Coniugare la scienza esatta qual è leconomia
con il volo della fantasia
e della creatività, che va ben oltre i confini della cornice
di ciascuna tela.
|
|
«Una collezione è una confessione. Guardi quel Borrani
deve avere la sua giusta luce. E il quadro che amo di più
E una specie dinnamoramento
Cosè
il gusto? Per me è amore, è passione, è bellezza
».
Si apre con questa affermazione del Presidente Caroli Casavola il
catalogo donato ai numerosi ospiti intervenuti la sera del 21 luglio
scorso allinaugurazione della mostra delle opere darte
della Banca Popolare Pugliese, nelle suggestive sale del Castello
Aragonese in Otranto.
La mostra, progettata per offrire un intrigante excursus sul concetto
di gusto, si fonda su una frase, breve ed efficace,
di Isidoro di Siviglia: «Sapiens dictus a sapore» (detto
sapiente, da sapore) e si concluderà il 30 settembre
2003.

Essa è caratterizzata da una piacevole singolarità:
laccostamento delle opere darte alla degustazione di
vini salentini. Si tratta di un particolare percorso del gusto dallocchio
al palato; dalle pitture di ieri (90 opere tra dipinti, sculture
e disegni di proprietà della Banca) ai vini di oggi (15 prestigiose
e selezionate etichette salentine), promosso dalla Provincia di
Lecce, nellambito delledizione 2003 Il Museo nei
castelli, e dal Comune di Otranto; pensato, voluto e realizzato
dalla Banca, dal Rotary Club Lecce e dallo studio Moscara Associati,
con la partecipazione in qualità di partner istituzionali
della Camera di Commercio e dellAprol di Lecce.
Dopo i saluti del sindaco di Otranto Francesco Bruni, dellassessore
alla cultura della Provincia di Lecce Remigio Morelli, del Presidente
del Rotary Club Lecce Maurizio Muratore e del Presidente Raffaele
Caroli Casavola, sul significato della manifestazione e sulla portata
della collezione della Banca composta da opere dellOttocento
e del primo Novecento, specialmente di autori napoletani e salentini,
con unattenzione e predilezione per la pittura di paesaggio
che arricchisce la raccolta di autori anche europei e americani
(Moreau, Truesdell, Didier Clovis) sono intervenuti Antonio
Cassiano, direttore del Museo provinciale di Lecce, e Pierluigi
Leone De Castris, docente dellUniversità di Napoli
e della Basilicata.
Riportiamo qui a lato una sintesi dellintervento del Presidente
Caroli Casavola in occasione della mostra otrantina.
Gentili Signore e Signori,
Ho il piacere di ringraziare quanti hanno contribuito a realizzare
levento di questa sera, con il quale, in un certo senso, si
dà rilievo, al di fuori dello stretto ambito aziendale, allintuizione
che ha portato la Banca Popolare Pugliese, di cui porgo il più
deferente saluto, a valorizzare questo versante dellarte e
della cultura, con una particolare attenzione agli autori autoctoni,
ad artisti che si sono ispirati alla tradizione della grande Scuola
Napoletana, ma anche agli interpreti della realtà pittorica
contemporanea.
Saggi critici e notizie bio-bibliografiche su Toma, Casciaro, Michele
Palumbo, Vincenzo Ciardo, Geremia Re, Luigi Gabrieli e altri autori
dell800 e 900 salentino sono stati pubblicati in diverse occasioni
da Apulia, la rassegna trimestrale edita dalla nostra Banca, e diretta
sin dal primo numero dal noto giornalista Aldo Bello, che è
qui fra noi e che saluto con stima e affetto.
Si tratta di spiriti inquieti, cittadini del mondo, artisti di autentica,
preziosa caratura, e alcuni anche maestri di primo piano nel complesso
panorama delle correnti pittoriche meridionali, pugliesi e salentine.
Essi documentano loriginalità della loro vocazione
e le puntuali sintonie creative con i movimenti e le tendenze culturali
nazionali e internazionali.
Sotto questo profilo, gli strumenti di conoscenza e le soluzioni
espressive realizzate da ciascuno di loro concorrono a disegnare
un contesto geo-storico e contenuti ideali che sono alla radice
di unarte che vive nello stesso tempo i climi e le atmosfere
della terra-madre Sud e i momenti dincontro e di confronto
con le manifestazioni artistiche fiorite oltre le latitudini di
confine, italiane ed europee.
Ed è così che questa speciale collettiva, nella quale
è presente solo una parte, sia pure cospicua, del patrimonio
artistico della Banca, rappresenta per noi della Popolare
Pugliese una prima, un esordio in assoluto, e
nello stesso tempo vuole tradursi in un messaggio chiaro sui valori
delle nostre radici, e sullevoluzione nel tempo di quei valori,
sulla loro capacità di comunicare significati propositivi,
di stabilire interrelazioni e reciproca conoscenza. Che è
poi la funzione creativa dellarte, della pittura come linguaggio
dinamico, del colore come manifestazione di sentimento e come rivelazione
di stile e di temperamento.
Potrebbe sembrare arbitrario accostare delle tele ai vini. Ma pensiamoci
un momento: se unopera darte è sintesi anche
di musicalità e di poesia, ebbene, il vino è sempre
stato di casa nel Parnaso, da Anacreonte ad Orazio, tanto per fare
dei nomi, e dal Redi al Carducci, fino al nobile verseggiare di
Quasimodo; ma anche da Cimabue a Caravaggio, da De Chirico ai futuristi,
fino al raffinato Dalí. E non bisogna dimenticare la specificità
del vino pugliese, che presso i Romani dominatori del mondo era
merum, dalla radice illirica mir, che significa
forte, generoso, sincero. Cioè anchesso, come le immagini
pittoriche emerse dagli studi e dai cavalletti della Puglia, proiezione
autentica della nostra vita, del nostro lavoro, e, in estrema sintesi,
della nostra civiltà.
Bene. La proposta che formuliamo è questa: coniugare la scienza
esatta qual è leconomia con il volo della fantasia
e della creatività, che va ben oltre i confini della cornice
di ciascuna tela. [...]
|