Il pericolo più urgente è quello
che leconomia americana non riesca a digerire limpressionante
costo finanziario della guerra.
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Dopo i danni delle vite umane, sono i danni immateriali rappresentati
dai meccanismi economici infranti a destare grave preoccupazione:
in pochissimo tempo, molti punti fermi dello scenario abituale delleconomia
globale sono andati in pezzi, ed è del tutto svaporata la
fiducia in una ripresa in tempi ragionevoli. La stessa stabilità
dei flussi commerciali viene posta in discussione. E intanto, con
il boicottaggio di fatto dei prodotti francesi in America e con
mille altri segni di ostilità, la cooperazione commerciale
internazionale pare appartenere a un passato ormai lontano.
Il pericolo più urgente, e purtroppo molto reale, è
quello che leconomia americana non riesca a digerire
limpressionante costo finanziario della guerra. Sarà
ben difficile per gli Stati Uniti porre rimedio ai buchi che si
sono aperti nel bilancio federale. Dal punto di vista economico,
compare qui un fattore di instabilità, che è comunque
destinato a forti ripercussioni interne e internazionali. Su chi
dovrà pagare il conto si innesterà gran parte
della battaglia politica americana e delle trattative economiche
mondiali nei prossimi mesi e forse anche nei prossimi anni.
Il dollaro appare destinato a subire in ogni caso forti cali. Una
caduta senza controllo della moneta leader, però,
destabilizzerebbe fatalmente il sistema e probabilmente le altre
Banche centrali interverrebbero in suo sostegno. Ma così
il delicato tessuto delle transazioni finanziarie mondiali potrebbe
risultare trasformato e un ritorno ai cambi pilotati dallalto
appare in ogni caso inevitabile.
Una minore libertà nei movimenti finanziari si accompagnerà
a prospettive ancora meno brillanti delle attuali per gli investimenti
internazionali; sono state subito migliaia le imprese che hanno
sospeso le decisioni di investire, in attesa di capire che cosa
veramente succederà. E sono decine di milioni le famiglie
che hanno sottoposto a revisione i propri piani di consumo, anche
in conseguenza della caduta delle Borse nelle quali avevano investito
una parte cospicua dei propri risparmi.
I mostri, però, non si limitano alleconomia finanziaria
e alla situazione congiunturale. Un mostro particolarmente brutto,
dai contorni ancora indistinti, è rappresentato dalla minaccia
petrolifera. Se il prezzo del petrolio andasse alle stelle, i governi
non potrebbero stare a guardare. Scatterebbero meccanismi di razionamento
e di contenimento dei prezzi che ci riporterebbero allatmosfera
di trentanni fa, al tempo della guerra del Kippur. E sarebbe
difficile, comunque, evitare unondata inflazionistica proprio
nel momento in cui la produzione complessiva rallenta o cade.
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