Secondo l'"Atto sulla Tassazione dei Redditi",
viene considerato reddito d'impresa l'ammontare risultante dal bilancio,
e la società straniera mista non è esentata dal conformarsi
a queste regole, per cui deve attenersi alle leggi fiscali e commerciali
tedesche.
La percentuale tassabile è del 50% del reddito totale, mentre
le tasse sui dividendi sono del 35%, che un azionista residente può
detrarre dal reddito tassabile.
Nonostante il nuovo regime fiscale, sussiste una particolare "preferenza
per il compratore", che consiste nella riduzione delle tasse
sul giro d'affari qualora la merce, necessaria per la produzione,
sia acquistata da un'altra società attiva nei territori della
ex RDT.
COSTITUZIONE DI
SOCIETÀ MISTE IN CECOSLOVACCHIA
Fonti cecoslovacche
rilevano che l'incremento totale del commercio con l'estero nel primo
quadrimestre del 1991 è del 35% rispetto allo stesso periodo
del 1990.
L'interscambio fra il nostro Paese e la Cecoslovacchia, nello stesso
quadrimestre, è di segno negativo nei confronti dell'Italia,
soprattutto se confrontiamo questi dati con quelli di Paesi quali:
URSS, Jugoslavia, Cina Popolare, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria,
Albania, Cuba, Vietnam, Mongolia e Corea del Nord.
Le importazioni cecoslovacche ammontano a 114 milioni di dollari,
mentre le esportazioni raggiungono circa 133 milioni di dollari.
Un miglioramento nei rapporti commerciali dovrebbe verificarsi a seguito
dell'accordo stipulato fra Italia e Cecoslovacchia il 4 luglio 1991,
accordo che prevede la concessione di una linea di credito di 150
miliardi, oltre che in virtù del precedente accordo firmato
con la RFT, l'Austria, la Gran Bretagna, gli USA e la Francia sulla
protezione degli investimenti.
Un buon impulso per una più significativa presenza italiana
in questo Paese è dato dalla legge sulla "Piccola Privatizzazione",
che riguarda il settore terziario e le piccole aziende statali, in
atto sin dal febbraio 1990. La privatizzazione in generale e la "Piccola
Privatizzazione" in particolare, la cui seconda fase terminerà
il 31 maggio 1992, avvengono attraverso:
a) la restituzione di beni o vendita al proprietario espropriato;
b) la vendita all'asta;
c) la trasformazione delle società statali in S.p.A. con partecipazione
statale e conseguente privatizzazione attraverso l'azionariario popolare;
d) la vendita ad acquirenti esteri.
La riprivatizzazione, cioè il ritorno ai proprietari legittimi
della proprietà, riguarda soltanto attività piccole
con meno di 100 dipendenti gestite da un'unica persona. In essa non
sono incluse le terre nazionalizzate subito dopo la seconda guerra
mondiale, le proprietà legalmente nazionalizzate, e le grandi
industrie, per cui soltanto il 10% dell'antica proprietà privata
verrà restituito agli antichi proprietari. Le grandi imprese
verranno restituite attraverso l'assegnazione di azioni o di 'vouchers"
agli aventi diritto.
La privatizzazione tout-court, al contrario, consiste nella vendita
della proprietà pubblica ai privati senza particolari implicazioni
o riferimenti a rapporti precedenti.
In Cecoslovacchia e in tutti gli altri Paesi dell'Europa dell'Est,
la vendita delle imprese statali fa sorgere gravi problemi inerenti
alla valutazione delle attività, al criterio di assegnazione,
ecc., ma l'urgenza di ottenere capitali dall'estero si fa sempre più
impellente poiché, diminuita la produzione industriale e aumentata
la disoccupazione, si fa sempre più sentire il bisogno di risanare
l'industria per poter affrontare il sistema di libero mercato.
La Cecoslovacchia è uno dei Paesi più allettanti dell'Est
europeo (il numero di joint-ventures già costituite si aggira
attorno alle 1.600) ed è anche uno fra i più determinati
ad unirsi ai Paesi ad economia di mercato.
La Legge sulla "Privatizzazione delle Grandi Proprietà",
in vigore dal I' aprile 1991, regola la cessione a privati delle grandi
imprese statali a partire dallo scorso mese di gennaio. Circa il 70%
delle 4.800 aziende statali sono ora oggetto di privatizzazione e
gli investitori più solerti stanno cogliendo quest'occasione.
Alla fine del 1991, le società miste con soci italiani superavano
di poco il numero di 100: è augurabile che nel 1992 il loro
numero aumenti.
Inoltre, dal I' maggio 1990 è entrata in vigore la legge sull'"Attività
imprenditoriale individuale dei cittadini", che ha coronato una
serie di tentativi fatti durante gli anni '80 per rivitalizzare il
settore dei servizi. Da notare che anche la Costituzione riconosce
la proprietà sociale (statale e cooperativa) e la proprietà
privata dei beni di consumo.
Il 30 gennaio 1991 è stata approvata la legge antitrust "Sulla
protezione della concorrenza" (antimonopolio) che regola il controllo
di cartelli e l'acquisizione di posizione dominante, che si ha quando
un'impresa detiene almeno il 30% del mercato.
Costituzione
di società mista
Con la legge del 1988, emendata dalla 112/1990, la partecipazione
del capitale estero in una società cecoslovacca è possibile
per mezzo di:
- costituzione ex-novo di una società,
- costituzione di una società mista;
- partecipazione in una società già esistente.
Le forme societarie che la costituzione ex-novo di una società
o la costituzione di una società mista possono assumere e previste
dal codice cecoslovacco sono società per azioni o società
commerciali, cioè: società a responsabilità limitata,
società semplice, società in accomandita semplice, società
in accomandita per azioni; o cooperativa. Come avviene però
nella maggioranza dei Paesi, le più usate sono la S.p.A. e
la S.r.l.
La normativa sulle S.p.A. si avvicina al modello tedesco ed austriaco
in vigore fin dal 1931, e fino al marzo del 1991 la costituzione di
una società mista doveva essere approvata dal Ministero federale
delle Finanze, ma la promulgazione dell'Atto 92/1991 sul "Trasferimento
della proprietà statale a privati" ed il Decreto 132/1991
hanno innovato profondamente questa normativa.
La prima novità consiste nella possibilità di costituire
o fondare una società con totale capitale estero, cioè
a dire con la partecipazione del 100% al capitale della società
da parte dell'investitore straniero.
Socio cecoslovacco possono essere sia una persona fisica sia una persona
giuridica, i cui soci siano persone cecoslovacche, o persone straniere
oppure una cooperativa creata dopo il 1° luglio 1988.
L'approvazione ministeriale è ora necessaria soltanto per alcuni
settori molto limitati nel numero. La partecipazione ad una società
bancaria esige, come in precedenza, l'approvazione della Banca di
Stato Cecoslovacca; è necessario cioè ottenere la licenza
di approvazione del progetto di privatizzazione così come la
stessa formalità è prevista per i settori specificamente
elencati (es. commercio estero).
La normativa bancaria prevede l'istituzione della Banca Centrale indipendente
dal Governo, con funzioni di emissione e di controllo. La legge 158/1989
stabilisce che le Banche commerciali possano assumere la forma di
Società per azioni, cooperative e società miste.
Dal 1989 sono stati liberalizzati i conti in valuta estera e non è
più richiesta l'origine dei fondi depositati.
Da tenere presente che dal 1° gennaio 1991 è stata introdotta
la convertibilità interna e le imprese devono cedere la moneta
convertibile ad una Banca cecoslovacca; esse hanno però la
possibilità di accedere alla moneta convertibile per tutte
le loro transazioni che includano importazione di beni e servizi,
royaltics, interessi, dividendi.
Al socio straniero è permesso di trasferire all'estero sia
la valuta straniera prodotta dall'impresa e corrispondente alla sua
parte di utile, sia, in caso di liquidazione, il ricavato definito
in base alla quota di sua proprietà del patrimonio dell'impresa
purché questa non superi la sua quota di capitale sociale.
Le società miste, società per azioni sono disciplinate
dalla legge 104/1990. Gli artt. da 17 a 27 della legge stabiliscono
i requisiti per la costituzione di una S.p.A., mentre l'art. 26 elenca
gli elementi essenziali per la formazione dello statuto.
I soci fondatori possono essere più persone, ma se la società
viene fondata da un unico socio questo deve essere una persona giuridica.
Il capitale iniziale deve superare le 100.000 CSK, il valore minimo
della quota deve essere 1.000 CSK, mentre il capitale versato deve
raggiungere la quota del 30% o almeno CSK 50.000. L'apporto in mezzi
o macchinari deve essere vistato da un esperto legalizzato. Lo statuto
della società viene redatto secondo regole fisse e la società
deve essere registrata nel Registro delle Società presso il
Tribunale.
Lo Statuto deve anche quantificare il fondo di riserva, la cui quota
minima èdel 10% del capitale, mentre la quota minima annuale
deve essere del 5% dell'utile al netto delle imposte.
Gli organi societari sono: l'Assemblea Generale, il Consiglio d'Amministrazione,
che può essere formato da tre ad undici membri, il Consiglio
dei Supervisori ed i Revisori dei Conti. Eccetto i Revisori dei Conti,
tutti gli altri Organi sono obbligatori e lo statuto ne può
prevedere altri, quali l'Amministratore Delegato, il Consiglio dell'Amministratore
Delegato e così via, in funzione dei bisogni reali.
Sempre che lo statuto non disponga diversamente, ogni azionista ha
tanti voti quante sono le azioni che detiene. Diritti ed obblighi
degli azionisti sono fissati negli artt. da 28 a 41. Nel caso che
la società occupi un numero di dipendenti superiore a 200,
un terzo dei membri del Consiglio di Controllo deve essere eletto
dai lavoratori.
Società
a responsabilità limitata
E' la forma giuridica più utilizzata per la costituzione di
una società mista. L'atto di fondazione, cioè il contratto
societario, firmato da tutti i soci, costituisce l'atto di nascita
della società la cui registrazione avviene nel Registro delle
Imprese come per le S.p.A.
Il capitale iniziale deve essere, anche per questo tipo di società,
di 100.000
CSK, ma il versamento iniziale per ciascun socio deve ammontare a
20.000 CSK. Unico fondatore può essere, contrariamente a quanto
è stabilito per le S.p.A., una persona fisica.
Il contratto societario deve contenere:
a) il nome e la sede sociale;
b) il tipo di attività;
c) l'ammontare del capitale sociale;
d) l'ammontare depositato da ciascun socio e deve prevedere gli Organi
societari, la loro costituzione, le loro responsabilità, ecc.
Le società commerciali muoiono per:
1) dichiarazione di fallimento, per il quale vengono seguite le regole
del codice di procedura;
2) per volontà dei soci;
3) per mancata attività, e per gli altri casi previsti dal
contratto societario o per i motivi stabiliti dal Tribunale.
La fine della società avviene con la cancellazione della stessa
dal registro delle Società.
Una partecipazione superiore al 30% del capitale sociale dà
diritto ad una maggiore percentuale di ammortamento dei mezzi c/o
macchinari facenti parte dell'apporto societario se sono però
stati acquistati prima del 1° gennaio 1991.
Le controversie che possono insorgere vengono definite dal Tribunale
Economico Arbitrale, il cui potere è simile a quello del Tribunale,
ma con competenza prettamente economica.
Quest'anno dovrebbe entrare in vigore il nuovo Codice di Commercio,
che prevede un Tribunale Commerciale. 1 soci esteri di una società
mista possono apporre clausole contrattuali a loro più favorevoli
ed indicare anche la legge applicabile. L'interpretazione delle clausole
contrattuali può essere deferita alla Corte Arbitrale che decide
secondo le regole dell'UNCITRAL o all'"International Center for
Sattling Investment Disputes" con sede a Washington.
Tasse
Con il nuovo sistema verranno introdotti incentivi fiscali la cui
assenza rivela una lacuna del sistema economico e giuridico cecoslovacco,
anche se sussistono zone franche in cui è possibile la costituzione
di una società mista.
Le tasse a cui un'impresa mista è soggetta sono le tasse sul
reddito, sui salari e sul giro d'affari, mentre i soci sono soggetti
d'imposta per i loro dividendi. Per quanto concerne il reddito societario,
questo viene ad essere differenziato:
1) se il reddito tassabile non supera i 200.000 CSK, la tariffa da
applicare ammonta al 20%;
2) se il reddito tassabile supera i 200.000 CSK e la partecipazione
straniera supera il 30%, viene applicata una tariffa del 40%;
3) se la percentuale di partecipazione è inferiore al 30%,
la percentuale tassabile è del 55%, sempre che il reddito imponibile
superi le 200.000 CSK.
Le società di nuova costituzione possono richiedere uno sgravio
fiscale totale o parziale, mentre un alleggerimento fiscale può
essere concesso per non più di due anni dall'inizio dell'attività.
Le tasse sul giro di affari sono applicate sulla vendita di beni prodotti
dalla società stessa o acquistati e sulla vendita di beni importati,
e calcolate sul prezzo di vendita degli stessi beni che, dal gennaio
del 1991, sono stati divisi in 4 categorie in funzione di una percentuale
fissa che va da 0 al 29%. 1 beni che non rientrano nelle quattro categorie
(alcolici, sigarette, petrolio) vengono tassati in base a tariffe
speciali.
Dal 1° gennaio 1993 dovrebbe entrare in vigore l'IVA, che sostituirà
il sistema attuale che rappresenta un connubio del sistema passato
con quello futuro.
Relativamente alle tasse sui dividendi, queste ammontano al 25%, ma
gli accordi bilaterali per la prevenzione della doppia imposizione,
accordi che la Cecoslovacchia ha firmato con molti Paesi, prevedono
una tassa sui dividendi da 0, 5, 10, 15%.
Le tasse sui salari, che ammontano al 50%, sono molto ridotte per
le società che impiegano handicappati, mentre raggiungono il
20% se l'attività viene svolta nel settore dei servizi. Esse
sono deducibili ed il Ministero delle Finanze può garantire
ulteriori riduzioni.
Crediamo comunque che con l'entrata in vigore dell'imposta sul Valore
Aggiunto tutto il sistema fiscale verrà ad essere improntato
a maggiore chiarezza.
COSTITUZIONE DI
SOCIETA' MISTE IN ROMANIA
Il desiderio di
acquisire una maggiore autonomia dal Comecon ha - in passato - indotto
la Romania ad incentivare alcuni settori chiave, quali la chimica,
la metallurgia, la petrolchimica a discapito della produzione, ciò
che ha determinato una profonda disparità con l'economia del
resto d'Europa. E ora il Paese si trova a dover fronteggiare il passaggio
all'economia di mercato con una produzione industriale, agricola e
del lavoro di segno negativo, cui si aggiunge il declino delle esportazioni
all'interno dei Paesi ex membri del Consiglio di Mutua Assistenza
disciolto.
Inoltre, la liberalizzazione dei prezzi di molti beni e servizi avvenuta
nel luglio 1991, prezzi il cui tetto massimo era stato fissato nel
precedente mese di aprile, pur significando un altro passo verso l'Occidente,
ha comportato una pesante erosione del potere d'acquisto del Leu,
una forte diminuzione della liquidità ed inflazione che in
certi prodotti ha raggiunto il 160% dall'ottobre 1990 al maggio 1991.
La nuova "Costituzione", così come le varie misure
legislative ed economiche adottate nei confronti del capitale estero,
mostrano un Paese intenzionato a fare il "salto in avanti";
le agevolazioni fiscali e le garanzie accordate agli investitori rappresentano
una concreta conferma del fine che si vuole raggiungere.
Gli investimenti stranieri - secondo l'Agenzia romena per lo Sviluppo
-ammontavano nel giugno 1991 ad alcune decine di milioni di dollari
e molti erano i Paesi portatori di attività, fra cui la Spagna,
l'Inghilterra, l'Olanda, la Germania, il Canada, Israele e l'Urss.
L'Italia, sempre alla stessa data, risultava avere investito 3,7 milioni
di dollari. I settori prescelti comprendevano turismo, trasporto,
costruzione di alberghi, e derrate.
La vera apertura al capitale estero è stata iniziata nel marzo
1990 con la legge 96, che annullava la legge del 1972 rimasta, in
pratica, quasi inoperante.
La successiva legge 35 del 1991, ora vigente, che abroga e sostituisce
quella del 172 e la 96 del 1990, lascia già intravvedere risultati
convincenti. Le società miste sono aumentate fino a raggiungere
le 2.128 (sempre secondo la ARD) nella prima metà del 1991.
Quelle italo-romene - nello stesso periodo -erano 231. Nate queste
società miste dal desiderio di espansione da un lato e dal
desiderio di miglioramento tecnico-produttivo dall'altro, continuano
ad accrescere il numero delle presenze straniere, quindi anche italiane,
e di capitali. (I rapporti fra l'Italia e la Romania hanno origini
latine, ed anche la lingua romena è spesso a noi comprensibile).
Nel mese di marzo 1991 è stata costituita l'Agenzia romena
per lo Sviluppo (ARD), organismo pubblico i cui compiti consistono
nel migliorare il programma per l'attuazione del passaggio all'economia
mista di tipo occidentale attraverso una più idonea utilizzazione
dei capitali e delle risorse esistenti e da acquisire.
Nel mese di aprile 1991 sono state promulgate due leggi: una riguardante
gli investimenti stranieri, l'altra relativa alle società commerciali.
Del mese di agosto dello stesso anno è la legge sulla "Privatizzazione
delle società commerciali".
Con l'abrogazione dei decreti 61/74 e 167/86, avvenuta con la legge
33/91 sulla costituzione di società bancarie nella forma di
società commerciali S.r.l., anche l'attività bancaria
è stata completamente rivista e modificata. Questa legge definisce
i compiti della Banca Nazionale Romena che, oltre a svolgere le specifiche
funzioni di Banca di Stato, ha anche potere di vigilanza su tutte
le società bancarie romene.
Previa autorizzazione della BNR, le banche straniere possono aprire
succursali e filiali; la loro regolamentazione è data dalle
disposizioni legislative inerenti alla rappresentanza di ditte ed
organizzazioni economiche straniere. Alle società bancarie
è fatto obbligo di aprire un conto corrente presso la BNR (art.
16).
La politica degli investimenti è attualmente improntata alla
totale uguaglianza degli investitori esteri a quelli nazionali. Ne
è diretta conseguenza il libero accesso ai vari settori economici
e minima interferenza governativa nell'economia. 1 settori esclusi
sono limitati nel numero e ricomprendono in sintesi quegli stessi
settori che anche nelle economie occidentali sono di prerogativa statale.
La qualità
di "investitore"
A conferma delle garanzie concesse, la legge romena prevede l'identificazione
dell'investitore estero, sia esso persona fisica o giuridica, attraverso
il "Certificato d'Investitore", rilasciato dalla Agenzia
Romena per lo Sviluppo, su richiesta dell'interessato ed ottenibile
dopo 15 giorni dalla registrazione della richiesta d'investimento
presso la stessa Agenzia.
Questo certificato fissa sull'investitore, in questa sua qualità,
i diritti a lui spettanti indipendentemente dalla nazionalità
o cittadinanza. Secondo l'art. 9 della legge sugli investimenti, a
lui vengono riconosciuti:
- il diritto di partecipare alla gestione ed alla direzione dell'investimento
come fissato nel contratto e nello statuto;
- il diritto di alienazione di azioni ed obbligazioni ed altri diritti
reali ad investitori romeni o stranieri;
- il diritto di trasferire all'estero le somme ricavate dai diritti
d'autore, le quote o le somme dovute per consulenza specialistica,
perizie ed altri servizi, così come risultano dai rispettivi
contratti;
- il diritto di trasferire all'estero in valuta convertibile una quota
del reddito annuale in Lei nella misura che varia dall'8% al 15% dell'apporto
in denaro o macchinari in dipendenza del settore d'investimento: es.
15%, se l'investimento è stato fatto in settori di importanza
prioritaria e fissati con decreto; 12%, per investimenti attuati nei
settori della ricerca e sfruttamento delle risorse naturali, della
produzione industriale, di quella agricola ed edilizia; 10%, per investimenti
nei settori bancari, assicurativi e finanziari; 8%, per investimenti
in tutti gli altri settori.
Non sono escluse altre facilitazioni che vengono concesse a seconda
del caso specifico e su proposta governativa.
Un'altra particolare forma di garanzia è quella per la quale
gli investimenti per legge (art. 5) non sono soggetti ad espropriazione,
requisizione o misure simili e, qualora ciò si verificasse,
il risarcimento sarebbe equivalente al valore dell' investimento al
momento dell'espropriazione.
Costituzione
di società mista
Per poter effettuare l'investimento è necessaria la registrazione
della richiesta d'investimento da presentare all'Agenzia Romena per
lo Sviluppo, la quale risponde all'investitore, dopo aver ottenuto
le informazioni necessarie, nel termine di 30 giorni dalla richiesta
di registrazione. Il silenzio assenso, cioè la mancata risposta
entro tale termine, fa considerare l'investitore autorizzato.
Anche in Romania è ammessa la maggioranza del capitale estero,
per cui esso può raggiungere anche il 100% della società,
sia essa società mista che di nuova fondazione.
Inoltre, per tutta la durata dell'attività, la società
può acquistare terreni ed immobili "ad usum societatis",
come avviene nella maggior parte dei Paesi dell'Europa orientale.
Le forme societarie ammesse sono cinque: società in nome collettivo,
società in accomandita semplice, società in accomandita
per azioni, società per azioni, e società a responsabilità
limitata.
La legge del 1990 stabilisce gli elementi essenziali per la validità
del contratto societario da redigersi in forma legale presso un notaio.
Entro 15 giorni dalla stipula dell'atto societario, la società
deve essere registrata nel Registro del Commercio presso il Tribunale
(Istanza) competente per zona, sempre che siano state osservate le
condizioni poste per la validità stessa del contratto; inoltre
la società deve essere iscritta presso l'Amministrazione Finanziaria
della zona di appartenenza e deve provvedere alla pubblicazione della
registrazione sul Monitorul Oficial (Gazzetta Ufficiale). La società
acquista personalità giuridica dal giorno della sua immatricolazione
nel Registro del Commercio, immatricolazione possibile solo se vengano
presentati tutti i documenti necessari, ivi compresa la richiesta
di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Le stesse procedure vigono
qualora a Società voglia aprire una succursale o una filiale
in altro distretto.
In particolare, nel caso di costituzione di Società Mista S.p.A.,
il cui capitale minimo non può essere inferiore ad un milione
di lei ed il numero degli azionisti non può essere inferiore
a cinque, lo statuto deve contenere - oltre alle informazioni richieste
- l'elenco delle spese sostenute dagli azionisti, spese che sono a
carico della società.
Per la società che si costituisce attraverso la sottoscrizione
pubblica delle azioni (il valore nominale delle azioni non può
essere inferiore a mille lei), è necessario il "Prospetto
di emissione", redatto con l'osservanza degli elementi essenziali
previsti dalla legge, pena la sua nullità. Questa nullità
però non può essere invocata dal sottoscrittore che
sia azionista o che abbia partecipato all'Assemblea Costitutiva.
L'attività della Società per Azioni e della Società
in Accomandita per Azioni è soggetta ad autorizzazione, rilasciata,
dietro richiesta, a `Istanza della zona territoriale" nella quale
ha sede la società.
Alla richiesta di autorizzazione devono essere allegati, oltre al
contratto di società ed allo statuto:
1) la prova dell'avvenuto versamento delle azioni;
2) la documentazione relativa alla proprietà degli apporti
non in denaro; se l'apporto consiste in immobili, devono essere allegati
i documenti che certificano anche l'eventuale esistenza di carichi
cui gli immobili sono assoggettati;
3) la documentazione delle operazioni fatte per conto della Società
ed approvate dall'Assemblea.
Contro il rifiuto di autorizzazione, è ammesso ricorso entro
15 giorni dalla data di registrazione della richiesta, ma l'autorizzazione
potrà essere rilasciata soltanto quando le modifiche apportate
risulteranno conformi alle direttive dell'Istanza.
La costituzione di una società mista a responsabilità
limitata (S.r.l), il cui capitale sociale minimo è di 100.000
lei diviso in quote minime di 5.000 lei ciascuna, avviene sostanzialmente
nelle stesse forme (essenziali) e nei modi fissati per la costituzione
di una società in nome collettivo, quindi con contratto societario
e statuto redatti da pubblico ufficiale.
A chi ne faccia richiesta, gli Amministratori rilasciano un certificato
che attesta i diritti acquisiti sulle parti sociali. Tale certificato
però non costituisce diritto di successione.
Il numero dei soci di una S.r.l. non può superare i 50. Gli
apporti in mezzi c/o macchinari non possono essere superiori al 60%
del capitale sociale.
Il contratto e lo statuto della S.r.l., così come per la SpA
e la Sapa, e tutti gli altri documenti necessari per ottenere l'autorizzazione
devono essere depositati presso l'"Istanza" che, se lo ritiene
utile, può disporre una perizia per la valutazione degli apporti
in natura. Devono anche essere osservate le disposizioni inerenti
all'effettivo esercizio dell'attività e più sopra esposte.
Valgono per la S.r.l. norme concernenti la stipula del contratto societario,
l'obbligo della registrazione, l'apertura di filiali c/o succursali
che sussistono per la società in nome collettivo e per la società
in accomandita semplice.
L'assunzione sia di personale locale che di personale estero specializzato
è fatta dalla società direttamente, e la retribuzione
commisurata alle effettive capacità e concordata fra le parti.
Sintetizzando, per costituire una società è necessario:
- ottenere la "conferma della registrazione" dell'investimento
presso l'Agenzia Romena per lo Sviluppo;
- stipulare il contratto societario e lo Statuto presso un notaio,
cui bisogna presentare una ricevuta di avvenuto pagamento di 1.000
lei;
- aprire un conto corrente presso una Banca a nome della Società:
alla Banca viene anche consegnato lo statuto della Società;
- registrare il contratto, lo statuto e la "conferma della registrazione"
dell'ARD presso il Tribunale;
- pubblicare sia il contratto di società che lo statuto sulla
Gazzetta Ufficiale;
- registrare la Società nel Registro commerciale.
(Solo dopo aver espletato tutte queste formalità, la società
è costituita e diviene persona giuridica).
- ottenere il "Certificato di Investitore" che garantisce
i diritti concessi dalla legge sugli "Investimenti Stranieri".
La legge sulla "Privatizzazione delle Società commerciali",
emanata nel mese di agosto 1991, prevede che almeno il 30% del capitale
sociale venga distribuito ai romeni, persone fisiche o giuridiche.
Possono però partecipare all'acquisto di azioni o di strutture
della società, con eguali diritti, romeni e stranieri.
Parte delle azioni vengono trasferite con "vouchers", i
cui possessori possono scegliere fra la vendita degli stessi ed il
loro cambio in quote di altre società commerciali.
Tassazione
La trasformazione del sistema fiscale romeno sta impegnando il legislatore,
ma non è facile prevedere il termine di un compito così
complesso.
Attualmente, le tasse vengono calcolate su base progressiva. Nel 1991
sono state pagate mensilmente sulla base del guadagno ottenuto dall'inizio
dello stesso anno. Eventuali differenze pagate in più vengono
o riportate a credito o restituite. Secondo la legge dell'aprile 1991,
tutti i redditi societari sono tassabili. 1 redditi espatriati sono
soggetti ad una tassazione del 10%.
Il calcolo dell'imposta viene fatto sul reddito annuale prima che
esso sia distribuito agli azionisti.
Sono anche previste esenzioni fiscali. Esse riguardano per un periodo
di 5 anni gli investimenti attuati nei settori dell'industria, dell'agricoltura,
delle costruzioni. Tre anni sono invece accordati per gli investimenti
fatti nel campo delle esplorazioni e produzione delle risorse naturali,
nelle comunicazioni, nel trasporto, mentre sono solo per 2 anni esentati
i servizi ed il commercio.
Anche in Romania tutte le importazioni di macchinari, attrezzature
per l'attività per la quale è fatto l'investimento,
sono esenti da dazi doganali per 2 anni. La stessa durata di due anni
è ammessa per l'importazione di materiale greggio purché
necessario all'attività della società.
L'art. 15 della legge prevede altre riduzioni applicabili successivamente
alla scadenza del periodo di esenzione, qualora il reddito o parte
di esso venga reinvestito nel Paese.