§ Europa in cammino

Mercato finanziario unico




Mario Monti



Tra le principali iniziative della penultima Commissione per il completamento del Mercato Unico vorrei segnalare:
- il Piano d'Azione;
- il coordinamento fiscale, al fine di evitare distorsioni nella competitività e per impedire che la liberalizzazione del mercato sia usata per evadere le tasse;
- il "monitoraggio" delle riforme economiche (deciso al Vertice di Cardiff);
- il Programma-quadro per i servizi finanziari.
Ritengo opportuno concentrare le mie osservazioni sui servizi finanziari, e ciò per due ragioni: innanzitutto la Commissione è ancora oggi convinta che un mercato di servizi finanziari ben funzionante che faciliti l'accesso ai capitali per le grandi, le piccole e le medie imprese costituisca una pre-condizione essenziale al fine della crescita economica e della creazione di posti di lavoro. Secondo, poi, l'ultimo Consiglio Ecofin (ministri dell'economia e delle finanze) ha adottato il Piano d'Azione per i servizi finanziari presentato al Vertice di Colonia. Vorrei sottolineare che questo Piano non nasce dal nulla. Sono stati infatti compiuti considerevoli progressi dai primi sforzi fatti all'inizio degli anni Settanta per consentire ai servizi finanziari di poter essere trattati liberamente nella Comunità. In particolare, abbiamo stabilito il principio della libertà di fornire servizi finanziari trans-frontalieri in base al controllo del Paese d'origine.
Inoltre, la legislazione-chiave, che consente la libertà di movimento dei capitali, è stata assicurata da oltre dieci anni.
Nonostante ciò - in particolare dopo l'introduzione dell'euro - cresce la consapevolezza che i benefici di un mercato finanziario unico nell'Ue non sono stati ancora pienamente raggiunti.
Per poter vincere la sfida della crescente integrazione e globalizzazione dei mercati finanziari, la Commissione ha adottato nell'ottobre 1998 una Comunicazione sui Servizi Finanziari, allo scopo di mettere a disposizione del settore un moderno apparato di regole, capace di assicurare la stabilità finanziaria nell'ambito di mercati che si evolvono rapidamente e, al contempo, mantenere al minimo il costo dell'intermediazione.
Cinque imperativi sono stati sottolineati:
1) l'Ue deve essere dotata di una struttura legislativa in grado di rispondere alle nuove sfide;
2) l'attuale frammentazione del mercato dei capitali deve essere eliminata al fine di ridurre il costo dei capitali raccolti nel mercato dell'Unione;
3) gli utenti e i fornitori dei servizi finanziari dovranno essere in grado di sfruttare liberamente le opportunità commerciali offerte da un mercato unico, beneficiando al tempo stesso di un alto livello di protezione dei consumatori;
4) un più stretto coordinamento delle autorità di supervisione dovrà essere incoraggiato;
5) infine: dovrebbe essere sviluppata un'infrastruttura integrata a livello dell'Ue per sostenere le operazioni in capitale al dettaglio e all'ingrosso.
Il Consiglio Europeo di Vienna si era trovato d'accordo nel considerare vitale il tradurre il consenso sulle opportunità offerte dal settore finanziario nell'Ue in un chiaro e concreto programma di lavoro e ha conseguentemente invitato la Commissione a preparare un rapporto specifico. Il Piano d'Azione ha risposto a questa esigenza. E' stato preparato prendendo spunto dai suggerimenti degli esperti del mercato, dalla risoluzione del Parlamento europeo e, in particolare, dal lavoro del Gruppo sulla politica dei servizi finanziari, composto dai rappresentanti personali dei ministri Ecofin.
Per me, è stato un piacere notare il rilevante grado di consenso politico, non solo sull'urgente necessità di creare un mercato dei capitali europeo pienamente integrato, ma anche sulle priorità delle iniziative da attuare.
Il Piano d'Azione si propone tre scopi principali:
a) definire gli obiettivi strategici-chiave: la creazione di mercati all'ingrosso pienamente integrati per consentire alle società emittenti, agli intermediari finanziari e agli investitori di accedere liberamente ai mercati trans-frontalieri. In questo contesto avrà particolare rilevanza la creazione di un mercato unico per le pensioni integrative, dal momento che una legislazione in materia è stata praticamente assente fino ad oggi. Contemporaneamente al Piano d'Azione per i servizi finanziari, la Commissione ha adottato una Comunicazione che fa il punto della situazione sulla consultazione iniziata col Libro Verde, nel l997, e indica le idee della Commissione riguardo ad una proposta di direttiva sulle pensioni integrative, che si propone di combinare una migliore protezione dei pensionati con un più efficace investimento dei fondi pensione. E' prevista inoltre una graduale rimozione degli ostacoli che si frappongono alla mobilità dei lavoratori, parallela a un coordinamento dei sistemi fiscali degli Stati membri.
La creazione di un Mercato unico per le pensioni integrative costituirà un passo importante verso la completa integrazione dei servizi finanziari nell'Unione, aiuterà a consolidare il modello sociale europeo, darà maggiore beneficio ai pensionati e costituirà anche un valido strumento che aiuterà a disinnescare la cosiddetta "bomba a orologeria delle pensioni", che minaccia vari Paesi europei. Infatti, il numero dei pensionati cresce rispetto a quello di chi lavora e diviene un peso insostenibile per i sistemi pensionistici finanziati dallo Stato.
Priorità: adoperarsi per realizzare mercati aperti e sicuri, in grado di equilibrare le opportunità commerciali con un alto livello di protezione dei consumatori; adattare l'attuale quadro di regole e controlli in modo da poter superare le sfide competitive dell'integrazione dei mercati finanziari; migliorare le infrastrutture al fine del buon funzionamento dei mercati finanziari, includendo l'eliminazione delle distorsioni competitive nel campo della tassazione.
b) Definizione delle priorità e tempi di attuazione: il secondo obiettivo del Piano d'Azione è di assegnare un ordine alle priorità, così come suggerito dal Gruppo per la Politica dei Servizi Finanziari e dal Parlamento Europeo.
c) Strutture appropriate: il terzo obiettivo consiste nell'identificare un certo numero di meccanismi per la distribuzione, oltre all'attuale Comitato Servizi Finanziari.
Abbiamo infatti bisogno di strutture appropriate per essere sicuri che il Piano sia attuato, i suoi progressi valutati, e sia dato un input strategico ad alto livello per aiutare la Commissione nel formulare la politica dei servizi finanziari. Inoltre, verrà data particolare importanza alla consultazione con tutti gli attori del mercato interessati al Piano. Vale a dire, ogni tipo di associazione, di federazione, di organismi che siano rappresentativi delle istituzioni, dei produttori e dei consumatori. Va da sé che la Commissione apprezzerà ogni contributo del Comitato Economico e Sociale, come ha sempre fatto, anche in passato.
Dato l'alto coinvolgimento degli Stati membri, unito alla nuova consapevolezza circa la necessità di assicurare un Mercato Unico dei servizi finanziari, credo che saremo capaci di fare passi avanti in quest'area cruciale, consentendo in questo modo al mercato di sprigionare pienamente il suo potenziale. E ciò non soltanto per gli operatori dei servizi finanziari, ma anche per i consumatori in termini di una vasta gamma di sicuri e competitivi prodotti, e per le industrie in generale, e per le piccole e medie imprese in particolare, assicurando, tra l'altro, un più facile accesso ad un unico, solido e "liquido" mercato di capitali per investimento.


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