Il
Piano di Sviluppo dell'Arabia Saudita - 1410-1415 A.H. (1990-1995) -
pone al primo posto il perseguimento dei valori islamici e della Shar'ia.
Le norme e le regole emanate dal Governo sin dal 1938, anno della scoperta
dei giacimenti petroliferi, hanno permesso al Paese di fronteggiare
le varie situazioni inerenti al commercio interno ed internazionale.
Per esempio: costituire società, rapporti con il personale, assicurazione
sociale, investimenti, marchi e brevetti, controversie commerciali,
ecc. Esse formano quindi una linea retta che congiunge la Shar'ia (legge
divina che riconosce integralmente il principio pacta sunt servanda)
alla "codificazione" dei rapporti tipici del complesso sistema
commerciale odierno.
In particolare, le priorità fissate dal Piano per lo Sviluppo
Economico del Regno meritano una precisa attenzione da parte degli investitori
esteri, comprendendo queste l'estensione della diversificazione dell'economia
del Paese, incremento delle risorse nazionali, potenziamento del settore
agricolo e industriale, miglioramento dei servizi commerciali, sociali,
ricerca scientifica e tecnologica.
Il Programma d'investimenti include anche lo sviluppo di progetti di
joint-ventures industriali nell'area del Consiglio di Cooperazione del
Golfo. Il GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo) è stato sottoscritto
a Riyadh il 25/5/1981 (Rajab 21, 1401 H.) da Arabia Saudita, UAE, Baharain,
Oman, Qatar e Kuwait e prevede consistenti finanziamenti per l'edilizia,
l'agricoltura, la petrolchimica, l'industria di trasformazione e i servizi
finanziari.
Le concessioni per gli investimenti riguardanti il petrolio debbono
invece essere concordate con il Ministero per il Petrolio e per le Risorse
Minerarie.
Da non sottovalutare è anche il fatto che il Regno Saudita possiede
ingenti risorse minerarie (ferro, fosfato, zinco, cromo, oro, argento)
delle quali nei prossimi anni intende aumentare l'esportazione.
Il polo industriale del Paese, oltre che dalle due città di Yanbu
e Jubail (una sul Mar Rosso e l'altra sulla costa arabica del Golfo),
è costituito da Riyadh, Jeddah, Damman, Buraidah e Makkah: cinque
zone dove la costituzione di società è incentivata dal
Governo attraverso la concessione di terreni a canone normale, mentre
la fornitura di acqua e di elettricità è assicurata in
forma sussidiaria.
L'assegnazione di un terreno su cui costruire una fabbrica o uno stabilimento
deve essere richiesta con domanda da inoltrare al Ministero per l'Industria
e l'Elettricità se riguarda le città industriali, mentre
la stessa richiesta per Damman e Jeddah deve essere presentata direttamente
all'Amministrazione della Città Industriale.
L'ordine di assegnazione favorisce le filiali di industrie già
esistenti e della stessa linea produttiva, cui seguono le industrie
finanziate soltanto con capitale locale, le industrie con capitale estero,
le industrie che utilizzano nuova tecnologia, quelle complementari e
così via.
Gli incentivi non mancano e li elenchiamo:
- assistenza nella formazione e nell'organizzazione di nuove società
industriali;
- assistenza tecnica, manageriale e finanziaria;
- esenzione doganale per l'importazione di equipaggiamenti e materiale
primario;
- esenzione fiscale sui profitti del socio straniero;
- prestiti e partecipazioni a condizioni favorevoli;
- assistenza all'esportazione;
- sussidi per l'addestramento di personale saudita;
- assistenza per l'installazione nelle città industriali;
- tariffe doganali protettive per l'importazione di prodotti competitivi.
SISTEMA STRUTTURALE
Gli organismi governativi che dal 1975 hanno assunto un ruolo conduttore
nell'economia saudita sono il Ministero per l'Industria e per l'Elettricità,
i cui maggiori compiti riguardano la realizzazione costante e stabile
dello sviluppo industriale del Paese, la protezione e l'incentivazione
delle industrie locali, l'adozione di misure idonee a sviluppare le
regioni più povere; il Ministero per la Pianificazione, che
deve potenziare - attraverso i piani quinquennali - le risorse del
Paese, fissare le priorità per lo sviluppo economico e sociale,
stabilire l'allocazione delle risorse, e raggiungere gli sviluppi
programmati.
Ai vari Ministeri si aggiungono 15 Organizzazioni tutte coinvolte
direttamente nel processo di industrializzazione: la Royal Commission
for Jubail e Yanbu, la Saudi Basic Industries Corporation (SABIC),
la Petromin, la Saudi Aramco, la Saudi Arabian Standard Organization
(SCH), la King Abdulaziz City for Science and Technology, per citarne
alcune.
I più importanti Istituti di Credito sono il SDIF (Saudi Industrial
Development Fund) che concede prestiti per la progettazione e per
l'ampliamento dei progetti fino al 50% del costo totale del progetto
stesso per un periodo che va dai 5 ai 10 anni, e prestiti a tariffa
amministrativa per periodi che vanno da 1 a 5 anni; il PIF (Public
Investment Fund) che provvede al finanziamento a medio e lungo termine
di progetti industriali e commerciali nel settore pubblico attraverso
prestiti e partecipazioni; il Real Estate Development Fund, che finanzia
l'edilizia individuale e le società di costruzioni private:
la Banca dell'Agricoltura, che accorda prestiti a medio e lungo termine
agli agricoltori; la Saudi Credit Bank, che garantisce prestiti individuali
a basso interesse per specifici fini economici.
INVESTIMENTI
CON LICENZA
Il primo passo da compiere per investire in Sud Arabia è ottenere
una licenza per lo specifico progetto.
L'art. 2 della "Foreign Capital Investment Law", emanata
con D.R. M/4 del 2 Safar 1399 A.H., statuisce che "gli investimenti
del capitale estero devono ottenere una licenza dal Ministro dell'Industria
e dell'Elettricità su raccomandazione del Comitato per gli
Investimenti di Capitale Estero purché:
- il capitale sia utilizzato per progetti di sviluppo, con l'esclusione
di petrolio e di estrazioni minerarie;
- l'investimento sia accompagnato da tecnici ed esperti".
Costituito presso il Ministero per l'Industria e l'Elettricità,
il Comitato per gli Investimenti di Capitale Estero assolve compiti
primari, quali la proposizione di progetti di sviluppo, la valutazione
delle domande, l'esame dei reclami, l'applicazione delle sanzioni
in caso di violazione della legge, la valutazione di questioni particolari
poste dal Ministero per l'Industria e l'Elettricità.
L'art. 1 del D.R. M/4 del 1399 elenca i progetti di sviluppo di vari
settori (gli stessi per i quali il Piano quinquennale ha fissato la
priorità) e chiarisce le procedure per l'applicazione della
legge sugli Investimenti esteri.
Per poter presentare la domanda di licenza, è necessario che
il progetto rientri nel quadro del programma di Sviluppo Nazionale
e abbia bisogno di capacità tecniche straniere; che il progetto
stesso sia incluso nella lista dei Progetti proposti dal Foreign Capital
Investment Committee e che, infine, sia approvato dal Ministero dell'Industria
e dell'Elettricità in conformità a quanto stabilito
dall'art. 3 del Regolamento di Attuazione.
La richiesta, con le indicazioni sulla natura del progetto (prodotto,
capacità, investimento, ecc.), deve essere presentata all'Industrial
Licensing Department presso il ministero dell'Industria e dell'Elettricità.
Il modulo per la presentazione ufficiale della domanda viene consegnato
dal Licensing Department qualora vi sia concreta possibilità
di rilasciare la licenza richiesta.
L'investitore straniero, e nel caso di joint adventure il socio straniero
o locale o il legale rappresentante, deve sottoporre la domanda al
Foreign Capital investment Bureau allegando i documenti inerenti ai
rispettivi progetti. Tutte le joint-adventures abbisognano della licenza
che, una volta ottenuta, dà diritto - sempre che il socio saudita
detenga almeno il 25% del capitale sociale - alle esenzioni fiscali
per 5 o 10 anni e all'accesso ai finanziamenti a basso costo concessi
per progetti industriali ed agricoli la cui richiesta al Saudi Industrial
Development Fund ed alla Saudi Arabian Agricoltural Bank deve essere
fatta nella forma prevista per la licenza.
Diamo, come esempio, l'elenco dei documenti da allegare alla domanda
per un progetto industriale.
- accordo preliminare di joint-adventure;
- copia della richiesta di licenza (anche in inglese per il socio
estero);
- copia legalizzata della decisione del Comitato dei Direttori della
società estera che approva l'investimento con il nome del socio
saudita, e nome e nazionalità del rappresentante della società
estera;
- studio di fattibilità del progetto in arabo;
- se è previsto l'utilizzo di marchi o brevetti, deve essere
allegato un certificato che ne autorizzi l'uso ed una fotocopia del
relativo accordo tecnico;
- attestato della registrazione della società nel Paese d'origine
tradotto in arabo,
- conto finale e bilancio dell'ultimo anno;
- documentazione che dimostri l'esperienza della società estera
nel settore;
- indirizzo permanente del socio straniero e di quello saudita;
- copia della registrazione commerciale del socio saudita se società,
o fotocopia della carta d'identità se individuo;
- attestazione di non partecipazione del richiedente ad altra società
che svolge la medesima attività nel Regno.
Superato il controllo del Dipartimento delle Licenze e del Foreign
Capital Investment Bureau, la domanda e la relativa valutazione vengono
inviate al Foreign Capital Investment Committee per la decisione cui
segue l'approvazione del Ministero per l'Industria e l'Elettricità.
Copia della licenza, oltre che al richiedente, viene inviata al Ministero
della Pianificazione, al Dipartimento delle Tasse sul Reddito e della
Zakat (DZIT) ed agli altri Ministeri competenti.
Dalla domanda di licenza alla sua emissione non dovrebbero trascorrere
più di 6 mesi.
Eventuali violazioni o deroghe ai termini prescritti e non sanate
a seguito della raccomandazione scritta che ne scaturisce implicano
l'annullamento di tutti o parte dei privilegi concessi, il ritiro
della licenza, la liquidazione del progetto (ex artt. 22 e 23 M/4/1399).
COME FORMARE
UNA SOCIETA'
La scelta del tipo di società è quasi forzata.
Il D.R. del 1965, modificato nel 1982 e nel 1985, regola le varie
forme societarie che ricalcano quelle usuali: S.n.c., S.a.s., S.a.p.a.,
S.p.a., S.r.l., joint adventures, società cooperativa, società
a capitale variabile. Ex-lege sono nulle le associazioni che non rivestono
una delle forme giuridiche menzionate.
La società a responsabilità limitata è la forma
societaria più utilizzata sia per motivi fiscali che economici.
Le altre forme societarie, con esclusione della Joint stock company
e la S.r.l., richiedono un certo grado di responsabilità illimitata.
La Joint stock company è una figura giuridica usata quasi esclusivamente
dalle banche straniere.
Le società che, per giustificati motivi, detengono il 100%
del capitale, quindi siano di totale proprietà straniera, non
beneficiano delle molte agevolazioni accordate a società estere
con almeno il 25% a partecipazione saudita.
Il capitale di una S.r.l., società di servizi o contrattuale,
non può essere inferiore a SR. 500.000 ed il numero dei soci
da 2 a 50 e, qualora superi i 20, lo statuto prevede un Comitato di
controllo composto da almeno tre membri. L'amministrazione spetta
ai soci o al Comitato dei Direttori (Direttore Generale, Direttore
Finanziario, Direttore del personale, ecc.) e l'Assemblea Generale
può essere convocata in ogni momento da un numero di soci che
rappresenti almeno il 50% del capitale.
Le riserve societarie devono essere almeno il 10% del profitto annuale
fino al raggiungimento del 50% del capitale sociale. L'Assemblea generale,
raggiunto questo ammontare, può decidere di sospendere o variare
tale riserva.
La S.r.l. deve pubblicare un sommario dell'accordo associativo sulla
Gazzetta Ufficiale e richiedere la registrazione presso il registro
delle Società tenuto dal Dipartimento delle Società
e presso il Registro Commerciale, entrambi depositati presso il Ministero
per il Commercio.
La domanda per ottenere la registrazione deve contenere le seguenti
informazioni:
- ditta e tipo di società;
- oggetto societario;
- data di inizio e fine della società;
- ammontare del capitale sociale;
- nome dei direttori;
- indirizzo della Sede legale;
- nome ed indirizzo delle filiale o dell'agenzia per le quali è
richiesta la registrazione, tipi di attività e nome, nazionalità,
indirizzi dei direttori in Arabia Saudita;
- data di apertura dell'ufficio o della filiale;
- contratto associativo.
L'attività non può essere iniziata prima del completamento
delle procedure di registrazione; qualsiasi atto o contratto stipulato
prima che l'ente sia formalmente autorizzato viene automaticamente
escluso dall'esenzione fiscale.
Il capitale di una S.r.l., specie manifatturiera, non può essere
inferiore al 25% del costo del progetto. Il capitale è suddiviso
in quote indivisibili e di eguale valore.
L'investitore straniero può decidere l'alienazione dei proprio
investimento in ogni momento attraverso la vendita o la liquidazione
della società. Qualora però le perdite ammontino ai
3/4 del capitale totale, la società deve decidere se mettersi
in liquidazione o continuare. Se i soci decidono di continuare l'attività
senza aumentare il capitale rimangono illimitatamente responsabili
per i debiti presenti, passati e futuri.
La S.r.l. non può svolgere attività assicurativa, bancaria
o di risparmio.
JOINT-ADVENTURES
La joint-adventure non ha una sua forma legale, perciò non
deve soddisfare le formalità inerenti alla pubblicazione previste
per gli altri tipi societari (artt. 40 e seguenti Company Act).
E' bene tenere presente che l'accordo di joint-venture deve specificare
con esattezza gli obiettivi, i diritti, la responsabilità dei
soci, il metodo di divisione degli utili e delle perdite.
La joint-venture può quindi essere costituita in qualsiasi
modo anche "de facto".
Le joint-adventures, una volta ottenuta la licenza, non possono variare
i termini in essa contenuti e per i quali è stata concessa.
Ogni successiva variazione (della percentuale di partecipazione, dello
scopo sociale, ecc) dovrà essere richiesta ed approvata ex-novo.
L'importazione di beni o di prodotti è ammessa solo per lo
svolgimento dell'attività manifatturiera e non possono essere
rivenduti nello stato di fatto in cui sono stati introdotti nel Paese.
CONTRACTOR
Esiste anche la figura del "Contractor" (Contraente) che
tratta con il Governo l'assegnazione di contratti. Sia che il "contractor"
tratti direttamente con il Governo o che stipuli sub-contratti, non
è soggetto alle norme del Foreign Capital Investment Code ed
alle procedure inerenti previste dal Ministero del Commercio.
In ogni caso, qualora ottenga un contratto e non risulti avere una
S.r.l. nel Regno, deve richiedere una "Registrazione Commerciale
Temporanea", valida per la durata del contratto e solo per quel
contratto, entro 30 giorni dalla data della firma. in caso di ritardata
registrazione, vengono applicate misure severe. Se in tempi successivi
verranno assegnati al Contractor ancora uno o più contratti,
questi dovranno essere registrati a loro volta e la validità
della originaria registrazione sarà estesa conseguentemente
all'ultimo dei contratti.
Anche in questo caso il 30% del valore dei lavori contrattuali deve
essere sub-appaltato a contraenti sauditi. Il "Contractor"
ha l'obbligo di acquistare localmente gli equipaggiamenti necessari
e di utilizzare le società di servizi saudite (trasporto, assicurazione,
banche, ecc.).
L'AGENTE
L'attività anche temporanea svolta da imprese estere, cioè
senza un partner saudita, è soggetta a particolari limitazioni.
Le imprese straniere che non hanno un partner locale devono obbligatoriamente
essere rappresentate da una persona fisica saudita e, nel caso in
cui il rappresentante sia persona giuridica, questa deve detenere
il 100% del capitale e la direzione della società. Le figure
giuridiche previste sono "Agente Commerciale" e "Agente
di Servizi".
La figura dell'agente commerciale viene definita e regolata da un
contratto tipo che recita "qualsiasi accordo tra un produttore
e una persona saudita che si impegna ad assicurare un'attività
commerciale sia come rappresentante o distributore sia per esercitare
sotto qualsiasi forma la vendita al dettaglio contro un compenso,
una commissione o qualsiasi vantaggio di qualunque natura".
Il controllo del contratto verte soprattutto sulla sua conformità
e aderenza al contratto tipo, i cui elementi essenziali sono: le parti
contraenti devono essere esclusivamente e personalmente l'impresa
straniera e l'agente saudita; i pezzi di ricambio e l'assistenza devono
essere forniti dall'impresa costruttrice; i prodotti debbono essere
conformi alla legge locale.
In caso di fine o di recesso dal contratto, l'agente saudita ha diritto
ad equo indennizzo. La legge applicabile alle eventuali controversie
è quella saudita.
E' bene stabilire chiaramente con l'Agente tutti gli elementi del
contratto non essendo questo disciplinato con particolare precisione
dalla legge saudita ed essendo, al contrario, oneroso e gravoso cambiare
sia l'accordo che l'agente.
Solo in caso di aggiudicazione del contratto pubblico, la decisione
1502 del 1980 emanata dal Ministero del Commercio consente l'apertura
di un ufficio di rappresentanza da parte della società estera.
Peraltro l'assegnazione di un appalto pubblico comporta l'obbligo
di subappaltare il 30% del valore del contratto ad imprese nazionali.
Riguardo alle Agenzie di Servizi per società estere, vale in
linea generale quanto già detto per l'agenzia commerciale.
Un agente di servizio saudita non può rappresentare più
di 10 società estere, e non può svolgere attività
operativa e di consulenza; l'una esclude l'altra.
Trattando l'agente di servizio contratti pubblici deve avere regolare
licenza commerciale, essere saudita e residente.
Da parte sua il Governo non incentiva né l'apertura di filiali
di società straniere né di Uffici Tecnici e Commerciali.
Per aprire quindi una filiale di società straniera èobbligatorio
presentare la domanda per la relativa licenza al Committee for Foreign
Capital Investment e la casa madre deve assumersi tutte le responsabilità
inerenti alle obbligazioni derivanti dall'esercizio dell'attività
della filiale.
L'apertura di Uffici Tecnici e Commerciali può essere richiesta
al Ministro per il Commercio dalla società straniera che, distribuendo
i propri prodotti nel Paese per mezzo di un agente saudita, desideri
fornire, tramite i propri uffici, servizi specialistici a fornitori
e distributori.
Ogni anno questi Uffici devono inviare un rapporto sull'attività
al Ministero che ne ha approvato l'apertura.
Consulenti e Professionisti stranieri debbono associarsi con colleghi
sauditi.
SISTEMA FISCALE
Un decreto penale del 1370 A.H. e il susseguente regolamento dello
stesso anno prevedevano in modo particolareggiato il prelievo della
Zakat sulle attività commerciali. Il Decreto Reale M/40 del
1985 ha fissato la percentuale della Zakat al 2.5% su tutte le attività.
Le imposte sul reddito sono state stabilite con il D.R. 17-2-28-3321
del 21-1-1370 A.H. modificato nel 1376 ed, infine, nel 1395 A.H. è
stata annullata l'imposta sul reddito delle persone fisiche.
Sia il prelievo della Zakat che delle Imposte sul Reddito è
controllato dallo DZIT (Dipartimento della Zakat e delle Tasse sul
Reddito) con sede a Riyadh.
Alla Zakat sono soggetti i cittadini sauditi, i cittadini del Consiglio
di Cooperazione degli Stati del Golfo e i residenti che commerciano
nel territorio saudita.
Pur non essendo completamente codificate sia le norme che i relativi
emendamenti, il sistema fiscale saudita risulta essere semplice e
flessibile: poche imposte e percentuali basse. Non esistono tasse
comunali.
Vediamo come questo sistema si applica agli stranieri, enti e individui.
Attualmente vi sono tre tipi di imposte:
- imposta sul reddito di soggetti non sauditi derivante da reddito
personale o da qualsiasi reddito ottenuto da investimenti di capitale;
- imposte sugli interessi e/o dividenti ottenuti nel Paese da società
non saudite;
- imposte sui dividendo e/o interessi distribuiti fra soggetti non
sauditi da società di capitale costituite fra sauditi e non
sauditi.
Gli enti stranieri e i soci stranieri di una società mista
(joint-venture) sono soggetti alle imposte sul reddito. La società
di totale proprietà saudita e la quota saudita della società
mista, al contrario, subiscono il prelievo della Zakat. Le società
straniere si devono iscrivere presso lo DZIT di Riyadh cui devono
riferirsi anche per richiedere interpretazioni, regole e procedure
che raramente vengono rese pubbliche. La domanda di registrazione
dell'attività deve essere accompagnata da:
- un modulo informativo sul soggetto d'imposta, sia esso temporaneo
o permanente;
- una copia della registrazione commerciale o della licenza;
- una copia del contratto societario;
- una dichiarazione sui contratti (pubblici o privati) conclusi;
- una copia del certificato di deposito del capitale sociale in Banca
o, in assenza, una dichiarazione della Banca che attesti l'avvenuto
deposito.
A registrazione avvenuta, al soggetto d'imposta, persona fisica o
giuridica, viene assegnato un Codice Fiscale.
Le imposte sono annuali ed il periodo di riferimento è l'Hijra;
il periodo annuale di tenuta dei libri contabili può però
essere sia l'anno di calendario che l'anno fiscale. E' consentita
l'opzione per un periodo più lungo: in questo caso è
necessario comunicare al Dipartimento della Zakat e delle imposte
sul Reddito il periodo fiscale prescelto. Ogni eventuale futura variazione
deve avere il consenso dello DZIT.
Come più sopra detto, gli investimenti esteri che rientrano
nelle norme stabilite dal Foreign Capital Investment possono ottenere
una esenzione fiscale di 5 o 10 anni a seconda dell'attività.
Se l'investimento riguarda un ente già esistente, questo verrà
esentato per la parte inerente al nuovo progetto, mentre assolverà
l'imposta regolare per la parte preesistente. Il reddito ottenuto
durante il periodo di esenzione viene considerato come reddito che
ha già assolto l'imposta; può perciò essere espatriato
in ogni tempo. Da notare che l'unico trattato sulla doppia imposizione
stipulato dall'Arabia Saudita è quello firmato con la Francia.
A nessun altro Paese è riconosciuto il credito d'imposta. Gli
Stati Uniti e l'Inghilterra comunque ammettono il credito per le tasse
pagate in Sud Arabia.
La legge, però, fa una certa distinzione: se l'attività
esercitata all'estero è completamente diversa da quella esercitata
nel Regno, su di essa non viene applicata alcuna imposta. L'art. 13
del D.R. 1370 A.H. stabilisce infatti l'applicazione dell'imposta
sui redditi prodotti all'estero e derivanti dall'esercizio della medesima
attività svolta nel Regno. Elenchiamo gli scaglioni di reddito,
che sono quattro, e le relative percentuali d'imposta:
Sono deducibili tutte le spese inerenti all'attività e sostenute
all'interno del Paese, quindi i salari, i pagamenti di beni e servizi,
le spese di viaggio, i canoni di locazione e tutte le altre spese
purché inerenti all'attività stessa.
Sono anche generalmente deducibili le somme pagate all'estero per
servizi tecnici il cui contratto deve, però, essere allegato
a dimostrazione. Non sono deducibili le spese di amministrazione e
di locazione degli uffici stranieri: se dedotte, nonostante il divieto,
vengono considerate redditi e assoggettate tout-court all'imposta.
Gli individui stranieri, esclusi quelli dei GCC, residenti o non in
Sud Arabia, sono soggetti alle tasse sul reddito ivi prodotto e derivante
da qualsiasi attività, professione, interessi, quote di partecipazione,
ecc., nella misura qui sotto esposta:
MARCHI E BREVETTI
Il Sud Arabia non è membro dell'Unione di Parigi o di qualsiasi
altro trattato internazionale sui Marchi e Brevetti, ha però
dato una prima regolamentazione a questa materia con l'emanazione
di un Decreto Reale del 1358 A.H. sui marchi. Le tariffe per la registrazione
e la protezione sono state fissate dal D.R. M/24 del 23/6/1394. Infine
il D.R. M/5 del 4/5/1404 A.H. ha definito il nuovo sistema. Le norme
attuali comprendono quindi la definizione del marchio, le procedure
per la sua registrazione, la pubblicazione, i innovi, a cancellazione,
i trasferimenti e l'alienazione, l'ammortamento ed i marchi collettivi,
ecc. La tariffa per la registrazione varia da SR 1.000 a SR 3.000.
La contraffazione e l'uso di marchi non registrati vengono perseguiti
con dure sanzioni. Il Decreto prevede anche l'Autorità competente
a giudicare sui reclami e sulle controversie. La legge del 1988 sui
Brevetti è stata infine approvata ed è entrata in vigore.
Possono ottenere il brevetto le invenzioni "nuove", cioè
quelle non anticipate da qualsiasi arte o attività.