§ NETSURFING LUNGO LE TRAME SONORE DEL WORLD WIDE WEB

LA RAGNATELA VIBRATILE




Sergio Bello



Negli scorsi numeri di questa Rassegna si è familiarizzato con Internet: cos'è, che servizi può offrire, quali informazioni vi si possono trovare e come reperirle. E' quindi il momento di lanciarsi in Rete seguendo, come promesso, il filo che congiunge le risorse musicali che trovano casa su Internet.
Innanzitutto è necessario reperire un buon punto di partenza per le nostre ricerche; classicamente si fa ricorso a uno dei numerosi cataloghi virtuali sparsi per la Rete. Essi sono utilizzabili in due modalità: la ricerca per soggetto utilizza cataloghi e indici organizzati gerarchicamente appunto in base al soggetto, mentre la ricerca per parola chiave sfrutta il lavoro dei cosiddetti spider, ovvero, fuor di metafora, opportuni programmi che periodicamente escono sulla Rete per catalogarne automaticamente il contenuto, producendo basi di dati consultabili dagli utenti.
Il primo tipo di ricerca è ideale quando ci si voglia fare una idea delle risorse reperibili su Internet relativamente ad argomenti abbastanza generali; i motori di ricerca che appartengono invece alla seconda categoria - quella della ricerca effettuata sulla base di parole chiave - si rivela estremamente produttiva quando si abbia una idea ben precisa di quello che si sta cercando.
Il viaggio che stiamo per intraprendere prenderà le mosse a partire da un indice organizzato per soggetto, intanto perché quel che ci occorre è gettare uno sguardo ad ampio spettro sulle informazioni relative al mondo della musica che è possibile raggiungere; ma soprattutto perché attualmente l'unico motore di ricerca che si preoccupi di catalogare le risorse WWW presenti sui nodi della Rete situati nel nostro Paese appartiene a questa più generale tipologia di strumenti di ricerca.
Come recita la Home Page, la pagina di apertura, cioè, dell'Italian General Resources Tree, nostro punto di partenza, ci troviamo di fronte ad un catalogo distribuito (cioè suddiviso su vari nodi anche distanti) organizzato per soggetto dello spazio Web italiano.
La voce "Musica" nel soggettario del IGST è accompagnata da alcuni sottoindici, comprendenti collegamenti ad informazioni più specifiche relative a case discografiche, complessi musicali, musica classica, musica moderna, strumenti ed alta fedeltà.
Selezionando la voce più generale viene proposta una pagina con una ventina di link di varia natura; tralasciando i collegamenti a pagine informative riguardanti concorsi e concerti, il primo collegamento di un certo interesse ci porta direttamente al Dipartimento di Arte, Musica e Spettacolo di Bologna. Da qui è possibile - tra le altre cose - consultare il catalogo della biblioteca del DAMS, ottenere informazioni sui corsi di laurea, sulle attività concertistiche e congressuali legate al dipartimento universitario e sulle attività scientifiche con estrema semplicità e, ovviamente, senza la necessità di essere fisicamente presenti.
Un secondo link ci proietta in un "Dizionario di Base dell'Opera Registrata e Radiofonica" curato da Mario Biondi, writer in Milano, come ci fa sapere; il dizionario è consultabile "on line", o più semplicemente è possibile farsene mandare gratuitamente una copia direttamente sul proprio computer.
Una pagina Web curata invece dall'Isola della Rugiada Divina è dedicata alla musica e alla danza ebraica. Da qui è possibile leggere una breve introduzione alla musica ebraica per poi approfondirne la conoscenza selezionando temi come "Chabad Classic Music", "Bob Dylan e l'Ebraismo", "L'Orchestra Filarmonica Israeliana"; oppure è possibile ascoltare, attraverso il link "Galei Tzahal", per chi possiede una scheda audio installata sul proprio computer, la radio dell'esercito israeliano.
Selezionando invece l'immagine di una vecchia foto che raffigura un proprietario terriero accanto ad un suo contadino, propostaci in una pagina dedicata alla musica e all'arte contadina, è possibile ascoltare una strofa di un canto popolare umbro, che sarcasticamente recita: "Ecco che è notte e lo patron sospira, dice che è stata corta la giornata, se è stata corta io che ci ho da fare? Prenda lo sole e lo vada a fermare".
Una pagina di notevolissimo interesse è "La Homepage della Musica Italiana" curata da Massimo Gentili-Tedeschi, dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano e dall'Ufficio Ricerca Fondi Musicali; in questa pagina Web è possibile reperire informazioni di elevata qualità a proposito dei temi del patrimonio, dell'istruzione, dell'esecuzione e della produzione musicale, così come è possibile trovare indici di istituzioni, servizi, persone e sussidi relativi al mondo musicale.
Da qui è poi possibile accedere direttamente a risorse musicali nel mondo ordinate per Paese e a pagine italiane divise per genere musicale.
Come appare evidente, le informazioni che si sono trovate oltre che di natura estremamente varia, sono anche di varia qualità, e dunque di utilità mutevole: si va dalle pagine redatte da istituzioni scientifiche a informazioni assemblate con lo spirito - e le inevitabili lacune - del volontariato.
In ogni caso, se invece della generale voce "Musica" selezioniamo la più specifica voce "Musica Classica", avremo più opportunità, restringendo l'ambito di interesse, di reperire materiale di qualità abbastanza elevata.
Le pagine dedicate alla musica classica curate dalla Prof. Deborah Vico sono ad esempio esenti da collegamenti a siti di scarso interesse: muovendosi tra la pagina dedicata ai siti Web in Italia e quella che riguarda i siti Web nel mondo è possibile scorazzare tra l'Università di Edimburgo e i vari teatri di casa nostra, consultare l'enciclopedia dei compositori curata da Germano Rossi e visitare le pagine dedicate alla computer music dal M.I.T.
Ci fermeremo qui, anche se a questo punto si sarà solo scalfita la superficie sotto la quale risorse e informazioni musicali attendono di essere individuate.
Ricerche mirate e approfondite portano quasi sempre a scoperte di notevolissimo interesse, pur richiedendo a volte molto tempo; ma oramai si è innescato un interesse tale per Internet che strumenti di navigazione più immediati e produttivi saranno immessi nella Rete a ritmo serrato, rendendo fruibili per chiunque le informazioni disponibili.
Alcune considerazioni finali vanno fatte a margine di questo viaggio attraverso il Web; come è stato ribadito su queste stesse pagine, quello informatico è uno degli ambiti scientifici che più di ogni altro ha messo in campo neologismi entrati a far parte con successo dell'insieme dei termini di uso corrente, e viene quindi spontaneo riscontrare analogie con un altro ambito - quello televisivo - che vanta in questo senso il primato indiscusso: entrambi questi strumenti convogliano informazione che l'utente finale può assorbire in grande quantità senza eccessivo sforzo.
Questa affermazione ovviamente ha assunto per gli elaboratori una dimensione del tutto nuova solo in questi ultimi anni: le interfacce grafiche con menu ed icone manipolate da un cursore disegnato sullo schermo che viene azionato con semplicità spostando su un tappetino un aggeggio simile ad un pacchetto di sigarette sono una conquista dei primi anni Ottanta, solo recentemente diffuse ad ogni livello, dagli ambienti aziendali a quelli ludici.
Ma - appunto - non può essere un caso se sono cresciute di pari passo la diffusione di queste intuitive interfacce e l'acquisizione nel vocabolario di tutti i giorni di termini in origine specialistici legati a questi nuovi strumenti.
Presto o tardi gli elaboratori, come Bill Gates, presidente e fondatore della software house che vanta il maggior numero di installazioni di una interfaccia grafica per microcomputers, non ha mancato di far intendere dagli schermi della CNN in occasione del recente lancio di una versione rinnovata del proprio prodotto, finiranno per fagocitare gli attuali network di telecomunicazioni, per proporsi come soluzione completa e autosufficiente per lo scambio di informazioni ad ogni livello.
Una visione di questo genere, per quanto quasi certamente destinata ad avverarsi, è ancora abbastanza lontana da una compiuta realizzazione, soprattutto in considerazione del fatto che le comunicazioni fra computers distanti poggia tuttora su impianti e servizi telefonici che, in Paesi come il nostro, non sono né innovativi né a basso costo.
Tuttavia è senz'altro auspicabile - messi da parte ancestrali timori per il Grande Fratello - che il quadro descritto trovi realizzazione. Internet, la rete di computer più vasta, più frequentata e più liberale del mondo, è uno stuzzicante assaggio di quel che ci aspetta nel più o meno immediato futuro, e frequentare le discussioni che vi hanno luogo relativamente ai temi della libertà di espressione, della sicurezza e dei futuri sviluppi della Rete è senz'altro stimolante.
Il noto caso del cittadino statunitense messo sotto inchiesta per esportazione illegale di armi da guerra è in tal senso indicativa: l'arma da guerra in questione consiste in un inattaccabile programma di criptazione dei messaggi, chiamato Pretty Good Privacy, o PGP, che costui ha esportato illegalmente semplicemente mettendolo a disposizione degli utenti di Internet.
La preoccupazione del Governo americano è per certi versi giustificata, ma una simile iniziativa legale non sarà certo sufficiente ad arginare la diffusione sulla Rete di strumenti sempre più sofisticati per la salvaguardia della privatezza. Tanto vale prendere atto che molte cose sono cambiate e ancor più cambieranno in futuro.
Gates, in definitiva, si dimostra facile profeta quando traccia il panorama delle comunicazioni degli anni a venire, anche perché le reti di elaboratori dispongono di una carta vincente - l'interattività - che la televisione stenta a mettere sul tavolo, anche se si è assistito con sempre maggior frequenza nell'ultimo periodo ai cosiddetti esperimenti di "televisione interattiva", peraltro di scarso impatto sul pubblico.
La contrapposizione tra la passività dello strumento televisivo e l'interattività offerta dallo strumento informatico viene ultimamente affrontata dagli operatori del mondo della televisione in modo abbastanza semplice: usando proprio Internet come intermediario tra le varie trasmissioni e il pubblico; dai sondaggi ai quiz, tutto è oramai abbinato in televisione ad un indirizzo di posta elettronica o a quello di un sito Web, attraverso i quali ricevere i feedback dagli spettatori.
La televisione tradizionalmente intesa si scopre così a celebrare l'inizio della propria fine: appare ormai evidente che esiste un modo alternativo per accedere alle informazioni, non ancora altrettanto semplice come giocherellare con il telecomando, ma senz'altro più stimolante, dato che le informazioni in rete non vengono propinate attraverso piatte programmazioni mensili, ma sono semplicemente là, in attesa che chi è interessato le vada a ripescare, le arricchisca, le diffonda o ne faccia tema di serrata discussione.
Il viaggio che si è intrapreso sulle pagine di questa Rassegna in fondo era solo un pretesto per dire che questo è solo il principio: la mela è caduta sulla testa di Newton.


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