§ BPP: UN NUOVO SIGNIFICATIVO ACCORDO

UN'ALLEANZA PER IL SUD




Giuseppe Tondi



Ancora un matrimonio fra aziende di credito pugliesi: è già stato definito, infatti, il progetto di fusione per incorporazione della Banca di Credito Cooperativo di San Pancrazio Salentino nella Banca Popolare Pugliese, che attende ora l'approvazione dei Soci dei due Istituti di credito che si riuniranno per deliberare rispettivamente in San Pancrazio Salentino domenica 6 ottobre alle ore 16 nel Cinema Ariston e domenica 13 ottobre alle ore 9,30 presso il Cinema Teatro Italia di Gallipoli.
Con questa operazione, la Banca Popolare Pugliese consoliderà ancor di più la propria leadership regionale fra le banche popolari, confermando peraltro il primato nell'erogazione del credito alle imprese artigiane: 57 sportelli, 36.500 Soci, 4.675 miliardi di raccolta, 1.447 di impieghi e 220 di patrimonio di vigilanza (dati al 30 giugno 1996), ai quali andrà ad aggiungersi la dote della "San Pancrazio": 741 Soci, 2 sportelli, 52 miliardi di raccolta, 17,8 miliardi di impieghi e 3,7 di mezzi patrimoniali.
Il rapporto di concambio è stato fissato in uno a 110, nel senso che per ogni azione della San Pancrazio verranno assegnate 110 azioni della Banca Popolare Pugliese.
"Avvertivamo da tempo l'importanza di dar vita ad un processo d'integrazione patrimoniale ed organizzativa con un partner che avesse la nostra stessa natura cooperativistica - afferma Fernando Faggiano, presidente della Banca di Credito Cooperativo di San Pancrazio - e dopo aver esaminato diverse ipotesi abbiamo individuato nella "Popolare Pugliese" l'Istituto di maggiore garanzia con il quale fonderci per assicurare ai nostri clienti, nuovi e storici, e ai nostri soci, prodotti, servizi e consulenza in linea con le loro attese, aumentando, così, la nostra capacità di essere volano di sviluppo delle risorse locali".
Per Raffaele Caroli Casavola, presidente della Banca Popolare Pugliese, "la fusione permetterà l'incontro di due banche che, pur avendo dimensioni strutturali differenti, hanno in comune un forte radicamento nel territorio. Questa vocazione e questa fedeltà al territorio hanno permesso loro di affinare nel corso degli anni la conoscenza della realtà in cui operano e di proporsi come interlocutori privilegiati delle famiglie e della piccola e media imprenditorialità". Significativa, d'altra parte, la valenza strategica di questa nuova fusione (come quella conclusa nello scorso anno sempre dalla "Popolare Pugliese" con il Credito Cooperativo di Cellino San Marco), in un panorama che registra un'accelerazione della vendita di banche locali ad aziende di credito del Nord con un silenzioso, ma continuo dirottamento verso il Settentrione di risorse e di capitali.
E qui si rasenta l'assurdo, secondo Caroli Casavola: "Di fronte ad un Sud che attraversa una fase di profonda crisi, la fuga delle risorse meridionali verso altre zone del Paese economicamente più evolute contribuisce non solo a ritardare il tanto auspicato ma mai veramente avviato rilancio del Mezzogiorno, ma addirittura (ed è questo il paradosso) ad aggravare il divario fra Nord e Sud d'Italia. Le premesse per fare bene, qui e subito, ci sono tutte. E a questa convinzione ancoriamo le nostre scelte aziendali".


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