La nostra
dimensione e la
nostra influenza economica danno allEuropa una
responsabilità
a livello
planetario, come protagonista
globale
e strategico.
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Il primo maggio dieci nuovi Stati membri sono entrati a far parte
dellUnione europea. Si è trattato di un evento storico.
Attraverso un unico ampio allargamento, venticinque Stati sovrani
si sono uniti attraverso un processo dintegrazione pacifica,
dimostrando ancora una volta la vera ragion dessere dellUnione
europea: una vita comune di pace e di prosperità per i cittadini
dEuropa. La nostra dimensione e la nostra influenza economica
ci danno una responsabilità a livello planetario, come protagonista
globale e strategico.
Insieme allallargamento, lapprovazione del Trattato
costituzionale costituirà un altro punto di svolta importante
per lUnione europea. Negli ultimi anni, la Politica estera
e di sicurezza comune (Pesc) ha mostrato un dinamismo senza precedenti,
rendendola oggi la forza motrice dellintegrazione. I sondaggi
di opinione dimostrano che la Pesc è il progetto dintegrazione
che coinvolge maggiormente i cittadini, oltre a rappresentare un
loro vivo desiderio. Sembra inoltre che da parte dei politici responsabili
vi sia la necessaria volontà politica. Infatti, si sono resi
conto che lEuropa può rivestire un ruolo soltanto se
è unita. Esclusivamente tramite un approccio europeo e cooperando
con i nostri partner principa li, in modo particolare gli Stati
Uniti dAmerica, può essere garantita la sicurezza e
la prosperità dei cittadini europei.

Con la Strategia di sicurezza europea, approvata dal Consiglio
europeo nel mese di dicembre del 2003, venticinque Stati europei
hanno espresso il loro consenso su alcuni temi di base della sicurezza
europea. In futuro ciò sarà un punto di riferimento
importante per le strategie europee a lungo termine e gli attuali
problemi politici. Fungerà inoltre da base di discussione
e di consultazione con i maggiori partner sulle questioni strategiche
centrali.
Il 2003 è stato anche una pietra miliare per quanto concerne
la gestione pratica delle crisi. In quattro operazioni gli europei
hanno dimostrato il loro serio impegno di sviluppo per una politica
estera, di sicurezza e della difesa comune (le operazioni di polizia
in Bosnia-Erzegovina e in Macedonia, e quelle militari in Macedonia
e in Congo). Nei Balcani lUnione europea è diventata
la protagonista più importante. In quanto membro del Quartetto,
lUnione europea è impegnata attivamente nella ricerca
di soluzioni al conflitto in Medio Oriente. E impegnata anche
in Afghanistan, nel Vicino Oriente, nel sud del Caucaso (dove abbiamo
lanciato la prima missione per lapplicazione della legge in
Georgia) e nella regione dei Grandi Laghi africani.
Con questa nuova politica di vicinato, lUnione europea è
sempre più attiva nelle aree più vicine a Sud e ad
Est, al fine di incrementare la propria sicurezza attraverso la
stabilizzazione di queste regioni. Qui la cooperazione con le altre
organizzazioni internazionali, in modo particolare con lOnu,
è vitale, perché è prova del fatto che i pericoli
che affrontiamo oggi possono essere contrastati con successo soltanto
attraverso un efficace multilateralismo.
Con ladozione del Trattato costituzionale, saranno prese nuove
e importanti decisioni che daranno slancio alle politiche estere,
di sicurezza e di difesa comuni. Nellambito della politica
estera, la creazione di un ministero degli Affari Esteri dellUnione
è di fondamentale importanza. In futuro, il ministero riunirà
le funzioni di Alto Rappresentante, Presidente del Consiglio dellUnione
europea (sostituendo la presidenza semestrale), e i membri della
Commissione europea responsabili per le relazioni esterne e lo sviluppo
internazionale. Darà in questo modo alla politica estera
e di sicurezza comune un più alto profilo, una maggiore continuità,
più coerenza, e infine una maggiore efficacia.

La logica conseguenza del ministero degli Affari Esteri dellUe
è un Servizio di azione esterna dellUnione europea,
che comprende lo staff della Commissione, del Segretario del Consiglio
e degli Stati membri, come previsto dal Trattato costituzionale.
Convertendo le attuali delegazioni della Commissione europea in
ambasciate dellUnione europea, gli interessi europei saranno
rappresentati nei Paesi terzi in maniera molto più efficace.
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