La corruzione è così diffusa che
è quasi impossibile per gli uomini d'affari onesti sopravvivere
senza pagare i funzionari pubblici o i protettori.
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Con la caduta del comunismo prima nellEuropa dellEst
e poi in Unione Sovietica, un certo numero di gruppi di esperti,
provenienti da istituzioni multilaterali come il Fondo Monetario
Internazionale e la Banca Mondiale, dai governi occidentali, dal
mondo accademico e da Istituti di ricerca, si recarono in questi
Paesi per fornire vari tipi di consulenza. Risultò una certa
coerenza tematica nei pareri espressi, sebbene ci fosse grande disaccordo
riguardo ai tempi e alle priorità. In generale, i Paesi reduci
dallesperienza marxista furono incoraggiati a:
liberalizzare i mercati (eliminando il controllo dei prezzi);
creare una moneta stabile e convertibile;
privatizzare la proprietà immobiliare e le imprese;
permettere il libero commercio;
predisporre e applicare un sistema fiscale razionale;
dotarsi di un bilancio pubblico veritiero, evitando disavanzi
eccessivi;
stabilire un sistema normativo coerente e ragionevole;
istituire uno Stato di diritto, garantito da una magistratura
civile professionale
e non corrotta.
La maggior parte di queste raccomandazioni fu parzialmente seguita
dai Paesi in transizione, ma nessuna nella misura sperata da quasi
tutti gli esperti occidentali. Nonostante questi limiti, un certo
numero di Paesi (ad esempio la Polonia, lUngheria, la Repubblica
Ceca, lEstonia e la Slovenia) ha realizzato la transizione
con sostanziale successo, mentre altri hanno fallito nel tentativo
di raggiungere un grado accettabile di progresso, in particolare
lUcraina, la Federazione Russa, numerose repubbliche ex sovietiche,
la Bulgaria e la Romania. La mia tesi è che il singolo fattore
che ha pesato in maniera più determinante sugli insuccessi
sia stato il non essere riusciti a istituire uno Stato di diritto
funzionante.
La performance relativamente scoraggiante delle repubbliche ex sovietiche
della Romania e della Bulgaria non può essere spiegata con
il non essersi impegnati nella riforma in maniera altrettanto vigorosa
che in Polonia, Estonia, Repubblica Ceca e Ungheria. Per esempio,
la Russia si è impegnata in estese privatizzazioni, tra cui
quelle delle abitazioni e delle piccole proprietà terriere
(le dacie); ha stabilito libero mercati con un controllo dei prezzi
relativamente limitato; e ha avuto una moneta relativamente stabile
tra la primavera del 95 e lagosto del 98. Analogamente,
la Bulgaria si è impegnata fin dal 92 a realizzare
estese privatizzazioni della piccola proprietà; ha stabilito
mercati ampiamente liberi; ha permesso la proprietà privata
della maggior parte delle abitazioni e dei piccoli appezzamenti
di terreno; e ha registrato uninflazione quasi inesistente
negli ultimi due anni, quale risultato della creazione di un sistema
di cambi di riferimento. Il livello relativamente basso di investimenti
e la conseguente performance economica di questi Paesi si spiegano
solo con la maggior diffusione della corruzione che li distingue
dai Paesi che hanno avuto più successo. LUcraina, ad
esempio, è stata costantemente in cima (o vicina alla cima)
nelle classifiche dei Paesi corrotti, e la sua terribile performance
economica ne è testimonianza.
Dal momento che la mia esperienza personale è molto significativa
in relazione al discorso che sto facendo, la esporrò in maniera
sintetica. Nel 98 mi sono unito a un gruppo di esperti organizzato
dallHudson Institute per aiutare la prima transizione in Ungheria.
Nel 90 divenni co-presidente del Bulgarian Economic Growth
and Transition Project. Ho ricoperto per breve tempo il ruolo di
consulente nella Banca Nazionale dellEstonia e dei funzionari
di governo in Russia. Nei primi anni 90 ho creato un certo
numero di joint-venture con privati e società nei Paesi ex
comunisti, insegnando il capitalismo democratico del libero mercato
e sperando anche di fare profitti. Ho creato e gestito iniziative
commerciali nellEuropa dellEst e nellex Urss,
e ho svolto funzioni di consulente economico per molti funzionari
governativi di quei Paesi. La maggior parte di noi consulenti aveva
capito limportanza dello Stato di diritto nello sviluppo di
economie di successo. Ciò che non abbiamo sufficientemente
colto è stata la difficoltà a creare sistemi giuridici
e di governo efficienti e non corrotti.
Chiunque legga i giornali conosce bene il livello di corruzione
di Russia, Ucraina, Bulgaria, Romania, e così via. La corruzione
è così diffusa che è quasi impossibile per
gli uomini daffari onesti sopravvivere senza pagare i funzionari
pubblici o i protettori. Possedere unimpresa straniera
non offre alcuna sicurezza, come non ha rilevanza la dimensione
dellimpresa. Nellagosto 99, per esempio, la stampa
finanziaria si è occupata in maniera approfondita delle perdite
enormi subite dalla Amoco-BP nei suoi investimenti in unimpresa
petrolifera russa, dovute, sembra, alle pratiche immorali dei partner
russi e dei concorrenti. Le maggiori banche e istituzioni finanziarie
americane ed europee hanno subìto perdite ingenti dalla cattiva
conduzione degli affari e dalla corruzione in Russia e in altri
Paesi. Anche il Fmi è stato incastrato dalla
Banca Nazionale Russa.
Quando si cerca di fare affari in questi Paesi, risulta evidente
che i casi di corruzione citati non sono esempi isolati, ma una
realtà fortemente diffusa. Praticamente tutti gli uomini
daffari occidentali hanno da raccontare storie personali sul
punto. Nel nostro caso specifico, il nostro personale è stato
minacciato e le nostre proprietà saccheggiate o distrutte.
I cittadini americani sono soggetti al Foreign Corrupt Practices
Act, che vieta il pagamento di tangenti a funzionari pubblici stranieri.
Perciò, era molto più difficile per le società
americane fare offerte per imprese che venivano privatizzate o vendute
sul mercato, rispetto ai concorrenti tedeschi o coreani, (per le
società tedesche pagare tangenti non solo era legale, ma
fino al 98 esse erano deducibili dalla tasse). Effetto paradossale
della legislazione americana, peraltro, fu che, dopo il collasso
finanziario russo del 98, inavvertitamente le imprese statunitensi
persero meno denaro di quelle tedesche o coreane.
Daltra parte, il buonismo dei governi occidentali alimentò
la corruzione in Bulgaria e Romania. Le sanzioni economiche imposte
alla Jugoslavia alimentarono il contrabbando in quei due Paesi.
I contrabbandieri avevano le risorse per pagare consistenti tangenti
ai funzionari pubblici, contribuendo ad aumentare la corruzione
dei regimi. Come ora si sa con certezza, le sanzioni privarono la
Jugoslavia virtualmente di nulla, ma fecero crescere il livello
dei prezzi domestici, e una quota di questa inflazione rappresentò
il costo delle tangenti pagate ai funzionari in Bulgaria, Romania,
Macedonia, ecc. Lestesa corruzione dei funzionari nei Paesi
vicini erose inoltre il rispetto della legalità e aumentò
il livello di cinismo.
La conseguenza di questa corruzione è esattamente quella
che ci si poteva attendere. I Paesi più corrotti hanno livelli
notevolmente inferiori di investimenti domestici e stranieri, oltre
che di crescita economica, rispetto a quelli meno corrotti. Gli
imprenditori locali e stranieri incontrano, in questi Paesi, ostacoli
pressoché insormontabili, dal momento che non hanno certezze
su ciò che sarà loro consentito e su quali saranno
i costi. La corruzione agisce come una pesante e imprevedibile tassazione
e, per questo, riduce notevolmente lammontare di forza-lavoro
e capitali forniti. Come risultato, la Russia e altri Paesi, tra
quelli corrotti, continuano a subire deflussi di capitali, nonostante
tutti gli aiuti. Dato il livello di corruzione, ciò che sorprende
non è la situazione negativa in cui questi Paesi si trovano,
ma il fatto che le loro economie, sebbene incapaci di crescere,
continuano a funzionare abbastanza bene, tanto da permettere alla
popolazione di sopravvivere.
Se i consulenti e le istituzioni occidentali avessero saputo, dieci
anni fa, ciò che sanno ora, che cosa avrebbero dovuto fare?
E, ancora più importante, cosa si dovrebbe fare adesso, dallesterno?
I consulenti occidentali in parte fallirono per non avere adeguatamente
compreso la storia e la cultura delle popolazioni con cui avevano
a che fare. La Polonia, la Repubblica Ceca e lUngheria erano
nazioni europee nel vero senso della parola. La Russia non lo era,
dal momento che non ha mai avuto un diritto commerciale chiaro e
coerente e una giustizia esecutiva a tutela dei diritti di proprietà
e dei contratti. La storia dimostra che il commercio non può
svilupparsi appieno senza il diritto di proprietà e un diritto
commerciale funzionale. E importante ricordare che lo sviluppo
di un sistema di common law in Olanda e Inghilterra
ha anticipato la rivoluzione industriale, e quindi ha permesso che
il capitale necessario venisse accumulato e investito con profitto
nelle nuove industrie. La Russia ha cercato di realizzare una rivoluzione
industriale senza una legge che non fosse il diritto amministrativo,
il quale a sua volta cambiava ad arbitrio dei governanti. Le persone
che vivono in regime di norme amministrative incoerenti, arbitrarie
e mutevoli, tendono ad avere poco rispetto della legge.
A partire dai primi anni del XX secolo, quasi tutti i Paesi dellEuropa
occidentale sono vissuti sotto sistemi giuridici efficienti, fosse
il sistema di common law inglese, fossero sistemi derivati
dal codice napoleonico. In Russia, il regime autocratico durò
fino al 1907 (dopo la rivoluzione del 1905), quando il primo ministro
Pyotr Stolypin e la Seconda Duma cominciarono a creare un sistema
giuridico moderno. Lassassinio di Stolypin nel 1911 bloccò
il progresso, e tutto ciò che era stato raggiunto venne distrutto
dalla rivoluzione del 17.
Il sistema giuridico comunista era strutturato non per proteggere
la proprietà privata o le transazioni commerciali, bensì
per soddisfare le esigenze del Partito e di coloro che erano al
potere. Tutto ciò, insieme allincapacità dei
comunisti di comprendere come avviene la crescita economica, e alla
loro fiducia implicita nel modello di società a somma
zero piuttosto che nella società delle opportunità,
li indusse ad insegnare alla popolazione le lezioni sbagliate. Se
voi credete che lunico modo per migliorare il vostro standard
di vita sia peggiore di quello di qualcun altro, lidea di
un contratto da cui entrambe le parti escano arricchite non vi verrà
naturale.
Anche se non sappiamo come modificare velocemente atteggiamenti
e comportamenti così radicati, i nostri sforzi di aiuto non
dovrebbero rafforzare modi dagire indesiderati. Il collasso
del comunismo sorprese buona parte dellamministrazione Bush
e del Congresso quasi quanto i comunisti stessi. La risposta americana
al cambiamento consiste, quasi sempre, nel voler fare qualcosa,
anche quando non ce nè motivo. Una delle risposte sbagliate
fu lapprovazione del cosiddetto SEED Act, che finanziò
la creazione di Fondi per limpresa, con lo scopo
di offrire capitale di rischio per i nuovi affari in ciascuno dei
Paesi in transizione. Dopo aver ricevuto i fondi iniziali dai contribuenti
americani, si credette che i Fondi per limpresa
fossero autosufficienti e avrebbero procurato profitto ai contribuenti.
I Fondi esistono ormai da oltre dieci anni, e ho notato che lunico
con un bilancio attivo è quello polacco. I Fondi hanno generalmente
avuto una cattiva gestione, con affari compiuti nel proprio interesse,
registrando diversi episodi di corruzione, e, per la maggior parte,
sono serviti solo come cattivo esempio. Il Fondo bulgaro, ad esempio,
creato inizialmente per assistere lagricoltura della Bulgaria,
fu usato dai dirigenti per costruire lussuose dimore per il personale
diplomatico americano e per finanziare un panificio francese, i
cui proprietari, a loro volta, scapparono con la cassa. Gli unici
ad avvantaggiarsi dei Fondi sono stati i loro stessi dipendenti
(per la maggior parte americani) e i loro legali, il che non rappresenta
esattamente un buon esempio di libero mercato capitalista e di democrazia,
incarnando piuttosto un caso di quei capitalisti di Stato
subentrati ai comunisti in molti Paesi.
Troppo spesso, i fondi del Fondo Monetario e della Banca Mondiale
sono serviti ad arricchire la nuova classe criminale, mentre il
peso di questi prestiti è stato sopportato dai cittadini
già oberati. Se Fondo Monetario e Banca Mondiale avessero
insistito sulla privatizzazione delle risorse e sullinstaurazione
di un sistema giudiziario operativo prima che i prestiti venissero
concessi, si sarebbero certamente realizzati maggiori progressi.
La critica secondo cui la World Bank dovrebbe essere abolita è
fondata, dal momento che questa istituzione ha prodotto più
danni che vantaggi. I suoi prestiti alle imprese pubbliche dei Paesi
in transizione, realizzati in quel periodo, imponevano esplicitamente
che i governi ne tutelassero il monopolio (il prestito alla Compagnia
Telefonica Bulgara è un esempio specifico).
Loperato del Fondo Monetario è più eterogeneo.
Di base, ha fatto un buon lavoro nelladdestrare i banchieri
centrali e nel dare validi consigli per la creazione di sistemi
finanziari trasparenti ed efficienti. Ciò nonostante, troppo
spesso ha concesso prestiti sulla base di rendimenti promessi (che
mai si sono realizzati) e non come premio per la buona condotta
tenuta.
Gli aiuti stranieri, diversi da quelli umanitari, dovrebbero essere
utilizzati solo come premi, per costringere i governi
ad adottare politiche sane. Se un Paese mantiene basso il livello
di corruzione e di criminalità e dà vita a buone politiche
economiche, non ha bisogno di aiuti, dal momento che gli investimenti
domestici e stranieri vi arriveranno in maniera naturale. Se i governi
sono corrotti e non hanno politiche efficaci, si abusa inevitabilmente
degli aiuti e dei prestiti stranieri.
Gran parte dei Paesi ex comunisti sono ricchi di risorse naturali,
(petrolio, gas, carbone, metalli, oro, ecc.). In presenza di uno
Stato di diritto, e se tali risorse fossero usate come garanzia
per lo sviluppo di altre risorse, gli investimenti privati sarebbero
abbondanti. Per esempio, la Bulgaria è ricca di giacimenti
di oro. Le compagnie minerarie occidentali hanno espresso con forza
lintenzione di sfruttarli, ma non sono state in grado di ottenere
le garanzie legali necessarie per realizzare investimenti tanto
consistenti. Eppure, allo stesso tempo, Sofia lamenta la mancanza
di posti di lavoro e di scambi con lestero.
Fondo Monetario e Banca Mondiale potrebbero svolgere un ruolo costruttivo
se concedessero sovvenzioni e prestiti solo dopo che i governi hanno
istituito politiche appropriate e hanno creato meccanismi non corrotti
per implementare le politiche (ad esempio, la privatizzazione delle
terre con un sistema non corrotto di soluzione delle controversie).
I governi in questione, spesso, si lamentano che le compagnie private
non pagheranno abbastanza per le imprese di nuova privatizzazione
e per le concessioni minerarie e petrolifere. Gran parte delle volte,
i prezzi di offerta bassi sono una conseguenza del rischio politico
e del costo della corruzione. Di nuovo, Fondo Monetario e/o Banca
Mondiale potrebbero svolgere un ruolo costruttivo, servendo come
garante contrattuale per lacquirente privato. La garanzia
dovrebbe andare ben oltre lespropriazione, fino a garantire
tutti i normali diritti di proprietà, gli oneri fiscali,
la regolamentazione, il diritto di esportazione, ecc. Sarebbe necessario
costituire un sistema giudiziario privato esterno o un sistema
di arbitrato obbligatorio al di fuori del Paese in questione.
Questultimo potrebbe anche essere obbligato a tenere parte
del suo oro e delle altre riserve come garanzia, con una custodia
esterna al Paese, come meccanismo aggiuntivo di tutela.
Queste condizioni potrebbero risultare dure, e sicuramente gli ex
comunisti e i nazionalisti locali, in ciascun Paese, potrebbero
protestare contro la perdita di sovranità. Ciò nonostante,
bisognerebbe introdurle. Chi non rispetta le condizioni non ottiene
il denaro. La lezione è chiara: dare aiuti e prestiti senza
condizioni e controlli adeguati è un gioco a perdere. I governi
occidentali e le parti private, pur non riuscendo a bloccare la
corruzione nei Paesi in transizione, possono renderla molto più
costosa per il corrotto, e ricompensare molto più generosamente
il comportamento corretto.
Troppi politici e giornalisti occidentali hanno mostrato acquiescenza
verso latteggiamento di certi Paesi dellEuropa dellEst
e dellex Urss, che imputano allOccidente le loro difficoltà.
Gran parte degli aiuti occidentali sono stati dati come leroina
a un tossicodipendente: ne vogliono ancora e non mutano comportamento.
E il momento di dire ai capi e al popolo dei Paesi che arrancano:
«La ragione per cui restate poveri è che siete corrotti.
Siete padroni del vostro destino e, se volete avere lo stile di
vita dei Paesi ricchi del mondo, dovete comportarvi in maniera responsabile».
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