§ Investimenti esteti /Arabia Saudita

Una porta verso l'Islam




Romana Turchini



Il Piano di Sviluppo dell'Arabia Saudita - 1410-1415 A.H. (1990-1995) - pone al primo posto il perseguimento dei valori islamici e della Shar'ia.
Le norme e le regole emanate dal Governo sin dal 1938, anno della scoperta dei giacimenti petroliferi, hanno permesso al Paese di fronteggiare le varie situazioni inerenti al commercio interno ed internazionale. Per esempio: costituire società, rapporti con il personale, assicurazione sociale, investimenti, marchi e brevetti, controversie commerciali, ecc. Esse formano quindi una linea retta che congiunge la Shar'ia (legge divina che riconosce integralmente il principio pacta sunt servanda) alla "codificazione" dei rapporti tipici del complesso sistema commerciale odierno.
In particolare, le priorità fissate dal Piano per lo Sviluppo Economico del Regno meritano una precisa attenzione da parte degli investitori esteri, comprendendo queste l'estensione della diversificazione dell'economia del Paese, incremento delle risorse nazionali, potenziamento del settore agricolo e industriale, miglioramento dei servizi commerciali, sociali, ricerca scientifica e tecnologica.
Il Programma d'investimenti include anche lo sviluppo di progetti di joint-ventures industriali nell'area del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Il GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo) è stato sottoscritto a Riyadh il 25/5/1981 (Rajab 21, 1401 H.) da Arabia Saudita, UAE, Baharain, Oman, Qatar e Kuwait e prevede consistenti finanziamenti per l'edilizia, l'agricoltura, la petrolchimica, l'industria di trasformazione e i servizi finanziari.
Le concessioni per gli investimenti riguardanti il petrolio debbono invece essere concordate con il Ministero per il Petrolio e per le Risorse Minerarie.
Da non sottovalutare è anche il fatto che il Regno Saudita possiede ingenti risorse minerarie (ferro, fosfato, zinco, cromo, oro, argento) delle quali nei prossimi anni intende aumentare l'esportazione.
Il polo industriale del Paese, oltre che dalle due città di Yanbu e Jubail (una sul Mar Rosso e l'altra sulla costa arabica del Golfo), è costituito da Riyadh, Jeddah, Damman, Buraidah e Makkah: cinque zone dove la costituzione di società è incentivata dal Governo attraverso la concessione di terreni a canone normale, mentre la fornitura di acqua e di elettricità è assicurata in forma sussidiaria.
L'assegnazione di un terreno su cui costruire una fabbrica o uno stabilimento deve essere richiesta con domanda da inoltrare al Ministero per l'Industria e l'Elettricità se riguarda le città industriali, mentre la stessa richiesta per Damman e Jeddah deve essere presentata direttamente all'Amministrazione della Città Industriale.
L'ordine di assegnazione favorisce le filiali di industrie già esistenti e della stessa linea produttiva, cui seguono le industrie finanziate soltanto con capitale locale, le industrie con capitale estero, le industrie che utilizzano nuova tecnologia, quelle complementari e così via.
Gli incentivi non mancano e li elenchiamo:
- assistenza nella formazione e nell'organizzazione di nuove società industriali;
- assistenza tecnica, manageriale e finanziaria;
- esenzione doganale per l'importazione di equipaggiamenti e materiale primario;
- esenzione fiscale sui profitti del socio straniero;
- prestiti e partecipazioni a condizioni favorevoli;
- assistenza all'esportazione;
- sussidi per l'addestramento di personale saudita;
- assistenza per l'installazione nelle città industriali;
- tariffe doganali protettive per l'importazione di prodotti competitivi.

SISTEMA STRUTTURALE
Gli organismi governativi che dal 1975 hanno assunto un ruolo conduttore nell'economia saudita sono il Ministero per l'Industria e per l'Elettricità, i cui maggiori compiti riguardano la realizzazione costante e stabile dello sviluppo industriale del Paese, la protezione e l'incentivazione delle industrie locali, l'adozione di misure idonee a sviluppare le regioni più povere; il Ministero per la Pianificazione, che deve potenziare - attraverso i piani quinquennali - le risorse del Paese, fissare le priorità per lo sviluppo economico e sociale, stabilire l'allocazione delle risorse, e raggiungere gli sviluppi programmati.
Ai vari Ministeri si aggiungono 15 Organizzazioni tutte coinvolte direttamente nel processo di industrializzazione: la Royal Commission for Jubail e Yanbu, la Saudi Basic Industries Corporation (SABIC), la Petromin, la Saudi Aramco, la Saudi Arabian Standard Organization (SCH), la King Abdulaziz City for Science and Technology, per citarne alcune.
I più importanti Istituti di Credito sono il SDIF (Saudi Industrial Development Fund) che concede prestiti per la progettazione e per l'ampliamento dei progetti fino al 50% del costo totale del progetto stesso per un periodo che va dai 5 ai 10 anni, e prestiti a tariffa amministrativa per periodi che vanno da 1 a 5 anni; il PIF (Public Investment Fund) che provvede al finanziamento a medio e lungo termine di progetti industriali e commerciali nel settore pubblico attraverso prestiti e partecipazioni; il Real Estate Development Fund, che finanzia l'edilizia individuale e le società di costruzioni private: la Banca dell'Agricoltura, che accorda prestiti a medio e lungo termine agli agricoltori; la Saudi Credit Bank, che garantisce prestiti individuali a basso interesse per specifici fini economici.

INVESTIMENTI CON LICENZA
Il primo passo da compiere per investire in Sud Arabia è ottenere una licenza per lo specifico progetto.
L'art. 2 della "Foreign Capital Investment Law", emanata con D.R. M/4 del 2 Safar 1399 A.H., statuisce che "gli investimenti del capitale estero devono ottenere una licenza dal Ministro dell'Industria e dell'Elettricità su raccomandazione del Comitato per gli Investimenti di Capitale Estero purché:
- il capitale sia utilizzato per progetti di sviluppo, con l'esclusione di petrolio e di estrazioni minerarie;
- l'investimento sia accompagnato da tecnici ed esperti".
Costituito presso il Ministero per l'Industria e l'Elettricità, il Comitato per gli Investimenti di Capitale Estero assolve compiti primari, quali la proposizione di progetti di sviluppo, la valutazione delle domande, l'esame dei reclami, l'applicazione delle sanzioni in caso di violazione della legge, la valutazione di questioni particolari poste dal Ministero per l'Industria e l'Elettricità.
L'art. 1 del D.R. M/4 del 1399 elenca i progetti di sviluppo di vari settori (gli stessi per i quali il Piano quinquennale ha fissato la priorità) e chiarisce le procedure per l'applicazione della legge sugli Investimenti esteri.
Per poter presentare la domanda di licenza, è necessario che il progetto rientri nel quadro del programma di Sviluppo Nazionale e abbia bisogno di capacità tecniche straniere; che il progetto stesso sia incluso nella lista dei Progetti proposti dal Foreign Capital Investment Committee e che, infine, sia approvato dal Ministero dell'Industria e dell'Elettricità in conformità a quanto stabilito dall'art. 3 del Regolamento di Attuazione.
La richiesta, con le indicazioni sulla natura del progetto (prodotto, capacità, investimento, ecc.), deve essere presentata all'Industrial Licensing Department presso il ministero dell'Industria e dell'Elettricità. Il modulo per la presentazione ufficiale della domanda viene consegnato dal Licensing Department qualora vi sia concreta possibilità di rilasciare la licenza richiesta.
L'investitore straniero, e nel caso di joint adventure il socio straniero o locale o il legale rappresentante, deve sottoporre la domanda al Foreign Capital investment Bureau allegando i documenti inerenti ai rispettivi progetti. Tutte le joint-adventures abbisognano della licenza che, una volta ottenuta, dà diritto - sempre che il socio saudita detenga almeno il 25% del capitale sociale - alle esenzioni fiscali per 5 o 10 anni e all'accesso ai finanziamenti a basso costo concessi per progetti industriali ed agricoli la cui richiesta al Saudi Industrial Development Fund ed alla Saudi Arabian Agricoltural Bank deve essere fatta nella forma prevista per la licenza.
Diamo, come esempio, l'elenco dei documenti da allegare alla domanda per un progetto industriale.
- accordo preliminare di joint-adventure;
- copia della richiesta di licenza (anche in inglese per il socio estero);
- copia legalizzata della decisione del Comitato dei Direttori della società estera che approva l'investimento con il nome del socio saudita, e nome e nazionalità del rappresentante della società estera;
- studio di fattibilità del progetto in arabo;
- se è previsto l'utilizzo di marchi o brevetti, deve essere allegato un certificato che ne autorizzi l'uso ed una fotocopia del relativo accordo tecnico;
- attestato della registrazione della società nel Paese d'origine tradotto in arabo,
- conto finale e bilancio dell'ultimo anno;
- documentazione che dimostri l'esperienza della società estera nel settore;
- indirizzo permanente del socio straniero e di quello saudita;
- copia della registrazione commerciale del socio saudita se società, o fotocopia della carta d'identità se individuo;
- attestazione di non partecipazione del richiedente ad altra società che svolge la medesima attività nel Regno.
Superato il controllo del Dipartimento delle Licenze e del Foreign Capital Investment Bureau, la domanda e la relativa valutazione vengono inviate al Foreign Capital Investment Committee per la decisione cui segue l'approvazione del Ministero per l'Industria e l'Elettricità.
Copia della licenza, oltre che al richiedente, viene inviata al Ministero della Pianificazione, al Dipartimento delle Tasse sul Reddito e della Zakat (DZIT) ed agli altri Ministeri competenti.
Dalla domanda di licenza alla sua emissione non dovrebbero trascorrere più di 6 mesi.
Eventuali violazioni o deroghe ai termini prescritti e non sanate a seguito della raccomandazione scritta che ne scaturisce implicano l'annullamento di tutti o parte dei privilegi concessi, il ritiro della licenza, la liquidazione del progetto (ex artt. 22 e 23 M/4/1399).

COME FORMARE UNA SOCIETA'
La scelta del tipo di società è quasi forzata.
Il D.R. del 1965, modificato nel 1982 e nel 1985, regola le varie forme societarie che ricalcano quelle usuali: S.n.c., S.a.s., S.a.p.a., S.p.a., S.r.l., joint adventures, società cooperativa, società a capitale variabile. Ex-lege sono nulle le associazioni che non rivestono una delle forme giuridiche menzionate.
La società a responsabilità limitata è la forma societaria più utilizzata sia per motivi fiscali che economici. Le altre forme societarie, con esclusione della Joint stock company e la S.r.l., richiedono un certo grado di responsabilità illimitata. La Joint stock company è una figura giuridica usata quasi esclusivamente dalle banche straniere.
Le società che, per giustificati motivi, detengono il 100% del capitale, quindi siano di totale proprietà straniera, non beneficiano delle molte agevolazioni accordate a società estere con almeno il 25% a partecipazione saudita.
Il capitale di una S.r.l., società di servizi o contrattuale, non può essere inferiore a SR. 500.000 ed il numero dei soci da 2 a 50 e, qualora superi i 20, lo statuto prevede un Comitato di controllo composto da almeno tre membri. L'amministrazione spetta ai soci o al Comitato dei Direttori (Direttore Generale, Direttore Finanziario, Direttore del personale, ecc.) e l'Assemblea Generale può essere convocata in ogni momento da un numero di soci che rappresenti almeno il 50% del capitale.
Le riserve societarie devono essere almeno il 10% del profitto annuale fino al raggiungimento del 50% del capitale sociale. L'Assemblea generale, raggiunto questo ammontare, può decidere di sospendere o variare tale riserva.
La S.r.l. deve pubblicare un sommario dell'accordo associativo sulla Gazzetta Ufficiale e richiedere la registrazione presso il registro delle Società tenuto dal Dipartimento delle Società e presso il Registro Commerciale, entrambi depositati presso il Ministero per il Commercio.
La domanda per ottenere la registrazione deve contenere le seguenti informazioni:
- ditta e tipo di società;
- oggetto societario;
- data di inizio e fine della società;
- ammontare del capitale sociale;
- nome dei direttori;
- indirizzo della Sede legale;
- nome ed indirizzo delle filiale o dell'agenzia per le quali è richiesta la registrazione, tipi di attività e nome, nazionalità, indirizzi dei direttori in Arabia Saudita;
- data di apertura dell'ufficio o della filiale;
- contratto associativo.
L'attività non può essere iniziata prima del completamento delle procedure di registrazione; qualsiasi atto o contratto stipulato prima che l'ente sia formalmente autorizzato viene automaticamente escluso dall'esenzione fiscale.
Il capitale di una S.r.l., specie manifatturiera, non può essere inferiore al 25% del costo del progetto. Il capitale è suddiviso in quote indivisibili e di eguale valore.
L'investitore straniero può decidere l'alienazione dei proprio investimento in ogni momento attraverso la vendita o la liquidazione della società. Qualora però le perdite ammontino ai 3/4 del capitale totale, la società deve decidere se mettersi in liquidazione o continuare. Se i soci decidono di continuare l'attività senza aumentare il capitale rimangono illimitatamente responsabili per i debiti presenti, passati e futuri.
La S.r.l. non può svolgere attività assicurativa, bancaria o di risparmio.

JOINT-ADVENTURES
La joint-adventure non ha una sua forma legale, perciò non deve soddisfare le formalità inerenti alla pubblicazione previste per gli altri tipi societari (artt. 40 e seguenti Company Act).
E' bene tenere presente che l'accordo di joint-venture deve specificare con esattezza gli obiettivi, i diritti, la responsabilità dei soci, il metodo di divisione degli utili e delle perdite.
La joint-venture può quindi essere costituita in qualsiasi modo anche "de facto".
Le joint-adventures, una volta ottenuta la licenza, non possono variare i termini in essa contenuti e per i quali è stata concessa. Ogni successiva variazione (della percentuale di partecipazione, dello scopo sociale, ecc) dovrà essere richiesta ed approvata ex-novo. L'importazione di beni o di prodotti è ammessa solo per lo svolgimento dell'attività manifatturiera e non possono essere rivenduti nello stato di fatto in cui sono stati introdotti nel Paese.

CONTRACTOR
Esiste anche la figura del "Contractor" (Contraente) che tratta con il Governo l'assegnazione di contratti. Sia che il "contractor" tratti direttamente con il Governo o che stipuli sub-contratti, non è soggetto alle norme del Foreign Capital Investment Code ed alle procedure inerenti previste dal Ministero del Commercio.
In ogni caso, qualora ottenga un contratto e non risulti avere una S.r.l. nel Regno, deve richiedere una "Registrazione Commerciale Temporanea", valida per la durata del contratto e solo per quel contratto, entro 30 giorni dalla data della firma. in caso di ritardata registrazione, vengono applicate misure severe. Se in tempi successivi verranno assegnati al Contractor ancora uno o più contratti, questi dovranno essere registrati a loro volta e la validità della originaria registrazione sarà estesa conseguentemente all'ultimo dei contratti.
Anche in questo caso il 30% del valore dei lavori contrattuali deve essere sub-appaltato a contraenti sauditi. Il "Contractor" ha l'obbligo di acquistare localmente gli equipaggiamenti necessari e di utilizzare le società di servizi saudite (trasporto, assicurazione, banche, ecc.).

L'AGENTE
L'attività anche temporanea svolta da imprese estere, cioè senza un partner saudita, è soggetta a particolari limitazioni. Le imprese straniere che non hanno un partner locale devono obbligatoriamente essere rappresentate da una persona fisica saudita e, nel caso in cui il rappresentante sia persona giuridica, questa deve detenere il 100% del capitale e la direzione della società. Le figure giuridiche previste sono "Agente Commerciale" e "Agente di Servizi".
La figura dell'agente commerciale viene definita e regolata da un contratto tipo che recita "qualsiasi accordo tra un produttore e una persona saudita che si impegna ad assicurare un'attività commerciale sia come rappresentante o distributore sia per esercitare sotto qualsiasi forma la vendita al dettaglio contro un compenso, una commissione o qualsiasi vantaggio di qualunque natura".
Il controllo del contratto verte soprattutto sulla sua conformità e aderenza al contratto tipo, i cui elementi essenziali sono: le parti contraenti devono essere esclusivamente e personalmente l'impresa straniera e l'agente saudita; i pezzi di ricambio e l'assistenza devono essere forniti dall'impresa costruttrice; i prodotti debbono essere conformi alla legge locale.
In caso di fine o di recesso dal contratto, l'agente saudita ha diritto ad equo indennizzo. La legge applicabile alle eventuali controversie è quella saudita.
E' bene stabilire chiaramente con l'Agente tutti gli elementi del contratto non essendo questo disciplinato con particolare precisione dalla legge saudita ed essendo, al contrario, oneroso e gravoso cambiare sia l'accordo che l'agente.
Solo in caso di aggiudicazione del contratto pubblico, la decisione 1502 del 1980 emanata dal Ministero del Commercio consente l'apertura di un ufficio di rappresentanza da parte della società estera.
Peraltro l'assegnazione di un appalto pubblico comporta l'obbligo di subappaltare il 30% del valore del contratto ad imprese nazionali.
Riguardo alle Agenzie di Servizi per società estere, vale in linea generale quanto già detto per l'agenzia commerciale. Un agente di servizio saudita non può rappresentare più di 10 società estere, e non può svolgere attività operativa e di consulenza; l'una esclude l'altra.
Trattando l'agente di servizio contratti pubblici deve avere regolare licenza commerciale, essere saudita e residente.
Da parte sua il Governo non incentiva né l'apertura di filiali di società straniere né di Uffici Tecnici e Commerciali.
Per aprire quindi una filiale di società straniera èobbligatorio presentare la domanda per la relativa licenza al Committee for Foreign Capital Investment e la casa madre deve assumersi tutte le responsabilità inerenti alle obbligazioni derivanti dall'esercizio dell'attività della filiale.
L'apertura di Uffici Tecnici e Commerciali può essere richiesta al Ministro per il Commercio dalla società straniera che, distribuendo i propri prodotti nel Paese per mezzo di un agente saudita, desideri fornire, tramite i propri uffici, servizi specialistici a fornitori e distributori.
Ogni anno questi Uffici devono inviare un rapporto sull'attività al Ministero che ne ha approvato l'apertura.
Consulenti e Professionisti stranieri debbono associarsi con colleghi sauditi.

SISTEMA FISCALE
Un decreto penale del 1370 A.H. e il susseguente regolamento dello stesso anno prevedevano in modo particolareggiato il prelievo della Zakat sulle attività commerciali. Il Decreto Reale M/40 del 1985 ha fissato la percentuale della Zakat al 2.5% su tutte le attività.
Le imposte sul reddito sono state stabilite con il D.R. 17-2-28-3321 del 21-1-1370 A.H. modificato nel 1376 ed, infine, nel 1395 A.H. è stata annullata l'imposta sul reddito delle persone fisiche.
Sia il prelievo della Zakat che delle Imposte sul Reddito è controllato dallo DZIT (Dipartimento della Zakat e delle Tasse sul Reddito) con sede a Riyadh.
Alla Zakat sono soggetti i cittadini sauditi, i cittadini del Consiglio di Cooperazione degli Stati del Golfo e i residenti che commerciano nel territorio saudita.
Pur non essendo completamente codificate sia le norme che i relativi emendamenti, il sistema fiscale saudita risulta essere semplice e flessibile: poche imposte e percentuali basse. Non esistono tasse comunali.
Vediamo come questo sistema si applica agli stranieri, enti e individui. Attualmente vi sono tre tipi di imposte:
- imposta sul reddito di soggetti non sauditi derivante da reddito personale o da qualsiasi reddito ottenuto da investimenti di capitale;
- imposte sugli interessi e/o dividenti ottenuti nel Paese da società non saudite;
- imposte sui dividendo e/o interessi distribuiti fra soggetti non sauditi da società di capitale costituite fra sauditi e non sauditi.
Gli enti stranieri e i soci stranieri di una società mista (joint-venture) sono soggetti alle imposte sul reddito. La società di totale proprietà saudita e la quota saudita della società mista, al contrario, subiscono il prelievo della Zakat. Le società straniere si devono iscrivere presso lo DZIT di Riyadh cui devono riferirsi anche per richiedere interpretazioni, regole e procedure che raramente vengono rese pubbliche. La domanda di registrazione dell'attività deve essere accompagnata da:
- un modulo informativo sul soggetto d'imposta, sia esso temporaneo o permanente;
- una copia della registrazione commerciale o della licenza;
- una copia del contratto societario;
- una dichiarazione sui contratti (pubblici o privati) conclusi;
- una copia del certificato di deposito del capitale sociale in Banca o, in assenza, una dichiarazione della Banca che attesti l'avvenuto deposito.
A registrazione avvenuta, al soggetto d'imposta, persona fisica o giuridica, viene assegnato un Codice Fiscale.
Le imposte sono annuali ed il periodo di riferimento è l'Hijra; il periodo annuale di tenuta dei libri contabili può però essere sia l'anno di calendario che l'anno fiscale. E' consentita l'opzione per un periodo più lungo: in questo caso è necessario comunicare al Dipartimento della Zakat e delle imposte sul Reddito il periodo fiscale prescelto. Ogni eventuale futura variazione deve avere il consenso dello DZIT.
Come più sopra detto, gli investimenti esteri che rientrano nelle norme stabilite dal Foreign Capital Investment possono ottenere una esenzione fiscale di 5 o 10 anni a seconda dell'attività. Se l'investimento riguarda un ente già esistente, questo verrà esentato per la parte inerente al nuovo progetto, mentre assolverà l'imposta regolare per la parte preesistente. Il reddito ottenuto durante il periodo di esenzione viene considerato come reddito che ha già assolto l'imposta; può perciò essere espatriato in ogni tempo. Da notare che l'unico trattato sulla doppia imposizione stipulato dall'Arabia Saudita è quello firmato con la Francia. A nessun altro Paese è riconosciuto il credito d'imposta. Gli Stati Uniti e l'Inghilterra comunque ammettono il credito per le tasse pagate in Sud Arabia.
La legge, però, fa una certa distinzione: se l'attività esercitata all'estero è completamente diversa da quella esercitata nel Regno, su di essa non viene applicata alcuna imposta. L'art. 13 del D.R. 1370 A.H. stabilisce infatti l'applicazione dell'imposta sui redditi prodotti all'estero e derivanti dall'esercizio della medesima attività svolta nel Regno. Elenchiamo gli scaglioni di reddito, che sono quattro, e le relative percentuali d'imposta:


Sono deducibili tutte le spese inerenti all'attività e sostenute all'interno del Paese, quindi i salari, i pagamenti di beni e servizi, le spese di viaggio, i canoni di locazione e tutte le altre spese purché inerenti all'attività stessa.
Sono anche generalmente deducibili le somme pagate all'estero per servizi tecnici il cui contratto deve, però, essere allegato a dimostrazione. Non sono deducibili le spese di amministrazione e di locazione degli uffici stranieri: se dedotte, nonostante il divieto, vengono considerate redditi e assoggettate tout-court all'imposta.
Gli individui stranieri, esclusi quelli dei GCC, residenti o non in Sud Arabia, sono soggetti alle tasse sul reddito ivi prodotto e derivante da qualsiasi attività, professione, interessi, quote di partecipazione, ecc., nella misura qui sotto esposta:

 

MARCHI E BREVETTI
Il Sud Arabia non è membro dell'Unione di Parigi o di qualsiasi altro trattato internazionale sui Marchi e Brevetti, ha però dato una prima regolamentazione a questa materia con l'emanazione di un Decreto Reale del 1358 A.H. sui marchi. Le tariffe per la registrazione e la protezione sono state fissate dal D.R. M/24 del 23/6/1394. Infine il D.R. M/5 del 4/5/1404 A.H. ha definito il nuovo sistema. Le norme attuali comprendono quindi la definizione del marchio, le procedure per la sua registrazione, la pubblicazione, i innovi, a cancellazione, i trasferimenti e l'alienazione, l'ammortamento ed i marchi collettivi, ecc. La tariffa per la registrazione varia da SR 1.000 a SR 3.000. La contraffazione e l'uso di marchi non registrati vengono perseguiti con dure sanzioni. Il Decreto prevede anche l'Autorità competente a giudicare sui reclami e sulle controversie. La legge del 1988 sui Brevetti è stata infine approvata ed è entrata in vigore. Possono ottenere il brevetto le invenzioni "nuove", cioè quelle non anticipate da qualsiasi arte o attività.


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