Le falde acquifere sono state
prosciugate in molti Paesi, tra i quali
la Cina, lIndia
e gli Stati Uniti, che insieme producono poco più della metà
dei raccolti di
granaglie del mondo.
|
|
Acqua per la pace: questo progetto della Croce Verde Internazionale
che presiedo si concentra al momento sulla promozione della cooperazione
riguardo la gestione di sei bacini fluviali transfrontalieri dislocati
in tutto il mondo. Lacqua può contribuire a una pace
duratura unendo le popolazioni nel perseguire lobiettivo comune
di fornire questo prezioso liquido in misura sufficiente per ognuno.
Ciò comporta un importante cambiamento di valori e di percezioni:
bisogna passare dal considerare lacqua come un bene da sfruttare,
spesso a danno del vicino e dellambiente, a ritenerla invece
come una fragile risorsa da utilizzare a beneficio di tutti, come
una strada che conduce a una maggiore collaborazione e a una reciproca
fiducia. Dunque, stiamo lavorando per gettare le basi di un accordo
internazionale vincolante che impegni le nazioni verso specifici
obiettivi.
Va ricordato che cè sempre stata competizione, e talvolta
conflitto, a causa dellacqua, sin dai primi insediamenti umani.
I conflitti legati allacqua non sono affrontati adeguatamente
in molti bacini transfrontalieri. La gestione unilaterale e le deviazioni
di corsi dacqua condivisi continuano, spianando la strada
ad ulteriori conflitti, e non esiste una cornice internazionale
per controllare simili azioni o per risolvere le inevitabili dispute.
Lacqua può e deve essere una fonte di cooperazione,
ma negoziare i termini di questa cooperazione in un bacino internazionale
è un processo lungo e complesso. In tutti i 263 bacini internazionali,
una gestione comune deve essere attuata su un sistema di effettiva
interdipendenza.
Cioè, è necessario mettere in comune, invece che restringere,
le sovranità di ciascuna nazione: non ci possono essere soluzioni
unilaterali a problemi idrici che sono essenzialmente transfrontalieri.
Il diritto internazionale per la gestione dei bacini fluviali comuni
è attualmente insufficiente. La grande maggioranza degli
Stati hanno mancato di riconfermare il loro impegno a cooperare
sulle acque comuni. Un maggiore impegno e una più decisa
volontà politica sono richiesti con evidente urgenza.

Lacqua è il più importante elemento per conseguire
il diritto umano universale a «uno standard di vita adeguato
per la salute e il benessere di se stessi e della propria famiglia».
Dobbiamo riconoscere che laccesso ad acqua pulita è
esso stesso un diritto umano universale. Andiamo oltre la semplice
affermazione che ciascuno ha diritto allacqua e diamo a questa
convinzione il peso che merita. Perché senza la sicurezza
dellacqua, la stabilità nazionale, economica e sociale
è in pericolo. Un problema amplificato quando lacqua
è condivisa attraverso confini, e che diventa cruciale quando
lo stress idrico esiste in regioni di tensione religiosa, territoriale
o etnica.
La situazione planetaria è tuttaltro che rosea anche
per quel che riguarda i vari giacimenti del cosiddetto oro
blu. Vediamo di esaminarla citando i casi più eclatanti.
I governi soddisfano la richiesta crescente di cibo impoverendo
le falde sotterranee. Così facendo, porteranno a una diminuzione
verticale della produzione di cibo, una volta esaurita la falda.
Consapevolmente oppure no, i governi stanno creando un economia
fittizia del cibo. La crisi dellacqua si presenta nel
calo delle falde acquifere. Non è visibile. Sicché
spesso il calo delle falde viene scoperto solo quando i pozzi si
prosciugano. Le pompe azionate da motori elettrici o diesel, che
permettono di prelevare ingenti quantità dacqua, si
sono rese disponibili nel mondo più o meno nello stesso momento.
Lesaurimento quasi simultaneo delle falde implica che in molti
Paesi diminuiranno i raccolti di cereali più o meno nello
stesso periodo. E questo avverrà in un momento in cui la
popolazione mondiale aumenta di oltre 70 milioni di unità
allanno.
Le falde acquifere sono state prosciugate in molti Paesi, tra i
quali la Cina, lIndia e gli Stati Uniti, che insieme producono
poco più della metà dei raccolti di granaglie del
mondo. Sotto le pianure della Cina del Nord, dove cresce più
della metà del grano cinese e più di un terzo del
suo mais, le falde sono scese dalla media di un metro e mezzo annuo
di dieci anni fa agli oltre tre metri attuali. Il pompaggio intensivo
ha largamente esaurito le falde poco profonde e il quantitativo
dacqua che se ne può prelevare è limitato a
quanto le precipitazioni riescono a reintegrare. I trivellatori
di pozzi devono così raggiungere le falde freatiche più
profonde della zona che, purtroppo, non sono reintegrabili.

LIndia, col suo miliardo di abitanti, sta sfruttando troppo
le falde in parecchi Stati, tra i quali il Punjab, che è
il granaio del Paese. Sotto il Punjab e lHaryana, le falde
acquifere stanno calando di oltre un metro allanno. E
stato stimato che lesaurimento delle falde potrebbe ridurre
di oltre un quinto il raccolto indiano dei cereali.
Negli Stati Uniti, la falda acquifera sotterranea è scesa
di più di trenta metri sotto parte del Texas, dellOklahoma
e del Kansas, tre Stati fondamentali per la produzione dei cereali.
Il risultato è che in migliaia di fattorie nella fascia meridionale
delle Grandi Pianure i pozzi si sono prosciugati.
Poiché occorrono mille tonnellate dacqua per produrre
una tonnellata di granaglie, importare cereali è la maniera
più efficace per importare acqua. I Paesi che si stanno scontrando
con i limiti delle loro scorte dacqua soddisfano di solito
i bisogni crescenti delle città e delle industrie, dirottando
dallagricoltura lacqua destinata allirrigazione
e poi importano cereali per compensare la perdita di capacità
produttiva. Quando la penuria dacqua diventerà più
grave, altrettanto farà la competizione per i cereali sul
mercato mondiale.
In Cina, una combinazione tra esaurimento delle falde, dirottamento
verso le città delle acque destinate a irrigare, e diminuzione
dei prezzi agevolati dei cereali, stanno riducendo il raccolto di
granaglie. Dopo un picco di 392 milioni di tonnellate nel 1998,
il raccolto è calato nel 2002 a 346 milioni di tonnellate.
Pechino ha coperto per tre anni il calo di produzione cerealicola
attingendo alle scorte, ma presto dovrà rivolgersi al mercato
mondiale per ricoprire questo ammanco. Quando lo farà, potrà
anche destabilizzare i mercati mondiali dei cereali.
Anche se certe Nazioni hanno già conseguito profitti notevolissimi
aumentando lefficienza dellirrigazione e riciclando
le acque degli scarichi urbani, in genere la risposta alla penuria
dacqua consiste nella costruzione di altre dighe oppure nella
trivellazione di pozzi nuovi. Ma attualmente aumentare la fornitura
sta diventando difficile. Lunica altra possibilità
sarebbe quella di ridurre la richiesta, stabilizzando la popolazione.
O, in alternativa, è necessario innalzare la produttività,
non diversamente dal modo in cui abbiamo innalzato quella del territorio.
Dopo la seconda guerra mondiale, con la popolazione avviata al raddoppio
entro il 2000 e con pochi terreni vergini da destinare allaratro,
il mondo fece uno sforzo imponente per far crescere la produttività
delle terre coltivate. Ne è risultata una crescita della
produzione agricola, quasi triplicata tra il 1950 e il 2000. Adesso
è giunto il momento di vedere che cosa possiamo fare per
lacqua.
Le cifre del disastro
180 miliardi di dollari allanno a livello mondiale saranno
necessari per scongiurare la catastrofe idrica entro il 2025.
40 sono i Paesi nei quali la maggior parte della popolazione dispone
di sette litri di acqua per tutti gli usi (potabili, igienici, per
cucinare i cibi), mentre il minimo giornaliero fissato dallOnu
è di 50 litri.
Distribuzione nel mondo dei disastri naturali collegati allacqua:
Americhe 20%; Africa 17%; Europa 13%; Oceania 3%; Asia 35%.
Tipologia dei disastri naturali collegati allacqua: alluvioni
50%; epidemie 28%; siccità 11%; frane e valanghe 9%; carestie
2%.
Cento clienti che frequentino un hotel di lusso mediamente per
55 giorni allanno consumano 15 mila metri cubi dacqua.
Con la stessa quantità si possono soddisfare per circa un
anno le esigenze personali di 50 famiglie di tre persone che vivono
in città, oppure per quattro anni quelle di cento famiglie
rurali, o si possono dissetare per tre anni cento nomadi con 450
capi di bestiame.
Un miliardo e 400 milioni sono oggi le persone colpite dalla penuria
dacqua: si tratta del 30% della popolazione mondiale. Nel
2025 la carenza idrica può colpire 2,7 miliardi di persone.
Due miliardi 200 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie
correlate alla cattiva qualità dellacqua. Nel 2025
saranno cinque milioni, di cui due milioni bambini sotto i cinque
anni (14 mila persone al giorno).
Uso dellacqua nel mondo: 22% industriale; 8% domestico; 70%
agricolo.
Paesi con le minori risorse idriche disponibili allanno per
persona (valore indicato al metro cubo per anno, pro-capite): Kuwait
10; Striscia di Gaza 52; Emirati Arabi Uniti 58; Bahamas 66; Qatar
94; Maldive 103; Libia 113; Arabia Saudita 118; Malta 129; Singapore
149.
Percentuale di risorse idriche disponibili (fra parentesi la percentuale
della popolazione mondiale): Nord e Centro America 15 (8); Sudamerica
26 (6); Europa 8 (13); Africa 11 (13); Asia 36 (60); Australia e
Ocea-
nia 5 (1).
|