A me lItalia
ricorda in un certo senso il presidente Bill Clinton: torna sempre
a galla,
è un Paese che
non affonda mai.
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LItalia avrebbe bisogno di uomini come Franco Modigliani,
che ne siano la coscienza critica e che abbiano il coraggio di affrontarne
i problemi cruciali. Franco Modigliani era un po la vostra
Giovanna dArco. Era al di sopra delle parti: il risanamento
finanziario dellItalia, diceva, è un problema non soltanto
del governo, ma anche dellopposizione. Ci siete andati vicini
al momento di entrare nellUnione monetaria europea. Adesso
vi attende uno sforzo analogo.
Labbassamento del rating non è economicamente disastroso
in sé. Ma vi renderà più costoso il credito.
Il danno più grave è quello che recherà alla
fiducia internazionale riposta in voi: metterà in dubbio
che sappiate fare ordine nella vostra finanza.

Mi spiace dirlo, ma ritengo che il declassamento sia giustificato.
Non capisco perché abbiano declassato voi e non noi: il nostro
deficit di bilancio è pari al 5 per cento del nostro Prodotto
interno lordo, non il 3 per cento come da voi. Ma è unaltra
questione. Il vostro debito supera il cento per cento del Prodotto
interno lordo, e i vostri governi danno limpressione di parlare
tanto di riforme, ma di non attuarle. Alludo alle riforme strutturali
di cui discutiamo da anni, dai tempi di Amato e di Ciampi, due uomini
che vi avevano avviato sulla strada giusta: la deregolamentazione,
a incominciare dal mercato del lavoro; la riduzione della spesa
pubblica, dallassistenza sanitaria alle pensioni; la semplificazione
del codice fiscale. Sono tutte cose che o le fate a spizzichi e
a bocconi, oppure le rinviate. Con un permanente movimento di stop
and go.
Prendiamo le tasse. In nessuna parte del mondo si possono tagliare
se non si sacrifica qualcosa del Welfare State. Parliamo della sanità.
Io sono un vecchio liberal, ma la sanità va rivista: chi
può pagarsi ampiamente le spese non deve godere dellidentica
assistenza gratuita di chi non ha un soldo in tasca, altrimenti
lintero sistema finisce per crollare. Analogo discorso per
il settore delle pensioni: è necessario rivederle subito,
non fra tre anni.
Giusto o ingiusto che si ritenga, questo è stato più
o meno il messaggio della Standard & Poors. Si è
trattato di un secco campanello dallarme sullimmediato,
non sul domani. Significa che il rating potrebbe essere di nuovo
abbassato a breve termine. Qualsiasi cosa faccia il vostro governo,
sono necessari segnali concreti che il risanamento verrà
realmente perseguito e realizzato. Voi siete criticati in certi
ambienti europei, e non soltanto europei, perché questi segnali
non li avete ancora effettivamente dati.
Dicevo dei compiti della maggioranza e dellopposizione, nel
vostro Paese. Per quanto riguarda la prima: le società moderne
tendono ad enfatizzare le virtù dei loro leader. Voi avete
visto le esequie del presidente Reagan: ne abbiamo fatto una figura
mitica. Ma a voler dire tutta la verità, nel secondo mandato
il presidente Reagan risentiva già dellAlzheimer che
più tardi lo avrebbe distrutto. E tuttavia gli Stati Uniti
dAmerica sono andati avanti lo stesso. E il Paese che
conta, la sua governabilità presa nellinsieme.
Poi, per quanto riguarda la seconda: in questo momento particolarmente
delicato per lItalia, compito dellopposizione è
di anteporre gli interessi del Paese ai propri. Non soltanto lItalia,
ma buona parte dellEuropa è in preda al ristagno economico.
In condizioni del genere, non si possono evitare misure a volte
impopolari: tutti quanti se ne devono assumere la responsabilità.
Più si tarda, più si traccheggia, e peggio è.
Secondo me, questa è la ragione per cui è necessaria
in simultanea una campagna educativa del pubblico. Se le misure
sono eque, la gente non potrà non accettarle. Va ricordato,
in proposito, che anche la Francia e la Germania stanno provando
a varare analoghe riforme strutturali, che sono oggettivamente tuttaltro
che indolori. Ora, quando si cavalca una tigre, è difficile
scenderne. E un periodo di assestamento, ma io non sono pessimista,
né sullUnione europea né sullItalia. Cè
stata una fase durante la quale nessuno vi faceva credito, ma appena
siete entrati nellUnione monetaria lo avete riacquistato.
A me lItalia ricorda in un certo senso il presidente Bill
Clinton: torna sempre a galla, è un Paese che non affonda
mai. Se questa volta sembra diverso, lo è nel senso che non
potete più far ricorso a rimedi temporanei o di pura e semplice
facciata, come avete fatto troppo spesso. Dovete anticipare i problemi
che si vanno di volta in volta profilando, insieme con quelli ormai
ineludibili, ai quali ho fatto cenno.
Ad esempio, linvecchiamento della popolazione. Dovete ragionare
guardando da qui a ventanni, non allanno o due che mancano
alle vostre elezioni. In ultima analisi: lItalia deve ammodernarsi,
e lo deve fare in fretta e bene. Senza prendere ad esempio lAmerica
di Bush, che ha tagliato troppo le tasse, mentre le spese militari
aumentavano a dismisura per via delle guerre in Afghanistan e poi
in Iraq. Il nostro attuale presidente lascerà una finanza
in panne, da risanare esattamente come quella italiana. Chiunque
siederà tra qualche mese alla Casa Bianca, si troverà
nei guai. Riflettete su questo, e traetene le conseguenze.
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