Lunica via di uscita è la riforma delle pensioni e
del sistema fiscale, ma non cè alcun leader politico
in grado di realizzare un progetto
del genere.
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La tesi è provocatoria, ma non irrealistica: gli Stati Uniti
potrebbero far bancarotta, perché sono alle prese non soltanto
con debiti ufficiali considerati gestibili, ma anche con debiti
non ufficiali che sono enormi. Calcolando luno e laltro
dei debiti, il deficit fiscale è, secondo due diverse analisi
condotte a termine di recente, di 63,3 trilioni di dollari, mentre
il debito ufficialmente ammesso dal governo è di circa 5
trilioni. I numeri veri sono diversi da quelli ufficiali, e farvi
fronte implicherebbe un aumento delle imposte del 70 per cento,
oppure una riduzione drastica dei benefici-base per gli anziani
e i pensionati, che dovrebbero essere dimezzati. Gli aggiustamenti
dovrebbero essere di entità tali, che solamente un potere
politico molto forte, determinato e maturo potrebbe realizzare.
I debiti non ufficiali emergono dal risultato del calcolo del peso
fiscale conseguente ai pagamenti che dovranno essere effettuati
nel prossimo futuro a favore di anziani e di pensionati, oltre alle
spese per la difesa e per il funzionamento del governo. LEsecutivo
ha assunto impegni per lavvenire che nel caso migliore ammontano
a 63 trilioni, ma che in realtà potrebbero essere molti di
più.

La bancarotta, dunque, potrebbe avvenire oggi stesso. Le nazioni
finiscono in bancarotta se la gente smette di acquistare titoli
di Stato o di possederli e inizia a venderli, i tassi di interesse
salgono, il debito pubblico aumenta, la valuta si indebolisce e
il governo è obbligato a stampare più moneta per acquistare
i titoli che emette, ma nessuno acquista più sui mercati.
È in questo modo che si innesta un meccanismo che vede il
governo stampare moneta sufficiente soltanto per pagare i propri
conti.
Metà del governo emette i titoli, e laltra metà,
la Banca centrale, li acquista. Alla fine di questa strada cè
non linflazione, ma liperinflazione, e questo è
ciò che potrebbe avvenire negli Stati Uniti.
Unica maniera per evitare questo scenario è la riforma delle
pensioni e del sistema fiscale, ma non cè alcun leader
politico in circolazione determinato a realizzare sul serio un progetto
del genere.
Nella mia indagine sul tema, faccio riferimento anche allimmigrazione.
La mia tesi è questa: limmigrazione potrebbe essere
utile se arrivassero persone che portano denaro. Gli immigrati che
facciamo entrare negli Stati Uniti, invece, hanno bisogno di tutto,
richiedono spese di polizia, di sanità, di istruzione e di
accoglienza, e, a conti fatti, le loro rimesse fiscali coprono a
malapena queste uscite. Unimmigrazione di questo tipo non
aiuta lAmerica, come neanche lEuropa a risolvere i problemi
fiscali, anzi li complica. Abbiamo bisogno di immigrati diversi:
più colti, di mezza età, capaci di vivere con quello
che guadagnano dopo larrivo. Ogni Paese del mondo vorrebbe
averli, tutti tentano di attirarli e alcuni, come ad esempio il
Canada, riescono a farlo meglio degli Stati Uniti.
Tornando allEuropa: come affronta il Vecchio Continente i
rischi di disastro fiscale che descrivo nella mia indagine? Ecco:
il Governatore della Banca centrale europea, Bernanke, è
uno dei migliori al mondo, un economista di prima classe. Ma si
tratti del governatore europeo o di quello americano, quando la
politica fiscale è il rischio maggiore, ogni Governatore
dovrebbe fare di tutto per abbassare i tassi di interesse, che negli
Usa sono ancora decisamente alti. I nostri mercati finanziari ora
hanno paura, ma avrebbero dovuto averla per lo meno cinque anni
fa. Le crisi finanziarie, quando arrivano, sono precipitose, si
sviluppano nel giro di ventiquattrore, comè avvenuto
negli anni scorsi in Argentina, in Russia, in Israele e in Bolivia.
Ecco anche perché in alcuni miei interventi faccio riferimento
a Modigliani. Franco Modigliani era un mio buon amico e il suo modello
si sta avverando nelleconomia americana. Lo dimostra il fatto
che abbiamo un tasso nazionale di risparmio del 2 per cento rispetto
al 12-15 per cento degli anni Cinquanta e Sessanta. Il governo prende
i soldi ai giovani e li dà agli anziani sotto forma di pensioni
e di benefici sanitari, creando in questo modo pericolosi squilibri,
come ad esempio il fatto che sono le persone della terza età
a consumare di più. Modigliani aveva indovinato la natura
degli squilibri dellAmerica.
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