La religiosità
che sta emergendo è liquida,
indisciplinata, frammentaria e si forma ai margini delle tradizioni
religiose
consolidate.
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Si teme che lindividuo del mondo moderno e globale abbia
perso ormai interesse per le forme del sacro sostituendole con valori
materialistici e consumistici. In realtà, dietro un apparente
clima generale di ateismo si cela un nuovo tipo di religiosità
emergente, un nuovo bisogno di sacro.
La secolarizzazione della vita pubblica ha determinato una privatizzazione
di quella religiosa non la sua dissoluzione permettendo
in tal modo la convivenza sociale di individui appartenenti a fedi
diverse allinterno della società multiculturale.
Oltretutto laumento delle diaspore e dei contatti interculturali
e laccelerazione dei flussi di idee, merci e immagini attraverso
i media, hanno contribuito a creare delle situazioni di pluralismo
religioso in cui gli individui hanno a disposizione molteplici universi
simbolici atti alla definizione della realtà e spesso tendono
a costruirsi una religione propria.

Basti pensare alla proliferazione di siti Internet che fanno da
vetrina a nuovi e antichi movimenti religiosi, che promuovono percorsi
spirituali, terapie alternative e pratiche di ogni genere, mistiche,
esoteriche e religiose.
Potendo scegliere tra le diverse prospettive presenti sul mercato
religioso, piuttosto che accettare semplicemente la tradizione
religiosa trasmessa dalla famiglia alla nascita, alcuni individui
tendono a sperimentare le varie opzioni disponibili, cosicché
persino la conversione cessa di essere considerata un mutamento
drastico, e limpegno nei confronti di una singola religione
sembra essersi notevolmente attenuato.
Secondo il sociologo Zygmunt Bauman *, gli individui sono addestrati
come consumatori e agiscono in molte sfere della vita secondo una
modalità consumistica per la quale il valore
degli oggetti è proporzionato alla loro capacità di
dare soddisfazione istantanea. La religione non sfugge di certo
a tale atteggiamento. Infatti, il rinvio della gratificazione proposto
dalle grandi religioni tradizionali viene sostituito da un interesse
per quelle fedi che promettono una gratificazione più immediata.
In un ambiente fluido e in costante mutamento come quello che Bauman
definisce «modernità liquida», lincertezza
del futuro così come «la preoccupazione per il momento
presente non lascia spazio per riflettere sulleterno».
Resta da capire come muta il comportamento religioso dellindividuo
nel contesto globale in cui le più varie prospettive convivono
fianco a fianco, e, dunque, come egli utilizza le forme religiose.
Gli universi religiosi sembrano venire interiorizzati e utilizzati
dagli individui come insegnamenti per affrontare il quotidiano e
per la costruzione del sé, e, in particolar modo, da quegli
individui che ritengono di non poter fare più affidamento
sulle istituzioni sociali come indicatori di direzione e come ancoraggi
per la costruzione della propria identità, poiché
considerate troppo instabili.
Infatti, il carattere mutevole di quelle istituzioni che a lungo
avevano favorito la localizzazione dellindividuo come soggetto
sociale ne ha determinato un decentramento identitario. Ed è
a partire da tale decentramento che questi inizia ad attraversare
freneticamente quei differenti modelli religiosi che propongono
una sorta di sacralizzazione del sé, costruendosi un proprio
percorso soggettivo alla ricerca di un nuovo rapporto con il sacro,
di una valorizzazione della propria vita, di nuove certezze e di
stabilità.
Ho avuto modo di riscontrare questo fenomeno nel corso della mia
ricerca sul campo nella Vale do Amanhecer, una comunità religiosa
di medium formatasi negli anni Sessanta in Brasile e che si sta
espandendo rapidamente anche al di fuori dei suoi confini.

Nellascoltare le esperienze religiose dei membri mi sono
resa conto di come essi avessero attraversato e sperimentato diverse
religioni prima di iniziarsi come medium nella dottrina, costruendo
i propri percorsi soggettivi passando dal Cattolicesimo ai culti
afro-brasiliani, per il Buddismo e lo Spiritismo di Allan Kardek.
Nel corso del proprio personale attraversamento ognuno di essi sembrava
aver selezionato e interiorizzato solo alcuni elementi e insegnamenti
di ogni universo sperimentato, quelli più compatibili con
i suoi bisogni più immediati, rimodellandoli per costruirsi
una propria identità religiosa ibrida.
Questa intensa mobilità religiosa, in parte caratterizzata
da un passaggio continuo da una religione allaltra, in parte
da una filiazione multipla a più culti o religioni, si origina
da una comune ricerca di senso, da un bisogno di una partecipazione
più diretta al sacro, di un contatto più immediato
con il divino, di una profonda esplorazione di un sé in continua
crescita e trasformazione.
Si riaccende, dunque, linteresse per linconscio, ma
anche per i fenomeni estatici, per lo sciamanismo e la trance da
possessione come tecniche di superamento del mondo visibile finalizzate
allincontro con un mondo sovrannaturale, alla conoscenza di
altre dimensioni possibili, così come delle potenzialità
nascoste della mente.
Ciò che sembra emergere è la capacità degli
individui del ricombinare e reinterpretare gli elementi religiosi
di origine diversa nel corso della loro sperimentazione, dando vita
tanto a nuovi tipi di religiosità quanto a nuove forme religiose
ibride.
Sorgono così nuovi movimenti religiosi che reinterpretano
in modo eclettico tradizioni religiose occidentali e orientali,
magia, esoterismo, spiritismo, astrologia, mitologia.
Cosicché sia libridismo religioso sia il fenomeno dellattraversamento
religioso con il relativo processo di costruzione del sé
sono caratterizzati da pratiche di selezione e giustapposizione
di elementi in transito tra i confini culturali. Essi sono fenomeni
indotti dalla modernità.
La religiosità che sta emergendo è liquida, indisciplinata,
frammentaria e soggettiva, si forma ai margini delle tradizioni
religiose consolidate e le attraversa per nutrirsi di simboli, pratiche
e credenze.
In un mondo mutevole i confini tra religiosità e spiritualità,
tra fede e credenza diventano più flessibili che mai e il
sacro si svincola dalle istituzioni in cui è
stato a lungo relegato per assumere forme sempre nuove.
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