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I libri non invecchiano
mai
Sono sotto il gazebo del mio giardino, a metà mattinata.
Ho preso il caffè nero da poco, cioè appena sveglio.
Sono sommariamente vestito da camera, ovvero ho indossato un paio
di brache corte dallelastico in vita e un camiciotto a quadretti
di flanella: acconciatura pesante, dovuta al fatto che liniezione
settimanale ha lo scopo di debilitare anziché tonificare
il mio tarato organismo, ondevitare che certe cellule malate
si propaghino, rinforzate dal benessere.
Sopra un lato del grande tavolo è saltato il più fedele
dei miei quattro cani, il quale attende pazientemente chio
cominci a scrivere. Cosa? Finché potrò godere di questa
sistemazione, sono sicuro che mai potrò soffrire di depressione.
Intorno, il gazebo è pieno di ospiti pigolanti; ma il problema
non è quello del vivere volontariamente chiuso dietro la
cancellata dun presunto castello, bensì trovare un
tema plausibile...
Scrivere si fa sempre più difficile, non puoi nemmeno divertirti
con i fatti di cronaca, poiché brillano per idiozia o per
malvagità, argomenti di scarso contenuto, fra laltro,
saputi e risaputi a destra e a sinistra. Cosa ti puoi inventare?
Un disastro fatto di vuoto, chiamato presente.
Non resta che leggere, alla ricerca perché no?
di libri vecchi. Sì. Mè appunto arrivato il
programma di una casa editrice che stampa soltanto cose stantie,
però poco note. Serve alla ricerca di opere perdute. È
un catalogo speditomi da Lucca, dove, a quanto pare, ho sempre amici
bibliofili, specialisti in storia locale, in esoterica e spiritismo,
in geografia, viaggi, esplorazioni, in collezionismo e curiosità
varie. È un caleidoscopio di notizie a me sconosciute. Una
sorpresa.
Per esempio, cosa sapevo sul sale delle acque termali della mia
città? Cosa sapevo, in materia di letteratura greca, delle
seguenti commedie di Aristofane: Gli Acarnesi, I cavalieri, Le nuvole,
I calabroni, La pace, Gli uccelli? Pubblicazioni per lettori di
cose che nessuno più legge... Tutti libri descritti nei loro
poco noti contenuti, ma anche circa lo stato di manutenzione attuale:
«Una traccia di tarlo nellangolo del margine interno
che interessa molte pagine, alcune delle quali brunite...».
Vintriga loccultismo? Costa, ma vale come pezzo di antiquariato!
Eccovi un volume, legato in brossura, di ben 236 pagine, scritto
da un tale Camillo Flammarion per Sonzogno a Milano: «Esemplare
con guasti al dorso». Sarebbe troppo lungo continuare, la
fonte è inesauribile; merita però che io riproduca
qui, per gli amanti delle pagine veramente e scientificamente gialle,
il sito www.darislibri.it. Non certo quello da guida telefonica.
Nessuno fa pubblicità a cose bibliografiche; a me piace farla.
Daltra parte, le scoperte utili non mancano. Per esempio:
chi pubblicò Ovra (Fascismo e Antifascismo)? Un certo Guido
Leto, a Rocca San Casciano. Chi pubblicò Seconda Guerra Mondiale.
Fronte russo? La parola al ministero della Difesa: «[...]
pp. 747, con 43 tavole fuori testo, ripiegate su cartine strategiche.
Piccolo strappetto e altre marginali tracce duso». Vi
troverete molto materiale documentario sulla Campagna di Russia.
Aggiungo una rarità, Alan Moorehead, La guerra del deserto.
E i prezzi? Domanda legittima. Variano assai e non sono da poco.
A questo punto, rimando il lettore, pignolo e paziente di queste
notizie, minute quanto preziose per chi voglia saperne di più,
alleditrice Daris Libri e Stampe, Lucca. Attenzione,
però: è tanto fitta limpaginazione, sono tanti
i titoli, nonché nomi e cognomi degli autori, altrimenti
destinati al macero, che rischiate la vista! Insomma, si tratta
di una lettura simpaticamente pericolosa. Esiste anche questa.
florio santini
Se
in azienda fa freddo
... Quasi sempre è una questione di clima. Per
clima aziendale sintende un insieme di fattori
che condizionano le dinamiche relazionali e lavorative allinterno
di unazienda.
Ogni azienda o team di lavoro è composto da persone, ciascuna
delle quali portatrice di diversi valori, esigenze, aspettative,
stili lavorativi. Tutti questi elementi, messi in relazione tra
di loro allinterno di un sistema, possono uniformarsi immediatamente
oppure cozzare e quindi, rispettivamente, favorire o ostacolare
la crescita dellazienda o del gruppo in cui le persone operano.

È importante, allora, che i rapporti tra i colleghi appartenenti
ad una stessa area o famiglia professionale siano improntati
alla collaborazione e al reciproco rispetto.
Ma ciò non basta: questo tipo di relazione deve sussistere
fra tutte le persone appartenenti alla medesima azienda, e a diversi
livelli gerarchici.
La parola più spesso adoperata per indicare lattenzione
che il management pone alle necessità della propria popolazione
aziendale, utilizzando anche appositi strumenti per rilevarle, è
People satisfaction. Un termine altrettanto in uso nella medesima
accezione è Employ solvey: soluzioni alle esigenze fatte
emergere dagli impiegati.
Ma cosa esattamente può determinare linsoddisfazione
di un dipendente? E a quali conseguenze può portare questa
insoddisfazione a lungo andare?
Innanzitutto, la mancanza di condivisione dei valori aziendali e
la scarsa conoscenza di essi o degli obiettivi. Lavorare in unazienda
della quale non si condividono i valori o non si conoscono mission,
vision e obiettivi a breve e lungo termine può risultare
frustrante, fa sentire la persona poco coinvolta o responsabilizzata,
causa un elevato turn over.
La mancanza dinformazione sulle strategie e i progetti a livello
sia orizzontale che trasversale o verticale, poi, può ostacolare
fortemente il lavoro in alcune aree, può trasparire allesterno
nei rapporti con i clienti ed essere percepita come disorganizzazione,
può anche in questo caso far sentire le persone meno coinvolte,
perché poco partecipi allo svolgimento dellintera vita
aziendale.
La scarsa comunicazione fra le persone, e in particolar modo lassenza
di feed-back, rallenta enormemente lo sviluppo e la crescita, sia
sul piano individuale sia su quello dellintero sistema, determina
scarsa integrazione tra le persone e un clima freddo
in cui diventa difficile lavorare e fidarsi gli uni degli altri.
Quando non si è capaci di esprimere un giudizio sulloperato
di colleghi e superiori, oppure sollecitarne direttamente il parere
con una richiesta di feed-back, si alimentano insoddisfazioni espresse
per vie traverse con tacite ripicche o pettegolezzi
interni e si impedisce il miglioramento della propria e dellaltrui
attività lavorativa.
Infine, ma non per ultime, le esigenze dei singoli, sia a livello
personale sia a livello professionale, possono influire enormemente.
Un esempio di esigenza di tipo professionale può essere quello
di migliorare o modernizzare strumenti e procedure. Il non poter
soddisfare le esigenze del cliente perché le procedure e
gli strumenti non lo consentono è altamente frustrante, soprattutto
per il personale di front office, e trasmette una cattiva immagine
dellazienda allesterno.
Ancora, possono esserci esigenze di crescita professionale, e quindi
diviene necessario mettere le persone in grado di acquisire nuove
competenze per migliorare la loro professionalità, o per
fare esperienze che consentano lacquisizione di capacità
pratiche; dare delle possibilità di far carriera in senso
verticale specializzandosi in un ambito, o in senso trasversale
acquisendo più competenze di diverso tipo.
Le esigenze personali, invece, possono essere flessibilità
di orari, possibilità di avere convenzioni con centri ricreativi
o addirittura avere questi ultimi allinterno dellazienda,
servizi ai dipendenti, come asili nido o persone che disbrighino
pratiche al posto del diretto interessato (rilascio di alcuni documenti,
pagamento bollette, ecc.), o ancora concedere durante le pause unora
di collegamento gratuito a Internet, proprio per assolvere alle
suddette incombenze per via telematica.
Il rispettare o soddisfare queste esigenze fa sentire le persone
in azienda considerate davvero come tali, e non come dei semplici
elementi produttivi presenti allinterno di essa.
Di conseguenza, è assolutamente importante utilizzare strumenti
che siano in grado di rilevare le necessità delle persone
e landamento del clima aziendale: strumenti come questionari,
colloqui individuali, focus group, cassette dei suggerimenti. Fra
questi, è di particolare interesse ed efficacia il focus
group, gruppo di discussione finalizzato alla focalizzazione di
alcune problematiche della vita aziendale. Se condotto nella maniera
adeguata, è certamente un ottimo metodo per fare emergere
fabbisogni e aspetti legati alle relazioni interne ed esterne (con
i clienti) del personale.

Analizziamo i criteri essenziali per la buona riuscita di un focus
group. Innanzitutto, la composizione dei gruppi, che devono essere
preferibilmente eterogenei, quindi composti da più famiglie
professionali, per consentire di verificare le relazioni a livello
trasversale. Inoltre, devono essere costituiti da un numero di 8/10
elementi e non di più.
Un altro importante criterio è legato alla conduzione: la
discussione deve essere avviata da consulenti esterni mediante delle
domande-stimolo, e presieduta dai partecipanti. Infatti,
ulteriore criterio è quello relativo al ruolo del consulente.
Questultimo, infatti, non deve presiedere la discussione,
ma deve solo sollecitarla, animarla quando langue, ma poi deve assolutamente
estraniarsi dal gruppo, osservarne le dinamiche, annotare le idee
e le esigenze che emergono, intervenire al limite come moderatore,
se è il caso.
Infine, ma non di minore importanza, il criterio della riservatezza:
è necessario che gli interventi rimangano anonimi, per consentire
una maggiore libertà nellesprimersi da parte dei dipendenti.
È proprio per questo stesso motivo che al focus non devono
presenziare o intervenire i diretti superiori di ciascuna area o
famiglia professionale.
È molto utile far seguire il focus alla somministrazione
di questionari, che possono contenere spunti per animarlo: le risposte
agli items del questionario per lanalisi del clima, infatti,
possono contenere delle affermazioni utili ai consulenti per preparare
e proporre le domande-stimolo.
Altrettanto utile sarebbe se successivamente ai focus fossero realizzati
dei colloqui individuali, per approfondire tematiche fatte emergere
da alcune persone o verificare lesistenza di problematiche
accennate o non palesate, ma notate dai consulenti.
Alcune persone, infatti, nonostante si venga a creare uno spazio
protetto, non se la sentono di esprimere completamente alcune
opinioni davanti agli altri, così come possono anche esserci
alcuni indizi che vengono fuori attraverso le dinamiche di gruppo,
e che solo locchio attento ed esperto del consulente può
notare.
È evidente quindi come tutti questi strumenti possano e a
volte debbano essere utilizzati in forma integrata e assolutamente
in maniera continuativa. Un monitoraggio sporadico non porta a nulla;
è importante invece effettuare delle rilevazioni periodiche,
con dei risultati confrontabili nel corso del tempo. Questo servirà
anche ai dirigenti, per valutare il grado di crescita nel tempo
da parte dellazienda. Servirà per individuare i bisogni
dei singoli e molto spesso anche quelli della clientela.
Non per niente lamministratore delegato di una famosissima
azienda del settore telefonia ha dichiarato che se un cliente chiede
qualcosa che le procedure non sono in grado di offrire, il personale
fa di tutto per fargliela ottenere ugualmente, poi lazienda
provvederà pure a modificare le procedure per mettere in
grado il personale di essere sempre efficiente e lavorare al meglio.
Unattenta analisi di tutti gli elementi descritti, quindi,
offre lopportunità non solo di vivere meglio lazienda,
ma anche di farla crescere e migliorare per essere sempre più
a misura del cliente, sia interno che esterno.
ilaria ferramosca
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