La Banca
è riuscita, così,
a consolidare la propria attività nella regione
e la capacità di dare attuazione
alla linea strategica adottata...
|
|
Si è tenuta domenica 13 aprile 2003 in Gallipoli, presso
il Cinema Teatro Italia, lAssemblea dei Soci della Banca,
nel corso della quale è stato approvato il bilancio al 31.12.2002,
chiusosi con un utile netto pari a a 7,54 mln (+3,34% rispetto allanno
precedente) e un dividendo di 0,170 euro.

Per quanto riguarda i risultati patrimoniali, va segnalato il buon
andamento della raccolta diretta, passata a 1.894,53 mln di euro
(+7,88%). In flessione (-4,53%) invece quella indiretta (a 1.210,58
mln), che ha risentito, specialmente nel comparto del risparmio
gestito, gli effetti della nota congiuntura negativa dei mercati
finanziari; mentre la raccolta complessiva è di a 3.105,11
mln.
Lattivo fruttifero, pari a a 2.081,20 mln (+11,53%), è
costituito da impieghi economici per 1.021,06 mln di euro (+16,79%)
e finanziari per a 1.060,47 mln (+6,92%). Fra gli impieghi economici
va rimarcata la forte crescita del comparto mutui, passato
dal 42,58% del 2001 al 47,98% dellanno successivo.
In miglioramento anche il rapporto fra sofferenze nette e impieghi,
che si attesta al 3,64% (4,14% nel 2001), di gran lunga al di sotto
del dato medio regionale.
Circa i dati di conto economico (a 65,18 mln di margine dinteresse,
a 101,40 mln di margine dintermediazione e a 26,73 mln di
risultato di gestione), riflettono le linee di fondo che hanno caratterizzato
il sistema creditizio italiano: riduzione dei ricavi, connessa in
larga misura allandamento dei mercati finanziari; sostanziale
stabilità dei costi operativi; contrazione dello spread.
«Siamo soddisfatti del risultato ottenuto dalla Banca
ha detto il Presidente Raffaele Caroli Casavola, commentando i dati
di bilancio perché ha saputo conseguirlo in uno scenario
complesso, caratterizzato da forti incertezze e turbolenze. E a
questo proposito mi piace evidenziare come i nostri sforzi siano
stati coronati dal consenso della clientela più attiva e
dinamica, se è vero come è vero che il comparto maggiormente
finanziato, per quanto riguarda i crediti a clientela, è
quello imprenditoriale e, in particolare, quello costituito dalle
società commerciali e industriali, che rappresentano il 49,55
del totale. E vorrei ricordare, pure, lincremento, sia in
valore assoluto sia in percentuale, dei finanziamenti erogati ai
settori portanti delleconomia regionale: commercio, edilizia,
tessile, calzaturiero e agricoltura. La Banca è riuscita,
così, a consolidare da un lato la propria attività
nella regione e dallaltro la capacità di dare attuazione
alla linea strategica adottata: preservare lautonomia e accrescere
la competitività».
LAssemblea ha poi provveduto al rinnovo delle cariche in
scadenza, nominando:
Consiglieri i signori prof. Domenico Caliandro, dott. Raffaele
Caroli Casavola (*), dott. Antonio Costa, dott. Giuseppe Mauro Ferro,
avv. Alberto Petraroli e dott. Antonio Quarta;
Presidente del Collegio Sindacale il dott. Antonio Raffaele
Leopizzi; Sindaci effettivi i dottori Fulvio Giuliano Giaracuni
e Marcello Marchetti; supplenti i dottori Giovanni Barone e Antonio
Evangelista;
Presidente del Collegio dei Probiviri lavv. Vittorio
Aymone; Probiviri effettivi i dottori Silvio Memmo e Luigi Vinci;
supplenti ling. Giambattista De Donatis e lavv. Giovambattista
Sergio.
Prosegue intanto lespansione aziendale: nel 2003 ai 76 sportelli
già operativi se ne aggiungeranno altri 4; i dipendenti (799
nel 2001) a fine anno risultano essere 809.
|
* Testo integrale dellintervista rilasciata dal Direttore Generale
della Banca, Dott. Vito Primiceri, alla Gazzetta del Mezzogiorno il
16 aprile 2003. |
|
Tra i grandi gruppi bancari nessuno va decisamente bene, i più
chiudono in pareggio con utili in calo o al massimo in linea con
quelli del bilancio precedente. In questo quadro le banche locali
italiane spesso fanno caso a sé, con risultati confortanti
e che dimostrano interessanti possibilità di crescita. Nel
caso della Banca Popolare Pugliese, 76 sportelli, 809 dipendenti,
una raccolta di oltre 3.100 milioni di euro e impieghi per oltre
2.100 milioni, con un utile netto di 7,54 milioni di euro (+ 3,34%),
tra poco anche un ufficio di rappresentanza a Tirana, una riprova
di un andamento sostanzialmente positivo è venuta dalla recente
affollata assemblea dei soci svoltasi a Gallipoli.
«Hanno partecipato 600 dei circa 40mila soci della banca
sottolinea il direttore generale della Popolare Pugliese, Vito Primiceri
che hanno espresso consenso intorno alla banca e sono i soci
che seguono costantemente landamento della banca. Questanno
gli impieghi (+16%) sono andati particolarmente bene, come del resto
la raccolta diretta, mentre quella indiretta ha sofferto landamento
dei mercati finanziari».
Questo dato è anche il segnale di una certa ripresa delleconomia
locale?
«Qualche vivacità cè risponde
Primiceri ma il problema credo che sia più generale
ed è relativo alla possibilità che le imprese pugliesi
divengano più forti. Specie nei settori agroalimentare e
tessile-abbigliamento, che continuano ad essere importanti in termini
di assorbimento del credito bancario, ci sono molte imprese che
nonostante gli sforzi fanno fatica a realizzare utili, perché
la concorrenza sui costi con aziende di Paesi extraeuropei erode
fortemente i margini di utile. Si lavora di più, si lavora
molto, ma con risultati purtroppo modesti».
In questa debolezza spesso strutturale delle imprese, sottocapitalizzate
e di piccola dimensione con difficoltà sul versante del marketing
e della commercializzazione, si muove la critica esplicita ad un
sistema bancario restio a sostenere lo sviluppo di un Mezzogiorno
che invece ha disperatamente bisogno di capitali per colmare il
gap.
«La banca è chiamata oltre che a supportare la crescita
delle imprese anche a tenere un rapporto di consulenza, risponde
il direttore generale della Popolare Pugliese la consulenza
implica uno scambio continuo di informazioni tra banca e impresa,
la banca può essere fonte di indirizzo per la crescita dellimpresa.
Le imprese spesso ritengono latteggiamento della banca ingiustificatamente
restrittivo e si rivolgono ad una pluralità di banche per
raggiungere un determinato plafond, ignorando magari che nella risposta
negativa della banca qualche volta ci può essere un segnale
preciso sui programmi di sviluppo dellimpresa».
Ma cè una differenza di comportamento tra grandi
banche e sistema bancario locale nel sostegno alle imprese, come
viene sistematicamente denunciato?
«Un recente studio di Bankitalia smentisce le accuse di uno
scarso sostegno da parte delle banche nel Mezzogiorno alle imprese
del Sud fa rilevare Primiceri anche se vi sono altri
contributi come quello dellAssociazione Banca e Borsa che
arrivano a conclusioni diverse. Nella percezione comune, specie
da parte delle imprese più piccole, cè che è
difficile il dialogo con le grandi banche e qui il ruolo delle banche
locali è da valorizzare. Ma se debbo sbilanciarmi un po
sullatteggiamento delle imprese limpressione è
che i nostri imprenditori sono più attenti alla produzione,
forse trascurando gli aspetti della vendita, della organizzazione
aziendale, del marketing. Mi rendo conto che produrre è più
facile che vendere, ma se non riusciamo a vendere bene ci dovremo
rassegnare a spostare allesterno della nostra azienda gran
parte del valore aggiunto delle nostre produzioni».
In questa difficoltà del sistema economico industriale
cosa può sperare e quali sono le strategie di sviluppo della
Popolare Pugliese, nel dualismo tra espansione e possibile colonizzazione
da parte di grandi gruppi bancari?
«Le prospettive in questo momento non sono quelle di confluire
in un grande gruppo risponde deciso Primiceri per
converso è evidente che la strategia è verso una gestione
autonoma. Ci rendiamo conto che è ogni giorno più
difficile, per fare risultato bisogna operare sullampliamento
delle masse e conquistare masse è sempre più la strategia
della banca. Quindi la nostra strategia è quella di crescere
in Puglia, rimanendo abbastanza concentrata come rete, perché
una crescita a macchia dolio ci consente di captare meglio
i flussi tra raccolta e impiego. Tutti i nostri sforzi sono orientati
a crescere insieme con la Puglia».
|