§ Vaccini & vaccini

La vaccino-profilassi nel tempo




Italo Vittorio Tondi



Quando penso ad una malattia
non è per trovarvi un rimedio
ma, invece, per prevenirla

(L. Pasteur)

Sapere per prevedere
onde provvedere

(A/Comte)

Anche se tentativi di vaccinazioni pare siano stati fatti dagli antichi cinesi ed indiani, e da medici arabi e persiani, nel Medioevo, con la cosiddetta "inoculazione" prima e con la 'variolizzazione" dopo, l'era scientifica ebbe esordio nel 1796, per l'intuito del medico inglese Edoard Jenner. Avendo egli osservato che soggetti guariti dal vaiolo-vaccino (cow-pox) non contraevano, o lo contraevano in forma attenuata, il vaiolo umano cercò e trovò nell'esperimento sul piccolo James Phipps sorprendente conferma.
Avendogli prima inoculato del pus proveniente da una pustola di vaiolo-vaccino e successivamente del pus di vaiolo umano il piccolo Phipps non contrasse la malattia.
Anche se non esente da critiche poi rientrate, la scoperta di Jenner costituì la pietra miliare di una metodica, successivamente perfezionata, potenziata e valorizzata dai risultati nel diciannovesimo e nell'attuale secolo conseguiti.
Con controlli sperimentali ed in vivo gli italiani L. Sacco e A. Negri confermarono la scoperta di Jenner.
Furono poi il francese L. Pasteur ed il tedesco R. Kock gli strenui propugnatori della utilità, nella patologia infettiva, della immunizzazione attiva (con l'impiego, cioè, di anticorpi specifici, cellulari ed umorali, ottenuti da germi vivi, attenuati od uccisi) e passiva (indotta, cioè, con la inoculazione di anticorpi preformati in un altro organismo; i cosiddetti 'sieri'.
Inducendo la prima una immunizzazione persistente o definitiva, trovò elettiva indicazione ai fini profilattici, nel mentre la seconda, per la sua modesta e transitoria efficacia, fu quasi esclusivamente impiegata a scopo curativo.
Dagli studi di Pasteur e Koch presero l'avvio, dopo la scoperta di Jenner, le vaccinazioni antirabbica ed anticarbonchiosa.
La scoperta, alla fine del diciannovesimo secolo ed in questo, di sempre nuovi agenti patogeni portò ad un progressivo e sempre più giustificato interesse per la immunoprofilassi attiva.
Non sempre pareri concordi vi furono sui tipi di vaccini da usare, se quelli ricavati da germi vivi, da germi attenuati od uccisi e sulla via di somministrazione.
Per un più spiccato potere immunogeno, e minore incidenza di effetti collaterali, fu riconosciuta la priorità dei vaccini preparati con germi vivi ma attenuati (elettivamente col formolo).
Si è appena spenta la polemica sul pro e contro la applicazione dei due vaccini antipolio, quello di Salk (preparato con virus uccisi e da iniettare sottocute) e quello di Sabin (costituito da virus vivi attenuati e somministrabile per bocca).
Nel maggior numero dei Paesi si è optato per quest'ultimo.
E' da dirsi che attualmente, per motivi varii e tutti validissimi, i vaccini oltre ad essere ricavati da componenti dei microrganismi patogeni (vaccini naturali) si cerca di ottenerli, ed in parte si ottengono, per via sintetica (vaccini sintetici).
L'incremento di sempre nuovi vaccini ha posto il problema di una loro possibile associazione.
L'OMS ed i rispettivi Governi hanno sancito la obbligatorietà e la discrezionalità di alcune vaccinazioni.
Edificante è la contestazione che nell'elenco delle malattie soggette a notifica non figura più il vaiolo del quale, nel 1982, l'OMS ha ordinato la cancellazione.
Investita della primogenitura è stata anche la prima, dopo avere salvato milioni e milioni di vite umane, ad andare in pensione. Quanta riconoscenza l'Umanità e la Scienza medica devono all'umile dottor Edoard Jenner?
I successivi sorprendenti risultati, con le vaccinoprofilassi conseguiti, inducono a sperare per un prossimo futuro ad una parziale o totale eradicazione della poliomielite, del tetano, della difterite, del morbillo, della rosolia, della meningite meningococcica, dell'epatite B, ecc..
Sconforto affiora, invece, negli "addetti ai lavori" per le difficoltà od impossibilità di allestire vaccini per altre infezioni diffusive e ad alto rischio.


Se per arginare e debellare l'epatite B è stata di recente resa obbligatoria la vaccino-profilassi specifica, altrettanto non può dirsi per la prevenzione dell'epatite A (per la quale sembra prossimo un vaccino) e, soprattutto, dell'epatite C, insidiosa per le sue implicazioni prognostico-terapeutiche.
Anche per la malaria sembra prossima una profilassi specifica, anche se, per ora, con vaccini sintetici.
Da due recenti articoli di G. Patorrojo et al. e di R. Amador et al. (in Vaccine; vol. 10; n. 3) si evince che:
a) Ogni anno nel mondo si hanno 230 milioni di casi di malaria da Plasmodium falciparum e che di questi il 10 per cento esita in morte.
b) Irrealizzabile, sinora, un vaccino naturale con componenti del corpo parassitario ci si è indirizzati verso l'allestimento di vaccini sintetici, con l'impiego di una proteina ricombinante o di un peptide sintetico.
c) avendo saggiato, in volontari ed in indigeni di zone ad alta endemo-epidemia palustre, il vaccino sintetico SPf66 e, tenuto conto degli effetti collaterali, locali e sistemici, immediati ed a distanza, le vie di somministrazione e la posologia, Essi sono pervenuti alla conclusione che, con una scarsa incidenza di reazioni locali e di effetti collaterali, il vaccino SPf66 è dotato di un ottimo potere immunogeno e valutano, infine, nel 74, 3 per cento l'efficacia profilattica contro il Plasmodium falciparum.


Ricercatori di molte nazioni sono agonisticamente impegnati per la preparazione di un vaccino contro la "peste del secolo": l'AIDS, con alcune riserve da parte di Sabin sulle vie per ottenerlo.
Le tabelle 1 - 2 indicano le malattie infettive notificabili e le vaccinazioni obbligatorie in Italia.
Norme particolari e tassative sono state impartite dall'OMS, con l'obbligo di un certificato internazionale, per chi si rechi o voglia recarsi in Paesi noti per endemo-epidemie ed in quelli in via di sviluppo; nella Tab. 3 vengono riportati alcuni consigli. Chi volesse saperne di più potrà consultare l'opuscolo "Viaggi internazionali e Salute", edito dal Centro Collaboratore dell'OMS per la Medicina del turismo (1992).
Mi sono soffermato quasi esclusivamente sugli aspetti generali delle vaccinazioni; è opportuno analizzarne anche altri, attinenti particolari situazioni e vaccinazioni.
Molta attenzione e cautela sono richieste, per la vita della madre e del feto, nella prescrizione di vaccinazioni alle gestanti; se, proprio necessarie, è di rigore ricorrere ai vaccini costituiti di batteri o virus inattivati e non ai vaccini attenuati, presentando quest'ultimi una maggiore incidenza di effetti indesiderati.
Lo stesso discorso vale per i bambini immuno-deficienti od immuno-compromessi o con meipragie d'organo. Ciò in rapporto, elettivamente, alle vaccinazioni antiopolio ed antimorbillo.
Accese polemiche, ancora non del tutto spente, hanno accompagnato la utilizzazione di quest'ultima, mentre è in discussione al Parlamento la proposta di legge per la sua obbligatorietà.


Da neutrale mi limito ad indicare le situazioni, in cui essa viene sconsigliata (Tab. 4).
Da sottoporre a particolari vaccinazioni sono soggetti sani e/o a rischio, cronici ed anziani.
Circoscritta a soggetti in precisate condizioni è la vaccinazione antitubercolare (Tab. 5).


Obbligatorie sono anche alcune vaccinazioni per categorie di lavoratori (alimentaristi, cuochi e personale di mense e ristoranti, militari, personale ospedaliero dei reparti e servizi a rischio, ecc.).
E' da porsi poi il quesito se le associazioni vacciniche sia razionale praticarle.
La risposta è decisamente positiva, oltre che per la praticità, stante il numero delle attuali vaccinazioni, per la accertata, non reciproca interferenza e perché il loro complessivo potere immunogeno risulta equivalente a quello dei singoli vaccini, isolatamente inoculati.
A chi contrasta senza cognizione di causa ed esperienza personale le vaccino-profilassi oso domandare se, preconcettualmente, la classe medica dell'epoca, pur criticandola, avesse abiurato la scoperta dell'anonimo dottor Edoard Jenner quale scotto in vite l'Umanità avrebbe finito col pagare?
Accanto al problema della salute, prioritario, merita anche considerazione e valutazione il costo socio-economico che le malattie infettive comportano, in rapporto agli indici di morbilità, cronicità, invalidità e letalità.
Per l'erario di uno Stato l'aggravio finanziario, per una endemo-epidemia che dovesse colpirlo, sarebbe di proporzioni sismiche, ove si pensi ai prezzi dei medicinali, dei ricoveri, degli esami, degli esiti invalidanti e mortali.
La mia non è una difesa aprioristica e ad oltranza (che ad un anziano infettivologo potrebbe anche essere giustificata), ma solo un richiamo al buon senso ed un invito ad analizzare i dati statistici dell'OMS periodicamente fornitici e che, ritengo possano convertire anche gli scettici o gli atei della Medicina.
Quali possono essere o sono i punti negativi, cioè a dire i potenziali effetti dannosi?
La domanda è da porsi solo ove non si tenga conto rigoroso delle norme cautelative previste per i singoli vaccini e/o loro associazioni, della oro costituzione antigienica, e a tecnica i preparazione, della posologia, della via di somministrazione, dell'età, delle condizioni fisiologiche e/o patologiche dei vaccinandi.
Gli effetti collaterali, cosiddetti indesiderati, possono riassumersi in reazioni locali, febbre, manifestazioni allergico-anafilattiche e, talvolta, compromissione del S.N.C., quasi tutte beneficianti del trattamento adrenalinico e cortisonico.
Ma l'avere osservato Un caso, su dieci-ventimila anti-vaiolo vaccinati, di encefalite-postvaccinica poteva giustificare la sospensione od il divieto della vaccinazione anti-vaiolosa, quand'essa ha finito con l'indurre la eradicazione nel mondo del terribile flagello?
Se si consideri che un analogo traguardo sta per essere conseguito negli USA per il morbillo e la rosolia e che, sul piano internazionale, l'OMS prevede entro il 2000, la estinzione oltre di esse anche della poliomielite, della difterite e del tetano, non vedo se non nell'agnosticismo una posizione mentale di opposizione. Sono certo che nuovi vaccini, per infezioni oggi inaggredibili, saranno, in un prossimo futuro dalla intelligenza e dall'impegno dei Ricercatori, con l'ausilio della biotecnologia e della ingegneria genetica, messi a disposizione del medico. Che possano anch'Essi fare proprie le parole pronunciate da Jenner nel 1800: "Non posso che congratularmi con la mia terra e con la società in genere per essere stati spettatori dell'avvento di un antidoto capace di estirpare dalla terra una malattia, il vaiolo, che divora ogni ora le sue vittime, una malattia che è stata da sempre considerata quale il più grave dei flagelli della razza umana".
Nel 1982 l'OMS, annullando l'obbligo della notifica e della vaccinazione antivaiolosa, ne suggellava la profezia.


NOTE
Lettura consigliata:
Bortolozzi G. Profilassi vaccinale
Medicina Clinica - vol. 7; cap. XII
Edizioni Medico Scientifiche - Torino


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