Lintesa di Londra
e Francoforte
è un segnale davvero
positivo, che rafforza
limmagine dellUnione europea.
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Fino al momento dellannuncio della fusione tra la Borsa di
Londra e quella di Francoforte per creare la nuova società
iX, il tavolo dellintegrazione delle Borse europee
era ingombro di un gran reticolo di interessi particolari di intermediari,
di società di mercato, di emittenti e di regolamentatori
che si incrociavano con nazionalismi vari a difesa delle proprie
Piazze finanziarie. Il progetto, ormai superato, di alleanza tra
le otto principali Borse europee era il risultato dellintreccio
di questi interessi. Un risultato transitorio e instabile, come
immediatamente dimostrato dal progetto di fusione delle Borse di
Parigi, Amsterdam e Bruxelles, che nel mese di marzo ha sparigliato
le carte. Un risultato da Europa debole, che stentava per i propri
particolarismi a realizzare un vero mercato unico dei capitali.
Lintesa di Londra e Francoforte alla quale molto opportunamente
si sono subito associate le società di Borsa di Milano e
di Madrid è un segnale davvero positivo, che rafforza
limmagine dellUnione europea (che ne ha bisogno). Dimostra
che nel pragmatismo degli affari, della finanza che ormai tocca
la vita quotidiana di milioni di cittadini, lEuropa unita
sa muoversi decisamente verso il proprio interesse. E lo fa non
ispirata da Bruxelles, ma (come ormai deve essere) con le forze
di mercato e con le strategie di società private di Borsa
che perseguono il proprio tornaconto.
Non cè dubbio che sia a Francoforte sia a Londra ci
si è mossi pensando soltanto alle proprie convenienze. Ma
così anche il consolidamento delle Borse europee fa un decisivo
passo avanti. Un fatto su cui riflettere anche per chi vigila sulla
riorganizzazione in atto del sistema bancario.
Certo, le cautele sono dobbligo nel valutare la realizzazione
del progetto. Con memoria di quanto si era già tentato di
fare senza successo, sempre tra Londra e Francoforte, nel non lontano
1998. E con attenzione ai problemi tecnici e politici che andranno
affrontati e risolti in un ambiente in cui i nazionalismi continuano
a far sentire la loro voce (si veda il timore, espresso nel Regno
Unito, che si tratti di un tentativo di introdurre leuro nellIsola
dalla porta di servizio...). Ma non si può non rilevare che
la costituzione della nuova società iX prefigura
grandi cambiamenti in breve tempo per gli investitori e per gli
intermediari, per la regolamentazione e anche per le imprese.
Per gli investitori e gli intermediari, il vantaggio vero verrà
non tanto dalla possibilità di concentrare gli ordini di
acquisto e di vendita su due soli sistemi di negoziazione: uno per
le blue chip, domiciliato a Londra, e un altro per le imprese ad
alto contenuto tecnologico, il Nasdaq europeo che verrà realizzato
insieme a quello americano a Francoforte (ironia della sorte, che
ha visto in passato la finanza anglosassone, non certo quella tedesca,
promuovere le imprese innovative!).
Il vantaggio verrà soprattutto dal superamento, che si renderà
a questo punto necessario, dellattuale costosissima frammentazione
dei sistemi di compensazione e garanzia. La prospettiva di consolidamento
dei vari sistemi contribuisce, tra laltro, a sciogliere i
nodi tuttora presenti in Italia nel controllo delle società
che forniscono questi servizi. Anche la regolamentazione degli intermediari,
dei mercati, degli emittenti, è frammentata. Pur nel rispetto
delle direttive di armonizzazione della Commissione europea, ogni
Paese ha attualmente le proprie norme e i propri regolamenti. In
altre parole, investitori e intermediari si trovano di fronte a
tante regolamentazioni quante sono le Borse in cui operano. In futuro,
per le blue chip dovrebbero valere le regole di Londra, per i titoli
tecnologici dovrebbero valere quelle di Francoforte. Una notevole
spinta, questa, per passare dalla coesistenza di più regolamentazioni
armonizzate con più organi di vigilanza e di controllo a
una regolamentazione unica, con una sola autorità europea.
In questo passaggio, la Commissione di Bruxelles avrà un
importante ruolo da svolgere.
In seguito alla costituzione della nuova società di Borsa,
le imprese dovranno accelerare ladeguamento della loro corporate
governance ai migliori standard internazionali. Ciò vale
soprattutto, ma non solo, per le imprese italiane, che saranno stimolate
a procedere nelladozione del codice di autodisciplina dallo
spostamento delle negoziazioni dei loro titoli nella City o a Francoforte
insieme ai titoli del Nasdaq americano. Ma limpatto del consolidamento
anglo-tedesco delle Borse non si ferma qui. Si estende alla politica
di riforme in Italia che, nel tormentato avvio dei fondi pensione
come negli interventi sul mercato del lavoro, dovrà presentare
agli investitori progetti più chiari ed effettive realizzazioni.
Il confronto in Borsa delle nostre imprese con le loro concorrenti
internazionali sarà infatti molto più ravvicinato.
Ciò significa che non sono da poco le implicazioni di questa
fusione societaria.
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