§ RUSSIA / STORIA POLITICA

RITORNO ALL'EUROPA?




Carlo M. Cipolla



Tra il 1000 e il 1500 l'Europa conobbe un lungo periodo di espansione economica che portò i Paesi dell'Europa occidentale a predominare sui mercati di tutto il mondo allora conosciuto. All'avanguardia di questa espansione ci furono soprattutto le repubbliche dell'Italia centrale e settentrionale, le città fiamminghe, le città catalane e più tardi le città dell'Hansa germanica.
Ma il successo economico non fu accompagnato da un parallelo successo sul piano militare e politico. Vi fu - è vero - la riconquista della penisola iberica da parte dei cristiani che eliminarono il dominio dei musulmani sulla penisola. Vi fu l'episodio delle Crociate che portò alla formazione di Stati cristiani nel Medio Oriente. Vi fu l'espansione tedesca nei Paesi slavi.
Ma tutto questo movimento terminò abbastanza presto. Nel corso del Duecento i territori cristiani nel Medio Oriente furono riconquistati dai musulmani. Col disastro subito a Waalstat nel 1241 l'espansione tedesca verso oriente (Drang Nath Osten) fu bloccata. E dalla fine del Duecento l'Europa fu sulla difensiva, perdendo continuamente sul fronte orientale territori che la possente pressione turca le strappava. Nel 1453 i turchi entravano a Costantinopoli e continuando la loro pressione giunsero a minacciare il cuore stesso dell'Europa, occupando l'Ungheria nel 1526.
Quando tutto sembrava perduto, però, nel corso del Cinquecento le cose si ribaltarono: ciò che rese possibile tale rivoluzionario ribaltamento fu il progresso che gli europei compirono nel campo delle costruzioni navali, della navigazione e nell'impiego dell'artiglieria.
I cannoni degli europei erano micidiali, ma potevano essere utilmente impiegati solo a bordo di navi e la ragione era che mancavano di mobilità e di rapidità di fuoco. Se usati in scontri terrestri, quindi, potevano essere facilmente sopraffatti da masse di uomini lanciati contro di loro.
Impiegati sulle navi, i cannoni europei godevano, invece, della mobilità che l'impiego della vela dava ai vascelli europei. Queste circostanze spiegano perché la prima fase dell'espansione europea consistette nella conquista del predominio sugli oceani e fu opera di Paesi quali il Portogallo, la Spagna, l'Inghilterra e i Paesi Bassi. Nel corso del Seicento però gli europei perfezionarono la loro artiglieria, producendo pezzi sempre più mobili e dotati di rapidità di tiro sempre più elevata. Fu allora che si resero possibili anche l'espansione territoriale dell'Europa per via di terra e la formazione di imperi, tra i quali quello russo.
L'espansione russa verso Oriente non fu in effetti meno drammatica dell'espansione occidentale verso Occidente. I vasti territori da cui erano partiti nei secoli dei secoli gli attacchi violenti e sanguinosi dei mongoli delle steppe furono progressivamente occupati e controllati dai russi che riuscirono a costituire nel corso del tempo un impero che andava dalle aree centro-orientali d'Europa fino alla Cina. Scrisse in proposito G. F. Hudson: "Il crollo della potenza dei nomadi, dopo che essi avevano cambiato ripetutamente il corso della storia grazie alle loro capacità militari, va attribuito non a un loro decadimento, ma piuttosto all'evoluzione dell'arte della guerra al di là della loro capacità di adattamento. I tartari dei secoli XVII e XVIII non avevano perduto nessuna delle qualità che avevano reso così terribili gli eserciti di Attila e di Baian, di Genghiz-Khan e di Tamerlano. Ma l'uso crescente in guerra dell'artiglieria e della moschetteria fu fatale a una potenza incentrata sulla cavalleria e che non disponeva delle risorse economiche e tecnologiche per il nuovo armamento".
Quanto ai turchi, ecco la testimonianza del barone de Tott, che osservò gli eventi come esperto militare: "In ogni battaglia i turchi erano massacrati dai cannoni dei russi e cercavano di vendicarsi dei loro disastri accusando i russi di vili artifizi. Essi ci vincono -dicevano - solo per superiorità del loro fuoco che, in effetti, è impossibile contrastare: ma toglietegli le loro abominevoli batterie e fateli combattere con noi da uomini coraggiosi, corpo a corpo, e vedremo se questi infedeli possono resistere alla micidiale sciabola dei credenti di Maometto [ ... ]. La distruzione totale dell'esercito turco nella battaglia di Craol convinse Sua Altezza che il fuoco dell'artiglieria russa era la causa principale delle sconfitte delle sue truppe".
La straordinaria avventura russa ebbe profonde conseguenze culturali e politiche sui conquistatori oltre che sui conquistati.
Elementi asiatici vennero a far parte integrante della cultura russa e a dar vita a una peculiare concezione della posizione russa nel mondo. Vi sono nella storia russa momenti in cui la Russia sembra comportarsi come Occidente e momenti in cui assume atteggiamenti tipicamente orientali. Ma se si chiede a un russo se è occidentale o orientale, la risposta immancabile è che la Russia non è né Oriente né Occidente: è la Russia.
La plurisecolare continuità e persistenza di tale visione del mondo e della propria posizione fu interrotta di tanto in tanto in Russia dalla comparsa e dall'azione di sovrani che per essere di origine occidentale, come Caterina (nata tedesca), o per il fascino subìto dai progressi tecnologici ed economici dell'Occidente, come Pietro il Grande, tentarono di riportare la Russia nell'ambito della cultura europea. Ma la loro azione, per quanto autoritaria, decisa e implacabile, non riuscì mai a raggiungere risultati permanenti. I loro successi ebbero immancabilmente un carattere di temporaneità. La Russia, dopo queste fasi, ritornò ad avere una doppia anima, e a non sentirsi né Europa né Oriente, ma a sentirsi soltanto ed esclusivamente Russia.
Dopo l'incontro a Corfù, in giugno, dei capi dei Paesi dell'Europa dei Dodici, Eltzin ha firmato importanti accordi di cooperazione tecnica, economica e scientifica tra Russia ed Europa. Chiaramente la Russia si trova in una delle sue fasi ricorrenti di ritorno all'Europa. Ma durerà questa nuova fase, o sarà un fuoco fatuo come i precedenti esperimenti? Solo la storia saprà dare la risposta a questa domanda; e dalla risposta dipenderà l'andamento della storia del mondo.


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