§ Giorgio Primiceri: una pagina leggendaria

Per non dimenticare




Aldo Bello



Molti ricorderanno che cos'era un paese-dormitorio.. un centro abitato, grande o piccolo, al quale tornavano al tramonto i contadini che coltivavano giorno per giorno una particolare l'azienda" agricola di mille brandelli di terra, a mezzadria o in enfiteusi. Erano i simboli dell'arretratezza meridionale, gli spazi di un'ossessiva ripetitività esistenziale in cui si consumavano le generazioni, i luoghi dell'espulsione demografica come alternativa alla fame.
Matino fu anche questo. Ma non solo questo. Fu, ad iniziativa di alcuni nobiluomini, il primo centro pugliese che istituì un Consorzio agrario, poi trasformato in Banca agricola, infine approdato fra le Banche popolari. Straordinaria opera di clonazione, dal 1899 ad oggi: che di volta in volta ha contribuito a mutare un paesaggio sociale, a rifondare un 'economia, ad esaltare i talenti e le intelligenze imprenditoriali.
A ripercorrere certi itinerari storici, si scoprono sempre le epopee delle piccole patrie e i protagonisti che ne scrissero le pagine leggendarie. Giorgio Primiceri fu uno di questi. Forse solo pochi intimi conoscono le vicende complesse, i momenti difficili, le notti insonni, e l'abilità propositiva di un uomo schivo come lui. Raramente, infatti, si lasciava andare ai ricordi, proiettato com'era nel futuro, teso alla realizzazione di un'Istituzione che riteneva mai compiuta e costantemente da ampliare in dimensione e in sfere d'azione. Raramente: ma se nel suo terrazzo di Leuca, che aveva a vista le luci della città come un gran firmamento ammarato, cominciava il racconto, allora era storia di frontiera, di spazi conquistati, di obiettivi raggiunti.
Con la Banca, e mai con lui, protagonista: perché volontariamente egli si relegava in una sorta di campo lungo della memoria, su un fondale dai contorni sfumati; perché attore intendeva far sembrare l'opera, non l'operatore. Era fatto così, l'uomo, e non era facile contraddirlo: tanto aveva interiorizzato quella storia, che poteva osservarla come l'entomologo osserva la farfalla emersa dalla crisalide. In volo.
Queste pagine, che tracciano a grandissime linee la vita professionale e la passione civile di un artifex, di uno spirito che coniugò immaginazione e concretezza, fantasia creativa e operatività funzionale, sono innanzitutto un invito a riflettere, e dunque a non dimenticare. Si succederanno le stagioni umane, altri uomini scriveranno altre storie. Ma fondamento di tutto continuerà ad essere il profilo elegante e asciutto che, a valle, della Serra di Sant'Ermete, alza la struttura di SudPuglia, alla cui ombra si staglia quello - quasi francescano - di Giorgio Primiceri. Come per naturale simbiosi, e nel segno della continuità. Fortunate le terre, aveva scritto Conrad, che ricordano i loro grandi uomini. Matino può ascrivere a sé questa fortuna.

Banca Popolare Pugliese
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