Marzo 2005

Cina più vicina?

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Una corsa al recupero
Luca Cordero di Montezemolo                                                                                                         Presidente di Confindustria
 
 






E’ stata la prima volta che il
sistema Italia si è presentato in Cina in modo così
completo, come
sistema Paese
moderno e
competitivo.

 

L’apertura della Cina agli scambi culturali, commerciali e politici con il resto del mondo rappresenta uno dei fattori storici più significativi degli ultimi decenni. Gli imprenditori italiani intendono essere protagonisti di questa nuova era, costruendo con la Cina un rapporto forte e duraturo nel tempo. Lo sviluppo delle relazioni economiche con la Cina è uno degli obiettivi primari degli imprenditori italiani, della Confindustria. L'imprenditoria italiana è oggi presente in questo grande Paese con aziende importanti, marchi di successo, prodotti di grande qualità. Attualmente circa 500 aziende italiane sono sul mercato cinese, gli investimenti privati ammontano a circa 320 milioni di euro, con un incremento dell’80 per cento rispetto all’anno precedente. Il tasso di crescita è dunque sostenuto, ma non possiamo accontentarci. I nostri principali partner europei sono partiti prima e hanno fatto di più.
I nostri associati ci chiedono di aiutarli a sviluppare progetti e iniziative che consentano di riguadagnare il terreno perduto, su questo straordinario mercato, nei confronti degli altri grandi sistemi industriali.
Alcune caratteristiche del nostro sistema produttivo rendono il processo di integrazione internazionale più difficile e più lungo, altre viceversa ci forniscono strumenti importanti sui quali fare leva. Le nostre imprese possono contare innanzitutto sul prestigio indiscusso di brand molto conosciuti non solo nel settore del lusso, ma anche in settori di consumo più largo, brand che hanno fatto del made in Italy un sinonimo di eccellenza, creatività ed eleganza in tutto il mondo.
Possiamo contare sulla flessibilità delle imprese di media e piccola dimensione, che garantisce ai nostri interlocutori stranieri rapporti di collaborazione economica equi e di reciproco vantaggio. Abbiamo una cultura e uno stile di vita di grande richiamo, che esercitano fascino e interesse e che possiamo far valere e promuovere affinché il nostro Paese, i suoi modelli di consumo, i suoi prodotti diventino sempre più popolari.

Il turismo è un veicolo fondamentale per l’avvicinamento delle nostre culture. L’Italia deve diventare il primo Paese per attrazione dei flussi turistici dalla Cina: una sfida che dobbiamo accettare e che, ne sono convinto, possiamo vincere.

Lavoriamo per il rafforzamento della collaborazione in campo universitario, vogliamo sostenere le politiche volte ad aumentare l’affluenza di studenti cinesi verso i nostri migliori atenei. Le aziende italiane sono pronte a mettere a disposizione stages e corsi di formazione che rappresentano l’indispensabile complemento all’offerta delle università.
E’ stata la prima volta che il sistema Italia si è presentato in Cina in modo così completo, come sistema Paese moderno e competitivo: 200 imprenditori che rappresentano componenti di punta del nostro sistema economico. Accanto alle più grandi aziende italiane, che incorporano un patrimonio tecnologico fondamentale e un’indiscussa capacità di presidiare i mercati internazionali, un sistema di piccole e medie imprese che spiccano per creatività e qualità in settori come l’arredamento, l’agro-alimentare, la moda, la meccanica strumentale, il turismo. Tutte insieme, esse rappresentano la spina dorsale dell’impresa italiana: tecnologica, creativa, leader di prodotto e di mercati, per un’occasione importante che vogliamo cogliere in pieno.
A Shanghai, insieme con l’Ice, abbiamo organizzato un grande appuntamento che ha visto imprenditori cinesi e imprenditori italiani operanti negli stessi settori confrontarsi con l’obiettivo di dar vita a nuove, concrete iniziative d’affari. Poco prima, a Pechino, insieme alle grandi imprese e alle banche italiane, abbiamo incontrato le istituzioni cinesi per stabilire quei legami necessari a rinforzare la presenza e gli investimenti italiani.
Questa missione non rimarrà uno sforzo isolato, proseguiremo con costanza il lavoro per avvicinare i due Paesi, le nostre economie, le nostre grandi culture. Alle iniziative istituzionali ed economiche che in questa missione hanno trovato le fondamenta daremo seguito con attività mirate e di lungo periodo.
L’ultima volta che ero stato in Cina avevo vissuto l’orgoglio di essere italiano vincendo con la Ferrari (e le tante aziende piccole e medie che con essa collaborano) il primo Gran Premio cinese di Formula Uno davanti ai colossi dell’automobilismo mondiale. Noi italiani possediamo la capacità e la determinazione necessarie per affrontare sfide difficili ma decisive, muovendoci come una squadra agile e compatta.

   
   
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