§ Il corsivo

Se volano cicogne meccaniche




Milla Pastorino



La notizia, quando la leggerete, non sarà più nuova. Lo è adesso, ma il tempo va via così veloce che presto, prestissimo, una donna in attesa di un figlio nell'età in cui normalmente si è entrate nel ruolo di nonna, non stupirà nessuno.
Riassumo il fatto per i più distratti: una donna di 62 anni è rimasta incinta utilizzando il seme del marito, morto da ben otto anni. Seme ovviamente surgelato e accuratamente protetto. Notizia ghiotta per i giornali che, fra l'altro, hanno ricevuto valanghe di lettere piene di dubbi vuoi morali vuoi scientifici. Nelle quali, lettere (come anche nelle riflessioni degli opinionisti), c'era posto per tutti: dall'interrogativo sulla ragionevolezza di fare la madre nell'età delle nonne alla mancanza del padre, nel caso specifico deceduto da tempo, in altre circostanze ignoto e ignorato. Solo qualche riga per la creatura, come se non fosse parte in causa. Molto usata l'espressione "contro natura`, a proposito della quale il collega Eugenio Scalfari ha scritto che "bisognerebbe definire che cosa è natura e che cosa non lo è, gli animali per esempio, terminato il periodo dello svezzamento, perdono memoria dei propri figli. La madre più lentamente, il padre quasi subito. La natura dunque, conclude Scalfari, non può dettar legge in proposito ".
Non mi stupirò se alcuni lettori si sentiranno offesi da questo riferimento agli animali. Molto più offesi e turbati dovremmo forse sentirci per la mancanza di regole bioetiche. Una mancanza che potrebbe portare a soluzioni della peggiore letteratura fantascientifica.
Di ben altro livello è il romanzo che Aldous Huxley scrisse sessanta anni fa, immaginando un mondo così tecnicizzato che gli anni si contano non dalla nascita di Cristo ma da quella di Ford. E appunto nel 60 dopo Ford una dittatura, dopo lo sconvolgimento di molte guerre, riporta l'ordine attraverso un rigido controllo del numero e del tipo dei cittadini che nascono tutti in provetta, fin dalla provetta sono condizionati a quelle che saranno le loro funzioni. Così il futuro minatore sarà condizionato a odiare la luce, mentre l'agricoltore sarà portato ad amare svisceratamente la terra e il concime. E così via, perché quando si entra nel campo delle manipolazioni genetiche tutto, o quasi tutto, pare possibile.
In un saggio pubblicato sulla rivista 'Pianeta" nel 1970 Eric Muraise cita Louis Armand, che in un articolo intitolato "2000 meno 30" paragona i terrori dell'anno mille con i timori dell'anno duemila. Secondo Armand, studiando l'evoluzione esponenziale dei fattori della nostra civilizzazione, salvo profonde riforme delle nostre strutture mentali e tecniche, ci stiamo avviando verso la catastrofe.
Torniamo al nostro oggi, alla nostra realtà. E' ipotizzabile che possano verificarsi molti casi di donne, giovani o meno giovani, che scelgono una maternità svincolata dalla inseminazione diretta. Senza entrare nella discussione su questi figli senza padre (ma quanto spesso sono "senza padre" anche quelli nati da una coppia tradizionale!), dovremmo piuttosto domandarci perché non abbiamo ancora una legge che regolamenti la materia, senza lasciare libero ogni medico, onesto o meno onesto, di regolarsi come vuole. Forse perché motivi ideologici hanno prevalso sulle esigenze pratiche?
Forse perché ormai qualsiasi violenza non riesce più a impressionarci?
"Occorre una profonda rivoluzione culturale, economica e politica perché la violenza non continui a crocifiggere l'uomo". Chi ha avuto la ,fortuna di conoscere Ernesto Balducci, teologo, scrittore, fondatore delle Edizioni della pace, sa che il futuro dell'umanità era al centro delle sue riflessioni. Per una nuova etica, diceva, l'uomo deve essere al centro di tutto, perché la vita è un fenomeno globale e noi dobbiamo educare, alla premura per la vita in quanto tale.
Nonostante queste autorevoli prese di posizione, o forse a causa di queste, la gente comune, quella che legge sui giornali che un'attrice vuole essere madre grazie al seme dei suoi tre grandi amori, distribuiti nell'arco della vita ma tutti e tre scrupolosi donatori di seme da surgelare, continua a interrogarsi, con più sgomento che curiosità. E la curiosità non riguarda tanto questioni di etica, né di bioetica. La "gente comune" si domanda piuttosto.. "ma chi e perché in realtà, ricorre al seme surgelato, o comunque a quello di un donatore?"
Una ricerca dell'Associazione italiana per l'educazione demografica, presidente Luigi Laratta, ha tracciato un identikit della coppia che ricorre alla provetta. Giovani di media età, cattolici, benestanti, provenienza Centrosud, contrari all'adozione e molto spaventati dall'AIDS.
Negli ambulatori dell'AIED dal 1985 al 1992 si sono sottoposte all'inseminazione artificiale, marito conseziente, 967 donne.
Visto che la sterilità pare colpisca il 20% dei maschi italiani, e che soprattutto al sud il non avere figli è ancora oggetto di forte riprovazione sociale, ecco, spiegano all'AIED, perché le richieste di inseminazione artificiale arrivano in grande maggioranza dal centro e dal sud. Le richieste del nord non superano infatti il 7,5 per cento.
Tutta la procedura si svolge nella più assoluta segretezza, almeno 1182% dei genitori non rivelano al figlio il meccanismo del suo concepimento Mentre in alcuni Paesi europei (Svezia e Olanda, per esempio) la legge impone alla coppia di informare il figlio che abbia raggiunto la maggiore età della tecnica del suo concepimento.
Nei tempi remoti dell'infanzia in famiglie non bigotte, spesso di quella sinistra che si poteva allora definire socialista, le versioni sulla nascita, meglio sulla "pre-nascita", erano fantasiose e poetiche. Chi credeva di essere, stato raccolto sotto un cavolo, chi si considerava abitante di un prato delle oche non più precisamente ubicato. C'era la versione cicogna e quella poeticissima della pianta di rose.
Passò molto tempo prima che qualche libro per l'infanzia osasse parlare di bimbi nati sotto il cuore materno.. versione che almeno giustificava un poco la crescita eccessiva di tutta quella parte della madre che stava in zona.
Nella mia famiglia, quando il prato delle oche (in arrivo il terzo figlio) parve difficilmente accettabile, diventò importante la Signora Linda. Che era la levatrice, e che portava sempre con sé una misteriosa quanto utile valigetta nera. Dalla quale -dissero - sarebbe uscita l'ennesima sorellina. Perché mia madre (allora si partoriva in casa) dovesse darsi tanta pena per una valigetta che neppure era sua restava nel vago, anche perché di solito i piccoli venivano allontanati al momento del parto e riammessi, trionfalmente, a salutare il nuovo essere uscito dalla valigetta della Signora Linda.
Passò il tempo e cambiarono i tempi. Il mio secondo figlio, poggiando il capo sul mio pancione, domandò lima tu, mamma, quando lo hai mangiato il fratellino?".
E ancora i tempi cambiarono: mia figlia tornò sconvolta da scuola, prima elementare, accusandomi (in famiglia era un'accusa terribile) di essere bugiarda. "Perché - disse piangendo - tu mi hai detto che i bambini li fa la mamma, e invece ora so che li porta la cicogna".
Forse non sarà più difficile di così, domani, parlare ai figli della provetta e della banca del seme.
E, a proposito di seme, l'inchiesta dell'AIED ci racconta anche alcuni particolari relativi ai donatori. Che non debbono avere più di trent'anni, aver superato la selezione di sofisticati esami nonché una astinenza di almeno due settimane. Il tutto per un compenso inferiore al mezzo milione.
Fino a che punto si preoccupano del figlio che dovrà nascere questi ansiosi genitori che hanno messo una provetta al posto della cicogna?
E fino a che punto tutte le garanzie scientifiche valgono a evitare quello che è accaduto a una donna che ha denunciato una banca del seme di Catania dopo aver messo al mondo un bimbo sieropositivo?
La nuova metafisica coerente con le nuove conoscenze scientifiche di cui parlava Louis Armand è probabilmente ancora lontana dalle nostre strutture mentali. Ma ancora una volta ci viene in aiuto il pensiero di Ernesto Balducci, quando immagina una "ecumenopoli" che potrebbe comporre lo squilibrio fra l'uomo e l'ambiente, e auspica un'etica che ponga l'uomo al centro di tutto, in una vita sempre più simile a un fenomeno globale, a un tessuto unitario.
Se così fosse, probabilmente anche la provetta, il seme anonimo e surgelato, la gravidanza nell'età della nonna avrebbero meno importanza. Mentre oggi rischiano di mettere in crisi valori inesistenti. Di urlare al mondo che "il re è nudo".


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